Diabolik Forum

Posts written by Toni.M

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    Anno VI N°: 1 - Data uscita: 09/01/1967 (ristampa N°77)

    Soggetto/Sceneggiatura: A. e L. Giussani -Disegni: Bonato - Facciolo
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    Il colpo al furgone blindato frutta vari miliardi in diamanti. Ora si tratta di trasferire all'estero il prezioso carico, ma questo, per Kramer e Bergman, non è un problema: il sistema che hanno escogitato, infallibile e insospettabile, li mette al sicuro da qualunque sorpresa. Astuti e crudeli come sono, non si perdono d'animo neppure quando si trovano ad avere a che fare con Diabolik. Anzi, se la loro tranquilla partita a due diventa un gioco d'azzardo a tre, la prospettiva li eccita. È la loro specialità, giocare... col morto.
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    Soggetto: M. Gomboli e A. Pasini
    Da un'idea di M. Iudica
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: E. Bonetti
    Copertina: M. Buffagni
    Anno LIX N°: 9 -Data uscita: 01/09/2020

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    Giulia e Bruno si amano, ma soprattutto amano la violenza, il rischio, il brivido che dà l'essere dei rapinatori. Sulle loro tracce sono sia i poliziotti che Diabolik: chi sarà il primo a trovarli?
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    Anno XV N°: 315 Data uscita: 07/06/1976 Ristampa swiisss 20/08/2020

    Testi di A. e L. Giussani - Disegni: F. Bozzoli, F. Paludetti e B. Fiumali
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    Troppo spesso Federico Linney sbanca la roulette del casinò di Bellair. C'è chi, come il direttore della casa da gioco, sospetta una truffa e chi, come Diabolik, è solo interessato a rubare le sue vincite.
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    VIALE DEL TRAMONTO: dietro le quinte di Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro

    Gli sceneggiatori Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro ci raccontano alcune curiosità sull'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo: NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    SCENE TAGLIATE – Capita spesso che il soggetto che dobbiamo sceneggiare abbia qualche difficoltà a stare nelle canoniche 120 pagine di un albo diaboliko. Questo comporta, quando va bene, che si debba scrivere certe scene in modo un po' più “asciutto” e, quando va male, di dover tagliare parti del trama.
    In questo caso ci sono state due brevi scene (già in soggetto indicate come “non indispensabili”) che abbiamo preferito omettere per dare maggiore spazio a parti più importanti della storia: all'inizio, prima che Petunia dica agli altri ospiti della casa di riposto che lei aveva rifiutato l'invito al galà organizzato da Luca Dern, la nostra idea era quella di mostrare Petunia che faceva un giro di telefonate in cui cercava, tanto disperatamente quanto inutilmente, di farsi invitare.
    Il secondo taglio riguarda invece Olivia, l'anziana attrice di cui Eva prende il posto per entrare alla “Residenza Azzurra”, copiamo pari pari dal soggetto: «se avremo abbastanza tavole, mostriamo il rapimento di Olivia (con lei per nulla spaventata ed Eva sempre gentile). Olivia potrebbe buttare lì una battuta con aria furbina: “io so perché avete scelto me... tutti sanno che la mia memoria ormai perde colpi. Prendere il mio posto per te sarà comodissimo”». Non essendoci abbastanza tavole, abbiamo tagliato la scena ma che Olivia non sia rimasta traumatizzata dall'avventura che ha vissuto lo si capisce a tavola 117 nel breve scambio di battute che ha con Ginko.

    DI MANO IN MANO – Capita raramente (ma ogni tanto capita) che i nostri protagonisti, per prendere il posto di qualcuno, non debbano solo mettere una maschera che ne riproduca la fattezze, ma debbano anche indossare dei “guanti/maschera” realizzati con quella stessa pelle sintetica che è la più strabiliante invenzione di Diabolik. Curiosamente è successo anche nella nostra precedente storia, pubblicata a gennaio. In quel caso non avevamo dato spiegazioni puntuali all'interno dell'albo e qualche lettore si era chiesto come fosse stato risolto il problema da Diabolik (e quindi lo abbiamo spiegato nel relativo dietro le quinte, qui: www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/3435976649807957 alla voce “mano bianca, mano nera”). Forti di quella esperienza, stavolta, a tavola 40, abbiamo inserito una vignetta in cui vediamo Eva compiere un gesto inequivocabile pensando: “via questi guanti che servono per invecchiarmi le mani”.

