IL TRADIMENTO DI BETTINA

Lo vediamo nell'ultima tavola, dove per la prima volta il Re del Terrore ha parole di affetto per una persona che non è eva Kant, e l'abbraccio a Bettina trasmette tutto il significato delle parole appena dette, in precedenza usate solo per la sua complice, Eva Kant. Al pari di Eva quindi Bettina ha priorità su qualsiasi altro avvenimento e in una situazione di bisogno non dovrà esitare a rivendicare questo suo ruolo "famigliare", in un certo senso, verso i due criminali.
La storia in se stessa è costruita bene e non mancano i colpi di scena, quindi se risulta prevedibile il falso rapimento di Bettina, perchè la ragazza non è stupida e ovviamente nota la sorpresa di DK alla sua vista, tutta la situazione che si viene a creare intorno a Bartolomeo Stoppard prima e dopo l'incontro con Kalim Abal, rende vivace e non priva di suspence il finale, dal momento in cui il vero Stoppard riprende il suo post all'inseguimento di Ginko, con epilogo finale in favore del sovrano di Radesh. L'inserimento di Ginko con l'inseguimento finale già citato modella i dettagli di una storia avvincente.
Bettina si dimostra un personaggio vincente nella saga Diabolika, e seppur difficile trovare altri escamotage degni di rappresentare una bella storia come questa, mi auguro una sua presenza in tempiminori dei precedenti. Concordo pienamente con quanto dichiarato in precedenza dal direttore Gomboli, Bettina è un personaggio che non può essere sprecato in una qualsiasi storia di Diabolik senza dargli un ruolo attivo.
I disegni non mi entusiasmano, soprattutto il volto di Eva. La copertina invece è molto bella e ben riuscita, la splash page scarsa. Al solito epilogo composto da notizie risapute, ma ben presentato, nella storia di Bettina, lo stesso per il post finale.