Diabolik Forum

Posts written by DK Iudika

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    Il Grande Diabolik
    UNA VENDETTA IN SOSPESO



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    Data uscita: 15/07/2019
    Pagine: 196
    Prezzo: 5,40 euro

    Soggetto: M. Gomboli - T. Faraci
    Da un’idea di T. Pistoia
    Sceneggiatura: T. Faraci
    Disegni: G. Palumbo e M. Buffagni
    Copertina: G. Palumbo



    Quando Diabolik era una leggenda cui soltanto Ginko prestava fede le vite dell'ispettore e del criminale si incrociarono casualmente. Oggi è di nuovo il caso a scatenare i ricordi dei due.
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    Dalla pagina FB della redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro hanno inserito una serie di citazioni e richiami nella storia del Grande Diabolik: "Un'amica in pericolo", alcuni più facili e altri per solutori esperti ;).
    Li avete notati?
    E quanti ne avete trovati?
    Qui di seguito pubblichiamo una gallery dove li mostriamo tutti, proprio tutti, e anche qualche altra curiosità.
    Per chi non avesse ancora letto "Un'amica in pericolo" ci sono degli spoiler, ma se non l'avete letto affrettatevi!
    Se non lo trovate più in edicola è già acquistabile nel nostro negozio online.

    L’ISPETTORE MALDEN
    All'inizio della storia Diabolik vuole consultare certi incartamenti presenti dell’archivio del commissariato centrale di Clerville. Per farlo, a tavola 7, assume brevemente l’identità di un poliziotto fuori sede. Per questo ruolo abbiamo scelto l’ispettore Malden, un personaggio comparso per la prima volta nell’albo “Contro ogni regola” (n.4/2014) e da allora apparso in più occasioni, diventando rapidamente il referente di Ginko presso la polizia di Ghenf.



    ANSELMO E IL PROFESSORE
    Grazie a “Un'amica in pericolo” scopriamo una delle identità “dormienti” di Diabolik, un personaggio fittizio che tira fuori dall’armadio quando gli serve. Si tratta di Schwarz, un criminale specializzato nel progettare colpi che, materialmente, fa compiere a manodopera specializzata reclutata per l’occasione. Nella creazione di questa figura ci siamo ispirati a una vecchia storia (“La morte di Ginko” n.16 seconda serie, 1965) in cui un personaggio del genere esiste veramente, si tratta de “Il professore”, figura mitica della malavita di Clerville, famoso per i suoi piani infallibili. Per caratterizzare il personaggio di Schwarz ci siamo però ispirati a un altro figuro di quell’albo: Anselmo, complice del Professore, claudicante e munito di bastone.



    LA CANZONE DI EVA
    A tavola 11 della nostra storia siamo testimoni della ricca festa, con tanto di musica dal vivo, organizzata dalla contessa cliente di Gianna. Dovendo scegliere qualcosa da far cantare al gruppo ingaggiato dalla nobildonna, abbiamo deciso di usare una canzone (di cui non conosciamo il titolo) tratta dal repertorio di Eva Kant quando, anni prima di incontrare Diabolik a Clerville, era una cantante di night club (e una spia industriale). Gliel’abbiamo vista e “sentita” cantare nel Grande Diabolik del 2003 “Eva Kant, quando Diabolik non c’era”.



    CHE COMBINAZIONE!
    Che all’aeroporto di Clerville ci fossero per i viaggiatori degli armadietti a combinazione (e non con le chiavi) lo abbiamo deciso scrivendo l’albo “Uno dei tre” (n.8/2015). Lì avevamo la necessità di far aprire un armadietto a Diabolik dopo che era stato catturato da dei criminali e privato di ogni effetto personale, quindi se avesse avuto con sé la chiave dell'armadietto l'avr... Altro...



    È ARRIVATO L’AMBASCIATORE
    Dovendo scegliere un personaggio straniero di cui Ginko poteva essere amico di lunga data, abbiamo pensato di fare un omaggio a un episodio cardine della storia personale dell’ispettore: “Il grande ricatto” (n.22 prima serie, 1964) che ci racconta dell'incontro tra lui e Altea, la donna che da allora (sia pure con qualche alto e basso) è restata al suo fianco. All'epoca, infatti, viene mostrato anche l’incontro tra Ginko e quello che era il nuovo ambasciatore del Beglait appena insediatosi a Clerville. Noi (dopo esserci consultati col super-esperto diaboliko Michele Iudica) abbiamo deciso che tra l’ambasciatore e il poliziotto, negli anni, poteva essere nata un’amicizia rimasta salda anche dopo il ritorno in patria del diplomatico. Poiché ne “Il grande ricatto” l’ambasciatore non aveva un nome, lo abbiamo battezzato noi (Giorgio Klein) per l’occasione.



    IL GENERALE VOLPONE
    Visto che l’ex ambasciatore Giorgio Klein è un funzionario ministeriale del Beglait in missione sotto copertura per conto dei servizi segreti, dovendo mostrare (alle tavole 37 e 64) l’uomo al comando di questa operazione, non ci siamo trattenuti dallo scegliere lo zio “Volpone” di Altea, il generale in pensione Fabio Von Waller, eminenza grigia dell'intelligence del Beglait.

    Per chi non lo conoscesse, rimandiamo a questo post dello scorso anno, realizzato in occasione dell'uscita di una storia di cui era protagonista: www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/2075448565860779



    IL BURATTINAIO
    Questo è un delirio del solo Pasini, Rosalia declina ogni responsabilità. In “Un'amica in pericolo” c'è qualcuno che tenta di corrompere Giorgio Klein per ottenere segreti di Stato del Beglait. Potrebbero benissimo essere agenti di una potenza straniera, ma per Pasini si tratta di esponenti di un'organizzazione spionistica internazionale che opera a scopo di lucro. Un'organizzazione senza nome che risponde agli ordini di un misterioso figuro noto solo col soprannome de “Il burattinaio”. Non lo abbiamo mai visto ma Diabolik si è scontrato con alcuni suoi uomini nell'albo “Non solo per i diamanti” (n.5/2016).
    Non c'è scritto da nessuna parte e il Burattinaio non viene mai nominato, ma Pasini è convinto che anche l'organizzazione che vediamo all'opera in “Catena di inganni” (n.4/2017) sia sempre quella del misterioso personaggio.
    Però entrambe quelle storie sono state pensate da Mario Gomboli e Tito Faraci, Pasini che cosa ne sa?



