SCOMPARSI

Inedito febbraio 2014

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    Re del terrore

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    Storia notevole, con i giusti punti di collegamento intriganti e atmosfera da suspence che allieta la lettura fino all'ultimo.
    Personalmente mi soffermo sulla collaborazione Diabolik-Altea, che permette di costruire una storia forte e incerta fino all'ultimo. Trovo geniale il ricongiungimento alla vicenda accaduta in passato tra Ginko e Altea, sembra che finalmente i conti fra i due siano chiusi in perfetta armonia. :)

    Copertina strepitosa, disegni non ancora perfetti per qunato riguarda Altea ma soprattutto Eva, ma non mi dispiacciono.

    La domanda che pone Iudika nel finale del suo resoconto è molto interessante e se ne potrebbe fare un dibattito in altra discussione. aspettiamo la lettura maggiore da parte di più utenti.
     
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  2. Alessandro R.
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 2/2/2014, 08:08) 
    Non so se continuerai a comprare Diabolik nei prossimi mesi (sono convinto che molto dipenderà dalla qualità delle storie), ma penso che il tuo esempio sia uno dei motivi che ha portato Gomboli a scegliere di intraprendere questa strada di rinnovo. Se come te, tante altre persone si dovessero riavvicinare a Diabolik o dovessero cominciare a leggerlo per la prima volta perché accattivate dallo stile della copertina o dalla grafica in generale, si potrà dire che la strada intrapresa sia stata quella giusta, editorialmente parlando.

    La copertina gioca un ruolo molto importante ma la storia è, ovviamente, fondamentale! Comunque in edicola effettivamente c'è troppa confusione tra inediti e ristampe... vengono posizionati tutti insieme e chi non è molto attento rischia di pensare che siano tutte ristampe!

    Comunque l'ho finalmente letto!

    Storia piacevole da leggere, la scansione dei luoghi e dei tempi così presente l'ho trovata un po' inedita per "Diabolik" (tra l'altro mi ha fatto pensare al cartone animato)! Lo spazio dedicato ai vari personaggi è stato gestito bene ed ho apprezzato molto la collaborazione e l'intesa tra Diabolik e la Duchessa (amo in generale quando Diabolik, o Eva, si alleano temporaneamente con altri complici). Manca tuttavia un po' di pathos, trovo sempre il risultato piuttosto piatto e meccanico (magari è dovuto ai disegni e non alle storie, non lo so, ma gli albi degli anni 60-70 non erano così)!
     
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    Ale, ma non è che semplicemente percepisci la malinconia dei tempi andati, nelle storie più vecchie?
    Forse parte del loro fascino deriva proprio dall'essere state scritte in quegli anni, chissà...

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  4. Alessandro R.
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    E' una domanda che mi sono posto... ma non penso sia dovuto alla nostalgia! Sono piuttosto convinto che manchi qualcosina per fare la differenza... magari, come ho detto, non è colpa delle storie ma dei disegni che mancano di drammaticità! Non lo so...
     
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    Re del terrore

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    Non so che dirti, certo ambientazioni e stili anni '60 e '70 sono più incisive, nell'immaginario collettivo... Guarda anche i polizieschi nostrani: se prendi uno degli anni '70 è mille volte più potente di un prodotto odierno... potente come impatto, intendo :)

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    Probabilmente è anche una questione di gusto personale. E' indubbio che il Diabolik attuale, pur con tutte le sue similitudini ed elementi di continuità, è un prodotto d'intrattenimento diverso da quello degli anni '60 - '70. Lo è perché si è evoluto nel corso del tempo attraversando periodi e decenni particolari, lo è perché alla guida della casa editrice c'è una persona diversa dalle creatrici che, sebbene abbia collaborato fin dal 1967, giustamente fa emergere il suo punto di vista, il suo gusto personale nel valutare e nel creare i soggetti e le storie.
    Penso che lo abbiano capito tutti che Gomboli predilige molto le storie contorte, dove il colpo e l'astuzia di Diabolik devono prevalere, magari a volte anche a scapito di una caratterizzazione maggiore dei personaggi (riporto come esempio l'argomento sviluppato insieme a Lenny sugli aspetti romantici e amorosi tra Diabolik e Eva un po' scemati durante la gestione Gomboli, dati quasi per scontato).
    E' però anche vero che le trame della gestione Gomboli siano molto più contorte e ricche rispetto alle trame degli anni '80 o '90 e, personalmente, il più delle volte le preferisco proprio perché hanno la capacità di spaziare e coinvolgere maggiormente.

