SENTENZE DI MORTE

Inedito luglio 2013

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    Dunque, premetto che ho letto l'albo in bus mentre andavo a lavorare, quindi la concentrazione era quel che era (stante anche la tizia più che discreta alla mia sinistra :D)

    Lati negativi:

    L'identità dell'UOMO DELLA CALIBRO 9 è veramente scontata: si capisce che c'è dietro Nolan e altrettanto facilmente si capisce che la sua condizione fisica gli impedirebbe di eseguire personalmente certe azioni: basta fare 2+2


    Lati positivi:
    Lo svolgimento del colpo e l'inganno di Nolan a Ginko, decisamente ben congegnati.


    Rispondendo a Iudika:

    Azzeccatissima la scelta della vendetta "parziale", viste le motivazioni che muovevano Toser. Io rimango convinto che la colpevole reale fosse Chiara, comunque. Ginko ne esce...Ginko. Poi, in questi casi è difficile non leggere le cose in base alle proprie convinzioni personali: io sto con l'ispettore, ma conosco gente che potrebbe interpretare la cosa come il vecchino che soffre di sciatalgia. Ma poi finiremmo per buttarla in politica, quindi fermiamoci qui!
    Per l'ultimo quesito: non è la prima e non sarà l'ultima volta. Del resto c'è un motivo se Ginko è da cinquant'anni un avversario CREDIBILE di Diabolilk.


    Trivia:

    Per la prima volta, in Diabolik, viene usato il "lei" come forma di cortesia (i domestici al conte). Ne parlammo tempo fa con Pasini in mailing list... mi piace pensare di aver contribuito a questa cosa! (Ora Andrea mi smonterà in pochi istanti :D)
     
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    Bell'albo ma non è il mio genere di storia preferito, interessante la trovata di Ginko, scontate altre cose, Ginko si è comportato come sempre da GINKO!!!
     
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    CITAZIONE (Neogrigio @ 3/7/2013, 17:52) 
    Dunque, premetto che ho letto l'albo in bus mentre andavo a lavorare, quindi la concentrazione era quel che era (stante anche la tizia più che discreta alla mia sinistra :D)

    Lati negativi:

    L'identità dell'UOMO DELLA CALIBRO 9 è veramente scontata: si capisce che c'è dietro Nolan e altrettanto facilmente si capisce che la sua condizione fisica gli impedirebbe di eseguire personalmente certe azioni: basta fare 2+2

    In realtà...
    ...la faccenda era praticamente una piccola e divertita trappola per chi ha letto/visto almeno un po' di gialli in vita sua.
    Io se in un giallo vedo spuntare uno zoppo o un paralitico, ormai so automaticamente che quello è il colpevole. Nel finale verrà rivelato che in realtà non era mai stato zoppo/paralitico... oppure in precedenza lo era ma poi è guarito... e così via.

    Quindi, con un certo divertimento, ho fatto che Nolan fosse zoppo immaginando che proprio per questo la maggior parte dei lettori avrebbe immediatamente creduto che il colpevole fosse lui :D
    Sapevo anche che, invece, qualcuno mi avrebbe contestato che era evidente che il colpevole fosse Toser perché non poteva essere Nolan, come hai fatto tu... ma io sono convinto che siano di più i lettori che hanno creduto il contrario.


    CITAZIONE
    Trivia:

    Per la prima volta, in Diabolik, viene usato il "lei" come forma di cortesia (i domestici al conte). Ne parlammo tempo fa con Pasini in mailing list... mi piace pensare di aver contribuito a questa cosa! (Ora Andrea mi smonterà in pochi istanti :D)

    Secondo me si tratta di una svista. Anche perché c'è un solo personaggio che usa il lei in tutta la storia.
     
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    Un albo particolare. Diverso.