    PRIMA E SECONDA PARTE
    Questa curiosità è un po' tecnica, probabilmente un po' noiosa, se avete fretta passate pure al punto successivo senza troppi rimpianti.
    Quando è stata pensata la nuova formula del Grande Diabolik e si è deciso che la storia principale sarebbe stata lunga 128 pagine, abbiamo anche stabilito di scrivere la storia in modo che potesse essere divisa in due parti uguali di 64 tavole l’una. Questo perché magari, chissà, in futuro remoto potrebbe venire comodo ristampare ognuna di queste storie lunghe in due puntate distinte, ma per poterlo fare è importante che tra tavola 64 e tavola 65 (ossia la tavola 1 dell'ipotetica seconda puntata) ci sia uno stacco e che quindi la separazione non cada a metà di una scena.
    È per questo che a tavola 65 nella prima vignetta c'è molto spazio libero in alto a sinistra, è lasciato sgombro apposta per l'eventuale inserimento della testatina che, al momento, troviamo solo a tavola 1.



    ALL’OBITORIO
    Non tutti i riferimenti che abbiamo inserito nella trama li abbiamo presi da vecchi albi di Diabolik. Per esempio, per scrivere la sequenza di tavola 108, ambientata all’obitorio, ci siamo ispirati al primo numero della seconda stagione di DK (il personaggio “altro da Diabolik” che rilegge il mito del Re del Terrore in formato comic book). Anche lì c’è una scena ambientata attorno a un tavolo autoptico dove il malcapitato anatomopatologo si trova a incidere il torace a quello che crede essere il cadavere di uno sconosciuto che invece scopriamo essere il protagonista della serie, vivo e combattivo (anche se parecchio malconcio).
    In “Un’amica in pericolo” volevamo che il lettore si aspettasse una scena del genere, credendo che quello sul tavolo fosse Diabolik che quindi avrebbe reagito al bisturi del medico legale. Speriamo che almeno qualche lettore si sia sorpreso del fatto che ciò non è avvenuto :)



    KRUSION
    Nelle mille avventure che ha vissuto a Diabolik è già successo di dover simulare la propria morte. In questo caso lo ha fatto grazie al “potente estratto di una radice indiana” (lo dice a tavola 113). A qualche lettore sarà sembrato strano questo riferimento a un paese “reale” ma ci siamo ispirati a uno dei primi numeri della serie (quando, in effetti, il Re del Terrore non si era “trasferito” a Clerville ma operava ancora nel nostro mondo). Si tratta di “Sepolto vivo” (n.8 prima serie, 1963). La droga ottenuta da quella radice è chiamata “kruison” ed è grazie a essa che Diabolik è riuscito a evadere indisturbato dal carcere di Urbock dentro un sacco nero per cadaveri.



    EVA PARANINFA
    Eva è una donna romantica e non è la prima volta (né sarà l'ultima, possiamo anticiparlo) che si fa in quattro per veder coronare il sogno d’amore di persone a cui si è affezionata. Ed è comprensibile che, dopo essersi data tanto da fare, voglia assistere alla fatidica scena in cui i due innamorati si rincontrano, specie quando sussiste qualche dubbio sul fatto che quell'incontro possa, o meno, andare a buon fine.
    Succedeva qualcosa di analogo in una delle prime storie diabolike a cui Pasini ha collaborato (“Il prezzo dell’inganno” n.11/2008, soggetto di Tito Faraci e suo) lì Eva Kant (con maschera e armata di binocolo e microfono direzionale) spiava una cenetta intima tra due innamorati che erano stati cinicamente divisi dal padre di lui. Una cenetta organizzata, a loro insaputa, dalla stessa Eva dopo che aveva fatto in modo che i loschi piani di quella canaglia andassero in fumo. A quel finale ci siamo ispirati per quello della storia di Gianna, anche qui Eva non ha resistito alla possibilità di infilarsi una maschera e di andare a vedere, di persona, se gli sforzi per dare a Gianna la sua vecchia vita, fidanzato incluso, erano stati coronati da successo. Sia qui che ne “Il prezzo dell’inganno” non era certo che il lui della coppia decidesse di tornare/restare assieme alla lei e in entrambi casi l'amore ha trionfato.



    PROSSIMAMENTE QUI
    In questa carrellata abbiamo visto qualcuna delle storie passate di Diabolik che ci ha fatto piacere citare, magari in qualche caso un po' segretamente, quando abbiamo scritto “Un'amica in pericolo”. Ma ora che “Un'amica in pericolo” è entrata a far parte del corpus delle storie diabolike è diventata anch'essa una storia che sarà possibile citare in futuro. E noi lo abbiamo già fatto :)
    Nella storia per la serie regolare che sta disegnando Enzo Facciolo e che dovrebbe arrivare in edicola verso novembre, ci serviva qualcuno per dirigere l'indagine per un omicidio avvenuto a Clerville città. Non doveva essere un'indagine di Ginko e così, invece d'inventarci un nuovo poliziotto, abbiamo “richiamato in servizio” il tenente Johnson, il tenace mastino che per poco non sbatteva in galera la nostra amata Gianna là si dovrà occupare della morte di un collezionista di preziosi orologi.

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    Diabolik Inedito
    CON LA STESSA MONETA
    Anno LVIII



    58-07r58-07f



    N° 7
    Data uscita: 01/07/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: E. Lotti - A. Mainardi - A. Pasini
    Sceneggiatura: E. Lotti - A. Mainardi
    Disegni: P. Cerveglieri - G. Montorio - L. Merati
    Copertina: M. Buffagni



    Adolfo Kop colleziona antiche monete d'oro, che conserva in una cassaforte inviolabile. Diabolik, con l'aiuto di Eva, pensa di poter fare il colpo, ma forse c'è chi ha avuto la sua stessa idea...
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...2552?__tn__=K-R):

    UN'AMICA IN PERICOLO: storia di una storia di Andrea Pasini.