    Penso dipenda molto da ciò che noi lettori ci aspettiamo dal personaggio e dalle sue storie, da come noi ci approcciamo alla lettura e da quello che dalla lettura vogliamo ricavare.
     
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    Possibile che nessuno si sia soffermato un attimo sulla scena finale e non abbia alcuna considerazione da fare?
    In fondo questa storia nasce proprio per essere un tassello importante del rapporto Ginko-Altea e alla luce di questo diventa fondamentale proprio il confronto finale tra i due. Provate a rileggere "Nessuno è quel che sembra" (marzo 1999) e poi rileggete questo Inedito... Troverete tante differenze proprio in Ginko!
     
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    Bella storia.....

    E' stato molto bello vedere tutti i protagonisti insieme anche se non credo sia stato facile per gli sceneggiatori. Ovviamente per farli entrare tutti qualcuno doveva scomparire... :D Ottima l'idea di approfondire il legame tra Ginko e Altea. Mi è piaciuto molto quando Diabolik chiede aiuto ad Altea e lei diventa sua complice per risolvere il mistero. Belle le scene di Altea nel rifugio.



    CITAZIONE (DK Iudika @ 4/2/2014, 18:05) 
    Possibile che nessuno si sia soffermato un attimo sulla scena finale e non abbia alcuna considerazione da fare?
    In fondo questa storia nasce proprio per essere un tassello importante del rapporto Ginko-Altea e alla luce di questo diventa fondamentale proprio il confronto finale tra i due. Provate a rileggere "Nessuno è quel che sembra" (marzo 1999) e poi rileggete questo Inedito... Troverete tante differenze proprio in Ginko!

    A proposito del rapporto tra Altea e Ginko, io da lettore recente (biennale ^_^ ) non ho capito bene la conclusione...

    Perchè Altea vuole dire la verità a Ginko e lui non vuole? Io so che nella scorsa stagione nell'albo "Sangue nella Giungla" quando Altea accompagnava Ginko all'aereoporto, diceva che si erano allontanati anche se lei si preoccupava sempre di lui. Stesso concetto di un rapporto distaccato è stato ribadito anche in un successivo albo. Non capisco perchè non è stato fatto un flashback per spiegare ai nuovi lettori cosa era successo prima perchè io non ho capito bene il finale tra Altea e Ginko, comunque belllo.
     
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    CITAZIONE (enriker @ 6/2/2014, 15:13) 
    A proposito del rapporto tra Altea e Ginko, io da lettore recente (biennale ^_^ ) non ho capito bene la conclusione...

    Perchè Altea vuole dire la verità a Ginko e lui non vuole? Io so che nella scorsa stagione nell'albo "Sangue nella Giungla" quando Altea accompagnava Ginko all'aereoporto, diceva che si erano allontanati anche se lei si preoccupava sempre di lui. Stesso concetto di un rapporto distaccato è stato ribadito anche in un successivo albo. Non capisco perchè non è stato fatto un flashback per spiegare ai nuovi lettori cosa era successo prima perchè io non ho capito bene il finale tra Altea e Ginko, comunque belllo.