    GIUSEPPE VERDI – A Milano, in Piazza Buonarroti al 29 (giusto a un passo dalla Sergio Bonelli Editore), esiste una casa di riposo per cantanti e musicisti, fortemente voluta (e interamente finanziata) da Giuseppe Verdi che è stata inaugurata subito dopo la sua morte. Un'istituzione meritoria e molto amata, ospitata in un palazzo neogotico progettato e realizzato dall'architetto Camillo Boito sotto la supervisione del Maestro e della sua seconda moglie Giuseppina Strepponi (entrambi sepolti nella cripta annessa all'edificio). Mentre scrivevamo questa storia avevamo in mente quel palazzo e quell'istituzione e, curiosa coincidenza, anche il disegnatore Sandro Giordano leggendo il soggetto, aveva pensato subito di usare come modello proprio quel palazzo. Per esigenze narrative, noi l'abbiamo un po' ampliato (avevamo bisogno che ospitasse anche un museo) e così la “Casa Verdi” è diventata la nostra “Residenza Azzurra” e i musicisti si sono trasformati in attori.

    RIMANDI – Quando è il caso, ci piace inserire nelle nostre storie elementi presi da altre storie del Re del Terrore. Nulla che richieda note a pie' di pagina e riferimenti espliciti agli albi precedenti, solo rimandi che possono tranquillamente essere colti o non colti dai lettori. Questa volta il più evidente è il teatro Astoria in cui Jason porta Rosa nella speranza di riconquistarla. Quel teatro è rimasto abbandonato per anni, ma con “La morte va in scena” (Diabolik n.7/2017), proprio grazie a Diabolik ed Eva Kant, è potuto tornare in attività.
    Molto meno evidente, invece, è la fonte d'ispirazione che abbiamo usato per il marchingegno che Eva usa per bucare il muro del Museo del Cinema. Avevamo bisogno di una ragione per cui Eva restasse sotto copertura nella casa di riposo per alcuni giorni, ci serviva per avere il tempo di presentare bene il personaggio di Petunia e di mostrare ai lettori (ma anche a Eva!) il rapporto tra Jason e Rosa. Per farla restare lì un po' di tempo, abbiamo pensato quindi che dovesse rimanere per controllare e, periodicamente, regolare un apparecchio che necessitasse di diversi giorni per essere efficace, per esempio uno spruzzatore di acido come quello usato nel finale de “La catena di ghiaccio” (Diabolik n.7/2012) per bucare la cassaforte di Bruno Holtz. Lo abbiamo quindi preso da lì, cambiandone giusto un po' la forma visto che qui avrebbe dovuto erodere un'ampia area di parete.

    MELANIA – Piccola curiosità legata a una delle ospiti della casa di riposo. Alcuni mesi fa ci contatta in redazione un nipote della signora Melania, ci spiega che la nonna sta per compiere cento anni (ancora auguri!) e che non solo è una fan di Diabolik dagli esordi ma ancor oggi, puntuale ogni mese, attende l'uscita del nuovo albo per poter leggere il suo fumetto preferito. “Viale del tramonto” ci è sembrata subito la storia adatta per dedicarle un piccolo cameo, purtroppo Sandro Giordano aveva già completato tutte le matite, ma dopo avergli spiegato la situazione è stato più che disponibile a modificare una delle tavole. Così nella “Residenza Azzurra” è apparso un nuovo volto, per chi fosse curioso di vedere nonna Melania la trova a tavola 92 :-)

    CIMELI – Gli uffici dell'Astorina sono pieni di tesori accumulati in oltre mezzo secolo di vita. Parlando con le colleghe della redazione della sceneggiatura che stavamo scrivendo, è saltato fuori che un elemento importante del finale era il foulard preferito di Petunia. A loro è subito venuto in mente che, in archivio, era conservata una grossa scatola con alcuni foulard appartenuti alle sorelle Giussani. Ne abbiamo scelto uno, una di loro si è improvvisata modella e abbiamo potuto mandare ai disegnatori, come documentazione, le foto di un pezzettino della storia dell'Astorina.
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    Soggetto/Sceneggiatura: A. e L. Giussani - Disegni: Bonato - Facciolo
    Anno V , N°: 26 - Data uscita: 26/12/1966 (ristampa N°76)

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    In gioventù, il duca Alfonso di Nolen ha sperperato tutto ciò che aveva in donne, gioco e ogni sorta di divertimento. Ora che è vecchio, solo due cose gli sono rimaste: la villa e uno splendido gioiello unico al mondo. È questo, il nuovo obiettivo di Diabolik. Ma il colpo si presenta meno facile del previsto: per proteggere il suo tesoro, il duca ha escogitato un sistema semplice , ma inattaccabile. E poi ci sono Renata e Savina, le sue avide nipoti, pronte a diventare molto pericolose, quando si tratta di difendere quest'unica preziosissima eredità.