    Devo dire che da amante dei film e libri gialli ho subito intuito il colpevole, ovvero l'identità del giustiziere. Mi è sembrato di leggere un Diabolik diverso dai precedenti. Il rituale del giustiziere che prima di uccidere pronunica la sentenza di morte mi ha vagamente ricordato "Pulp Fiction" e ""Non è un paese per vecchi". Divertentissima la scena dei vecchietti che commentano le gesta de "l'uomo della calibro nove". Ho apprezzato alcune tavole dell'albo proprio per questi tratti realistici. Finale diaboliko che vuole lasciare il dubbio anche nel lettore...Niente male. Ogni tanto bisogna anche cambiare. Una ventata di novità. :P
     
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    Ecco la mia analisi all'albo.
    Intro sicuramente riuscito, motivante nell'introduzione stile telefilm moderno. Dopo la prima scena violenta subito il rientro rilassante con supposizioni e pareri di semplici frequentatori da bar. Genialita'. Il momento centrale della storia si apre con il processo a Chiara, che produrra' involontariamente, lo spaccato principale ai fini della storia. Apprezabili i dibattimenti processuali stile commissario Maigret (o simili :) )Il dubbio sull'innocenza di Chiara io lo semplifico cosi': Urla la sua innocenza al momento dell'uccisione, secondo me spontaneamente verrebbe di dire la verità, in ogni caso, e poi Diabolik non mentirebbe al suo avversario, anche se gli serve per prendere tempo, queste ripeto sono solo mio pensiero. Qualche dubbio mi rimane sulla scena che vede davanti il vendicatore e Diabolik, con Eva aterra praticamente messa male, come vedremo anche nelle tavole a seguire, scaglia un sasso sulla pistola dell'uomo della calibro 9, ma non sarebbe stato piu' crdibile un aghetto? Anche s epoi avremmo il tizio fuori uso subito, e qui forse non ci stavamo con il seguito della storia. Finale giusto e ben posizionato.


    Analisi sulla copertina, sicuramente meravigliosa. Questa vede la presenza di Ginko e Eva ai due lati, facendo supporre per un istante che il personaggio raffigurato al centro possa anche essere Diabolik, vista la sua assenza.
    Disegni senza dubbio buoni, solo in un paio di occasioni Ginko perde di qualita'.
     
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    CITAZIONE (numeronove @ 5/7/2013, 22:06) 
    Qualche dubbio mi rimane sulla scena che vede davanti il vendicatore e Diabolik, con Eva aterra praticamente messa male, come vedremo anche nelle tavole a seguire, scaglia un sasso sulla pistola dell'uomo della calibro 9, ma non sarebbe stato piu' crdibile un aghetto?

    E' stata scagliata fuori dall'auto dall'esplosione, se anche aveva un lancia-aghi con sé (e comunque non è detto), è possibile che sia finito chissà dove. Quindi scaglia la prima cosa che le capita per le mani. Mi sembra credibile.
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 5/7/2013, 23:34) 
    CITAZIONE (numeronove @ 5/7/2013, 22:06) 
    Qualche dubbio mi rimane sulla scena che vede davanti il vendicatore e Diabolik, con Eva aterra praticamente messa male, come vedremo anche nelle tavole a seguire, scaglia un sasso sulla pistola dell'uomo della calibro 9, ma non sarebbe stato piu' crdibile un aghetto?

    E' stata scagliata fuori dall'auto dall'esplosione, se anche aveva un lancia-aghi con sé (e comunque non è detto), è possibile che sia finito chissà dove. Quindi scaglia la prima cosa che le capita per le mani. Mi sembra credibile.

    Sicuramente è piu' plausibile rispetto agli aghetti, ma il mio dubbio sta sulla forza che puo' dare a quel sasso, ma le mie sono solo supposizioni, in realta' misurando la forza della disperazione ci potrebbe stare tutto. Grazie Rob.
     
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  8. Shnusschen
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    MI è piaciuto.

    Ha un buon ritmo, moderno e dinamico, sembra di "vedere" un telefilm. I vecchietti che commentano al bar sono di un realismo straordinario (identici ai vecchietti che frequentano un bar nel centro della mia città) e danno un tocco di colore all'intra vicenda. Si intuisce subito che dietro a tutto ci sia il commissario Moser anche se personalmente non avevo capito chi potesse essere fisicamente l'Uomo della Calibro Nove. Forse giusto un tantino affrettata la scena dell'incidente, ma tutto sommato può andar bene anche così.
    Magistrale il momento in cui la pistole esplode tra le mani di Moser.
    Molto belli anche i disegni anche se personalmente (copertina a parte) mi sono piaciuti di più quelli dello scorso albo.
     