    L'autore Andrea Pasini ci racconta come si è sviluppata la storia del Grande Diabolik che trovate ancora in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    Tutto è partito da un soggetto, ma non quello di questa storia. Tutto è partito dall’albo “Caccia all’assassino” il cui soggetto è firmato da Patricia Martinelli e Mario Gomboli (ma ho dato una mano anche io). Il mio principale contributo, però, è stato tagliato in fase di sceneggiatura. Ci sono rimasto un po’ male, ma ho accettato la decisione con serenità, anche perché l’ho presa io :)
    Sviluppando il soggetto si era deciso di inserire una scena in cui Diabolik fosse l’assoluto protagonista dell’azione e avevo quindi pensato a un modo molto complesso per permettere al Re del Terrore di entrare nel carcere dove si trovava Lorenzo Bach per interrogarlo, nottetempo, sotto pentothal e scoprire che fine aveva fatto il bottino a cui stava puntando Diabolik. Sceneggiando però scoprimmo di essere lunghissimi e, visto che la scena in carcere teneva una trentina di pagine e non era indispensabile, abbiamo deciso di far risolvere il problema a Diabolik in modo molto più spiccio e ciao.

    A me quella scena in carcere piaceva e uno sceneggiatore sa che, delle idee che ha, non si butta via niente, prima o poi possono tornare utili.
    Ragionando con Rosalia su come darle una nuova collocazione, ci siamo detti che la si poteva usare così com’era, bastava cambiare quello che avrebbe fatto Diabolik una volta arrivato alla cella del detenuto che volva aggiungere. La risposta per noi più convincente era: “ammazzarlo”, bisognava capire perché. Ci sono mille modi più semplici per ammazzare qualcuno, anche in carcere, se i Nostri ci mettevano tutta quella fatica doveva essere perché non volevano che si capisse chi si trattava di un omicidio. Quindi, ci siamo trovati per le mani un suicidio, ossia un falso suicidio. E perché inscenare il suicidio di un criminale? Una buona risposta poteva essere quella di fargli lasciare una lettera in cui ammettesse un po’ di colpe tra cui una che non aveva davvero commesso. Così abbiamo ottenuto un capro espiatorio, dovevamo ancora scoprire perché a Diabolik ne servisse uno. Non certo per scagionarsi da un crimine commesso da lui, difficilmente ne avrebbe avuto bisogno, ma avrebbe invece potuto voler scagionare qualcuno che gli era amico, meglio ancora qualcuno con cui avesse un debito di riconoscenza. C’era da decidere chi.

    Avevamo già una mezza idea, ma per rafforzarla il 30 settembre del 2016 ho fatto un post sul forum dedicato a Diabolik (diabolik.forumfree.it) in cui (senza svelare troppo dei nostri piani) coinvolgevo nella discussione gli appassionati che lo frequentano: chi avrebbero voluto che tornasse tra i personaggi amici di Diabolik ed Eva? La prima risposta (dell’utente MikiMoz) nominava Gianna, che poi era proprio la mezza idea che già avevamo… lo abbiamo preso per un segno :)

    A quel punto avevamo il finale della storia (circa un terzo del racconto), mancava tutto il resto. Perché Gianna aveva bisogno che Diabolik ed Eva la scagionassero? Da quale accusa? Come avevano scelto il falso colpevole? Con quelle domande sono andato da Gomboli e, insieme, abbiamo cominciato a trovare le risposte.
    Il criminale in galera Diabolik doveva averlo studiato bene (per questo sapeva che era un buon candidato) poteva averlo usato come strumento inconsapevole di un proprio colpo, magari poteva essere in prigione proprio per quello. Così abbiamo cominciato a pensare al colpo di Diabolik, a cosa gli serviva un criminale violento? (violento, perché nel frattempo avevamo deciso che Gianna andava scagionata da un omicidio). Un passo dopo l’altro abbiamo messo insieme tutti i pezzi del puzzle e quando il soggetto è stato chiuso, con Rosalia abbiamo cominciato a sceneggiare, partendo proprio dalla scena finale in prigione la cui sceneggiatura era già abbozzata. A quel punto però si è presentato un grosso problema: “Il ritorno di Gianna” (questo il non originalissimo, titolo di lavorazione) era sempre stato pensato come un albo della serie regolare, ma mettendoci a scriverlo ci è stato presto evidente che non saremmo mai riusciti a farlo stare in 120 pagine di piccolo formato. Se in “Caccia all’assassino” eravamo arrivati lunghi di una quarantina di pagine, con questa storia avremmo sforato di almeno il doppio e questa volta non c’erano scene che sarebbe stato facile eliminare.
    La decisione di “dirottare” l’avventura in un Grande Diabolik ha risolto il tutto.

    Una piccola curiosità. In fase di sceneggiatura, nella sequenza della rapina al supermercato, inizialmente tutti e tre i rapinatori dovevano avere dei passamontagna. Avevamo però bisogno che soprattutto il capo fosse riconoscibile, ci è così venuta l’idea di non mettere ai criminali dei semplici passamontagna ma di usare, piuttosto, delle maschere da “luchadores” (i pittoreschi lottatori messicani) sarebbero stati riconoscibili per il lettore ma non per gli ostaggi. Poi però siamo ritornati sui nostri passi. Data l’importanza che Carlo Reiner avrebbe assunto nella seconda parte della storia, abbiamo deciso che era meglio se fosse stato sempre a volto scoperto (del resto era un ricercato con una sfilza di precedenti lunga così, una rapina in più o in meno per lui non faceva differenza). A quel punto, per i due complici potevamo tornare ai passamontagna e l’idea delle maschere da luchadores tenercela per un’altra occasione.
    Occasione che, neanche a farlo apposta, si è presentata di lì a poco ma di cui non vogliamo svelarvi troppo perché si tratta della storia dell’inedito di giugno che sarà in edicola tra pochissimi giorni. Vi basti sapere che anche lì c’è una rapina con ostaggi (questa volta NON orchestrata da Diabolik) e anche lì ci faceva comodo che il lettore potesse distinguere i vari componenti della banda. Abbiamo subito pensato all’espediente trovato per “Un’amica in pericolo” e poi accantonato, perché gli sceneggiatori, delle idee che hanno, si sa che non buttano via niente.