    Caro enriker, devi assolutamente procurarti alcuni degli albi che ti dirò per avere ben chiara la situazione Ginko - Altea.
    Purtroppo il personaggio di Altea, nel corso del tempo (parlo dal 1964 in poi), ha avuto pochi spunti realmente interessanti, quasi come se le Giussani l'avessero inserita a forza nella trama diabolika solo perché i lettori reclamavano a gran voce una compagna per l'ispettore Ginko (Diabolik aveva Eva, era giusto che anche per Ginko ci fosse una donna che facesse da contraltare alla compagna del re del terrore). Nonostante questo, nel corso del tempo, sono uscite delle storie che mostravano un'Altea profondamente diversa da quella che aveva abituato il lettore fisso (e narra una leggenda intorno al personaggio che queste storie fossero tutte o quasi frutto di soggetti inviati da collaboratori esterni alla redazione, comunque persone differenti dalle Giussani). Ecco quindi uscire storie come "Il Delitto di Ginko", dove Altea pur di salvare l'ispettore decide di infiltrarsi nella malavita, ma soprattutto "All'Ultimo Istante" (questa da procurare), forse l'unica storia dove Ginko e Altea hanno uno scontro duro (a parte, chiaramente, la storia dove si lasciano). Ginko la manda via in malo modo salvo pentirsi alla fine dell'albo e chiedere scusa.
    Saltuariamente storie con un'Altea sicuramente più interessante si presentano (parlo de "La lunga fuga", di "Violenza carnale" o "La morte dolce"), ma per capire bene perché lei voglia assolutamente dire la verità a Ginko c'è da leggere "L'ombra della morte", storia del 1994 (una delle più belle scritte da Gomboli quando ancora non era Direttore dell'Astorina) dove Altea aiuta Eva Kant a far evadere Diabolik per ripagare la bionda lady della salvezza di una sua cugina (non aggiungo molti particolari). Ginko non si spiega come Eva Kant possa essere riuscita ad entrare nell'ospedale presidiato da un'infinità di agenti e Altea, quasi sofferente, pensa a come abbia ingannato Ginko e al perché non voglia dire la verità. Un'altra verità che Altea tenta di nascondere l'abbiamo nel GDK estivo del 2008, "Un Killer per Ginko", albo che segna la rottura del fidanzamento tra i due. La duchessa e Ginko si incontreranno di nuovo soltanto nel maggio 2010 ("Appuntamento al buio") dove torneranno insieme senza fare alcun progetto importante per il futuro.
    "Scomparsi" è quindi un seguito (se così vogliamo chiamarlo) dell'albo precedentemente nominato, chiude una questione (aprendone un'altra interamente dedicata a Ginko, secondo me) e fa vedere come Altea, questa volta, non voglia che ci siano incomprensioni tra lei e l'amato: la Duchessa ama Ginko, per lui è disposta anche ad andare contro la legge (come già fatto in "All'ultimo istante" e in "Un killer per Ginko"), ma adesso è disposta a spostare la propria storia su un piano dove non può esserci spazio per la menzogna e per l'inganno (anche se queste verità possono portare alla fine del rapporto). Per questo motivo Altea vuole dire tutto a Ginko. La sorpresa (e l'aspetto nuovo) è da intendere nel fatto che Ginko abbia intuito, ma non voglia sapere (e qui ci si può chiedere se è in programma un cambiamento della personalità dell'ispettore nei riguardi della propria amata).

    Per saperne di più su quanto dice Altea in "Scomparsi" e sul perché voglia dire tutta la verità a Ginko, ti consiglio di procurarti e leggerti i seguenti albi:

    "All'ultimo istante", Anno X 1971, numero 3, numero 183 delle Ristampe
    "L'ombra della morte", Anno XXXIII 1994, numero 4, numero 569 delle Ristampe
    "Un killer per Ginko", Grande Diabolik estivo del 2008
    "Appuntamento al buio", Anno XLIX 2010, numero 5 (non ancora uscito in versione Ristampa)
     
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    Ho appena scritto un dietro le quinte per la pagina facebook in cui parlo anche del finale di questo albo, per rispondere alle domande del secondo spoiler di enriker anticipo qui un concetto che là dirò con altre parole (premettendo che la risposta di Michele, così di ampio respiro, è giustissima io rispondo solo nello specifico di questo albo).

