IL CRIMINE NON HA CONFINI

Diabolik Swiisss N° 233

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    Diabolik Swiisss
    IL CRIMINE NON HA CONFINI
    Anno XII

    12-01r12-01f
    N°: 233
    Data uscita: 20/10/2013
    Pagine: 120

    Testi di A. e L. Giussani
    Disegni: F. Bozzoli – S. Micheloni

    Un imprevisto dopo l’altro: banditi sanguinari, tenacissimi inseguitori, una furiosa tormenta … Ma Diabolik non cambia idea. Mai ammetterà che quei rubini-occhi dell'elefante sacro siano davvero maledetti.


    Edited by Toni.M - 28/8/2020, 16:04
     
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    Qui ancora non è arrivato, problemi?
     
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    A Firenze è in edicola dal 19 ottobre. Presumo sia il solito ritardo del distributore, in alcune zone arriva sempre qualche giorno dopo rispetto ad altre.
     
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  4. Diabetik
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    Da me è arrivato il 20 ottobre ma non ho commentato, conoscevo già questa storia è mi è piaciuta molto!
     
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    Era da tempo che non accadeva un ritardo simile, ho provato in più edicole ma niente
     
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  6. Diabetik
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    Tranquillo anche da me sono rarissime le volte che arriva il giorno preciso che deve uscire quando posso lo prendo a Firenze dove esce un giorno prima :) ricordo che diverse volte è uscito addirittura una settimana dopo!!!
     
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    A parte le diatribe sul giorno di consegna nelle edicole da parte del distributore (se non dovessero portarlo penso che l'unica cosa da fare sia o provare a ordinarlo tramite l'edicolante, che in teoria dovrebbe garantire questo tipo di servizio, o segnalare la cosa all'Astorina, che si farà sentire con il distributore), sono sorpreso dal fatto che nessuno voglia commentare questa storia molto importante anche collezionisticamente parlando in quanto l'Inedito del 1973 presentava in regalo il calendario dell'anno che sarebbe trascorso e trovare questo numero con il gadget allegato è molto difficile (nonché, naturalmente, molto più costoso):

    La storia presenta alcuni inediti aspetti per il periodo, cioè vedere dove e in che modo Diabolik riusciva a smerciare il frutto delle proprie rapine (in "La Morte aspetta nel Buio" si accennava al fatto che facesse dei viaggi in Oriente da alcuni ricettatori di fiducia). In questa storia conosciamo, infatti, uno di questi fantomatici ricettatori che godono della fiducia di Diabolik (un'altra, anche se a Clerville, sarà Samantha, vedere "Sete di Vendetta", aprile 2002).
    A parte questo aspetto, comunque molto interessante, si può notare come la storia mixi diversi elementi e giochi molto su alcuni stereotipi e "regole non scritte" che caratterizzavano il Diabolik di quel periodo (e anche, in minima parte, quello attuale): mi riferisco alla superstizione e a tutti i guai ad essa connessi e allo scontro con altri criminali del posto che cercano di fare la pelle a Diabolik e a Eva.
    Ottimi anche i disegni, nonostante Diabolik non appaia mai in tuta da lavoro e molto bella la caratterizzazione simil-tibetana del luogo dove si svolge la vicenda.
     
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    Finalmente arrivato, tra oggi e domani lo leggo, ho sfogliato come sempre le pagine delle notizie e in una di quelle finali c'è scritto: "A breve un'incredibile sorpresa in limited edition" ...si tratta del pugnale diabolico della pagina accanto o di qualche altra cosa? Tipo un albo?
     
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    CITAZIONE (Darkwar @ 25/10/2013, 17:28) 
    Finalmente arrivato, tra oggi e domani lo leggo, ho sfogliato come sempre le pagine delle notizie e in una di quelle finali c'è scritto: "A breve un'incredibile sorpresa in limited edition" ...si tratta del pugnale diabolico della pagina accanto o di qualche altra cosa? Tipo un albo?

    Bisognerà chiedere alla Redazione, ma penso sia qualcosa legato al personaggio di Eva Kant e non si riferisca al pugnale della pagina accanto.
     
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    Una bella storia. Consigliata ai nuovi lettori! :emoticons064ud1.gif:
     
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  11. Triss
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    "Il crimine non ha confini" è una storia discreta, scorrevole nello svolgimento e dall'ambientazione molto suggestiva e ricca di dettagli. Molto bella e curata anche la copertina così come il retro con la splendida Anjuta.
    Insomma, non un capolavoro, ma una storia gradevole che tiene alta la tensione e non delude nel finale. :emoticons064ud1.gif:
     
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    Ragazzi, non so se questo particolare sia stato inserito di proposito ma
    nell'ultima vignetta di tavola 85 o pagina 87 Diabolik, per sconfiggere i rapitori impugna due armi: una piccola falce e un martello simboli inequivocabili del movimento comunista. Continuando su questo filo logico, l'ambientazione ed i lineamenti dei vari personaggi ci possono indurre a pensare che il tutto si svolgesse in uno Stato corrispondente alla Cina che è un Paese che, nella sua storia, sia contemporanea a questo episodio, sia contemporanea a noi, ha avuto una grande influenza comunista.

    Questo particolare necessita sicuramente qualche chiarimento.
     
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    CITAZIONE (31/10/14 @ 28/1/2015, 00:34) 
    Ragazzi, non so se questo particolare sia stato inserito di proposito ma
    nell'ultima vignetta di tavola 85 o pagina 87 Diabolik, per sconfiggere i rapitori impugna due armi: una piccola falce e un martello simboli inequivocabili del movimento comunista. Continuando su questo filo logico, l'ambientazione ed i lineamenti dei vari personaggi ci possono indurre a pensare che il tutto si svolgesse in uno Stato corrispondente alla Cina che è un Paese che, nella sua storia, sia contemporanea a questo episodio, sia contemporanea a noi, ha avuto una grande influenza comunista.

    Questo particolare necessita sicuramente qualche chiarimento.

    Non so se lo hai già fatto, ma ti consiglio la lettura di "Marchio di fuoco" (Anno XIII, 1974, Numero 24). Con quella lettura capirai ancora meglio la posizione delle Giussani nei confronti della rivoluzione culturale cinese e nei confronti di un movimento politico che, in quegli anni, si stava affermando sempre più come alternativa vera all'Unione Sovietica. Soprattutto, "Marchio di fuoco" è una storia politica, l'unica storia politica apparsa su Diabolik.
     
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 30/1/2015, 18:50) 
    Non so se lo hai già fatto, ma ti consiglio la lettura di "Marchio di fuoco" (Anno XIII, 1974, Numero 24). Con quella lettura capirai ancora meglio la posizione delle Giussani nei confronti della rivoluzione culturale cinese e nei confronti di un movimento politico che, in quegli anni, si stava affermando sempre più come alternativa vera all'Unione Sovietica. Soprattutto, "Marchio di fuoco" è una storia politica, l'unica storia politica apparsa su Diabolik.

    Si, ho letto e apprezzato molto "Marchio di fuoco":
    è una storia davvero bella per tutto l'intreccio, ma la cosa più significativa è la frase finale di Diabolik che evidenzia come i ladri non esistano in una società come quella orientale basata sulla condivisone di tutto e su un grande rispetto reciproco.

    Comunque, anche se le sorelle Giussani avevano un debole per la civiltà orientale di quell'epoca, questa storia meritava lo stesso di essere scritta.
     
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