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Inizio dell'anno con una storia senza infamia e senza lode, una piacevole lettura di intrattenimento, ideale per i pendolari. Giusto la gran parte delle rivelazioni le ho trovate prive di mordente, tanto che quando la coppia diabolica ha un sospetto, poi si rivela vero, senza colpo di scena.
L'allontanarsi dalle solite vicende metropolitane per me è un bene, aiuta a spezzare la monotonia e poi queste ambientazioni esotiche, con tesori nascosti, danno quel pizzico di avventura che ogni tanto non guasta.
Stavolta il Re del Terrore l'ho trovato un po' morbido ma la colpa è tutta di Eva che come al solito prende in simpatia il personaggio femminile di turno, per un motivo banale ma questa è la sua natura. A me sta sulle palle ma se a lui piace così...
Anche questo mese nessun noioso spiegone, solo una dovuta spiegazione, veloce e indolore.
No
Dove? -
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Una buona storia, "montata" bene con scena d'azione iniziale, ritorno indietro di 36 ore, di nuovo al presente e soprattutto con spiegoni moderati, che ormai per me è la cosa più importante. Il tutto coi bei disegni di Barison. Un po' meno centratoSPOILER (clicca per visualizzare)lo scambio di battute Diabolik-Bettina riguardo al fatto che lei avesse taciuto i suoi piani: la ragazza sostiene che durante l'azione la cosa non le passava neanche per la testa e Diabolik le dà ragione. Ma come non le è passato per la testa? Se in quella fase ha messo la cimice?
Ho pensato la stessa identica cosa!
Non so se è più stupida la scusa o Diabolik che se la beve... -
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Sono un po' indietro con le letture, sabato conto di leggere e recensire il 6.
Nel frattempo vi riporto la mia su questo numero (perdonate la lunghezza ma è studiato per un blog, non per un messaggio da forum, descrivendo delle scene utili a chi non segue il fumetto):
Mi trovo ancora una volta a tessere lodi per una storia sul Re del Terrore, perché Trovate Quel Rifugio, con un titolo che fa pensare ad uno dei tanti rifugi segreti del protagonista ma così non è, nonostante sia composta nel più classico dei modi, parte lenta ma poi ingrana alla grande.
Inizia subito durante il colpo ma c'è subito un imprevisto, quindi lui deve correre ai ripari, riprogrammando il colpo per ottenere il bottino che ha cambiato proprietario ma proprio durante i preparativi, accade un altro imprevisto ed è lì che ingrana la storia, gestita perfettamente da
Roberto Altariva che non ti fa capire fino a poche pagine dalla fine se Diabolik si concentrerà solo sulla fuga oppure non rinuncerà al bottino nonostante la situazione.
Purtroppo questo numero è un raro caso in cui i disegni non mi sono piaciuti, volti spigolosi e lunghi, soprattutto quello del protagonista che a malapena si riconosce.
NOTE:
- quando la cassaforte viene fatta sprofondare al piano di sotto, mi chiedo come continui ad essere alimentato l'allarme, va a batteria? Altrimenti, se fosse stato alimentato a corrente, una volta allontanata la cassaforte dalla sua postazione e perso il contatto diretto con la corrente, sarebbe dovuto scattare l'allarme...
- è, purtroppo, un numero molto social, con ragazzini dipendenti e che usano quella parola che odio e io dico "autoscatto". -
.Beh, per quanto riguarda le omonimie c'è stato il caso di Simone Alban.
Lo puoi leggere nel topic di "Diabolik prenderò il tuo posto".
Non ne sapevo nulla! Grazie per la segnalazione
Però Alban è poco straniero, potrebbe essere tranquillamente veneto per la mancanza della vocale finale... -
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Se esistono omonimi voglio conoscerli per stringere loro la mano! 
Offro anche birra a volontà se accettano di essere perculati -
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Ottima osservazione! Non l'avevo vista da questo punto! -
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A me i nomi mezzi italiani e mezzi stranieri hanno fatto sempre ridere ma GIULIO GUNTER è uno dei più comici di sempre! 
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Degna conclusione a quanto letto nel numero precedente.
Stavolta c'è tanto Diabolik quanto Ginko, ognuno al proprio posto senza risultare fuori luogo. Si aggiunge un certo Ivan Rudenko, apparso già su Il Grande Diabolik n. 2 ma non mi interessa approfondire, la storia è tranquillamente leggibile anche senza aver letto la vicenda passata.
Nonostante la mia piena promozione, questo numero non è esente da difetti. Ho trovato il riassunto del numero precedente del tutto inutile, non si tratta di vecchi numeri che una poca percentuale ha letto ma di quello precedente e non dico non dovesse essere fatto, di lettori occasionali la serie ne ha tanti ma secondo me doveva essere molto più sintetico! Invece riguardo le caratterizzazioni, secondo meSPOILER (clicca per visualizzare)il protagonista si lascia fregare troppo facilmente, è vero che c'è la spiegazione dopo, che aveva preso una precauzione ma non cambia molto, la figura da fesso resta.