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    CITAZIONE (rob.seven @ 28/5/2019, 18:38) 
    Nel primo post hai invertito le tavole degli albi di Luglio e Agosto, Michele.

    Ha sbagliato Astorina... :D
    Mi sembrava strano, in effetti, lo stile di disegno, ma non mi sembra quello di Cerveglieri neanche quello che effettivamente è di luglio...
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    Dalla pagina FB del Diabolik Club (https://www.facebook.com/uffdkclub/?__tn__...lu5lySGiyUEWEUs):

    Diabolik Sottosopra

    Il primo agosto è prevista un’altra uscita molto speciale: Diabolik Sottosopra. Un albo analogo a quelli della serie regolare (formato pocket, 120 pagine di fumetti) ma dal contenuto inaspettato: L’uomo che non sapeva ridere proporrà infatti una satira del Re del Terrore firmata da Tito Faraci e Silvia Ziche. Faraci è uno dei principali sceneggiatori della serie (ormai da vent’anni) e al contempo, uno degli autori di punta della Disney, come peraltro Silvia Ziche che con lui ha firmato tante storie apparse su Topolino. L’uomo che non sapeva ridere sarà acquistabile unicamente in abbinata col numero di agosto della serie regolare, Tragico scambio, al prezzo speciale di 4,90 euro. L’albo di Diabolik Inedito sarà comunque venduto anche singolarmente.

    Dall’editoriale di Diabolik Sottosopra 2019
    “Quando, nel 2017, Tito Faraci mi presentò Silvia Ziche e per lei scrisse l’albetto La ricompensa in occasione del Festival del fumetto di Lugano, scatenò la mia invidia, perché da più di cinquant’anni avevo voglia di scrivere un’altra parodia del Re del Terrore. La mia prima e unica, infatti, risaliva al 1968, quando con Alfredo Castelli e Carlo Peroni pubblicammo su Tilt Diabetik, dentiera di sangue. Satira autorizzata e apprezzata dalle sorelle Giussani, va ricordato. Sono infatti da sempre convinto che Diabolik abbia le spalle abbastanza larghe da reggere l’autoironia, che anche una sua versione umoristica possa contribuire a rafforzarne la fama, il carisma. Lo hanno dimostrato, negli anni, tante satire del Re del Terrore che abbiamo visto al cinema o in televisione. Così scrissi per il grande Diabolik di primavera 2019 una versione come dire… “comicizzata” di quella che avrebbe potuto benissimo essere un’avventura “seria”: Il re dei ladri. Ovviamente sempre affidata, per i disegni, a Silvia Ziche. A quel punto la palla era tornata nelle mani di Tito & Silvia, che mi proposero il folle progetto di una storia satirica lunga ben 120 pagine, come un normale albo della diabolika saga. Le sorelle Giussani mi hanno insegnato a sostenere le idee folli ed ecco perché è nato L’uomo che non sapeva ridere.”
    Mario Gomboli

    Diabolik Sottosopra
    L’uomo che non sapeva ridere
    Soggetto: T. Faraci
    Sceneggiatura: T. Faraci
    Disegni: S. Ziche
    Copertina: S. Ziche
    Colore di copertina: A. Storer
    Pagine: 128 in bianco e nero
    Formato: 12 x 17 cm.
    Prezzo: 4,90 euro in abbinata con Diabolik Inedito n. 8
    Data uscita edicola: 1° agosto



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    Dalla pagina FB della redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale...2886?__tn__=K-R):

    LAVORI IN CORSO
    Torna l’appuntamento mensile sulle prossime novità Astorina. L’estate ormai alle porte sarà un’estate particolarmente diabolika, vediamo assieme gli appuntamenti in edicola che vi terranno compagnia sotto l’ombrello (o in montagna, o spaparanzati sul divano di casa vostra…).

    💀 Tra pochissimi giorni è prevista l’uscita de “Il prezzo degli ostaggi”: un bottino favoloso giace nel caveau della Banca Centrale di Clerville e Diabolik sta perfezionando gli ultimi dettagli di un colpo multimilionario. Ma altri, sanguinari, criminali hanno avuto tutte le dritte del caso. Soggetto di Gomboli/Pasini, sceneggiatura di Pasini/Finocchiaro e disegni di Enzo Facciolo (con elaborazioni digitali di Agnese Storer).



    💀 Il quindici giugno invece Diabolik diventa “Magnum”. Debutta infatti una pubblicazione da edicola di oltre 600 pagine che raccoglierà, opportunamente rivedute e corrette, le storie di cinque albi della serie regolare, usciti tra il gennaio del 2002 e il marzo di quest'anno. Cinque episodi che vanno a formare un arco narrativo incentrato su una parure (“I gioielli perduti” che danno il titolo al volume) col tempo andata dispersa e che il Re del Terrore, negli anni, ha cercato di ricomporre… ovviamente rubandone pezzo dopo pezzo.
    L'intento del “Diabolik Magnum” è di fornire ai lettori “estivi”, più numerosi di quelli tradizionali, un corposo e avvincente passatempo sotto l’ombrellone (o in montagna, o spaparanzati sul divano di casa vostra…).
    In anteprima, qui sotto potete vedere l’inedito disegno di copertina di Giuseppe Di Bernardo.



