IL BRACCIALE PERDUTO

Inedito aprile 2015

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    CITAZIONE (31/10/14 @ 5/4/2015, 13:54) 
    La cosa più sorprendente è proprio che Diabolik rinuncia al bracciale che avrebbe completato la sua collezione dato che Lui non lascia mai nulla di incompiuto.

    Ehm, mi sa che ti è sfuggito un particolare importante:

    Viene chiaramente specificato che il bracciale NON FA parte della collezione rubata in precedenza da Diabolik e che lui stesso abbia fatto nascere questa convinzione in Ginko per dar via a tutto il piano.
     
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    CITAZIONE (Neogrigio @ 5/4/2015, 17:46) 
    Ehm, mi sa che ti è sfuggito un particolare importante:

    Viene chiaramente specificato che il bracciale NON FA parte della collezione rubata in precedenza da Diabolik e che lui stesso abbia fatto nascere questa convinzione in Ginko per dar via a tutto il piano.

    Adesso mi spiego molte più cose, ti ringrazio.
    Ma allora,
    la collezione rubata da Diabolik è al completo?
     
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    CITAZIONE (31/10/14 @ 5/4/2015, 20:54) 
    Adesso mi spiego molte più cose, ti ringrazio.
    Ma allora,
    la collezione rubata da Diabolik è al completo?

    No,
    ma Diabolik al momento non ha ancora scoperto dove si trovi il vero bracciale facente parte della parure di Ramona Benton.
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 6/4/2015, 00:36) 
    No,
    ma Diabolik al momento non ha ancora scoperto dove si trovi il vero bracciale facente parte della parure di Ramona Benton.

    Grazie anche a te Rob. ;)
    Ultimamente ho molto da ringraziare. :P
     
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  5. L3000
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    CITAZIONE (MikiMozgus @ 2/4/2015, 20:48) 
    Preso e letto!^^
    La mia rece dell'albo:
    https://fumettietruschi.wordpress.com/2015...bolik-818-2015/

    Moz-

    non riesco a trovare tex e dylan dog, dove stanno? :(
     
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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/859399857465662):

    IL BRACCIALE PERDUTO: STORIA DI UNA STORIA
    Andrea Pasini, co-soggettista dell'inedito attualmente in edicola, ci racconta la genesi di questa avventura. Se ancora non l’avete letta ma avete intenzione di farlo, data la natura dell’articolo, meglio NON PROSEGUIRE oltre: vi rovinereste i colpi di scena e comunque apprezzereste poco il racconto di Andrea.
    Come spesso succede la storia di questo soggetto è una storia di successivi aggiustamenti.
    L'idea nasce da un appunto di Gomboli che s'intitolava “L'ultimo pugnale” in cui un giornalista scopriva che un pugnale che stava per essere prestato da un lontano Paese orientale a un museo di Clerville era, in realtà, il settimo pugnale della collezione Garian (i primi sei furono rubati da Diabolik nel corso del mitico primo episodio) mettendo così in agitazione parecchie persone, primo fra tutti l'ispettore Ginko.
    Mario non ci ha messo molto a ricordarsi che quel settimo pugnale era già saltato fuori, anni fa, in occasione del settecentesimo inedito della serie. Bisognava trovare qualcos'altro che avesse le medesime caratteristiche: un oggetto non così prezioso da essere un “bottino diaboliko” che, a sorpresa, si scopre essere molto interessante per Diabolik. Dopo lungo rimuginare ci siamo decisi per il bracciale di smeraldi della parure di Ramona Benton.
    Altri due aggiustamenti: il braccialetto inizialmente arrivava in treno dal lontano Paese orientale (una reminiscenza di quando il bracciale era ancora un pugnale) ma questo dava troppo tempo a Diabolik per tentare (fallendo) il colpo, abbiamo quindi spostato il tutto nel Beglait riuscendo così a trovare un ruolo nella storia anche per Altea.
    Durante il finto colpo al treno Diabolik “acidava” direttamente il fondo del vagone, aprendosi un varco lì. Questo però ci dava poi dei problemi col bauletto fissato con delle fasce di titanio a una base saldata al vagone stesso perché, se Diabolik era in grado di scogliere quel pavimento, era irrealistico che si accanisse (senza risultati) sulle fasce di titanio. Sarebbe bastato fare una voragine nel pavimento e portarsi via tutto. Lo abbiamo perciò fatto passare dalla porta usando l'acido solo per la serratura.
    Un paio di cambi di sesso: nelle prime stesure Eliana era un uomo, che però non ha mai avuto un nome proprio (lo chiamavamo “Ereditiero”) ha cambiato sesso per potersi guadagnare la quarta di copertina. Mentre la dottoressa Lassiter era un uomo: la chiamata a Ginko nel cuore della notte l'avrebbe infatti dovuta fare Diabolik, ma visto che non potevamo mostrare Diabolik al telefono col proprio volto né potevamo fargli prendere davvero il posto di un uomo della scientifica (avendo Diabolik altro da fare per quella notte) abbiamo passato l'incarico a Eva che lo ha svolto egregiamente.
    Cambiamento finale: in prima battuta il caveau della Banca Van Grey non era così complesso. Ossia non aveva un doppio caveau, con una stanza superprotetta all'interno di una camera blindata già di suo protettissima. Ma avevamo bisogno di qualcosa che rallentasse un po' il colpo di Diabolik, per dare il tempo a Ginko di capire che c'era qualcosa che non tornava, prima che la refurtiva avesse lasciato la banca. È nato così il doppio caveau, con una zona accessibile (anche prima dell'apertura degli sportelli) solo al direttore (e a Diabolik che ne aveva preso il posto) e una zona accessibile da parte dei clienti (solo dopo l'apertura degli sportelli) e perciò anche da Eva con maschera, il cui compito era portare la refurtiva fuori da lì.
    L'ispettore quindi è arrivato in tempo per movimentare il finale ma, purtroppo per lui, non abbastanza presto da sventare l'ennesimo furto del Re del Terrore.