I disegni invece questa volta mi hanno soddisfatto perché tornano per ogni tavola le classiche due righe, senza eccezioni, rendendo tutto molto più scorrevole e veloce.
Ripongo il mio scetticismo riguardo le storie doppie, possono funzionare anche per il Re del Terrore ma preferirò sempre quelle singole! -
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Arrivo col mio solito ritardo perché anche io ho voluto leggere i due numeri di seguito.
C'è poco Diabolik e tanto Ginko, che per me non è mai stato un problema, adoro molte storie con l'ispettore assoluto protagonista.
L'idea della caccia al serial killer mi è piaciuta molto, la sua identità viene allo scoperto al momento giusto. Solitamente, a differenza dei gialli, non bisogna aspettare la fine per scoprire il maggiord-- ehm, l'assassino.
Se proprio devo trovare il pelo nell'uovo, non ho apprezzato molto le pagine a tre righe di vignette, una cosa che capita su Il Grande Diabolik, uno dei due motivi per cui non lo seguo.
Questa prima parte non l'ho trovata per nulla decompressa, uno dei miei timori, anzi, ci sono molto dialoghi, quindi sembra sia proprio un racconto che necessita di tutte queste pagine. Avrebbero potuto tranquillamente interrompere qualche pagina prima e lasciare un finale aperto, per poi riprendere la vicenda in futuro. -
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Col mio solito ritardo:
Numero un po' sottotono, per la prima volta mi tocca scrivere una "recensione" priva di entusiasmo, prerogativa di tutti i numeri dell'inedito di cui ho parlato finora.
Nonostante il tema poco usato (almeno non che io ricordi da quel poco che ho letto), quello delle scommesse sportive, non viene sfruttato a dovere, per il Re del Terrore è tutto troppo facile e vengono a mancare i colpi di scena.
Scontate entrambe le strategie in cui il ladro, sotto mentite spoglie, fa la "scalata al potere", sia la prima che la seconda (quest'ultima però non ha mai avuto la pretesa di essere complessa).
Nessuna suspense quando Diabolik viene braccato e palese il modo in cui riesca a scappare, la seconda per colpa dei disegni, di Giuseppe Di Bernardo, che inquadrano con troppa evidenza la via di fuga.
Anche la collaborazione con chi sapete se avete letto la storia, lascia del tutto indifferenti.
Ci tengo a precisare che nonostante sia duro e spari a zero, Diabolik Entra In Gioco è comunque ben sopra la sufficienza, sempre la solita piacevole e scorrevole lettura.
Secondo numero a tema calcistico che tratto, il primo è stato Una Partita Per La Vita.
Diabolik va in curva sud, attacateve ar cazzo, laziali!
Eheh, una trama che tocca sicuramente un mondo inedito per Dk.
Finora di calcio si era parlato solo in Una partita per la vita
Ah ecco, non è una mia lacuna, è proprio la seconda volta che capita.SPOILER (clicca per visualizzare)Un solo appunto, un piccolo particolare che ho trovato risolto un pò troppo frettolosamente : Diabolik si sostituisce, nel giro di poco tempo, a tre uomini in modo consecutivo. Possibile che tutti e tre avessero la corporatura snella e atletica del nostro criminale? Mi sarebbe piaciuto che, almeno in un caso su tre, avesse dovuto utilizzare qualche trucco o accorgimento per ovviare a una fisicità diversa. Mi pare che queste sostituzioni siano state effettuate con troppa superficialità.
Non ci avevo pensato ma concordo. -
.E' che purtroppo questo forum, purtroppo, è un po' morto rispetto a un tempo.
Innanzitutto se ho capito bene tu sei Roberto Altariva, quindi la tua risposta, in quanto autore, vale come 100 di comuni utenti che mi quotano tutti (senza nulla togliere a loro che leggo volentieri). Rinnovo i complimenti per il lavoro di questo numero.
Non so come fosse prima ma credo abbia accusato i social come il 99% degli altri forum, nonostante ciò mi pare uno di quelli che se la passano meno peggio, non fa parte dell'1% (vedi Papersera.net) ma non è neanche morto, proprio per questo è nata la mia lamentela (lagna), cercavo di spronare, svegliare i dormienti. Mi è parsa più una forma di pigrizia che mancanza di tempo. Proprio perché ci sono pochi nuovi post al giorno, anche il più impegnato dovrebbe avere il tempo di leggerli e in caso rispondere.CITAZIONEComunque, in effetti, io quando ho letto il tuo commento con la domanda "fratelli?", riferita ai Ricci, avevo pensato di intervenire, ma stavo leggendo "al volo" e ho rimandato, poi me ne sono dimenticato.
