SULLE TRACCE DI EVA

Per salvarle la vita, Diabolik ha dovuto abbandonare Eva. Ora deve ritrovarla e la cerca tra le lussureggianti isole dei mari del sud. Ma non sarà facile: l’unica traccia che ha in mano è una conchiglia...

La storia è ottima, sia nel suo incipit che nel suo sviluppo, con l'attacco dei pirati magnificamente caratterizzato e la successiva ricerca di Diabolik che sfrutta, fino a che gli fa comodo, la "ciurma" di Addis. Un Diabolik estremamente pratico, razionale, fiducioso fino in fondo riguardo le sorti della sua compagna, non nascondendo, però, una preoccupazione di fondo più che giustificata. Quando poi Eva viene ritrovata e la diabolika coppia si ricongiunge, l'annientamento dei pirati è roba di routine per il Re del Terrore.
Mi soffermo, però, sull'aspetto più interessante dell'albo che è anche quello caratteristico dell'episodio numero 850: mi riferisco ai disegni di Matteo Buffagni.
Io li ho trovati STRAORDINARI, perfetti per la ricorrenza e sorprendenti per moltissimi aspetti. Nell'insieme, il lavoro fatto da Buffagni è incredibile (addirittura sono rimasto ancor più sorpreso di quando vidi i disegni di Palumbo nell'ormai lontano 2001, quando ordinai, appena uscita, l'edizione lusso de "Il re del terrore: Il remake"). Palumbo, in quella storia fuori serie, si era già spinto oltre il classico tratto diaboliko, mi aveva sorpreso tantissimo per la sua differenza notevole con il classico canone diaboliko, ma Buffagni è andato addirittura oltre, perché lo ha fatto in una storia della serie regolare e lo ha fatto in modo molto più marcato di quanto già fatto nella storia di ottobre 2014 (o forse è una mia impressione perché in quella storia i protagonisti assoluti erano Ginko e Altea, con Diabolik e Eva relegati in secondo piano e anche perché, da come mi ha detto a Lucca quest'anno, in questa storia ha inchiostrato a mano mentre nel 2014 lo ha fatto a computer). Insomma, ci sono rimasto davvero, una sensazione in un primo momento strana, ma poi molto piacevole. Mi è piaciuto tantissimo.
Ho davvero paura che molti lettori non apprezzeranno questo suo tratto così particolare, lo stacco, dal punto di vista grafico, con la serie classica è notevole, ma non bisogna dimenticare che si tratta di una storia che festeggia una ricorrenza (come già è successo nell'ottobre del 2014 per i 50 anni di Altea e, gli anni prima, con i 50 anni di Eva Kant e l'inserimento di Palumbo nella regolare o per i 50 anni di Diabolik, con l'albo realizzato da Brindisi) e quindi, per il momento, va presa per quello che è: una storia che festeggia una ricorrenza e può, quindi, uscire un po' dai canoni. Vedremo il futuro cosa ci riserverà.

E' vero che il pescatore aveva provato ad "avvelenare" Eva per non farla andare via, ma è soprattutto vero che il pescatore ha salvato la vita a Eva, l'ha protetta, l'ha nascosta e ha favorito in tutto e per tutto il suo ricongiungimento con Diabolik.
E Diabolik non è mai stato crudele con chi salva la vita della sua amata o con chi, poi, li aiuta.