Diabolik Forum

Posts written by DK Iudika

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    Diabolik Inedito
    L'ORA FATALE
    Anno LVIII



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    N° 11
    Data uscita: 01/11/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: M. Gomboli - A. Pasini
    Sceneggiatura: A. Pasini - R. Finocchiaro
    Disegni: E. Facciolo
    Elaborazione digitale: A. Storer
    Copertina: M. Buffagni



    Nella ricca società di Clerville, oggi come in passato, i soldi risultano essere sempre un ottimo movente per uccidere, di certo molto più forte dei legami di sangue. E questo Diabolik e Eva lo sanno perfettamente.


    Disponibile in edicola anche abbinato al Kalendario 2020 al costo di 7,90€



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    Dalla pagina FB della redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    LAVORI IN CORSO
    Ecco a voi una carrellata delle principali pubblicazioni Astorina da qui alla fine di questo 2019. Abbiamo in serbo parecchie uscite gustose ;-)

    💀 La storia di ottobre ancora non è arrivata in edicola e già sta facendo parlare molte testate giornalistiche italiane. Capita quando in un albo del Re del Terrore viene affrontato un tema di rilevanza sociale e in “Violenza di classe”, il numero che potrete leggere tra pochissimi giorni, il bullismo sarà uno dei temi portanti nella trama.
    Mario Gomboli e Tito Faraci firmano il soggetto, partendo da un'idea di Thomas Pistoia. Faraci firma anche la sceneggiatura, mentre ai disegni troveremo: alle matite Pieluigi Cerveglieri e alle chine Giorgio Montorio e Luigi Merati.



    💀 Novembre sarà un mese per noi molto ricco: l'inedito s'intitolerà “L’ora fatale” e vedrà Enzo Facciolo ai disegni (con elaborazioni digitali di Agnese Storer) e Andrea Pasini & Rosalia Finocchiaro alla sceneggiatura (su soggetto di Gomboli/Pasini). Questa volta Diabolik non punterà né a dei gioielli né a dei contanti e neanche a delle pietre preziose. Vorrebbe invece mettere le mani su una preziosissima collezione di orologi antichi, un colpo reso possibile da un fatto di sangue di cui lui ed Eva Kant contano di approfittare.



    💀 Novembre vedrà anche il ritorno in edicola, dopo qualche anno di assenza, del calendario diaboliko che verrà venduto in abbinata all'inedito del mese (per chi non fosse interessato al calendario, l'albo sarà comunque acquistabile separatamente). In occasione di Lucca Comics and Games proporremo, inoltre, sia il calendario che il numero di novembre con copertina variant in edizione limitata di 300 copie. Se non andranno esaurite, le due versioni speciali saranno poi acquistabili nel nostro negozio online.



    💀 Sempre a novembre è prevista la ristampa a colori del Grande Diabolik in maxi-formato (per gli amici: “Il Grandissimo Diabolik”) il titolo di questa storia sarà “Il volto dell'odio”, pubblicato in origine nel 2006. A differenza delle precedenti ristampe a colori, che erano già state pubblicate su nostra licenza come allegati di Panorama, questo albo verrà proposto a colori per la prima volta in assoluto.



    💀 “Niente da perdere” è la storia in uscita a dicembre. Questa volta le cose per Diabolik proprio non vanno per il verso giusto: la collana a cui mirava non è dove doveva essere e chi ne conosce il nascondiglio è mortalmente allergico al pentothal e stranamente indifferente alla minaccia del pugnale di Diabolik... Forse è perché ormai non ha più niente da perdere. Un'avventura scritta da Roberto Altariva e disegnata da Riccardo Nunziati (matite) e Jacopo Brandi (chine).



    Poi, visto il grande successo che ha riscosso al suo debutto la scorsa estate, per dicembre contiamo di far uscire un secondo numero del “Diabolik Magnum”, un balenottero che vi proporrà ancora più pagine e ancora più fumetti, ma di questo ci sarà modo di parlare più avanti.
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    Diabolik Inedito
    VIOLENZA DI CLASSE
    Anno LVIII



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    N° 10
    Data uscita: 01/10/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: M. Gomboli - T. Faraci
    Da un'idea di T. Pistoia
    Sceneggiatura: T. Faraci
    Disegni: P. Cerveglieri - G. Montorio - L. Merati
    Copertina: M. Buffagni



    Eva non è certo impreparata ad affrontare episodi di violenza... ma quando questa si manifesta come brutale bullismo persino lei, per un momento, resta spiazzata. Ma solo per un momento.
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...TDrA&__tn__=K-R):

    INNOCENTE O COLPEVOLE?: dietro le quinte di Roberto Altariva.

