Intrigo criminoso

La storia di Marina è senz'altro toccante, mentre lo rileggevo ripensavo a Sara di "Un Uomo Violento" e tutto l'aspetto relativo alla sua tragedia familiare rappresenta sicuramente l'aspetto migliore dell'albo. Quello che mi lascia perplesso (ed è per questo che non era una delle mie storie preferite) è relativo al ruolo ricoperto da Diabolik e da Eva. Se nella prima parte della storia riescono ad emergere come è loro consuetudine, lo stesso non si può dire della seconda parte, quella ambientata a Tilsen. In quel caso restano spettatori di un intrigo criminoso senza attuare alcun piano per manovrare la coppia di criminali e non hanno neanche la possibilità di vendicare Marina (è Letizia che ruba la scena a Diabolik e Eva). Anche il ritrovamento del tesoro nascosto è frutto di pura fortuna e non di spiccate abilità.
Probabilmente il messaggio di Marina è la cosa che interessava maggiormente le sorelle Giussani quando scrissero questa storia. Però altre volte hanno lanciato importanti messaggi sociali senza mettere da parte Diabolik e Eva, ma rendendoli parte integrante del messaggio stesso.