Eh lo so, sono ignorante, ho iniziato a leggere i nomi degli autori di Diabolik solo di recente, abituato ai comic book dove ogni singolo partecipante, anche il tizio della corrispondenza, viene evidenziato nelle pagine. I Ricci inoltre non mi sono mai capitati su altri fumetti. -
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Con cent'anni di ritardo ho letto tutti i post.
Comunque rispondete pure ai commenti dei ritardati-- ehm ritardatari come me, mica leggiamo tutti Diabolik all'uscita. Io ancora devo prendere il numero di settembre...
Ad esempio ho saputo (domanda fatta qui sopra) che i Ricci sono padre e figlio e non fratelli in un altro forum, quindi non regge la scusa che non si ha nulla da replicare ma che proprio non ve filate i commenti in ritardo.Ecco, il GDk... quella storia avrei preferito uscisse sulla serie regolare. Purtoppo le avvenutre migliori stanno diventando un'esclusiva del Grande Diabolik a discapito della serie regolare che, lo ripeto, è sempre godibilissima ma oltre il discreto/buono non va.
Sarà ma continuo a preferire il mensile, con due righe per pagina anziché tre e molte meno pagine. Il Grande Diabolik per quanto possa essere bella la storia, mi stanca.
Sono lento a leggere ma il fratello minuto lo leggo comunque tutto di fila, per il fratello giuggiolone ci impiego 2-3 giorni, come altri fumetti di quello spessore (vedi supereroi).
Magari la qualità di big D con la modalità di little D, potrebbe farmi apprezzare ancora di più il mensile.Da Museo a Teatro – Inizialmente il teatro abbandonato era invece la sede storica di un museo e la speculazione edilizia ruotava attorno al trasferimento in una nuova sede periferica delle collezioni e all’abbattimento della vecchia sede dichiarata truffaldinamente pericolante dal senatore Pollock e soci. La trasformazione in teatro abbandonato ci è sembrato che rendesse più semplice e interessante la vicenda (e ci ha permesso di chiamare “Astoria” il fulcro di questa avventura ).
A me ha ricordato la stagione di How I Met Your Mother, quando Ted conosce Zoey, attivista contro la demolizione dell'Arcadian, un vecchio hotel.
Riguardo le modifiche, tutte ottime scelte. Però avrei tenuto anche io "Salvate L'Astori(n)a", delirante al punto giusto! -
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Che cattivo! 
A me invece è piaciuto tantissimo questo numero!
Un estratto dal mio blog:
Una bellissima storia in cui il protagonista è l'ispettore e Diabolik è presente solo nella trama secondaria, col nemico una organizzazione criminale.
Tutto è gestito alla grande, i colpi di scena non sono mai scontati.
Giusto un po' troppo prevedibile l'aiuto che riceve Ginko e, come spesso accade, lo spiegone esagerato quando tutti abbiamo capito come sia andata la vicenda di Altea, dei mafiosi e del ladro.
Il resto, a chi interessa, è qui. -
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Ho il PC rotto, quindi per ora da quello di mia madre ('na schifezza) riporto la mia, poi dalla app del cellulare mi vado a leggere i commenti precedenti, scusate se ripeto qualcosa già detta.
Un altro gran bel numero (sembro un disco rotto)!
Ho trovato molto interessante che venisse trattato l'argomento della corruzione dei palazzinari, qui a Roma ce ne è più di una di queste merde mafiose malavitose e che meriterebbero una bella pugnalata al petto da Diabolik ma purtroppo non esiste.Ho trovato fantastico sia il camper modificato (non accadeva dal numero di giugno dello scorso anno, Il Gioco Degli Inganni, col Yamaha Tricity che diventava un segway) che il citofono manomesso.
Durante la vicenda del giornalista ho trattenuto il respiro fino a che non si è arrivati al dunque, in un modo che non mi aspettavo. Suspense da capogiro, standing ovation per chi l'ha ideata, tra tre soggettisti e uno sceneggiatore, non so a chi dare il merito.
Non ho apprezzato molto il rimando a Il Grande Diabolik n. 1, le didascalie "vedi il numero..." non vorrei mai incontrarle su questa serie ma comunque il non aver letto quella storia non ha creato alcun problema ed è la cosa più importante.
Finale da applausi, sia per ciò che fa Lui, che per ciò che fa Eva.
Bellissimi i disegni di Angelo Maria e Marco Ricci (fratelli?) in uno stile classico che adoro.
Quarta di copertina davvero bella, Matteo Buffagni mi ha ricordato il mitico Lee Bermejo ma con un tratto più pulito, anche se mi sarei aspettato più la tizia che raccoglieva le firme. -
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Ok, ora è tutto più chiaro. Grazie per le risposte!
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