    Lo sceneggiatore Roberto Altariva ci racconta alcune curiosità sull'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    ATTIVITÀ FRIVOLE – La storia prevedeva che Rebecca gestisse un’attività filantropica, senza scopo di lucro in cui, secondo il marito, lei finiva per “buttare” troppi soldi. Ragionandoci si è deciso che non dovesse essere un’attività filantropica in aiuto a della povera gente, perché i gioielli rubati da Diabolik sarebbero stati di fatto soldi sottratti a quell’attività. Doveva quindi trattarsi di qualcosa di abbastanza frivolo, per cui il furto non avrebbe danneggiato persone bisognose d’aiuto.
    La scelta è ricaduta su una fondazione che gestisse un museo dedicato alla ceramica.

    NIENTE PUBBLICITÀ – Normalmente in Diabolik, a eccezione della Jaguar, non si citano le marche di automobili o altro, per evitare di fare pubblicità. In questo caso, dato che doveva diventare un elemento di prova contro Luca, era necessario nominare il modello della moto da lui utilizzata. Quindi, avevo indicato in sceneggiatura a Emanuele Barison di disegnare una Ducati 750 e il nome veniva detto chiaramente più di una volta nei dialoghi.
    In redazione, però, hanno pensato che non fosse il caso di violare la regola e la moto, nei dialoghi, è diventata semplicemente una D750. D’altra parte, sappiamo bene che il mondo di Diabolik è differente dal nostro, e quindi non vi è nulla di strano che là quel modello possa avere un nome leggermente diverso.

    UNA FRASE CHE VALE PER QUATTRO – A pagina 31, dopo essere uscita dalla stanza in cui l’avevano rinchiusa, Eva si aggira per il casolare in cui i rapitori hanno portato lei e Rebecca, e li spia per un attimo mentre guardano un film alla TV. Per divertimento personale, avevo pensato di inserire una citazione da un film esistente che contenesse anche un significato nascosto riferito alla storia che stavo raccontando. Inizialmente avevo quindi scritto in sceneggiatura che dalla TV si sentiva provenire la frase "Conoscete quel tale proverbio del lupo nelle vesti di agnello?", tratta da “L'Uomo che Sapeva Troppo”, di Alfred Hitchcock; parole che si adattavano sia a Eva, che fingeva di essere una inerme segretaria, che a Rebecca, che si fingeva vittima del rapimento ma in realtà lo aveva in parte organizzato lei.
    Alla fine, però, ho cambiato idea e ho inserito una frase che non era una citazione, ma mi piaceva di più: “Qualcuno qui non è quello che vuol farci credere”, che vale non solo per Eva e Rebecca, ma anche per i due rapitori, che in realtà sono stati ingaggiati come killer.

    SCENA ELIMINATA – La storia è stata costruita per fare in modo che il lettore inizialmente pensi che Luca Bennet, il marito di Rebecca, sia responsabile dell’omicidio della moglie, in seguito gli venga il dubbio che possa essere innocente, e infine si convinca nuovamente della sua colpevolezza, per poi scoprire nel finale che era davvero innocente. Nelle prime fasi dell’ideazione, però, era prevista una scena che a mio parere avrebbe reso evidente praticamente a tutti la sua innocenza.
    Avremmo infatti dovuto vedere il momento in cui il mandante dell’omicidio eliminava i tre scagnozzi che aveva pagato per compierlo, ma facendo in modo che non si vedesse chi era l’assassino. Questo, a mio parere, avrebbe reso evidente fin da subito che chi per primo veniva accusato del delitto non era il vero colpevole... altrimenti perché nasconderne il volto?
    Quella scena, quindi, è stata eliminata.

