ADDIO, MIA AMATA COMPLICE

Ma come fai a dire che è una mia interpretazione quando mi sembra assolutamente chiaro che Diabolik mira a farla ricoverare in ospedale perché ha già pronto il piano di fuga (è tutto in funzione della fuga di Eva)? Forse in fase di sceneggiatura poteva essere specificato meglio, ma solo perché finora sei stato l'unico che ha avvertito queste sensazioni. Gli autori non sono impazziti! Mai Diabolik potrebbe mettere a repentaglio la vita di Eva, né lo fa in questa occasione. Lui chiede alla sua compagna di farsi ricoverare in ospedale, lei ha totale fiducia nel suo uomo e fa esattamente quanto le viene chiesto... Lei già sa che Lui sta bene e che la libererà dall'ospedale. Non chiede a Lei di uccidersi (potrebbe aver chiesto di tentare il suicidio perché essenziale trasferirla in un altro luogo), mai avrebbe pensato di chiedere a lei di uccidersi. Eva fa esattamente quanto chiesto da Diabolik: finge di volersi suicidare per farsi ricoverare in ospedale, luogo dal quale Diabolik può farla fuggire tranquillamente.

Qui secondo me sbagli .
Eva ha sempre reagito così quando ha rivisto Diabolik, non solo quando lo credeva morto. Mettiti nei suoi panni, lei ha visto il suo uomo ferito, lo ha visto lanciarsi dalla macchina in corsa perché voleva che lei fuggisse, è tornata indietro sacrificandosi al suo posto. Eva era chiaramente preoccupata per il suo uomo.
Quando lo rivede ha una normalissima reazione che Eva ha sempre avuto nei confronti del suo uomo dopo che lui ha rischiato seriamente la vita o ha rischiato la testa sulla ghigliottina (ti ricordi "Giustiziato!"? non mi sembra che in quella storia Eva credesse Diabolik morto, né che potesse non farcela più in quanto riesce a portare a termine il piano per salvarlo... Eppure i due sono in atteggiamento intimo e lei rivolge parole dolcissime al suo uomo). Ripeto quello che dice Eva a Diabolik quando lo vede in ascensore è la stessa e tipica reazione che Eva ha sempre avuto nei confronti del proprio uomo.

Secondo ciò che si evince dalla storia, Diabolik si sacrifica per dare a Eva la possibilità di fuggire, ma Lei si sacrifica ulteriormente e si fa arrestare pur di permettere al suo uomo di salvarsi. Sempre secondo ciò che si evince dalla storia, una volta salvo, Diabolik pensa solo ed esclusivamente alla salvezza di Eva e la mette in atto con il piano preparato e spiegato nelle pagine del GDK. Non c'è nessun attentato alla vita di Eva.

Poi bisogna capire che tutto quello che succede all'interno della storia deve rimarcare sempre più il legame tra Diabolik e Eva, il loro rapporto e il forte sentimento che li lega. E la storia parla proprio di questo. Dal sacrificio di Diabolik, passando per quello di Eva, fino a giungere alla liberazione finale è tutta una grande sintesi di ciò che questo sentimento ha portato nel Re del Terrore e nella sua complice. Lei ha bisogno di lui, così come lui ha bisogno di lei, entrambi si fidano l'uno dell'altro tanto è vero che si può progettare un piano di fuga anche senza dover essere, per forza di cose, espliciti. Secondo me Eva capisce benissimo la situazione e agisce di conseguenza, così come Diabolik che sa di potersi fidare completamente della sua compagna e sa che avrebbe capito perfettamente tutto ciò che il piano prevedeva. E' quindi una grandissima manifestazione di complicità tra i due che, per assurdo, Saverio rischia di mandare a monte con il suo intervento (in perfetta buona fede, chiaro).

Si è criticato, in sostanza, l'agire di Eva che, contro ogni logica, si consegna alla polizia lasciando il proprio compagno ferito senza sapere quanto potesse essere grave la sua condizione fisica quando il raziocinio avrebbe dovuto portare la bella Lady a lasciare il suo compagno nelle mani della polizia per permettere le migliori cure e, in seguito, provare a liberarlo.
E dal punto di vista prettamente razionale questa critica non farebbe una piega (anche Diabolik aveva pensato questa cosa e buttandosi dalla macchina non fa altro che avvalorare maggiormente questa tesi). In fondo è già successo che, in caso di un ferimento più o meno grave, l'uno o l'altra facessero sì che il proprio partner potesse ricevere le migliori cure in un reparto ospedaliero per poi pensare ad una successiva liberazione. Quello che però mi sembra sia stato un po' sottovalutato da chi ha criticato è il fatto che il personaggio ad agire irrazionalmente non è Diabolik, ma Eva. Un personaggio che ha fatto dell'impulsività, dell'istinto e anche dell'imprudenza il proprio marchio di fabbrica, un personaggio che più volte è stato redarguito da Diabolik proprio per questo motivo (vedere il finale di "Killer per Caso", maggio 2003 ad esempio o "L'Isola degli Uomini Perduti", aprile 2005), un personaggio che, in alcune situazioni, perde la testa e che piace proprio per questo. Eva NON E' Diabolik. Eva ci ha sempre abituato a queste uscite di testa (ricordate anche la storia "Testimone d'Accusa", agosto 2001, dove pur di far andare in galera un gruppo di pedofili diventa testimone in un processo? E dove lo stesso Diabolik le dice che se ne avesse parlato anche a lui avrebbero potuto pensare ad un piano meno pericoloso...). Eva è questa e in questo Inedito non fa altro che essere se stessa, magari sbagliando anche dal punto di vista razionale.
Se poi riguardiamo bene la scena nella quale succede ciò possiamo ben capire come il primo pensiero di Eva, una volta arrestata, sia proprio quello di sfuggire alla polizia per tornare dal proprio compagno (e la preoccupazione per la salute fisica di Diabolik è costante). Tentativo di fuga che avrebbe avuto successo se non fosse stato per l'intervento di Ginko (che forse tanto Ginkoglionito non è) che in quel caso frega letteralmente Eva Kant.