    Che Altea voglia dirgli la verità mi pare una cosa strettamente conseguente anche alla loro storia recente, Altea non si vergogna di quello che è disposta a fare per il suo uomo, all'epoca di "Un killer per Ginko" ha taciuto per non perderlo ma, essendo arrivati a uno scontro diretto, non ha chiesto perdono e, sentendosi non compresa e accettata, ha preferito la separazione, una separazione finita su proprosta di Ginko. Secondo me un "non detto" (ma sottinteso) di quel rimettersi assieme, almeno da parte di Altea, è "mai più bugie", lei non è più disposta a mostrarsi agli occhi di Ginko diversa da ciò che è: se lui la vuole deve prendersela così com'è :)
    Ma c'è un grosso ma...
    Per quelli che sono i principi di Ginko quello che ha fatto Altea allora come oggi (ossia essere complice di Diabolik nell'infrangere la legge, sia pure per salvare Ginko medesimo) corrisponde né più né meno che a un tradimento.
    Un tradimento che all'epoca di "Un killer per Ginko" l'ispettore non era disposto a comprendere né, tanto meno, a perdonare. In questi anni le cose dentro di lui sono cambiate, ma non così tanto dal fargli approvare ciò che Altea è disposta a fare per amor suo. Approvare no, ma comprendere e perdonare magari sì.
    Però, secondo me, l'accettare che Altea gli raccontasse per filo e per segno quanto successo sarebbe stato davvero troppo. Da un lato lo avrebbe fatto soffrire inutilmente (e, chissà, forse anche fatto vacillare nella sua scelta di accettare la diversità di principi di Altea) e d'altro canto avrebbe sottinteso, da parte di Ginko, una complicità che, su certi argomenti, dall'ispettore non può proprio arrivare.
    D'altronde – giusto per fare un esempio più vicino alle vite di noi comuni mortali :) – un conto è accettare e perdonare che la propria donna ti abbia tradito con un altro, e un conto è doversi sorbire pure i dettagli di come è andato il loro incontro amoroso! Non è proprio la stessa cosa, potendo evitarlo, molto meglio evitare :)
     
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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale?fref=ts):

    Come ormai ci ha abituato con le storie scritte da lui, Pasini ha scritto per noi un “dietro le quinte” relativo all'albo di febbraio attualmente in edicola. Visto che non si è risparmiato con spiegazioni e aneddoti, lo pubblicheremo in due puntate.

    “SCOMPARSI”: DIETRO LE QUINTE di Andrea Pasini
    (prima parte)

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
    Quindi se ancora non l’avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    TITOLO DI LAVORAZIONE – “Scomparsi” è un raro caso il cui titolo di lavorazione coincide con quello finale. Però, durante la fase di soggetto, questa storia è anche stata soprannominata “Notorious” questo perché Eva si doveva trovare in una situazione vagamente analoga a quella di Ingrid Bergman nella parte conclusiva dell'omonimo film di Alfred Hitchcock: ossia prigioniera, non dichiaratamente ma di fatto sì, in una lussuosa villa e tenuta d'occhio dai suoi complici che non si fidavano più di lei. Poi nel corso della stesura della storia la villa è diventata una baita e i suoi complici hanno smesso di diffidare così tanto di Eva e quindi le somiglianze si sono perse un po' per strada.

    PUNTO DI PARTENZA – L'idea iniziale è stata di Licia Ferraresi: «durante un colpo Eva e Ginko scompaiono, assieme, misteriosamente» ci è piaciuta molto, ma poi come riuscire a mettere in scena questa idea non è stato per niente facile. La trama ha avuto vari stravolgimenti in corso d'opera e un contributo fondamentale alla stesura finale del soggetto l'ha dato Mario Gomboli (quando in un soggetto di Diabolik non vedete la sua firma, sappiate che è una bugia, il direttore è sempre complice di chi scrive le storie del maledetto criminale).