    "PENTITO" PER FORZA – Nella versione finale, che avete letto, Eva si reca nottetempo a casa del meccanico che ha fornito a Luca l’alibi che ha fatto dubitare della sua colpevolezza e grazie al pentothal scopre che l’uomo ha mentito, quindi lo obbliga poi a dire la verità in aula fingendo di aver deciso di parlare per via di una crisi di coscienza.
    Forse sarete stupiti di sapere che all’inizio il soggetto prevedeva proprio che l’uomo, dopo aver accettato di farsi corrompere, rivelasse la verità perché roso dalla sua coscienza. Sia questa soluzione che il fatto che Eva si limitasse a seguire il processo per molte pagine senza fare sostanzialmente nulla di interessante erano due elementi che trovavo poco convincenti; l’idea che fosse Eva a provocare la confessione, ha risolto entrambi i problemi.

    LA QUESTIONE MORALE – In fase d’ideazione era previsto che nel finale, dopo aver ucciso Patrizia, Eva decidesse di non fare niente per far scagionare Luca, il marito accusato ingiustamente dell’omicidio della moglie, perché Rebecca avrebbe voluto così.
    A me questa cosa sembrava eccessiva. Per quanto l’uomo sia un bastardo che aveva sposato Rebecca solo per i soldi, e sempre per i soldi l’aveva tradita, non giudicavo che le sue colpe fossero sufficienti a fargli meritare un accusa di omicidio e la prigione a vita.
    Avevo quindi proposto che Luca si macchiasse di qualche misfatto più grave, che rendesse maggiormente accettabile ai miei occhi quella condanna. L’idea, però, è stata scartata perché avrebbe reso necessarie maggiori spiegazioni nel finale.
    A quel punto, ho allora modificato il dialogo finale facendo pensare a Eva che farà restare Luca in prigione solo per un po’ di tempo, poi se la polizia non avrà scoperto da sola la verità farà in modo lei di fargliela sapere.

    IL TITOLO – Il titolo di lavorazione era “Il Quarto Uomo”, giustificato dal fatto che inizialmente il personaggio di Patrizia doveva essere un uomo ma poi si è preferito che fosse un’amica con cui Rebecca si confidava. Per un po’ in redazione si è pensato di lasciarlo ugualmente come titolo definitivo, perché in questo caso il termine “uomo” poteva essere usato in senso lato, ma poi si è ritenuto che sarebbe apparso un inganno eccessivo.
    Io avevo suggerito un semplice “Il Mandante”, ma la redazione ha optato per “Innocente o Colpevole?”, su cui personalmente avevo molti dubbi, perché a mio parere spinge fin dall’inizio chi legge a ragionare sulla questione dell’innocenza o colpevolezza di Luca, portando a immaginare facilmente che la risposta giusta sia “innocente”.

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    CITAZIONE (Barracuda1980 @ 29/8/2019, 20:47) 
    Salve a tutti, sono nuovo del forum quindi scusate se sbaglio qualcosa.
    Da anni sono un grande appassionato di Diabolik, anche se non lo compro più con assiduità. Però rileggo sempre volentieri le centinaia di numeri vecchi che custodisco gelosamente.
    Da parecchi mesi mi sto scervellando per cercare di ricordarmi un episodio letto da ragazzo e che certamente posseggo ancora. In pratica la storia iniziava con Diabolik ed Eva a teatro. C'era molto caldo, tutti gli spettatori in sala sudavano, loro due però ovviamente no perché avevano le maschere. Qualcuno accanto a loro nota questo dettaglio e comincia a sospettare che possano essere proprio i due criminali con la maschera. Così li denuncia... Ricordo solo questo. Probabilmente è un albo tra la fine degli anni 60 e la fine dei 70, ma prendete questa informazione col beneficio del dubbio. Ringrazio tutti coloro che riusciranno a risolvere l'enigma!

    Ciao e benvenuto. La storia è "La morte di Eva", numero 100 delle Ristampe, uscito nel novembre del 1967.

