DESTINI INCROCIATI

Il fatto che questa storia narri un avvenimento, per così dire, "secondario" rispetto ad altri capitoli del passato di Diabolik (o di Eva), secondo me, non è assolutamente un male, anzi. Se la collana del GDK di primavera proponesse ogni anno un episodio importante o fondamentale del passato dei nostri (episodi tipo "Eva Kant. Quando Diabolik non c'era" o "Ginko. Prima di Diabolik" o "Gli anni perduti nel sangue" o "Io sono Diabolik") non ci sarebbe più quel particolare fascino relativo al passato di Diabolik che indubbiamente ha tanto contribuito al successo della collana in uscita a primavera. In fondo, come anche il buon Andrea Pasini sa, secondo me l'immenso valore di una storia come "Diabolik, chi sei?" è dovuto, anche, al fatto che, nonostante sia l'episodio che analizza il passato di Diabolik, non svela tutto, anzi, arricchisce in maniera incredibile un momento della storia del criminale avviando nuove strade e nuovi sentieri completamente inesplorati e che sono alla base del GDK di primavera. Riuscire, quindi, ad approfondire un periodo passato senza rivelare TUTTO è il compito più difficile che spetta agli autori, mantenere sempre quell'alone di mistero intorno a Diabolik che tanto ha contribuito al successo e all'incredibile fascino del personaggio. Quindi ben vengano episodi meno "importanti", episodi di maggior riempitivo rispetto ad altri che, invece, contengono rivelazioni totalmente inedite e approfondiscono periodi non ancora affrontati.
Parlando di questo GDK, devo dire che l'idea di inserire Diabolik ed Eva in una situazione che li ha visti collaborare attivamente (inconsapevoli della presenza di uno e dell'altra) molti anni prima del loro primo vero incontro, mi è sembrata una bella "sorpresa", che va ad aggiungersi a tanti elementi che rendono "magico", unico e particolare il rapporto tra il Re del Terrore e la bionda lady. Come se i loro destini fossero appunto scritti ben prima del loro incontro e questo stesso destino li ha portati vicinissimi. Chissà cosa sarebbe successo se si fossero incontrati davvero di persona nelle prigioni di Fraser. Chissà quale sarebbe stato il loro destino se il primo incontro, invece di realizzarsi nella camera d'albergo molti anni dopo, si fosse realizzato durante la fuga... Tante domande che emergono dopo la lettura della storia e che, giustamente, non possono avere risposta visto che gli eventi hanno preso altre pieghe e altri modi.
I disegni di Palumbo sono sempre splendidi, meravigliosi mentre quelli di Zaniboni mantengono tutto il loro, inconfondibile, fascino. A vedere, poi, le matite realizzate da Sergio e pubblicate sulla pagina FB della Redazione, sono arrivato addirittura a pensare che, forse, avrebbero potuto essere pubblicate senza essere inchiostrate talmente meraviglioso è quel tratto. Spero davvero che Zaniboni possa, ancora, collaborare con la collana, anche una capatina ogni tanto, come ha fatto con "Scritto nel sangue" e con questo GDK.
In fondo lui, come Facciolo, è la storia di Diabolik ed è sempre bello rivederlo, anche se non più spesso come un tempo.