    BASTA AMBASCIATE! – All'inizio il centro culturale di Clerville nel Beglait diretto da Clarissa avevamo pensato che fosse l'ambasciata di Clerville nel Beglait. Ma già in “Appuntamento al buio” (Diabolik n. 5/2010) l'incontro fortuito che aveva portato Ginko e Altea a tornare assieme era avvenuto in un'ambasciata (quella del Beglait a Clerville) e pure il nostro prossimo numero di maggio sarà ambientato in due ambasciate! Ci siamo quindi sforzati di trovare una “location” che fosse un minimo originale.

    SCENE TAGLIATE – Una volta chiuso il soggetto c'è stata da scrivere la sceneggiatura e a quel punto ci siamo resi conto di essere inesorabilmente lunghi. Non solo abbiamo dovuto asciugare tutte le scene dell'albo, ma abbiamo anche dovuto tagliarne un paio. È per questo che, alla fine, la storia è risultata meno d’azione di quanto avremmo voluto e Ginko (e un po’ anche Eva) sparisce un po’ dalla scena.
    I tagli principali sono toccati alla parte centrale dell’albo: dopo l'arrivo di Clarissa alla baita c'era una scena in cui Ginko veniva interrogato da lei e da Alicia (ossia da Eva nei panni di Alicia) e questo permetteva ad Alicia di far avere a Ginko un pelapatate che poi Ginko avrebbe usato per liberarsi e tentare la fuga, fuga che sarebbe poi fallita per una fatalità poco dopo l’uscita di Ginko dalla baita. Di queste due scene è rimasto solo… il pelapatate che si vede a tavola 81 (pag. 83).

    PERSONAGGI TAGLIATI – Sempre per via del fatto che avevamo troppa carne al fuoco, già in fase di soggetto abbiamo tagliato la presenza dello zio di Altea (il generale in pensione Von Waller detto “il volpone”): eminenza grigia del ministero dell'interno del Beglait e vicino ai servizi segreti di quel Paese. In una situazione di difficoltà come quella che vive Altea in questa storia ci pareva naturale che lo zio le desse una mano e, anche se la storia non lo mostra esplicitamente, di sicuro una mano deve avergliela data visto che a tavola 43 (pag. 45) il detective Reinar, dopo averla informata sulle indagini in corso (pur non essendo autorizzato a farlo) chiede ad Altea di porgere i propri saluti allo zio.

    DIALOGHI SPOSTATI – Non tutto quello che cresceva è stato però cancellato. Un dialogo iniziale tra Altea e Ginko che, sempre per questioni di spazio, era di troppo è stato spostato – all'ultimo momento – nel finale del numero 800 che era già stato sceneggiato ma che necessitava della modifica di una scena (ne ho fatto cenno nel dietro le quinte che scrissi all'epoca).
    Perché uno sceneggiatore deve imparare presto che, di quello che scrive, non si butta via nulla

    A presto per la seconda parte d questo dietro le quinte in cui si parlerà anche del controverso finale della storia.
     
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    Sul rapporto Altea-Ginko proprio la pagina FB di Diabolik ha fatto un'ottima cronistoria con immagini e tutto
     
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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale)

    Seconda (e ultima) puntata del “making of” di Pasini sull'albo di febbraio (che trovate ancora in edicola!).

    “SCOMPARSI”: DIETRO LE QUINTE di Andrea Pasini
    (seconda parte)

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
    Quindi se ancora non l’avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    WUSH WUSH WUSH – Quando si tratta di onomatopee io invidio sempre molto gli autori Disney, loro dispongono di un sacco di bellissimi “rumori” molto espressivi e divertenti, il realismo di Diabolik da questo punto di vista è spesso una palla al piede. A un treno che passa noi non possiamo far fare “CIUF CIUF” dobbiamo inventarci altro, a me è toccato a tavola 30 (pagina 32) di questo albo.