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    Ci sono delle differenze rispetto a quanto ricordi, ma il riconoscere Diabolik e Eva a causa della problematica "sudore delle maschere" è la caratteristica più importante dell'episodio.
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    Diabolik Inedito
    INNOCENTE O COLPEVOLE?
    Anno LVIII



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    N° 9
    Data uscita: 01/09/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: M. Gomboli - A. Pasini - M. Valentini
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: E. Barison - G. Montorio - L. Merati
    Copertina: M. Buffagni



    Suo malgrado, Eva si trova coinvolta nel rapimento di Rebecca Bennet. Ma quello che all'inizio sembrava solo un piano per ottenere un ricco riscatto, presto si rivelerà essere una vicenda molto più intricata.
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...0261?__tn__=K-R):

    TRAGICO SCAMBIO: dietro le quinte di Roberto Altariva.

    Lo sceneggiatore Roberto Altariva ci racconta alcune curiosità sull'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    UNA STORIA "SANGUIGNA" – Uno dei problemi che mi sono posto durante la stesura della sceneggiatura di questa storia è quanto sangue e violenza fosse il caso di mostrare.
    In genere su Diabolik, anche se un tempo era definito “Il Fumetto del Brivido”, si è forse addirittura troppo parsimoniosi nel mostrare il sangue. Le pugnalate del criminale colpiscono al petto le sue vittime in genere senza mostrare una sola goccia di sangue (a meno che non sia d’obbligo il contrario per necessità di trama), rendendo le immagini più eleganti e meno veritiere della realtà.
    In questo caso, ho deciso di compiere la scelta opposta, perché volevo che i lettori restassero sconvolti vedendo quella che ritenevano essere Eva venire violentemente pugnalata e poi colpita in viso con l’acido. Nella scelta ero anche confortato dal fatto che, mentre di solito quando scrivo non so chi disegnerà la storia, in questo caso ero stato informato che i disegni sarebbero stati affidati al duo Massaglia/Caretta, provenienti da Dylan Dog, e quindi ben abituate a disegnare scene di sangue.
    Non se la prendano coloro che preferiscono che non si ecceda nella violenza, questo è stato un caso particolare e non rappresenta un cambiamento di linea editoriale da parte della casa editrice.

    LE VICENDE DI CARLO E ALICE – Nella versione iniziale del soggetto, in riferimento ai coniugi Foster era indicato “per ora chiamiamoli Carlo e Alice”, sottintendendo che i nomi in seguito sarebbero potuti cambiare, e inizialmente in fase di sceneggiatura avevo pensato di modificarli perché mi facevano sorridere. I lettori de “La Settimana Enigmistica” non avranno difficoltà a intuirne il motivo: “Le Vicende di Carlo e Alice” è infatti il titolo sotto cui è stata pubblicata per tantissimi anni la striscia umoristica inglese “Andy Capp”, realizzata da Reg Smythe.
    Alla fine, però, ho deciso di tenere quei nomi proprio perché mi divertiva che in una vicenda così drammatica i nomi dei personaggi principali rispecchiassero quelli di un noto fumetto umoristico che ho sempre apprezzato.

    QUANTI LANCIA-AGHI SERVONO? – Non so quanti lettori si siano mai interrogati sui lancia-aghi utilizzati da Diabolik ed Eva e come mai a volte lancino aghi narcotizzanti e altre volte aghi al cianuro. Personalmente ero convinto che i nostri si portassero dietro un lancia-aghi caricato o con un tipo di aghi o con l’altro, a seconda delle proprie intenzioni o, in altri casi, ne avessero due per disporre di entrambi i tipi.
    In questo caso, avevo quindi deciso che Eva ne avesse due con sé e gliene avevo fatto perdere uno – senza che se ne accorgesse – sul divano su cui era caduta, mentre l’altro era quello che contava di utilizzare contro Renzo tendendogli la trappola nascosta nello sgabuzzino.
    Dalla redazione mi è stato però detto che la mia teoria era sbagliata e il lancia-aghi è sempre uno solo, con due piccoli serbatoi contenenti i diversi tipi di aghi con possibilità di selezionare il tipo da lanciare. Quindi, il testo è stato modificato stabilendo che Eva aveva perso sul divano l’unico lancia-aghi che aveva e quando si era nascosta non si era accorta di non averlo più con sé.