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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/860447474027567):

    IL BRACCIALE PERDUTO – Dietro le quinte dello sceneggiatore Roberto Altariva
    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
    Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
    SENZA FINE – Il soggetto di questa storia l’ho ricevuto privo del finale; il testo si chiudeva infatti con la scena che trovate a tavola 114, con Ginko che inseguiva l’auto con a bordo Diabolik ed Eva. Seguiva poi l’indicazione: “finale da decidere a cura di Mario a seconda di quanto siamo lunghi o corti in fase di sceneggiatura”.
    Dopo aver impostato tutta la sceneggiatura, ho comunicato in redazione che mi mancavano solo sei tavole per chiudere la storia. In risposta, invece di un testo che concludesse il soggetto, ho ricevuto semplicemente gli schizzi per il trucco che trovate qui allegati, senza altre spiegazioni. Basandomi su quegli schizzi ho scritto le quattro tavole seguenti, da 115 a 118 e poi ho aggiunto un epilogo in due tavole, in cui Diabolik ribadiva di essere intenzionato a ritrovare il braccialetto ancora mancante della parure di Ramona Benton ed Eva si mostrava un po’ inquieta all’idea, riprendendo il pensiero da lei espresso nell’albo “Colpo su colpo”, secondo cui tutto ciò che è collegato a quella donna avrebbe portato loro sfortuna.
    Vi sarete però accorti che quelle due tavole non erano presenti nell’albo che avete letto. Sono state infatti sostituite in redazione con una scena che chiude la storia senza riferimenti a Ramona e con Eva molto più serena. Il cambiamento è stato deciso anche perché il mio epilogo sembrava preannunciare un nuovo capitolo di questa minisaga, con Diabolik alla caccia del braccialetto, mentre al momento una storia del genere non è ancora in preparazione.
    IL RICORDO CANCELLATO – Quell’epilogo, comunque non è l’unica sequenza della mia sceneggiatura ad essere stata eliminata. Infatti, quando Diabolik ed Eva ricordano gli avvenimenti della storia doppia “Colpo su colpo” e “L’ultimo colpo”, io avevo previsto che rammentassero anche il ruolo avuto da Selene Baker nella vicenda, mentre in redazione è stato deciso di snellire il flashback eliminando i riferimenti a quel personaggio. Col senno di poi, devo dire che hanno fatto più che bene: ricordare l’inganno ordito da Selene ai loro danni, qui era totalmente inutile.
    Per parlare, invece, di un’altra piccola sequenza cancellata, occorre prima rivelare un particolare che riguarda il bauletto contenente i gioielli…
    LO SCRIGNO TRASFORMATO – Nel soggetto che ho ricevuto, il bauletto/scrigno che racchiudeva i bracciali doveva essere un oggetto talmente pacchiano che Altea, nel finale, ricordava di averlo già visto proprio per via della sua bruttezza.
    Però, durante le fasi di lavorazione della storia sorse un dubbio: Diabolik versa l’acido sulle fasce che legano il bauletto alla base saldata sul treno, che sono di una lega rinforzata, mentre avrebbe avuto gioco decisamente più facile agendo direttamente sulle parti scoperte del bauletto stesso, visto che le fasce lo lasciano in gran parte privo di protezione. Agisce così perché a lui non interessa realmente impossessarsi del contenuto dello scrigno, ma Ginko avrebbe dovuto comprendere che la faccenda era strana e sospettare qualcosa.