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  9. Lety Kant
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    Trama molto coinvolgente, un pò mi ha ricordato "In nome della giustizia", seppur sotto aspetti diversi. Questo fantomatico giustiziere che si aggira a Clerville, "l'uomo della calibro 9", con il processo a Chiara, l'alleanza tra Ginko e Nolan... Un albo particolare.
    Disegni molto belli, ben caratterizzati (ma c'era l'inchiostrazione di Montorio, quindi potevamo mettere la mano sul fuoco.)
     
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    Riprendiamo un attimo il discorso.
    Caro Neogrigio, non penso che l'identità del giustiziere sia poi così scontata come dici tu. Che Nolan in qualche modo fosse responsabile penso si potesse capire, ma che il giustiziere in realtà fosse "doppio", e come Nolan anche Toser vi fosse coinvolto pienamente, non penso fosse così immediatamente intuitivo.
    L'essenza doppia del giustiziere apre un ulteriore dibattito: Nolan e Toser sono due persone profondamente diverse, giustizialista (anche nel senso negativo del termine) il primo, molto meno estremista il secondo. Il primo figlio di una valutazione della legge che pone qualsiasi delinquente sullo stesso piano, lo si capisce chiaramente quando sembra che l'uomo della calibro 9 abbia ammazzato un'innocente (era soltanto una drogata che aveva derubato ripetutamente il padre e perciò meritava lo stesso di morire, che fosse colpevole o no dell'omicidio), il secondo figlio e prodotto della lentezza burocratica e dell'inefficienza del sistema giustizia. Toser ha seguito Nolan dopo aver visto ripetutamente fior di delinquenti venire assolti in tribunale grazie ad avvocati troppo furbi o cavilli legali o banali errori di procedura. Quando la sua sentenza colpisce apparentemente una persona innocente, Toser capisce di non essere assolutamente migliore di tanti delinquenti o assassini ancora a piede libero, sente l'oppressione e il peso della coscienza divorarlo e ha bisogno di sapere se ha sbagliato o meno. Sotto questo aspetto, la vendetta di Diabolik acquista un valore ancor più potente, si realizza pienamente in quel non rivelare la verità al prigioniero.
    La scena della morte di Nolan, invece, mi è sembrata essere costruita magistralmente. Il giustiziere pronuncia la sua sentenza verso Ginko condannandolo a morte e, premendo il grilletto, condanna a morte se stesso (vittima del "regalo" diaboliko). In sostanza quella sentenza pronunciata un attimo prima altro non è che la sentenza verso se stesso e la sua stessa condanna a morte.
     
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    La scena della morte di Nolan, invece, mi è sembrata essere costruita magistralmente. Il giustiziere pronuncia la sua sentenza verso Ginko condannandolo a morte e, premendo il grilletto, condanna a morte se stesso (vittima del "regalo" diaboliko). In sostanza quella sentenza pronunciata un attimo prima altro non è che la sentenza verso se stesso e la sua stessa condanna a morte.

    Cavolo, quel simbolismo è così perfetto che vorrei averlo ideato io :D

    Invece io stavo semplicemente di ideare un colpo di scena, dopo aver messo Ginko in una situazione disperata della serie "e adesso come cavolo fa a salvarsi"


    Tutto il resto che hai scritto, invece, coincide perfettamente con il mio pensiero durante l'ideazione della storia.


    Questo mi fa venire in mente un aneddoto che avevo letto tempo fa. Spero di ricordamelo bene.
    Pare che Isaac Asimov fosse andato ad ascoltare anonimamente - intabarrato per non farsi riconoscere - ad ascoltare una conferenza dedicata ai suoi romanzi.
    Mentre un critico spiegava al pubblico alcuni significati nascosti all'interno dei suoi romanzi, Asimov si alzò in piedi, facendosi riconoscere e disse "Veramente, io non ho mai voluto dire le cose che lei sta spiegando, nei miei scritti"
    E il critico gli rispose "E solo perché lei è l'autore, pretende di conoscere i significati più profondi delle sue opere?"

    Non so se sia una storia vera... ma direi che potrebbe benissimo esserla

    Edited by rob.seven - 8/7/2013, 09:34
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 8/7/2013, 01:20) 
    Questo mi fa venire in mente un aneddoto che avevo letto tempo fa. Spero di ricordamelo bene.
    Pare che Isaac Asimov fosse andato ad ascoltare anonimamente - intabarrato per non farsi riconoscere - ad ascoltare una conferenza dedicata ai suoi romanzi.
    Mentre un critico spiegava al pubblico alcuni significati nascosti all'interno dei suoi romanzi, Asimov si alzò in piedi, facendosi riconoscere e disse "Veramente, io non ho mai voluto dire le cose che lei sta spiegando, nei miei scritti"
    E il critico gli rispose "E solo perché lei è l'autore, pretende di conoscere i significati più profondi delle sue opere?"