    FUGA O NON FUGA – La prima versione del soggetto prevedeva che Eva, dopo aver perso i sensi all’interno dello sgabuzzino, si riprendesse al momento dell’arrivo dei soccorsi per poi darsi alla fuga. Costruire una situazione in cui riuscisse a fuggire dalla casa senza che i vigili del fuoco o la polizia si accorgessero della sua presenza avrebbe però richiesto spazio difficile da trovare.
    Si è quindi pensato di farle sì riprendere i sensi ma di farla rimanere nascosta finché la polizia non si fosse allontanata, d’altra parte è stato ritenuto che non avessero motivo di setacciare tutta la casa, in quel momento, visto che la dinamica dei fatti sembrava indicare che il colpevole fosse il marito e non c’era motivo di sospettare della presenza di altre persone.

    NOME IN CODICE RITA COLLISTAR – Era necessario che, nel momento in cui l’avvocato Ellington si presentava a Diabolik con il piano dell’evasione, questi fosse certo che l’idea provenisse da Eva. Si è quindi pensato di farle utilizzare un nome falso che avesse già usato in passato.
    Per portare a termine i piani diabolici, di false identità Eva ne ha utilizzate tantissime, ma mi piaceva l’idea di far riferimento a una storia significativa per i lettori, quindi la scelta è caduta su Rita Collistar, il nome da lei usato nel seicentesimo episodio della serie: “Il Giorno di San Valentino”, una storia che è sempre stata molto amata dai lettori. Ed è un nome che di certo Diabolik non avrebbe potuto dimenticare, visto che con quell’identità Eva aveva tentato di ucciderlo, avendo perso ogni ricordo del passato ed essendo stata convinta di essere un’agente dei servizi segreti.
    Chissà, invece, quanti lettori si sono ricordati di quel nome, prima della nota nell’albo in cui il riferimento è stato esplicitato.

    GINKO NON INDAGA? – Qualcuno ha segnalato che Ginko in questa storia non sembra preoccuparsi di indagare sul motivo per cui Eva aveva preso il posto di Alice.
    È scontato che la polizia abbia fatto indagini in quella direzione, ed è altrettanto scontato che nessuna delle persone coinvolte abbia parlato alla polizia dei soldi della tangente a cui il criminale puntava, visto che anche chi aveva cercato di opporsi non aveva interesse a far trapelare la cosa, danneggiando pubblicamente il nome dell’azienda. Lo spazio a disposizione mi ha fatto scegliere di non mostrare interrogatori inutili, ma forse avrei dovuto esplicitare la cosa, almeno attraverso una frase di Ginko che indicasse che le indagini in quella direzione non avevano portato a nulla.
    Dal canto mio, avevo cercato di rendere giustizia all’intelligenza di Ginko, facendo sì che a differenza delle guardie carcerarie e degli altri poliziotti, nel finale comprendesse subito che la faccenda della morte di Carlo Foster durante il tentativo di evasione era una messinscena.

    IL TITOLO – Il titolo di lavorazione era “Eva Sfregiata”, troppo spoileroso per essere utilizzato anche come titolo definitivo. Io avevo proposto “Scambio Fatale”, simile al “Tragico Scambio” che la redazione ha poi scelto.

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    CITAZIONE (Kinglucaxxv @ 24/8/2019, 10:50) 
    Ciao, vi leggo ogni mese e finalmente ho deciso di iscrivermi per "dire la mia".
    Albo bellissimo, come mi capita di giudicare praticamente ogni albo di questo 2019. Noto che rispetto a qualche tempo fa, le storie sono caratterizzate da qualche pagina in piu. Sbaglio?
    La storia è avvincente.
    Personalmente, ammetto che pur essendo un assiduo lettore, temevo che fosse proprio Eva ad avere subito l'attacco con l 'acido!. Bellissimo anche il finale sadico che viene riservato a Renzo.

    Mi sorge una domanda:
    senza l'intervento provvidenziale dell'avvocato a casa di Carlo cosa ne sarebbe stato del nostro Diabolik?

    😀

    Ciao, benvenuto.
    Dal 2002 le tavole a fumetti sono sempre 120, a differenza del periodo precedente in cui la foliazione della storia variava da storia a storia.

