Diabolik Forum

Posts written by Toni.M

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    Ambientazione fuori Clerville, Eva e Diabolik in piena vacanza, ma uniscono l'utile al dilettevole.
    Infatti proprio nell'isola di Taykos hanno intenzione di portare a termine il loro colpo, ai danni di una bisca clandestina con in cassaforte soldi in contanti e gioielli. Il colpo prevede come base d'azione una location che nel lontano passato Diabolik ha preso di mira più volte, in diverse città.
    Ma le condizioni atmosferiche non sono favorevoli, per cui pur portando a termine il colpo Diabolik e Eva non possono fuggire dall'isola. Scoperti, entra nella partita l'ispettore Ginko che, con il suo astuto piano coadiuvato dal capo della polizia dell'isola mette in difficoltà i due criminali. E qui il campo d'azione si allarga, fra trucchi e strategie che animano una storia abbastanza lenta. Non basta infatti l'idea di fondo a completare il susseguirsi di scene movimentate, anche se la storia si mostra elegante nella stesura, sicuramente ben determinata, non presenta passi falsi, ma forse la risoluzione finale non lascia sorprese eclatanti. Da notare che una volta tanto è Ginko a ''subire'' l'incazzatura di Eva per la vacanza rovinata.
    Copertina e retro nella prassi , disegni di qualità, forse persi nei volti sui campi lunghi.
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    ilpatto
    Ecco anche la copertina dell'inedito di luglio, scritto da Gomboli-Pasini su idea di Bondi e sceneggiato da Altariva. Ai disegni di nuovo le ragazze diabolike, Massaglia-Caretta.
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    Riatttivo questa discussione per inserire le anteprime lanciate dalla pagina ufficiale di Diabolik .

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    IO SONO EVA
    Fuggita rocambolescamente dal terribile collegio di Morben, Eva arrivò in Sudafrica senza documenti, senza soldi, senza un futuro. Un periodo indimenticabile segnato da un incontro che contribuirà a forgiare l’Eva Kant che conosciamo.

    Soggetto: M. Gomboli e T. Faraci
    Da un’idea di A. Artusi e M. Zilio
    Sceneggiatura: T. Faraci
    Disegni: G. Palumbo e M. Buffagni
    Copertina: G. Palumbo
    Colori Copertina: L. Bulgheroni

    Prezzo: 5,40 €
    196 pagine, formato 16,5 x 21,0 cm
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    Soggetto: M. Gomboli e A. Pasini
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: R. Nunziati e J. Brandi
    Copertina: M. Buffagni
    Anno LIX N°: 6 -Data uscita: 01/06/2020

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    Solo un ciclone può condizionare le mosse di Diabolik.
    Solo un ciclone può condizionare le mosse di Ginko.
    Solo Diabolik può affrontare Ginko e il ciclone. E vincere.
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    Sicuramente una storia degna di nota, Diabolik alle prese con un nemico alla pari, "invisibile" in tutti i sensi. Una storia ben realizzata, senza sbavature, non poteva essere altrimenti .
    Scena clou, il momento in cui il fantasma spiega la propria esistenza, quasi fosse una rappresentazione teatrale
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    Dalla pagina facebook ufficiale di Diabolik