    DOPPIO INTERROGATORIO – A qualcuno è parso strano che Diabolik, per convincere Altea, la porti al proprio rifugio e reinterroghi da capo Alicia in modo che la duchessa possa sentire dalla voce della prigioniera quale sia la trama ai danni di Ginko. Per Diabolik sarebbe stato più comodo limitarsi a riferirle quando lui già sapeva durante il dialogo con Altea nel salotto di casa di lei e, in effetti, in soggetto era proprio così: Diabolik le raccontava come stavano le cose e Altea gli credeva.
    Però, al momento di scrivere quella scena, mi sono reso conto che così non funzionava bene e questo per colpa di certe convenzioni narrative che sono vigenti nelle storie del Re del Terrore. In Diabolik – tranne rarissime eccezioni – un flashback può originarsi solo dalle parole di qualcuno che è stato realmente testimone di quanto detto. Se, quindi, quanto narrato da Alicia fosse stato riportato da Diabolik NON avrei potuto usare flashback. Invece, con l'espediente del doppio interrogatorio, ho potuto inserire, da tavola 63 a tavola 66, un bel po' di vignette flashback che hanno movimentano la narrazione e hanno dato maggiore forza a una scena che, altrimenti, sarebbe stato un lungo e monotono monologo.

    DOPPIA FIRMA – Da questo numero ho ufficialmente una complice nella stesura delle mie sceneggiature per Diabolik: Rosalia Finocchiaro, un'amica che già da tempo mi sta dando una mano nell'organizzazione del lavoro e che, a partire da “Scomparsi”, mi aiuta anche nella scrittura. Il nostro metodo di lavoro è questo: io scrivo una pre-sceneggiatura di tutto l'albo, con le tavole suddivise in vignette, i dialoghi definitivi (ehm… o quasi) ma con le singole vignette descritte poco o per nulla, a quello pensa poi lei. Quindi il testo torna a me per un'ultima revisione e a quel punto lo consegniamo all'Astorina. Tutto molto semplice, però c'è un fatto curioso: io e lei viviamo a 700 chilometri di distanza (in linea d'aria, più di 900 in auto) la nostra collaborazione avviene tutta via mail (e, un poco, via telefono).

    DON'T ASK DON'T TELL – Assieme a Licia (e Mario), prima ancora di avere ben chiaro tutto lo svolgimento della storia, sapevamo bene dove saremmo andati a parare: con Eva e Ginko misteriosamente scomparsi, veniva naturale pensare che a risolvere il mistero e a liberare quei due sarebbero stati Diabolik e Altea, temporaneamente alleati. Una situazione molto simile a quella che aveva portato alla separazione della duchessa dall'ispettore (“Un killer per Ginko” GDK 2/2008) e quando Ginko e Altea erano tornati assieme (nel finale di “Appuntamento al buio” n. 5/2010) l'ispettore aveva detto che lui stesso non sapeva se, messo di fronte a una situazione analoga, avrebbe reagito come all'epoca della separazione. Questa per noi (e per lui) era l'occasione ideale per scoprirlo.
    Innanzitutto eravamo sicuri qualcosa da allora era cambiato: Altea. La duchessa non avrebbe più accettato di fare sotterfugi, ormai Ginko deve accettarla per come è, altrimenti meglio lasciarsi di nuovo e per sempre.
    Quanto all'ispettore ci è parso giusto fargli fare un passo avanti rispetto a quella apertura mostrata nei confronti di Altea e del suo essere disposta a fare “qualsiasi cosa” per la vita del suo uomo. Del resto però ci sembrava che il fargli accettare in modo esplicito che Altea si fosse nuovamente alleata con Diabolik, subendo per di più il racconto di tutto quanto successo, fosse pretendere da lui davvero troppo. Abbiamo così concepito il finale che avete potuto leggere, un finale di discorsi “non detti” ma non per questo ambiguo.
    A mio avviso le parole di Ginko sono chiare e possono essere tradotte così: “ho capito benissimo cosa è successo e so che tu con me vuoi essere sincera, accetto la prima cosa e apprezzo la seconda ma, per favore, almeno risparmiami i dettagli di quanto è avvenuto”, insomma Ginko per amore è disposto ad accettare Altea e ciò che ha fatto (ossia infrangere la legge e stringere un patto col suo storico nemico) ma in questo non può esserle complice.
    A me sembra un buon punto d'arrivo, ma ancora non sappiamo cosa il futuro riserverà per loro.
     