    Per quanto riguarda la tua domanda, invece,
    direi che bisogna tenere in considerazione il fattore Eva, che in quel momento si trovava al piano superiore e stava creando la messinscena. E' vero che Eva ha alternato momenti di lucidità ad altri privi di conoscenza, ma se avesse avuto la certezza che Diabolik non avesse scampo, avrebbe fatto di tutto per non svenire. Quindi non darei per certa la dipartita di Diabolik. :)
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    Dalla pagina FB della redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    LAVORI IN CORSO

    Agosto è alle porte e, come già vi abbiamo annunciato, inizierà con una doppia uscita decisamente speciale ;).

    💀 Tra pochissimi giorni potrete leggere “Tragico scambio”, l’inedito di agosto che vedrà Diabolik ed Eva affrontare una prova altamente drammatica. Il soggetto è firmato da Palmas, Gomboli e Pasini, mentre la sceneggiatura è di Roberto Altariva. Ma nella squadra degli autori dell’albo spiccano sicuramente Giulia Francesca Massaglia alle matite e Stefania Caretta alle chine, che dopo il loro debutto diaboliko sullo scorso Grande Diabolik primaverile, sono alle prese col loro primo numero per la serie regolare.

    💀 L’albo di agosto è acquistabile singolarmente ma, volendo, è anche possibile trovarlo in abbinata con una novità targata Astorina del tutto sorprendente: “L’uomo che non sapeva ridere” è infatti, in tutto e per tutto, un’avventura in formato pocket di 120 pagine che mostrerà, però, la coppia Diabolik ed Eva in modo inedito. Gli autori sono Tito Faraci e Silvia Ziche, il primo è un veterano tra i nostri sceneggiatori (ma anche un apprezzato autore umoristico) e la seconda è, tra le altre cose, una delle più stimate matite di Topolino. E infatti l’albo in questione proporrà una versione satirica del Re del Terrore. Con i nostri ladri preferiti alle prese, l’uno all’insaputa dell’altro, con lo stesso colpo… un colpo però attorno cui ruotano gli interessi di molte altre persone. Decisamente troppe!
    L'albo sarà acquistabile unicamente in abbinata col numero di agosto della serie regolare al prezzo speciale di 4,90 euro.



    Ma sarete curiosi di sapere che cosa ci riservano le uscite diabolke dei prossimi mesi, vediamole insieme.

    💀 “Innocente o colpevole?” è il titolo dell’albo di settembre, nuovamente sceneggiato da Roberto Altariva (su soggetto di Gomboli, Pasini e Valentini) e disegnato da Emanuele Barison con l’inchiostrazione di Montorio e Merati.
    Un colpo diaboliko, un rapimento e processo dall’esito incerto sono gli ingredienti principali di questa intricata vicenda.




    💀 Eva non è certo impreparata ad affrontare episodi di violenza... ma quando questa si manifesta come brutale bullismo persino lei, per un momento, può restare spiazzata. Tutto questo lo vedremo accadere nella storia che sarà in edicola a ottobre: “Violenza di classe”. Tito Faraci firmerà la sceneggiatura (e anche il soggetto, in coppia con Gomboli da un’idea di Thomas Pistoia) mentre i disegni saranno affidati al trio Cerveglieri/Montorio e Merati.

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    Diabolik Inedito
    TRAGICO SCAMBIO
    Anno LVIII



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    N° 8
    Data uscita: 01/08/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: A. Palmas - M. Gomboli - A. Pasini
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: G. F. Massaglia - S. Caretta
    Copertina: M. Buffagni



    Qualcuno ha progettato un efferato duplice omicidio convinto di farla franca. Ma non ha previsto la presenza di Diabolik e, purtroppo, Diabolik non ha previsto quella dell'omicida.


    Disponibile in edicola anche abbinato a Diabolik Sottosopra "L'uomo che non sapeva ridere" al prezzo speciale di 4,90€



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    LE REGINE DEL TERRORE
    Angela e Luciana Giussani, le ragazze della Milano bene che inventarono DiABOLIK



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    Biografia delle sorelle Giussani scritta da Davide Barzi con la collaborazione di Tito Faraci, in un volume di 224 pagine, sottitolato "Angela e Luciana Giussani: le ragazze della Milano bene che inventarono Diabolik". Una biografia che ha il respiro di un romanzo ricco di avventure, emozioni, colpi di scena e personaggi (reali e no) indimenticabili.



