SANGUE SUL FIUME

Eva, nonostante abbia lasciato il radio orologio acceso e sappia che Diabolik è rimasto in contatto, organizzi una fuga senza aspettare l'intervento del suo compagno e non dimostrando quella fiducia nei suoi confronti che già in passato aveva più volte manifestato? Posso capire un'azione di propria iniziativa se non fosse stata certa del fatto che il maledetto criminale avesse sentito cosa era successo e quindi fosse impreparato alla situazione, ma vista così, con queste premesse e con quanto si è raccontato, mi ha fatto storcere un po' il naso.

Però in questo caso non si tratterebbe di una Eva "principessina in pericolo seduta sulle capacità del suo compagno". La vedo più come una Eva fiduciosa delle abilità del suo compagno e capace di essere in grado di intervenire o meno senza rischiare di "pestare i piedi" all'azione diabolika (ci sono tantissime storie in passato che giocano molto su questo rapporto di fiducia, a mò di esempio citerei "Addio, mia amata complice"). Con ottocento e passa storie alle spalle passate insieme mi aspetterei maggiore capacità di sapersi fidare l'uno dell'altro e maggiore sintonia tra i due, pur rispettosi delle differenze caratteriali. Premesso, appunto, che quanto da te scritto è giustissimo, ma lo ritengo giusto per noi "lettori" che, onniscenti per ciò che sta succedendo, possiamo dire o meno una cosa piuttosto che un'altra.
Che poi, in questo caso, aggiungo che la mia considerazione è un puro dettaglio, desideroso più che altro di sentire il parere degli altri utenti e di come "vedono" il rapporto tra i due criminali perché la storia è molto bella e mi è piaciuto anche il piccolo battibecco che avete creato tra i due (anche se, alla luce di quanto detto, avrebbe potuto essere persino Diabolik a dirle: "No, tu adesso mi aiuti e, da questa situazione, ne usciamo insieme così salviamo Irma e noi stessi").
Mi ha ricordato quanto ci hai detto l'ultima volta che siamo venuti in Redazione (io e Neogrigio) e cioè questa esigenza che, ogni tanto, sentite di far sviluppare in modo più innovativo e "rischioso" il rapporto tra Diabolik e Eva (e quello che Eva dice a Diabolik ce lo avevi, in parte, anticipato anche se al contrario). In linea generale sono d'accordo con le vostre esigenze, ma è anche vero che, da lettore, li vedo così perfetti insieme e li ho idealizzati a tal punto che anche per un litigio o per un minimo battibecco mi dispiaccio per loro (ma questa è anche la forza del loro rapporto, vivo a tal punto da sembrare vero).
Da loro due mi aspetto sempre estrema sintonia, a differenza di Ginko e Altea che considero più facilmente vittime di equivoci o altro.

Su "A prova di fuga" posso dirti che, all'epoca, non mi lamentai della situazione semplicemente perché Eva riconosce l'errore, lo dice a chiare lettere ("E se io non avessi tentato la fuga sostituendomi a quell'agente, avremmo avuto parecchi grattacapi in meno"). In questo caso, invece, il successivo battibecco tra la diabolika coppia mi è sembrato quasi un rimprovero che la bella lady ha fatto al suo compagno, come per dire "Tu hai fatto il guaio e tu lo risolvi", ma di guaio non si può parlare perché è sicuramente vero che Eva non poteva sapere quale fosse il piano di Diabolik, ma neanche Diabolik poteva sapere cosa avesse in mente di fare Eva.
Il tuo discorso fatto precedentemente lo trovo giusto, ma sarebbe giusto, allora, contestualizzarlo anche rispetto a tutte le altre volte che Eva si è trovata in una situazione simile. Il più delle volte ha aspettato che Diabolik la liberasse (fiduciosa) altre volte, in realtà pochissime, ha agito in altro modo (o come in "A prova di fuga" oppure come in "Sullo stesso piano" dove, preoccupatissima per le sorti di Diabolik, viene liberata da Rudi Foster, ma in quel caso ha come unico obiettivo quello di andare a vedere cosa possa essere successo a Diabolik, dimenticandosi quasi della sorte della prigioniera).
Insomma, sono d'accordo che non ci debba essere un comportamento scritto e prestabilito e che possa cambiare in base alla diversità delle varie situazioni, ma poi è necessario che questi comportamenti e le successive reazioni siano coerenti. Da quanto ho percepito dal racconto, ma potrei anche sbagliare, sia chiaro, mi è sembrato di capire che Eva ritenesse superfluo l'agire di Diabolik e che, anzi, ritenesse addirittura che avesse sbagliato a intervenire perché il tutto è sfociato nel ferimento di Irma quando invece, il maledetto criminale, era in perfetta buona fede perché non poteva sapere che in quel momento Eva e Irma recitavano una parte.