    Gli sceneggiatori Lotti & Mainardi ci raccontano alcune curiosità sull'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti.
    IL TITOLO – Il primo titolo con cui abbiamo presentato il soggetto è stato “Il mio cuore è tuo” e racchiudeva in sé l’idea centrale della storia (in origine forse con sfumature più romantiche di come poi si è sviluppata): Diabolik e Ginko sono sempre in lotta tra loro, ma davanti al pericolo che corrono le rispettive compagne non esitano un secondo a mollare tutto e a precipitarsi in loro aiuto, anche collaborando e aiutandosi a vicenda.
    PARTITA A SCACCHI – Volevamo scrivere una storia che avesse come ossatura centrale un continuo rimando tra il criminale e l'ispettore che si sfidano, anticipando (senza saperlo, ma cosa che risulta evidente al lettore) uno i pensieri e le mosse dell’altro. In un gioco di “io so che lui sa che io so” questa nuova sfida diventa una partita a scacchi, finché qualcuno non butta all’aria la scacchiera. Una sfida almeno fino all'epilogo… perché quando la scacchiera torna di nuovo sul tavolo e l’ambito bottino di nuovo in gioco, ci piaceva l’idea che i due seguissero le loro priorità: Ginko difendere il gioiello, Diabolik vendicarsi.
    LA COPERTINA – Per presentare questa storia, la prima scena che abbiamo pensato, da cui poi si è sviluppato tutto, è proprio la scena iniziale, con quello che sembra un normale inseguimento fino al colpo di scena in cui capiamo che Diabolik e Ginko stanno collaborando. Il titolo di lavorazione, che in questo caso è diverso dal primo titolo di presentazione del primo soggetto, è stato infatti “Falso Inseguimento”: la scena, piaciuta subito in redazione, è rimasta quindi l’emblema della storia e ha avuto l’onore di diventare persino la copertina! Non capita spesso… ma questo è uno di quei fortunati casi (per noi sceneggiatori) per cui una sola idea è così forte da reggere e indirizzare lo sviluppo della storia dandoci punti di riferimento che aiutano nel montare via via le scene successive.
    SUGGESTIONI – Sempre per quanto riguarda la scena iniziale, la suggestione originale era che Diabolik e Ginko fossero diretti, entrambi, verso un luogo abbandonato, per esempio un vecchio faro in disuso, o una dimora disabitata… Il faro aveva un suo particolare fascino, così come la vecchia casa a strapiombo sul mare… Insomma, prima ancora di avere una vaga idea di cosa dovesse accadere nel soggetto, già stavamo studiando le location! Questo, sia detto per inciso, è uno degli errori più gravi in cui possa incappare chi scrive, per il fumetto, il cinema, o qualunque altra forma di espressione. Per fortuna, però, abbiamo saputo resistere alla tentazione di indugiare sui dettagli, e ci siamo concentrati sullo sviluppo della trama. Alla fine, tanti saluti al faro e alla casa a picco sul mare, che non avrebbero avuto alcuna giustificazione nel corso della storia. Il clou della vicenda si svolge nella residenza di Sofia. Quanto al mare e alla scogliera a strapiombo, sono stati reintrodotti nella scena del suicidio del figlio.
    IL PRETESTO – Sofia deve attirare Altea a casa sua con un pretesto che sia valido e credibile, non solo per lei e Ginko, ma anche per Diabolik ed Eva che stavano sicuramente intercettando quella comunicazione. Doveva essere una ragione sufficiente per fare accorrere Altea, ma non così forte da indurre Ginko a lasciare la sua postazione presso la mostra. E analogamente, bisognava che lo stesso motivo fosse abbastanza grave per indurre Eva ad andare subito sul posto a verificare, ma non così grave da convincere Diabolik ad annullare o modificare il suo piano. Bisognava insomma creare il dubbio - ma solo un “ragionevole dubbio” - che i gioielli esposti alla mostra potessero forse essere falsi, e quelli autentici si trovassero nella villa, soppesando col bilancino le parole. Alla fine, il mellifluo Larsen è stato capace di trovare la frase adatta per seminare un dubbio nelle menti della sua interlocutrice Altea, e degli altri tre in ascolto…
    DALLA FERROVIA AL MISSILE... – Anche se gli sceneggiatori sanno sin dall’inizio che un colpo di Diabolik non andrà a buon fine per una qualche ragione (è l’unico vero vantaggio che hanno su di lui…), in ogni caso il colpo deve essere ben preparato e congegnato per poter funzionare. Il colpo, ambientato un anno prima delle vicende in tempo reale, prevedeva che Diabolik facesse crollare la volta del condotto sotterraneo, per sbucare nella stanza della palazzina dove si trovava la teca con il gioiello da rubare. Come fare? Si è pensato a una serie di piccole esplosioni controllate. All’inizio, avevamo immaginato un dispositivo nel quale diverse microcariche esplosive, collocate su un binario, esplodessero in rapida successione, e poi tutte insieme quando Diabolik decide di rinunciare al colpo per sfuggire all’arrivo della polizia. Ma la soluzione del binario non funzionava, e alla fine si è optato per una serie di piccoli razzi esplosivi telecomandati, per ottenere gli stessi effetti.
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    Protagonista principale di questa storia è il destino. Quindi il passato che torna casualmente a galla e scombina tutto in maniera imprevista.
    Stavolta la ruota gira a favore dell'ispettore Ginko, che riesce a mettere alle strette Diabolik ma la fuga riesce comunque provocando una seconda parte che rallenta la storia in favore di una situazione a cui il Re del Terrore deve porre rimedio.
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    CITAZIONE (Lorenzodiabolik @ 8/5/2020, 03:16) 
    Infine non viene spiegato chiaramente se Diabolik riesca o meno a portare a termine il colpo, dato che sul finale non verrà più fatto nessun accenno al danaro sotterrato.