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    Edizione riveduta e corretta della biografia delle sorelle Giussani scritta da Davide Barzi. Il volume è composto di 304 pagine in formato 15 x 21. Rispetto alla prima versione c'è un capitolo in più, una sezione di 32 pagine di illustrazioni a colori e altre modifiche qua e là.
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    Dalla pagina FB dell'Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...5481?__tn__=K-R):

    LAVORI IN CORSO
    È giunto il caldo e con lui la voglia di evasione, allora immergiamoci subito nelle future letture diabolike che ci attendono in edicola nei prossimi mesi!

    💀 L'inedito di luglio è già in arrivo e in “Con la stessa moneta” ritroveremo Diabolik alle prese con un colpo difficile già in partenza, ma le cose si complicheranno ulteriormente e prenderanno strade inaspettate. Ai testi troviamo Enrico Lotti, Alessandro Mainardi con Andrea Pasini mentre i disegni sono di Pierluigi Cerveglieri, per le matite, e di Giorgio Montorio e Luigi Merati, per le chine.



    💀 Dopo il Diabolik Magnum (in edicola dal 15 giugno) il 15 luglio ci sarà un'altra uscita speciale, il Grande Diabolik. Da quest’anno il numero estivo sarà dedicato alle storie del passato di Diabolik, che uscivano in primavera. Nessun cambiamento nella formula, i disegni sono sempre affidati a Giuseppe Palumbo con la cornice realizzata invece, per la prima volta, da Matteo Buffagni, mentre i testi sono del tradizionale duo Mario Gomboli e Tito Faraci (da un'idea di Thomas Pistoia).
    Il titolo sarà “Una vendetta in sospeso” e sarà ambientato in una Clerville che non temeva ancora il Re del Terrore, solo l'ispettore Ginko dava credito a quella che per gli altri era una semplice leggenda. I due saranno casualmente coinvolti in una storia ad alto tasso di azione e dramma.



    💀 Anche nell’inedito di agosto, “Tragico scambio”, non mancheranno le emozioni forti. Ci sarà innanzitutto il debutto sulla serie regolare di due disegnatrici, Giulia Francesca Massaglia alle matite e Stefania Caretta alle chine. Era dal lontano 1963, con Kalissa Giacobini che realizzò il secondo numero della serie, che il classico Diabolik non veniva disegnato da delle donne. La storia parte da un tragico scambio le cui conseguenze saranno drammatiche per tutti.
    Soggetto di Palmas, Gomboli e Pasini, sceneggiatura di Roberto Altariva.



    💀 E per agosto è prevista una novità che metterà “Sottosopra” i lettori. “Diabolik Sottosopra” è, infatti, un albo analogo a quelli della serie regolare (formato pocket, 120 pagine di fumetti) ma dal contenuto inaspettato. La storia si intitola “L’uomo che non sapeva ridere” e ci permette di vedere all'opera Tito Faraci e Silvia Ziche in una divertente satira del Re del Terrore: Eva non si rassegna al fatto che Diabolik sia assolutamente privo di sense of humour, ed è certa che, se venisse a conoscenza dei sistemi di sicurezza che dovranno affrontare, scoppierebbe in una rumorosa risata. Purtroppo si sbaglia.
    L'albo sarà acquistabile unicamente in abbinata col numero di agosto della serie regolare al prezzo speciale di 4,90 euro. Il Diabolik inedito sarà venduto anche singolarmente.



    💀 Infine dedichiamo alcune righe all'inedito di settembre che si intitolerà “Innocente o colpevole?”: è sempre un problema quando i piani criminali di Diabolik si scontrano con quelli di qualcun altro con lo stesso obiettivo, specie se a venirne coinvolta in prima persona è Eva Kant. Soggetto di Gomboli, Pasini e Valentini, sceneggiatura di Altariva, mentre ai disegni ritroviamo Barison alle matite con Montorio e Merati alle chine.

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    CITAZIONE (fedepyni @ 21/6/2019, 14:36) 
    CITAZIONE
    Personalmente credo che in genere al pubblico interessino più i personaggi che le trame, e quindi, per quanto noi si cerchi di studiare trame complesse, poi spesso quelle che vengono maggiormente apprezzate sono le storie con personaggi interessanti.