    💀 L'inedito di luglio s’intitolerà “Con la stessa moneta”. Ai testi troveremo Enirco Lotti e Alessandro Mainardi, mentre i disegni saranno di Pierluigi Cerveglieri matite e di Giorgio Montorio e Luigi Merati chine.
    Un ricco collezionista di antiche monete d’oro conserva i suoi pezzi più preziosi in una cassaforte inviolabile. Diabolik, con l’aiuto di Eva, pensa di poter fare il colpo, anche se sarà molto difficile... ancora però non immagina quanto.



    💀 Se il 15 giugno è in uscita il Diabolik Magnum per il 15 luglio è prevista la pubblicazione del Grande Diabolik. Da quest’anno lo speciale estivo ospiterà le storie dedicate al passato di Diabolik i cui disegni sono, da sempre, affidati a Giuseppe Palumbo e che fino allo scorso anno uscivano invece in primavera.
    Il titolo sarà “Una vendetta in sospeso” e conterrà una drammatica avventura ambientata in una Clerville che ancora ignorava l’esistenza di Diabolik. L’ispettore Ginko sarà spesso il protagonista dell’azione (anche se il Re del Terrore farà la sua parte).
    Ritroveremo, come ormai tradizione, Mario Gomboli e Tito Faraci ai testi (quest’anno partiti da un’idea di Thomas Pistoia) e, come sempre, Giuseppe Palumbo ai disegni (in questo caso con prologo ed epilogo di Matteo Buffagni).



    💀 E se la storia del Grande Diabolik sarà una storia drammatica, quella dell’inedito di agosto, “Tragico scambio”, non sarà da meno, anzi. Qualcuno ha progettato un efferato duplice omicidio convinto di riuscire a farla franca. Ma non ha previsto la presenza di Diabolik ed Eva e, purtroppo, Diabolik ed Eva non hanno previsto quella dell’omicida.
    Soggetto di Palmas, Gomboli e Pasini, sceneggiatura di Roberto Altariva mentre ai disegni esordiranno nella serie regolare due disegnatrici, Giulia Francesca Massaglia alle matite e Stefania Caretta alle chine, che abbiamo già visto alle prese col Re del Terrore in una storia breve pubblicata sullo scorso Grande Diabolik di aprile. Saranno le prime donne a firmare un Diabolik della serie regolare dopo Kalissa Giacobini, che realizzò il secondo numero della serie nel lontano 1963.



    💀 E se a giugno Diabolik diventa “Magnum” ad agosto diventerà anche “Sottosopra”. Il primo agosto è infatti prevista un’altra uscita molto speciale: “Diabolik Sottosopra”. Un albo analogo a quelli della serie regolare (formato pocket, 120 pagine di fumetti) ma dal contenuto inaspettato: “L’uomo che non sapeva ridere” proporrà infatti una satira del Re del Terrore firmata da Tito Faraci e Silvia Ziche. Faraci è uno dei nostri principali sceneggiatori (ormai da vent’anni) e al contempo, uno degli autori di punta della Disney, come peraltro Silvia Ziche che con lui ha firmato tante storie apparse su Topolino. “L’uomo che non sapeva ridere” sarà acquistabile unicamente in abbinata col numero di agosto della serie regolare al prezzo speciale di 4,90 euro. L’albo di Diabolik Inedito sarà comunque venduto anche singolarmente.
    Ma di questa uscita ci sarà sicuramente modo di riparlarne nelle prossime settimane ;)



    Edited by DK Iudika - 28/5/2019, 18:50
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    Dietro le quinte di Mario Gomboli su "Il re dei ladri", storia breve pubblicata sul Grande Diabolik "Un'amica in pericolo". Lo trovate ancora in edicola!

    IL RE DEI LADRI - La lunga storia di una storia breve

    «Molti soggetti di Diabolik – più di quanti vedano la sua firma - nascono da spunti mattutini di Licia Ferraresi.
    Quel mattino, davanti al caffè, sparò la sua idea: “Facciamo che il tizio che possiede il diamantone che Diabolik vuole rubare lo sposta continuamente e imprevedibilmente da un nascondiglio all’altro e quindi Lui non può sapere dove e quando colpire” “E poi cosa succede?” “Non lo so… va avanti tu”.
    Situazione classica, dalla quale mille volte sono riuscito a partorire, grazie all’incipit, storie complete. Ma non in quel caso: l’idea era buona ma non poteva reggere 120 pagine, e quindi finì in frigorifero.
    Poi Tito Faraci mi presentò Silvia Ziche e per lei scrisse l’albetto “La ricompensa”, poi pubblicato anche nel volume "Diabolik fuori dagli schemi". Scatenando la mia invidia, perché da più di cinquant’anni avevo voglia di scrivere un’altra parodia del Re del Terrore.
    La mia prima e unica, infatti, risaliva al 1968, quando con Alfredo Castelli e Carlo Peroni pubblicammo su Tilt "Diabetik, dentiera di sangue". Dopo di allora si moltiplicarono le satire (non autorizzate dalle sorelle Giussani, a differenza dell’originale), sia al cinema che in televisione.
    E io zitto. Ma scalpitante. Sono infatti da sempre convinto che Diabolik abbia le spalle abbastanza larghe da reggere l’autoironia, che anche una sua versione umoristica possa contribuire a rafforzarne la fama, il carisma. E la possibilità di affidare una sceneggiatura anomala ai disegni di Silvia era irresistibile.
    Così ho riesumato l’idea di Licia e l’ho, come dire… “comicizzata” inserendo riferimenti storici (le denunce a Diabolik), ammiccamenti (provate a leggere Tomas Phan al contrario) e citazioni (Natasha & C,).
    Il risultato ha scandalizzato alcuni lettori, come forse era prevedibile, e divertito altri. Tra questi il sottoscritto.»

    Mario Gomboli

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...0325?__tn__=K-R):

    SCOMODA TESTIMONE: dietro le quinte di Enrico Lotti e Alessandro Mainardi.