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    Premesso che mi aspettavo una maggior presenza critica e un maggior coinvolgimento da parte dei lettori di questo Inedito, prima dell'uscita del numero di marzo voglio ultimare alcune considerazioni su "Scomparsi" alla luce delle dichiarazioni e dei Dietro le Quinte di Andrea Pasini (Dietro le Quinte che poteva regalare anch'esso ottimi spunti... ).
    Si è capito subito che la storia risultava essere molto corposa, sia per i contenuti narrativi sia per le dinamiche interiori da parte dei personaggi principali (in particolar modo Ginko e Altea), ma sono più che convinto che questa storia, più che analizzare il nuovo rapporto tra Ginko e Altea, si sia soffermata in particolare sulla Duchessa e sul punto d'arrivo del suo personaggio. Altea ha dichiarato prepotentemente il suo essere diversa da Ginko, sia nei comportamenti sia nei principi etici e cercando di mostrarsi sincera ha voluto rendere ancor più forte questa sua presa di posizione (una cosa è fare qualcosa di nascosto e non dirla, esempio "L'Ombra della Morte", un'altra è prendersi pienamente tutte le responsabilità del caso e dichiarare senza alcuna fatica che per amore del proprio uomo si è disposti a tutto, anche ad andare contro la legge, anche ad andare contro i principi stessi della persona amata). Questa "nuova" Altea può dar vita a spunti molto interessanti soprattutto per quanto riguarda il futuro, ma rischia di essere un'arma a doppio taglio nei confronti di Ginko (e per questo le menti brillanti della Redazione dovranno fare attenzione quando riaffronteranno l'argomento): un Ginko che per amore è disposto ad accettare Altea e ciò che ha fatto (ossia infrangere la legge e stringere un patto col suo storico nemico) è anche un Ginko che bisogna muovere con molta cautela in quanto potrebbe esserci il forte rischio di snaturare l'aspetto fondamentale del personaggio e la sua caratteristica principale. L'onestà, l'intransigenza, la volontà di Giustizia (lo scrivo volutamente con la lettera maiuscola) sono gli aspetti che caratterizzano Ginko e lo rendono quel personaggio estremamente interessante che è (perché in fondo essere cattivi è più facile che essere buoni, soprattutto nella realtà che viviamo quotidianamente... e gli esempi potrebbero essere innumerevoli). Ginko è Ginko perché si è sempre comportato nel modo che ci ha abituato da oltre cinquant'anni, perché ha "il coraggio degli antichi cavalieri e l'animo più nobile di tutti noi", perché in un mondo come quello di Clerville di opportunisti, sadici, disonesti, criminali, ladri, corrotti eccetera è l'unico sulla cui onestà non si può discutere, l'unico sulla quale si può mettere la mano sul fuoco, l'unico uomo veramente onesto e puro d'animo.
    Se si potesse adottare una metafora con quanto narrato nella Bibbia, direi che la società di Clerville non è altro che la caratterizzazione ideale del demonio tentatore (con i suoi vizi e i suoi eccessi) e Ginko sia colui che porta la croce facendosi carico di tutti i peccati.
    Il finale di "Scomparsi", in parte, apre un sentiero diverso nell'animo di Ginko e probabilmente il conflitto interiore dell'ispettore arriverà a livelli di scontro titanici che solo il tempo potrà dirci come si concluderà.

    In tutta onestà, spero che l'aspetto del Ginko integerrimo, puro e nobile d'animo, onesto fino alle estreme conseguenze, non venga distrutto (magari un po' scalfito, ma non più di tanto); sarebbe un grosso peccato dover rinunciare al Ginko che finora abbiamo potuto apprezzare.
     
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28 replies since 5/12/2013, 19:45   1156 views
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