SANGUE SUL FIUME

Inedito novembre 2015

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  1. DK Iudika
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    Re del terrore

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    Grazie per la segnalazione, Andrea. Lo riporto anche all'interno di questa discussione :)

    “SANGUE SUL FIUME” dietro le quinte di Andrea Pasini.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia. Quindi se ancora non avete letto l’albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
    TITOLO DI LAVORAZIONE – “Rapimento sul fiume”: piatto e diretto. Inusabile come titolo definitivo ma comodo da maneggiare per noi autori che così, in riunione, magari dovendo parlare brevemente di quattro o cinque delle storie in lavorazione al momento, capivamo al volo di quale storia si stava parlando.
    PUNTO DI PARTENZA – La trama ha preso il via da una scena pensata dal nostro storico collaboratore Angelo Palmas. Eva, catturata da qualcuno e rinchiusa assieme a una temporanea compagna di prigionia, inventa un piano di fuga che prevede che la compagna finga di minacciarla per poi cogliere di sorpresa i carcerieri. Quello che le due non sanno è che Diabolik si è già sostituito a uno dei carcerieri e, assistendo alla minaccia, non ci pensa due volte a lanciare un pugnale contro la nuova complice di Eva. Eva non la prende bene.
    Assieme a Gomboli abbiamo cominciato a chiederci chi fosse la compagna di Eva e perché erano entrambe prigioniere e, quindi, chi fossero i loro carcerieri. E così, pezzo dopo pezzo, da quella prima scena abbiamo costruito tutte le altre precedenti e successive.
    TELECOMANDO – Un curioso incidente in cui sono incappato durante la lavorazione della storia ha visto come protagonista il telecomando che Irma usa per disattivare il sistema di sicurezza della villa (lo si vede a tavola 13/pagina 15). Parlandone con Mario in fase di soggetto, non siamo mai entrati nei dettagli del suo funzionamento e, al momento di sceneggiare, io l’ho trattato come un comune comando a distanza, in cui non fosse necessario inserire un codice. Giustamente Licia Ferraresi, in fase di revisione, mi ha fatto notare che – stanti così le cose – tutto il colpo diaboliko poteva risolversi con Eva che dava una tappata in testa a Irma e poi usava il telecomando per fare entrare Diabolik. Per fortuna non è stato difficile fare in modo che il telecomando servisse a inviare un codice di disattivazione noto solo alla padrona di casa.
    TANTI BRUTTI CEFFI – Ogni volta che Diabolik ha a che fare con un gruppo di gangster ci si pone il problema di come differenziarli agli occhi del lettore, anche perché spesso sono personaggi che appaiono per poco oppure appaiono in scene d’insieme. Per questo, a Clerville, le bande criminali sono curiosamente composte da tipi tutti diversi tra loro: è difficile che non ci sia quello calvo, spessissimo ce n’è uno col codino, non mancano mai (o quasi) quello biondo, quello coi baffi e quello con la barba.
    EVA MALFIDATA E DIABOLIK AZZERBINATO – Nel diaboliko forum, l’amico Michele Iudica ha criticato il comportamento di Eva che, secondo lui, avrebbe dovuto confidare di più nelle capacità di Diabolik e non tentare una fuga per conto proprio. Poi, quando i loro piani confliggono, Eva invece di ammettere il proprio errore ha una reazione del tipo “tu hai fatto il guaio e tu lo risolvi”. In un altro forum invece ho letto la critica di un altro lettore (pure in questo caso maschio, ma in questo caso io non penso sia un caso) che non ha apprezzato la storia anche perché, a suo dire, mostra un Diabolik più che mai prono ai voleri di Eva.
    A Iudica ho risposto nel forum (ma senza convincerlo :) ) dicendo che – visto che Eva non sapeva cosa Diabolik avesse, o non avesse, sentito dal radio orologio acceso mentre lei era svenuta – secondo me – non poteva essere certa che lui ne sapesse abbastanza per capire dove venire a salvarla. Ma qui m'interessa soprattutto parlare del battibecco tra i due, sulla barca, con Irma ferita a terra. Se in quella scena ci sia o meno vilipendio all’immagine virile del Re del Terrore :)
    Quel battibecco l'ho impostato io (maschio) e non la mia coautrice (femmina) e scrivendolo non ho mai pensato che la figura a rischio fosse quella (maschile) di Diabolik (azzerbinato ai capricci della propria donna) quanto, piuttosto, quella (femminile) di Eva (aggressiva, a torto, verso il suo innocente compagno). Insomma, nessuna delle due critiche succitate mi ha fatto cambiare idea ma, se devo scegliere, molto meglio quella di Michele! Secondo me le cose sono andate così: Eva ha stretto un patto con Irma per uscire fuori di lì (e Irma già le stava simpatica prima di trovarsi in quella situazione) l'inatteso intervento di Diabolik ha fatto precipitare le cose e lei, sotto un forte (e giustificato) stress emotivo, gli dice davvero “tu hai fatto il guaio e tu lo risolvi”. Diabolik, ben lungi da essere un succube, si comporta solo in maniera razionale e responsabile: non fa inutili polemiche e risolve la situazione da suo pari (regalandoci così una bella carneficina).
    CONTENUTI EXTRA – Se questi fossero i contenuti extra di un dvd qui ci potremmo mettere una scena tagliata dal montaggio finale che si colloca subito dopo l'ultima tavola: Diabolik ed Eva si ritrovano al rifugio, lei lo ringrazia di aver salvato Irma e le spiace di essere stata così dura in quel frangente, lui risponde “ma figurati!” e i due si baciano appassionatamente.

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