    Gli sceneggiatori Lotti e Mainardi ci raccontano alcune curiosità sull'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    DAL TITOLO ALLA STORIA.
    Il primo titolo, provvisorio, che avevamo proposto è stato "Proteggete Eva!" Fin da subito, infatti, volevamo rinchiudere Eva in una safe house, guardata a vista da poliziotti che ignorano la sua identità ma che devono proteggerla da una probabile ritorsione.
    Come sempre accade, poi, durante lo sviluppo del soggetto, per scrivere “la storia" intorno a questo spunto, molto è stato messo nero su bianco e altrettanto cancellato e riscritto (alcune tra le modifiche principali ve le raccontiamo qui sotto) e quindi anche il titolo ha assunto via via una forma più definita e adatta alla storia che andava delineandosi.
    Il titolo definitivo è diventato perciò "Scomoda testimone", molto vicino a quello che avevamo proposto alla luce della versione finale del soggetto "Una scomoda testimone", che voleva essere un omaggio al film di Peter Yates, Eyewitness (nell’edizione italiana Uno scomodo testimone) con Sigourney Weaver e William Hurt.

    GINKO O NON GINKO?
    Nella primissima versione, il coordinamento delle operazioni di polizia era affidato a Ginko. Era lui, infatti, a prendere in carico la sorveglianza delle testimoni e a guidare le operazioni contro il clan mafioso.
    Poi, però, abbiamo realizzato come la presenza di Diabolik non fosse in effetti manifesta ai personaggi del racconto, e quindi come Ginko non avesse questa gran ragione di vivere questa avventura. Abbiamo quinti optato per un collega più anonimo.
    Forse, però, sotto sotto c’era un altro motivo dietro il “licenziamento” di Ginko: avere tra le mani Eva, per tutta la durata dell’episodio, senza mai sospettarlo, e vedersela per giunta filare via sotto il naso per il colpo finale… be’ forse ci sembrava una beffa troppo crudele per il nostro Ispettore.

    FRANCA, DA VITTIMA...
    Un’altra sostanziale modifica è avvenuta intorno al personaggio di Franca che, in un certo senso, è diventata via via più cattiva man mano che si avvicendavano nuove versioni del soggetto.
    Nella prima versione, Franca era una brava e stimata professionista (gemmologa e periziatrice, questo lo è sempre stata) ed Eva decideva di affiancarla sotto le spoglie di Camilla, in attesa del momento giusto per mettere a segno il colpo. Entrambe si ritrovavano sempre testimoni di un omicidio, entrambe finivano sotto protezione ed entrambe diventavano bersagli del clan malavitoso che aveva tutto l’interesse a eliminarle. In questa prima proposta, dopo varie vicissitudini, entrambe ne uscivano vive e vegete, e il finale metteva in scena un triplo travestimento di Eva che, con le maschere prima di Camilla, poi di Franca e infine di nuovo di Camilla, riusciva a sfuggire alla polizia e a mettere a segno il colpo. Probabilmente (sicuramente!) troppe cose e troppo complicate.

    … A VILLAIN
    Così, Franca è maturata e, tutt’altro che ingenua o sprovveduta, è diventata una sorta di quinta colonna del clan. Infatti riesce, apparentemente e senza sospettarlo, a mettere i bastoni tra le ruote ai nostri e ad anticiparli, esibendosi in un trucco di manipolazione e prestidigitazione. Nello scrivere questa scena, eravamo in dubbio: temevamo che le manovre messe in atto da Franca fossero troppo impegnative per una dilettante. Ma con nostra sorpresa abbiamo scoperto che in redazione sono grandi esperti di giochi di prestigio e illusionismo, e ci hanno assicurato che, con un poco di prove, ognuno di loro avrebbe potuto eseguire facilmente quel trucco. La cosa ci ha rassicurati, anche se ci ha lasciati con un pizzico di invidia :) per non essere altrettanto abili.

    LA DURA VITA DEL KILLER
    Mestiere difficile, quello del killer professionista. Almeno in questa storia. I diversi rifacimenti del soggetto facevano variare, e non di poco, il suo ruolo (ma non la sua sorte…).
    In una delle stesure iniziali, il killer, non appena catturato, per evitare l’ergastolo decideva di collaborare con la polizia. In questa versione, Ginko (c’era ancora lui!) tendeva una trappola al clan, facendo circolare nei bassifondi la voce con l’esatta ubicazione della safe house per indurre i malavitosi ad attaccarla e a credere di aver ucciso le testimoni. Testimoni che, invece, erano state spostate in un’altra località protetta ed erano state sostituite da due poliziotte pronte a mettere a rischio la propria vita.
    Con la scomparsa delle testimoni, poi, veniva perciò meno la possibilità di celebrare il processo: il killer veniva quindi rilasciato, ma solo perché, come stabilito nel suo accordo con la polizia, aiutasse a “incastrare” i capi dell’organizzazione criminale. Questa idea è stata però scartata subito perché implicava una figura del killer troppo “ingestibile”: il killer avrebbe potuto mentire alla polizia e, una volta libero, fuggire; oppure avrebbe potuto essere scoperto dai capi mandando quindi all’aria l’unica possibilità di imbastire un processo contro di loro; oppure sarebbero potuti accadere altri eventi minori per i quali non ci sentivamo di avere un pieno e plausibile controllo delle azioni di questo criminale.
    Una versione alternativa immaginava allora che fosse Diabolik a infiltrarsi nel carcere e a uccidere il killer per ottenere un risultato analogo: impossibilità di procedere con un processo e immediato rilascio delle testimoni, con la conseguente possibilità per Eva di rimettersi subito al lavoro sul colpo previsto. In un’altra versione ancora, l’uomo moriva in carcere, tolto di mezzo da scagnozzi infiltrati dei suoi committenti malavitosi.
    Anche queste due versioni sono state però scartate perché conducevano a un vicolo cieco della storia.
    Nella versione che avete letto, infine, la sorte del killer non cambia, ma, se possibile, persino peggiora: oltre a lasciarci le penne, infatti, prima gli viene anche un gran mal di pancia.