    Per evitare che Ginko facesse la figura dello stupido, non rendendosi conto della cosa, abbiamo quindi deciso di trasformare lo scrigno da bauletto pacchiano a pregevole oggetto d’antiquariato. Quando Ginko saliva sul vagone del treno insieme al direttore e all’esperto di gioielli del museo, avevo quindi inserito un breve dialogo in cui l’esperto si domandava perché Diabolik aveva usato l’acido sulle fasce e non direttamente sul bauletto, e Ginko gli spiegava che il Re del Terrore non avrebbe mai danneggiato irreparabilmente un oggetto d’antiquariato per impossessarsi del contenuto.
    Personalmente trovo sempre interessante evidenziare i particolari che rendono Diabolik differente da un comune criminale e quindi un po’ mi è dispiaciuto che quello scambio di battute sia scomparso nella versione finale.
    IL GRANDE BURATTINAIO – Durante la fase di scrittura ci si rese anche conto che Diabolik prevedeva con eccessiva facilità che il direttore del museo avrebbe imposto a Ginko di trasferire nuovamente il bracciale dopo la scoperta dei ragni robot introdotti dal criminale nel caveau nella banca Van Grey.
    È vero che l’uomo si mostrava fin da subito scontento della decisione di Ginko di far custodire i bracciali in una banca differente da quella che sponsorizzava la mostra, ma da solo questo elemento non bastava a giustificare il fatto che Diabolik fosse in grado di prevedere con così tanta sicurezza che avrebbe preso la decisione di obbligare Ginko al trasferimento. D’accordo con la redazione ho quindi inserito la scena in cui il criminale, sotto falsa identità, fa credere al direttore che l’altra banca sia intenzionata a ritirare la propria sponsorizzazione a future iniziative del museo per il danno d’immagine causatogli dalla decisione di non custodire i gioielli nel loro istituto. Questo scatena nell’uomo il timore di un danno economico non indifferente per il suo museo e a quel punto appare quasi inevitabile che si comporti come previsto da Diabolik.
    NEMICI ALLA PARI – Nella storia come concepita originalmente, l’unico particolare che faceva intuire a Ginko il piano di Diabolik era il fatto che Altea si ricordava della presenza dei bracciali all’interno del bauletto già in epoca precedente al momento in cui il braccialetto di Ramona Benton era stato posto in vendita.
    Da sempre, però, ci viene ricordato che Ginko ha un’intelligenza pari a quella di Diabolik e quindi mi è sembrato giusto aggiungere una breve scena in cui l’ispettore comprendeva che Diabolik doveva aver progettato il suo piano da tempo e non aveva mai pensato di rubare il bracciale durante il trasporto. Il racconto di Altea lo porta perciò a intuire la verità più rapidamente, ma è chiaro che i suoi ragionamenti lo stavano già conducendo nella giusta direzione e sarebbe arrivato ugualmente a sospettare la verità.
    NUMERI IN GIOCO – Le tre cassette di sicurezza che vediamo aprire da Diabolik nella storia sono numerate R-68, S-25 e S-39; lettere e cifre che nascondono un piccolo gioco. Il numero 68 corrisponde all’albo “Tragico inganno”, ad evidenziare il fatto che tutta la vicenda sia un grande inganno da parte di Diabolik, mentre il 25 è “La miniera di diamanti” e la cassetta che porta tale numero contiene proprio un diamante, mentre il titolo del numero 39 è “La statua maledetta”, e guarda caso nella cassetta che riporta quel numero è contenuta una statuetta. “R” ed “S” sono invece sigle che possono essere usate per indicare le serie di ristampe “Diabolik R” e “Diabolik Swiisss”.
    IL TITOLO IN BREVE – Nel momento in cui il soggetto mi è arrivato, il titolo era già “Il braccialetto perduto” e io stesso non ne ho proposti altri, ritenendolo più che adatto. Il “braccialetto” è stato poi accorciato in “bracciale” perché la versione più breve si abbinava meglio all’immagine di copertina disegnata da Matteo Buffagni.