    Condivido anche io pienamente; infatti credo ad esempio che il successo di un albo recentissimo come "Obiettivo in Nero" (era collocato ai primi posti in un sondaggio su questo forum) sia dovuto, tra le altre cose, dal fatto che vi fosse un Personaggio come Corman, che ha influenzato e condizionato lo svolgimento della trama.

    Non solo "Obiettivo in nero". Anche "Il prezzo degli ostaggi", l'albo di giugno, ci ha messo tutti abbastanza d'accordo (anzi, se ti va, approfitto dell'occasione per invitarti a partecipare al sondaggio... siamo per ora in quattro, diventiamo cinque :) :P ).
    Per me "Il prezzo degli ostaggi" è ancor più significativo come esempio per un motivo molto semplice: Diabolik agisce completamente di rimessa, non c'è nessun piano complesso alle spalle e la vicenda raccontata lo vede come protagonista indiretto degli eventi. Da questo punto di vista, "Obiettivo in nero" è molto più canonico. Ovviamente quello che hai scritto mi trova d'accordo.
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    CITAZIONE (rob.seven @ 21/6/2019, 12:45) 
    Personalmente credo che in genere al pubblico interessino più i personaggi che le trame, e quindi, per quanto noi si cerchi di studiare trame complesse, poi spesso quelle che vengono maggiormente apprezzate sono le storie con personaggi interessanti.
    Infatti, anche "La Prova Decisiva", con i suo focus su Generale e la sua relazione nel passato, si è posizionata bene, perché è arrivata quarta. Anche se ammetto che mi aspettavo di trovarla fra le prime tre.

    Sono d'accordo, anche io penso che siano i personaggi, con i loro caratteri e le loro infinite sfaccettature, a interessare il pubblico di lettori e l'emergere o meno di una particolare caratteristica può portare ad un approccio diverso rispetto alla lettura.
    Non scorderei neanche qualche critica più o meno velata all'andamento generale della serie venuta anche su questi spazi (in particolare lettrici e lettori molto attente/i che esprimevano dubbi e perplessità su trame che mettevano il colpo troppo in primo piano, senza lasciare spazio ai personaggi) così come molti dietro le quinte possono aiutare a ragionare in un modo piuttosto che in un altro (per dire, ho sempre pensato "se Roberto avesse avuto più spazio per far emergere i sentimenti dietro alle vicende di "Trovate quel rifugio!" forse la storia stessa avrebbe avuto un impatto maggiormente positivo").
    Insomma, l'argomento è vasto, può dare vita a infinite discussioni, ma allo stesso tempo è interessante perché permette di "capire", nei limiti del possibile, quali sono i gusti dei lettori (e, soprattutto, il bello della diversità di questi gusti : ).
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    La domanda è interessante, ma secondo me esula da qualsiasi giudizio inerente ai risultati del referendum del Diabolik Club.
    Perché i sentimenti nelle storie di Diabolik sono importantissimi, ma non perché quelle storie necessariamente possano piacere di più rispetto ad altre. Lo sono perché si tratta di una caratteristica che ha sempre accompagnato il fumetto, fin dai suoi primi anni. Dal rapporto Diabolik-Eva (che si è evoluto tantissimo nel corso del tempo), passando per le storie d'amore che hanno visto coinvolti alcuni comprimari, senza tralasciare tutti quei momenti "umani" passati da Diabolik o da Eva nei confronti di determinati personaggi (in particolare bambini, Bettina su tutti).
    Insomma, ci sta che si possa percepire una carenza attuale di storie sentimentali e, quando queste fanno capolino, lasciano il segno e ci sta che alcuni elementi caratteristici dei personaggi (l'animalismo o femminismo di Eva, la sensibilità nei confronti dei bambini da parte della diabolika coppia) quando emergono trainano la storia in questione.
    Fossi Gomboli, cercherei di aumentare questa componente (senza, ovviamente, esagerare), ma ci sta che la complessità attuale dei piani diaboliki, il colpo ultracomplicato e assolutamente centrale nella vicenda, possano essere visti come esagerati. E ne abbiamo parlato anche privatamente riguardo ad una storia attualmente in lavorazione, mentre non ho avuto, purtroppo, il tempo per affrontare la questione con Andrea.

    Tutto questo discorso, ovviamente, andrebbe fatto a prescindere da qualsiasi risultato del referendum.
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