    Diabolik spiega ad Eva che probabilmente anche Ginko penserà che il danaro è stato portato via da Eva, e infatti così avviene. A quel punto Diabolik sarà libero successivamente di recuperare il bottino sotterrato.
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    Vorrei solo dire che la parte centrale vede protagonista Ginko, che è comunque personaggio rilevante come Diabolik e le scene illustrate servono a far capire al lettore a cosa sta andando incontro Diabolik.
    La scena di Marina : si vede chiaramente che la donna ha montato il tutto in preda a una pazzia emotiva che la sta prendendo sempre più, la sua unica volontà è che venga messa in risalto la sua morte tramite Diabolik, per questo cerca di far arrivare alla stessa ora la polizia, ma l'imprevisto la getta nello sconforto totale ed è costretta a rivedere il suo piano. Diabolik non uccide mai persone che gli chiedono di farlo e lascia nel suo tormento Marina.
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    Ritorno su questo albo per aggiungere qualche considerazione. Innanzitutto è sviluppato in maniera di trasmettere un lato diverso di Diabolik, quell'istinto paterno che fino ad ora non era stato considerato. Quindi il contorno creato è fine a se stesso, tranne trasmettere l'angoscia del titolo attraverso il rapimento di Bettina con successive azioni spiegate a fatto compiuto. Penso che Bettina non fosse nelle intenzioni delle sorelle Giussani un personaggio da riproporre, ma vista la richiesta continua di riproporla hanno creato un altro episodio, che naturalmente fa il gioco di questo è niente più. Evidenzio la bellezza della splash page, e il merito a Facciolo di aver creato questo musetto impertinente rimasti nel cuore di tutti i fan del Re del Terrore.
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    Sono d'accordo su tutto. Vorrei aggiungere la segnalazione finale del capitano dei doganieri Ettore che
    difende a cuore aperto il doganiere Aldo, come uomo onesto che sicuramente avrebbe denunciato la ballerina
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    Testi di A. e L. Giussani -Disegni: F. Bozzoli, F. Paludetti e B. Fiumali
    Anno XV N°: 9 Data uscita: 26/04/1976
    (ristampa N° 312, in edicola dal 20 maggio 2020)

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    Quando un fortuito incidente rivela un rifugio di Diabolik, Ginko non perde l'occasione per preparare una trappola con un'esca irresistibile. Ma non saranno solo Diabolik e Eva a finire nella tela dell'ispettore.
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    Ristampa N°707 in edicola dal 10 maggio, ma visto che è domenica già dal 9 si dovrebbe trovare.
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    Storia forte. La costruzione attraverso lo scandire del tempo a ritroso funziona bene, nell'empatia che la storia trasmette.
    L'inseguimento iniziale già annunciato in copertina, si svela essere una corsa a due, ma verso cosa? Troviamo in questo albo il Diabolik sanguinario dei primi anni, quello che ogni tanto i fan della prima ora richiedono a gran voce, c'è Ginko in prima linea con la collaborazione di Altea, il cui utilizzo è sempre stato una forza in più alle storie, specialmente di questo tipo, dove addirittura si ritrova come è successo in passato, corpo a corpo con Eva, ma le due non si faranno mai la guerra, la complicità femminile nell'animo resta sempre, la trovo una giusta considerazione da parte degli autori. Curiosità, nel rifugio Diabolik e Eva hanno una considerevole quantità di maschere pronte in bella esposizione, neanche dovesse venderle al posto delle mascherine.(battuta che dovrebbe far ridere).Nel complesso storia positiva , da leggere con passione, colpo di scena finale non proprio prevedibile, io pensavo ad Antonio responsabile della vendetta. Disegni in qualche tratto mediocri, in altri buoni. Una considerazione doverosa per la retro di Altea, splendida.


    CITAZIONE (vinciop85 @ 4/5/2020, 21:39) 
    Una riflessione che mi piacerebbe condividere con voi e che riguarda Ginko:
    fino a dove è giusto spingersi per fermare un colpo di Diabolik? Quando si percepisce che, per proteggere un bottino e sventare un furto, si mettono in forte pericolo terze persone, non è meglio fare un passo indietro? Non è preferibile perdere un gioiello prezioso che delle vite umane?

    Detto questo, vorrei finire con un argomento più leggero: la prolungata assenza di Altea è dovuta per caso ad un refreshing facciale? Bellissima in retrocopertina, ma sembra appena uscita dal chirurgo (pelle levigata, zigomi alti, labbro superiore gonfiato).

    La tua domanda è riflessiva, ma non credo che Ginko metterebbe mai a rischio la vita di altre persone, se al corrente della situazione, e forse è successo in passato, ma qui serve la memoria dei più abili lettori. Nel caso di questa storia la situazione oramai era compromessa. Per quanto riguarda Altea ci può stare qualche leggera imperfezione qualche volta nel disegno, ma secondo me qui esageri un pò.:)

    CITAZIONE (MatVitaL8 @ 7/5/2020, 12:49) 
    Ho letto diversi commenti (ovunque, non mi sto riferendo specificatamente a quello che leggo qua nel forum) che dicono che questa storia sia prevedibile.
    Invece ho fatto difficoltà, forse sono tonto, a collocare correttamente la pomposa scena iniziale all'interno dello svolgersi della storia, Moz mi ha fatto notare che si colloca prima dell'esplosione alla villa... e infatti tornando su quella scena ho trovato l'indicazione temporale "adesso" che mi era sfuggita durante l'appassionante lettura.


    Un saluto a tutti,
    Matteo

    Forse si può prevedere la base della vendetta, ma non certo da chi può arrivare questa.
    Per il tuo dubbio sulla scena iniziale, le storie son montate perfettamente.;)
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    Hai letto qualcosa degli anni 70? Li c'è ancora più qualità. 😉
987 replies since 15/7/2005
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