    GHIACCIO BOLLENTE
    Com’è consuetudine, ogni scena viene valutata con una grandissima attenzione ai particolari, e talvolta nascono dubbi o domande che non erano stati immaginati nelle fasi di lavorazione precedenti.
    Ne è un esempio la scena in cui Diabolik si nasconde in casa dell’avvocato Massimo Bender, per attenderne l’arrivo. A sera inoltrata, l’avvocato torna a casa e, mentre si prepara da bere, riesce a scorgere la sagoma del nostro riflessa nel miscelatore del cocktail. La situazione sembra normale: un uomo torna a casa e vuole prepararsi un drink per concludere una giornata molto impegnativa; prende perciò il ghiaccio dal secchiello e lo mette nel miscelatore con i suoi spiriti preferiti, confidando di non avere un assassino alle spalle ma di potersi accomodare sul divano.
    La domanda che ci è stata posta dopo la prima revisione della sceneggiatura è però stata: vediamo che il secchiello era già sul mobiletto, pieno di ghiaccio, prima che il padrone di casa tornasse… ma come mai il ghiaccio non si era sciolto?
    Dobbiamo confessare che la cosa ci era proprio sfuggita.
    Abbiamo provato a immaginare una risposta plausibile: forse una diligentissima colf, prima di andarsene, aveva predisposto tutto l’occorrente per i cocktail ai quali l’avvocato Bender ama indulgere per rilassarsi; o forse lo stesso Bender provvedeva a mettere il ghiaccio nel secchiello prima di uscire, in modo da trovare al suo rientro i cubetti sciolti solo parzialmente, per una sua personalissima ricetta di cocktail; o forse…
    Alla fine, la scena è comunque passata e dal momento che Bender è morto, abbiamo il sospetto che non lo sapremo mai… ;)

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    Diabolik Inedito
    IL PREZZO DEGLI OSTAGGI
    Anno LVIII



    58-06r58-06f



    N° 6
    Data uscita: 01/06/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: M. Gomboli - A. Pasini
    Sceneggiatura: A. Pasini - R. Finocchiaro
    Disegni: E. Facciolo
    Elaborazione digitale: A. Storer
    Copertina: M. Buffagni



    Un giro di tangenti ha portato nel caveau della Banca Centrale di Clerville un bottino favoloso e Diabolik lo sa. Quello che non sa, però, è che una banda di rapinatori senza scrupoli è un passo avanti a lui.
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...wimQ&__tn__=K-R):

    LAVORI IN CORSO

    L’estate è, da sempre, il periodo preferito dai nostro pubblico per dedicarsi alle letture diabolike e, per questa estate, l’Astorina ha in serbo ancora più storie del solito grazie all'uscita di alcune novità. Cominciamo a scoprirne assieme qualcuna.

    💀 Tra pochi giorni troverete in edicola “Scomoda testimone”, inedito in maggio in cui Eva Kant si troverà a collaborare… con la polizia! Ma, dobbiamo ammetterlo, non è il senso civico che la spingerà a farlo.
    Soggetto e sceneggiatura di Enrico Lotti e Alessandro Mainardi, mentre ai disegni troveremo un nome nuovo: Antonio Muscatiello che firmerà le matite dell’albo, ripassate poi a china da Giorgio Montorio e Luigi Merati.



    💀 “Il prezzo degli ostaggi” è invece il titolo dell’avventura in uscita a giugno. Soggetto di Gomboli/Pasini, sceneggiatura di Pasini/Finocchiaro e disegni di Enzo Facciolo (con elaborazioni digitali di Agnese Storer).
    Un giro di tangenti offre la possibilità a Diabolik di mettere le mani su un bottino tanto consistente quanto insolito: l’equivalente di sette milioni di euro, convertiti nelle valute dei paesi di mezzo mondo. Inizialmente l’unico problema sembra essere lo scoprire i dettagli del trasporto durante il quale lui ed Eva contano di fare il colpo. Scopriranno, a loro spese, che non non sarà affatto l'unico.



    💀 Il quindici giugno è prevista l’uscita in edicola di una nuova pubblicazione Astorina: si chiamerà “Diabolik Magnum” e consisterà in un corposo volume che riproporrà le cinque storie della serie regolare in cui è apparsa l’amante di King, Ramona Benton, e soprattutto la parure di smeraldi appartenuta a lei e andata dispersa dopo la sua morte. Una “full immersion” diabolika che vi permetterà di leggere (o rileggere) tutto d’un fiato le storie “Contro un fantasma”, “Colpo su colpo”, “L’ultimo colpo”, “Il bracciale perduto” e la recente “Obiettivo in nero”.

    💀 Il primo luglio uscirà l'inedito mensile “Con la stessa moneta”. Alcune preziosissime monete antiche sono scomparse nel nulla. Diabolik ed Eva vogliono scoprire chi le ha rubate per mettere le mani su quel bottino, ma c’è qualcun altro, spinto dalla vendetta, che vuole trovare il colpevole e le loro strade sono destinate, fatalmente, a incrociarsi.
    Tornano Lotti & Mainardi ai testi, mentre le matite saranno affidate a Pierluigi Cerveglieri, con le chine del duo Montorio e Merati.



    💀 Ogni anno, uno dei due Grandi Diabolik è dedicato al passato del Re del Terrore. Finora è sempre stato quello primaverile ma, da quest’anno, passerà all’uscita estiva quindi lo troverete in edicola dal quindici di luglio. La squadra di autori è quella usuale: Mario Gomboli e Tito Faraci ai testi (quest’anno partiti da un’idea di Thomas Pistoia) e Giuseppe Palumbo ai disegni, in questo caso con prologo ed epilogo opera di Matteo Buffagni.
    Si tratterà di una drammatica avventura, ambientata a Clerville (prima del primo albo della serie regolare) che, più ancora di Diabolik, vedrà nell’ispettore Ginko il protagonista dell’azione.



    Ad agosto poi, ci attende un inedito trai i più drammatici dell'anno assieme a un’inedita novità diabolika (molto fuori dagli schemi) ma è ancora presto per parlarne...
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    Incredibilmente incuriosito da questa nuova formula della pubblicazione, ho letto con estremo interesse tutto.