    Non so se sia una storia vera... ma direi che potrebbe benissimo esserla

    Mi sa che questo critico tutti i torti non li aveva. ;)
    Io penso che in qualsiasi opera letteraria, classica o non classica, la critica sia andata ad analizzare elementi e situazioni che l'autore probabilmente non ha neanche preso in considerazione. Eppure il lavoro del critico è proprio questo.

    Pensa a tutti i volumi scolastici o universitari usciti a compendio de "La Divina Commedia" o "I Promessi Sposi". La maggior parte di volte (sempre) la pagina è occupata da note su note che analizzano anche la singola parola andando a fare collegamenti con altre discipline o paragoni storici o artistici. Pensa a Dan Brown quanto successo ha avuto parlando di Leonardo Da Vinci, di Dante, di Maria Maddalena o del cristianesimo delle origini... :)

    Quando un'opera d'arte (e io ci metto anche il fumetto) viene proposta al pubblico non appartiene più all'autore o agli autori, ma diventa pubblica e ognuno estrae da quest'opera le sue sensazioni, le sue emozioni, il suo carattere. E non è detto che ciò che ho "sentito" io sia lo stesso di ciò che ha provato un altro lettore o un altro utente del Forum.

    Ma questo vuol dire che l'opera ha raggiunto un grande traguardo perché vuol dire che, in qualche modo, un importante messaggio è arrivato al lettore. Poi questo messaggio può essere diverso, ma è comunque importante che sia arrivato... ;)
     
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    Letto ed apprezzato!

    Buona storia con disegni all'altezza e copertina spettacolare a dir poco :B):
     
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  14. Grand Admiral Thrawn
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    l'albo è buono, forse diverso da altri, per alcuni momenti, anche se il tema del giustiziere non è certo nuovo né al fumetto né a nessun'altra forma di intrattenimento.

    Non ho molto apprezzato che Ginko si faccia prendere di spalle come un pivello da Nolan (regola vuole che si diano le spalle ai muri in certi casi,) e che pensi di "andare a stanarlo" senza chiamare rinforzi...errori che non si fanno caro ispettore :)

    Una domanda la pongo al disegnatore: in questo albo ho notato una vera innovazione nella polizia: lasciati i classici doppi petti lunghi, gli agenti sfoggiano giacche stile carabinieri e cinturoni al fianco, quando finora le armi erano sempre state fatte portare sotto la giacca (come i carabinieri di un tempo) inoltre, i gradi dei sergenti passano dalle stanghette all'americana "a tutta manica" a tubolari con i "Baffi" da ispettore della polizia italiana: meno male che le volanti restano le solite berline anonime :)

    Come mai questa evoluzione? E' un vezzo del disegnatore o una decisione redazionale?
     
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    CITAZIONE (Grand Admiral Thrawn @ 9/7/2013, 23:17) 
    in questo albo ho notato una vera innovazione nella polizia: lasciati i classici doppi petti lunghi, gli agenti sfoggiano giacche stile carabinieri e cinturoni al fianco, quando finora le armi erano sempre state fatte portare sotto la giacca (come i carabinieri di un tempo) inoltre, i gradi dei sergenti passano dalle stanghette all'americana "a tutta manica" a tubolari con i "Baffi" da ispettore della polizia italiana: meno male che le volanti restano le solite berline anonime

    In realtà, nello specifico, si tratta di una scelta del disegnatore. Da parte della redazione però c'è (da sempre) la scelta di non badare troppo a queste cose (avete mai notato i lampeggianti delle auto della polizia di Clerville? be'... ce ne sono di diversi titpi). Del resto neppure i pugnali usati da Diabolik sono sempre dello stesso identico modello.

    In tempi recenti abbiamo cominciato a essere un pochino più attenti a queste cose (da un po', per esempio, la centrale di polizia di Ginko tentde a essere sempre la stessa, prima non era così) ma senza esagerare.

    Personalmente mi piace che rispetto a molti dettagli di contorno il mondo di Diabolik resti un po' mutevole :)
     
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