    Eva fa in modo di entrare nelle grazie del duca Alfonso di Nolen, celandosi dietro un' edintità creata appositamente , di una giovane ragazza curiosa. Scopo dell'avvicinamento il gioiello da cui il titolo dell'albo, ma la presenza delle due nipoti del duca renderà complicata la messa in atto del colpo. E nel gioco di sentimenti sarà Eva a prevalere nelle preferenze del conte, pur sapendo egli stesso la vera identità di chi aveva vicino.
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    Storia tipica degli anni '70. Una banda di rapinatori precede Diabolik che sta preparando un colpo. Da qui in poi una serie di avvenimenti a catena, lo stesso Diabolik(con maschera) viene preso tra gli ostaggi dalla banda in fuga, riesce in seguito a rintracciarli, grazie alla bellezza di Eva (frase di Diabolik al racconto di Eva che spiega la conquista occasionale - Se ti avesse vista senza maschera chissà cosa avrebbe fatto-). Una volta inseritosi nel meccanismo giusto Il Re del Terrore ottiene il suo scopo iniziale, i gioielli finiscono in mano sua.
    Storia buona, non manca di piccoli colpi di scena che rendono la lettura sostanzialmente accattivante.
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    Anno V, N°: 25 - Data uscita: 12/12/1966 (ristampa N°75)
    Soggetto/Sceneggiatura: A. e L. Giussani -Disegni: Bonato - Facciolo
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    Un tranquillo pomeriggio alla mostra di gioielli. Poi all'improvviso, urla, armi spianate, vetrine infrante. Un colpo messo a segno da una banda di rapinatori che ha calcolato ogni dettaglio: tempi, esecuzioni, fuga con ostaggi... Tutto perfetto, tranne una cosa: uno degli ostaggi è Diabolik, che si trovava alla mostra proprio per studiare lo stesso colpo. E poiché non gli va giù d'essere stato preceduto, entra in azione con la solita efficienza. Ma anche per lui, c'è in agguato un imprevisto: Susanna, bella come un angelo o velenosa come una vipera...
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    UP per riportare su nella sezione questa interessante discussione
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    È tempo di tornare a parlare del passato di Eva Kant, nella saga dedicata al passato dei personaggi principali, raccolta una volta l’anno nei volumi del “Grande Diabolik”. Avevamo lasciato l’adolescente Eva in fuga dal collegio di Morben, adesso abbiamo occasione di conoscere il destino che si è parato davanti alla bionda figlia illeggittima dei Kant.
    Disegnato come sempre da Giuseppe Palumbo nella parte principale, coadiuvato da Matteo Buffagni nelle parti di raccordo tra presente e passato poste come introduzione e epilogo. Ai testi come d’abitudine per questo tipo di storie, Mario Gomboli e Tito Faraci per il soggetto, il secondo da solo per la sceneggiatura. Ma questa volta tutto parte da un progetto per un romanzo che purtroppo non ha avuto esecuzione come tale, quindi è stato dirottato nella storia a fumetti. Autori dell’idea di partenza sono Andrea Artusi e Mirko Zilio, e di questo si parla nell’editoriale del postfazione. La bella copertina , ancora di Palumbo, ci introduce nell’ambientazione sudafricana della storia, mentre l’editoriale di apertura ci rammenta come Eva è arrivata ad incontrare Diabolik e le precedenti tappe con cui si è svelato parte del passato della bionda lady.