    A proposito, riccardo 24, sarebbe utile che scrivessi perché ritieni buonista una storia come "Un'amica in pericolo" (che può avere sì qualche difetto, ma buonista non è assolutamente) anche perché un commento buttato così senza essere "approfondito" e "motivato", su un Forum, ha poco senso. Spero, quindi, che tu possa accettare il mio invito e partecipare attivamente e in modo "costruttivo" a questa discussione.

    Come avevo detto nei mesi scorsi, circa il 75-80 % del successo di questa nuova operazione sarebbe derivato dalla resa finale della storia principale, quella del ritorno di Gianna. Le vecchie 170 tavole, infatti, rapportate a queste 128 (che sono comunque assai maggiori delle 120 tavole in formato classico dell'Inedito) possono fare la differenza in negativo (quando si può avere l'impressione di una storia che contiene troppe scene "allunga brodo"), sia in positivo (quando, invece, è presente un soggetto ricco di avvenimenti e di dinamiche che ha bisogno del giusto spazio per svilupparsi). L'impressione che ho avuto dalla lettura è una sostanziale via di mezzo, cioè non ho mai avvertito la sensazione che ci fossero delle scene allungate, ma, al contrario, ho avuto l'impressione che il buon Andrea e la buona Rosalia abbiano dovuto sforzarsi molto per "comprimere" alcune scene che, a mio avviso, soffrono un po' di questo poco respiro (mi riferisco, in particolare, alle prime due tavole, con l'introduzione di Gianna e alle tavole finali della prima parte, intorno alla 64). C'è da dire che si potrebbe rovesciare la questione e pensare che, finora, ci siamo troppo abituati alle lunghe scene dilatate e che bisognerà fare uno sforzo per abituarsi ad una gestione delle scene maggiormente simile all'Inedito (scene brevi, ritmo veloce, eccetera).
    A parte questo piccolo particolare, trovo la storia ottima, sotto diversi punti di vista. Ottimo l'inserimento dei personaggi, ottima la loro gestione, non solo Gianna, ma anche Klein, l' ex ambasciatore del Beglait a Clerville, già visto in "Il grande ricatto" e , abbiamo scoperto, nel frattempo diventato grande amico di Ginko. Bellissimo il piano di Diabolik per il furto dei tre milioni di euro (ma si sa, adoro quando il maledetto criminale manovra tutti stando nell'ombra) che non si fa scrupoli a far prendere in ostaggio i dipendenti di un centro commerciale, fregandosene bellamente degli eventuali imprevisti che sarebbero potuti venir fuori e provocando tutta la drammatica sequenza dell'irruzione per tenere Ginko impegnato il più possibile (una innocente ci lascia la pelle, altro che buonista!!!). Bravissimi gli autori ad aver diviso la storia in due parti, con la vicenda di Gianna come filo conduttore e con l'inserimento di un elemento della prima parte che diventa molto importante nella seconda. In sostanza, una storia promossa, con qualche piccolissima riserva, ma, appunto, pochi dettagli.
    Le altre due storie brevi le ho assaporate come un piacevole contorno al tutto e, se da un lato, la storia disegnata dalla Ziche ("Il re dei ladri") mi ha divertito tantissimo (in alcuni momenti, soprattutto all'inizio, ridevo come un cretino da solo), la storia "La scelta" non mi è piaciuta molto perché l'ho trovata troppo debole e scarna, persino per una storia di sedici tavole. Il giudizio sulle nuove disegnatrici è, ovviamente, sospeso fino all'uscita dell'Inedito, sarà lì che potranno essere valutate a pieno.


    In sostanza, la bilancia pende maggiormente per gli aspetti positivi. Si può sicuramente migliorare in qualcosa, ma, secondo me, la strada tracciata è quella giusta.
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    CHI È GIANNA?

    Gianna, la protagonista della storia lunga del prossimo Grande Diabolik "Un'amica in pericolo", è apparsa nella serie solo in un albo "Professione: ladra" del 1974. Una piccola ladruncola piena di gioia di vivere, che incontra casualmente Eva Kant in una squallida cella a Ghenf. La nostra Eva, resa irriconoscibile da una diabolika maschera, era stata arrestata per aver rubato una spilla di nessun valore ai Grandi Magazzini (che disonore!). Tra le due scatta subito una forte simpatia, uno dei pochi casi nella serie in cui Eva può divertirsi (e rubare ;)) spensierata con un'altra persona che non sia Diabolik. Poi Gianna dimostrerà, a lei e al Re del Terrore, di non essere solo una gioviale svampita, ma una donna intelligente e soprattuto una vera amica.
    Gianna avrebbe dovuto essere una delle tante comprimarie delle avventure di Diabolik ed Eva invece è riuscita in una sola apparizione a rimanere impressa nei ricordi dei lettori. Un personaggio troppo bello per non essere di nuovo ripreso, Andrea Pasini poi vi racconterà come è arrivato a lei e perché si è deciso di usarla per questa storia.

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    DIABOLIK
    SACRIFICIO UMANO
    Anno XIV



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    Testi: A.e L. Giussani
    Disegni: F. Bozzoli - G. Coretti



    Quando dei misteriosi ricattatori minacciano di far saltare un centro commerciale, Ginko non ha altra scelta che accettare la loro richiesta: ottenere un incontro con Diabolik, senza l'interferenza della polizia. Ma quale sarà il loro scopo?


    Dal 20 maggio 2019, in edicola la Seconda Ristampa Swiisss:

    14-22r14-22f

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    Diabolik Inedito
    SCOMODA TESTIMONE
    Anno LVIII



    58-05r58-05f



    N° 5
    Data uscita: 01/05/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: E. Lotti - A. Mainardi
    Sceneggiatura: E. Lotti - A. Mainardi
    Disegni: A. Muscatiello - G. Montorio - L. Merati
    Copertina: M. Buffagni



    Cosa può fare Eva Kant, trovandosi a essere testimone di un delitto? Niente, se non vuole rovinare i piani di Diabolik. E allora eccola costretta nello scomodo, pericoloso ruolo di collaboratrice della polizia.
1181 replies since 1/4/2009
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