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    Ormai mi sembra che anche questi dietro le quinte miei e di Andrea, suscitino poco interesse.
    E dire che mi pare che ci siano aneddoti gustosi in entrambi.
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 18/4/2015, 19:13) 
    Ormai mi sembra che anche questi dietro le quinte miei e di Andrea, suscitino poco interesse.
    E dire che mi pare che ci siano aneddoti gustosi in entrambi.

    È che secondo me le persone, per pigrizia, non hanno voglia di leggere testi "lunghi". Purtroppo ho notato che succede anche in altri forum in cui si parla di altri argomenti :(

    Io ho comprato oggi l'albo insieme al GDK, darò il mio parere presto :)
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 18/4/2015, 19:13) 
    Ormai mi sembra che anche questi dietro le quinte miei e di Andrea, suscitino poco interesse.
    E dire che mi pare che ci siano aneddoti gustosi in entrambi.

    Per quanto mi riguarda non è assolutamente così. Semplicemente, siete stati così esaustivi che non trovo nulla da aggiungere/chiedere. :)
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 18/4/2015, 19:13) 
    Ormai mi sembra che anche questi dietro le quinte miei e di Andrea, suscitino poco interesse.
    E dire che mi pare che ci siano aneddoti gustosi in entrambi.

    No anzi, dal canto mio li trovo interessantissimi e mi piacerebbe vederli come redazionale nell'albo in sé, altroché!^^

    Moz-
     
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    Anche secondo me sono molto interessanti, di solito li leggo dalla pagina ufficiale Facebook, anche se con un po' di ritardo visto che tendo a comprare gli albi in blocco verso metà-fine mese :lol: È bello vedere il dietro le quinte dell'albo, anche con l'ausilio dei disegni-guida.
    CITAZIONE (Maricri @ 18/4/2015, 19:26) 
    CITAZIONE (rob.seven @ 18/4/2015, 19:13) 
    Ormai mi sembra che anche questi dietro le quinte miei e di Andrea, suscitino poco interesse.
    E dire che mi pare che ci siano aneddoti gustosi in entrambi.

    È che secondo me le persone, per pigrizia, non hanno voglia di leggere testi "lunghi". Purtroppo ho notato che succede anche in altri forum in cui si parla di altri argomenti :(

    Io ho comprato oggi l'albo insieme al GDK, darò il mio parere presto :)

    Mi spiego meglio perchè non credo che ci sia qualcuno su questo forum a cui questi particolari non interessano, infatti mi riferivo più che altro alle pagine pubbliche come Facebook visto che vengono pubblicati anche lì. Notavo su altre pagine e su altri forum, che a parità di visualizzazioni, ricevevano più commenti gli articoli più "facili" da leggere. Quindi pensavo che magari gli utenti non avevano voglia, o il tempo probabilmente, di leggere quelli più lunghi. Oppure venivano attirati dal titolo più intrigante...chi lo sa :lol:

    Edited by Maricri - 19/4/2015, 11:57
     
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  13. federicopini
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    Non se questo sia il topic giusto, ma ho letto oggi questo articolo: http://blog.quotidiano.net/arminio/2015/04...a-far-swiiisss/ ; in parte parla anche di quest'albo; Cosa ne pensate voi????
     
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    CITAZIONE (federicopini @ 25/4/2015, 11:41) 
    Non se questo sia il topic giusto, ma ho letto oggi questo articolo: http://blog.quotidiano.net/arminio/2015/04...a-far-swiiisss/ ; in parte parla anche di quest'albo; Cosa ne pensate voi????