    La storia inizia con la classica scena in cui Eva fà il bagno(spettacolare la prima tavola di Buffagni in cui Eva esce dalla piscina),e Diabolik intento a preparare un colpo, spiegando che dove recarsi in sudafrica per concludere la preparazione. Eva non ha intenzione di seguirlo, perchè quei luoghi le aprono ricordi mai sopiti legati alla prima giovinezza. Da qui torniamo al passato.
    In un gioco di tavole dislocate fra il passato originale e un flashback dello stesso passato, vediamo cosa è successo a Eva una volta fuggita dal collegio, attualmente è una piccola ladruncola che bazzica i marciapiedi in cerca di portafogli gonfi.Il destino la porta a un ippodromo, e qui si ridesta in lei quell’amore mai sopito per i cavalli, grazie a questo viene assunta a lavorare in una fattoria dall’enigmatico Roger Barry. Ben presto scopriamo dei punti in comune tra i due, soprattutto il mistero che aleggia intorno alla propria personalità ( e se noi sappiamo di Eva, niente sappiamo dell’affabile fattore). Tendenzialmente il rapporto fra i due cresce tavola dopo tavola, arrivando a confrontarsi sul passato dopo una situazione drammatica che si è venuta a creare. Con le carte in tavola ben disposte comincia a vedersi la luce sulla personalità dell’uomo, e andando avanti inevitabile sale il confronto con il passato del giovane Diabolik. Da qui in poi sale la tensione in un crescendo di avvenimenti qualche volta immaginabili altri imprevisti. Fino ad assistere ad un finale che lascia aperta ancora una finestra sulla strada percorsa da Eva fino a lì.
    Di questa storia va detto che forse la presenza di Barry copre l’assenza forzata di Diabolik, ma è altrettanto vero che Eva sin da subito si è dimostrata una ragazza prima, e una donna poi, in grado di sostenere un ruolo tutt’altro che frivolo.
    Ritornando all’aspetto visivo del racconto, va sicuramente lodato Palumbo ancora una volta, al lavoro su queste tavole in pieno lockdown, capace di costruire nei disegni scene di una bellezza visiva pragmatica.
    Giudizio personale molto buono, sicuramente la storia migliore di quelle che fino ad ora hanno ricostruito il passato di Eva.
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    Classica storia ambientata tra gli spacciatori di droga, alla fine il colpo di scena. Bella.
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    Soggetto: P. Martinelli e A. Pasini
    Sceneggiatura: R. Finocchiaro e A. Pasini
    Disegni: S. Giordano e S. Santoro
    Copertina: M. Buffagni
    Anno LIX N°: 8 -Data uscita: 01/08/2020

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    Per un gruppo di vecchi attori i successi del passato sono ormai sbiaditi ricordi, ma le loro passioni possono essere ancora vive e forti. E, soprattutto, pericolose. Persino per Diabolik ed Eva.
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    CITAZIONE (andrea pasini @ 14/7/2020, 15:10) 
    Al momento non è in previsione alcun ritorno di personaggi "storici", anzi recentemente un collaboratore ha proposto un soggetto con un ritorno "importante" e Gomboli non lo ha preso in considerazione perché essendo tornata Gianna lo scorso anno e Valentino questo, non vuole inflazionare il mercato :-)
    Al momento in lavorazione però un ritorno c'è, solo che è di personaggio apparso per la prima volta molto di recente.

    Quanto alle gemelline di "Un'eredita misteriosa" sono molto simpatiche e, in effetti, potrebbero anche tornare, con la mia socia ci abbiamo fatto anche un pensierino tempo fa, ma ancora non ci è venuta in mente la storia giusta e, comunque, come dicevo, i ritorni vengono gestiti abbastanza col contagocce.

    Grazie Andrea per la risposta, comunque non è negativa dai. Anche se dovesse passare ancora qualche anno, speriamo di vederle di nuovo. 😄
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    Rispolvero questa discussione per vedere se funziona ancora qualcosa in questo forum, e per chiedere al buon andrea pasini2 se per caso qualcuno ha fatto anche un piccolo pensierino al ritorno delle gemelline di "Un'eredita misteriosa", Chiara e Stella. 😊
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    Anno XV, N°: 11 - Data uscita: 24/05/1976
    Ristampa N°: 314 -Data uscita: 20/07/2020
    Testi di A. e L. Giussani Disegni: S. Zaniboni, F. Paludetti e B. Fiumali
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    La pietà di Eva per un giovane drogato, vittima di uno spietato spacciatore, spinge Diabolik a indagare sul narcotraffico che serpeggia tra le strade di Clerville. Ma il caso vuole che Ginko stia facendo altrettanto.
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    Prima delle due storie in cui appare Marika Stone, un personaggio certamente riuscito bene nella collocazione delle azioni criminali di Diabolik. Un semplice giallo in cui è contesa un'eredità, a rendere macabra la vicenda che le parti in causa sono due, due sorelle di cui una buona e una cattiva. La storia è raccontata bene, lascia entusiasmo nelle caratterizzazioni. Eva presente solo nelle prime azioni, mandata via dal compagno perché arriva Ginko in scena e nel caso di possibile cattura almeno lei sarà in grado di liberarlo. La cattura sarebbe stata imminente, se non fosse che la stessa Marika manda su una falsa pista Ginko.La ragazza è riconoscente verso Diabolik per avergli salvato la vita, nonostante egli abbia rubato i suoi gioielli, scopo principale del Re del Terrore, che aveva comunque avvisato la Stone del furto nei suoi confronti. Storia molto bella quindi con particolari disseminati nella stesura che la rendono una delle migliori del periodo, senza dimenticare i disegni in trio di Bonato, Facciolo, Paludetti, pennelli magici del periodo.
    La seconda storia in cui apparirà Marika Stone verrà pubblicata tre anni dopo, e ne trovate la scheda qui ---> LA MANO DEL DESTINO
987 replies since 15/7/2005
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