    Ricopierò quello che ho scritto sul mio account Facebook:

    Mi piace l'articolo per le storie a cui fa riferimento e per il modo in cui è scritto. È sempre bello rievocare i vecchi albi, indubbiamente dei gioiellini - parola adattissima per Diabolik - e che altrettanto indubbiamente hanno rappresentato un grande passato per il personaggio, tanto che, come si evince dall'articolo, vengono sempre ricordati con grande nostalgia e che rappresentano la colonna portante a cui oggi si fa riferimento.
    Ma davvero Diabolik non fallisce più? Davvero si affida al computer e coordina da lontano? E, ancora, davvero non saggia più la ghigliottina?
    Non è per niente difficile trovare storie che provano il contrario, fra gli albi usciti negli ultimi dieci anni (e quindi ben lontane da quelle annate '60-'70) come "A Prova di Fuga" (2012), in cui, durante una sostituzione di persona, Diabolik ed Eva vengono scoperti da una semplice ma furba secondina di un carcere che rapisce Eva, la butta in una cella sotto falsa identità, estorce a Diabolik 20 milioni di euro e la fa pure franca; oppure "Fermate la ghigliottina!" ( 2010), in cui, per fare un colpo, Diabolik decide di sostituirsi ad un malavitoso che torna a Clerville dopo diverso tempo e che quindi non è aggiornato sugli ultimi avvenimenti della famiglia e si fa scoprire dal cane del malavitoso, che non riconosce il padrone e gli strappa la maschera. Dopo essere scappato ci riprova di nuovo, ma sulla ghigliottina ci finisce veramente, con la lama a pochi metri sopra la testa. O ancora, mi vengono in mente albi come "Un dannato alibi", con il figlio di papà ricchissimo e violentissimo; "Una su dieci", dove, nell'enorme reggia in cui sono custodite perle dall'immenso valore, c'è la figlia tutta casa e famiglia che trama un delitto...; "Un cadavere imprevisto", albo in cui un colpo semplice viene scombussolato dalla governante e dal figlio criminale; "La notte degli agguati", storia in cui Eva viene scoperta dal marito della donna a cui si era sostituita (persone di nobile lignaggio, tra l'altro), donna che, da vittima, si rivela poi come vera cattiva dell'albo; o ancora "Beffa a Diabolik" e "L'ultima Beffa", storie in cui Diabolik ed Eva falliscono un colpo per ben due volte, "Il Drago di Giada" il cui colpo avviene in un castello con leve e pareti mobili. E in tutti questi albi, non ci sono nemmeno strani aggeggi elettronici. E se Diabolik coordina da lontano, lo faceva anche negli anni '80, perchè da sempre è un mago nel volgere le situazioni a suo favore, e molti elementi citati nell'articolo permangono ancora oggi.
    È vero, mancano le ricchissime famiglie nobili e quelle matte da legare in cui ogni membro vuole accaparrarsi l'eredità, ma è anche vero che la forza della testata, dopo oltre 50 anni, è stata quella di stare al passo coi tempi e addirittura di percorrerli: oggi possiamo usare l'Apple Watch per mandare messaggi con l'orologio stesso, ma Diabolik comunicava con il radio-orologio già 35 anni prima. E questa evoluzione del personaggio era già cominciata e voluta dalle stesse autrici. Certo, DK ora usa il laptop per tenere sotto controllo le telefonate delle sue vittime, ha il ragnetto elettronico che fa buchi nel muro con precisione millimetrica, le ricche ereditiere si saranno trasferite perchè tanto venivano derubate tutte, i nobili hanno perso ormai il valore che la carica conferiva loro e chissà dove hanno trasferito i conti bancari, con la diretta conseguenza che a essere ricchi sono rimasti i criminali, ma è auspicabile una Clerville che non viva ai nostri tempi? No, io non ne sento il bisogno. Voglio storie dei giorni nostri, con temi ricorrenti, con Diabolik che controlla le telecamere in remoto col tablet, perchè tanto succederà comunque qualcosa fuori dal suo controllo per cui sarà costretto a rielaborare i piani, a fuggire, a vendicarsi, perchè certe modalità forse cambiano ma restano, sempre. Perchè è troppo facile parlare di "cosa succederebbe se...".

    Chiaramente rimane una mia personalissima opinione. Le storie moderne di Diabolik sono per me avvicenti e divertenti da leggere, non vedo i personaggi pacati e non credo che la componente "tecnologia" sia di troppo nelle storie, anzi, le doti di un Diabolik che fa ancora del lavoro meccanico e manuale per far riuscire i suoi colpi rimangono inviariate.
     
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