UNA DONNA MOLTO PERICOLOSA

Inedito maggio 2014

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    Re del terrore

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    DIETRO LE QUINTE (www.facebook.com/DiabolikUfficiale):

    A cura di Andrea Pasini (co-soggettista e co-sceneggiatore dell'albo)

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nell’albo.
    Quindi se ancora non lo avete letto, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    PUNTO DI PARTENZA – La storia è partita da uno spunto già ben articolato di Angelo Palmas: “Eva si è preparata duramente per una sostituzione ma, mentre è sotto copertura, viene rapita e drogata. Riesce a liberarsi dai suoi aggressori ma la droga fa comunque effetto e così, quando verrà trovata dalla polizia, convinta di essere la persona a cui si era sostituita porterà Ginko al rifugio diaboliko”. A Gomboli e al sottoscritto toccava il compito di capire chi era questa donna a cui Eva si doveva sostituire, perché la parte da imparare era più impegnativa del solito, come mai qualcuno l'avrebbe poi rapita e drogata e come sarebbe andato a finire il tutto.

    TITOLO DI LAVORAZIONE – Primissimo titolo provvisorio: “Complice di Ginko” però, come abbiamo cominciato a lavorarci sopra, è cambiato in un ancor più prosaico: “Eva drogata”. Come abbiamo detto altre volte, i titoli di lavorazione hanno il compito di far capire al volo, a noi della redazione, di quale storia stiamo parlando delle tante in produzione nello stesso periodo, “Eva drogata” ha fatto bene il suo mestiere

    TEZAKO?... RUSSO?... – Il Tezakistan non corrisponde in maniera puntuale a uno Stato del nostro mondo anche se s'ispira, genericamente, ad alcune repubbliche ex-sovietiche di area asiatica. Ciò nonostante la lingua parlata da quelle parti ricorda parecchio il russo e, infatti, per i nomi abbiamo chiesto un consulto alla nostra Patricia Martinelli (laureata a Mosca dove ha pure vissuto) che mi ha bacchettato sulle mani perché avevo chiamato la protagonista Tania Ivanova e non Ivanovna come invece era giusto, spiegandomi poi tutti i misteri di come funzionino colà nomi, patronimici e cognomi.

    UNA BERETTA 98 A1 – A tavola 13 (pag. 15) mentre Diabolik interroga Eva per verificarne la preparazione, lei smonta una pistola automatica. Questa scena serve per sottolineare come la preparazione di Eva mirasse a essere così profonda dal farla identificare quasi in automatico con l'ambasciatrice e, dovendole dare qualcosa di manuale da fare, mi è parso divertente farle smontare la pistola d'ordinanza della stessa.
    Io, che ho cominciato a scrivere fumetti prima dell'arrivo dell'internet nelle nostre case, in situazioni come questa sono sempre molto grato al web: vent'anni fa per dare la dovuta documentazione al disegnatore avrei dovuto fare chissà cosa, oggi basta aprire youtube ed è pieno di video di appassionati di armi che, in maniera chiara, ti mostrano come si fa manutenzione e pulizia dei loro gioielli.

    PROGETTAZIONE D'INTERNI – L'idea (di Gomboli) che a tavola 31 (pag. 33) il piano di Eva e Diabolik subisse un imprevisto per via di uno specchio rotto ci piaceva (Eva poi è pure superstiziosa!) ma arrivati al momento di sceneggiarla ci siamo trovati nei guai a immaginare la piantina del bagno in questione. Non riuscivamo a progettare un locale in cui ci fosse un punto cieco (il cubicolo da cui usciva Eva) che diventasse visibile grazie allo specchio rotto visto che Tania, avendo uno specchio davanti a sé, alle sue spalle doveva avere una visuale di quasi 180 gradi. L'idea di mettere il lavandino in una nicchia ha risolto tutto, ma ci abbiamo messo parecchi giorni per arrivarci.

    GOSSIP – Perché il colpo di Diabolik avviene durante un fine settimana in cui Tania non può lasciare Clerville? Il colpo sarebbe stato molto più semplice se, nella data fissata per lo scambio, l’ambasciatrice fosse stata libera di raggiungere il Rennert dando così di persona il suo parere positivo su quei documenti. Il motivo per cui Diabolik ha progettato il colpo diversamente è che la Ivanovna e l’ambasciatore nel Rennert erano stati compagni d’armi assieme e hanno pure avuto una breve relazione sentimentale (rimanendo comunque in OTTIMI rapporti, non so se mi spiego) quindi il rischio che Eva si tradisse ai suoi occhi era molto alto. Questo (anche per rispetto della privacy dei due personaggi) non abbiamo ritenuto che fosse indispensabile spiegarlo in sceneggiatura.

    SALVATORI DI VITE UMANE – Quando Eva (nei panni di Tania) viene rapita dai terroristi con un impotente Diabolik in ascolto (nei panni di una spia) era chiaro che lui avrebbe steso tutti gli astanti per poter tornare di corsa a Clerville. Ma non volevamo che facesse una strage innanzitutto perché ne era appena avvenuta una identica a Clerville e, in secondo luogo, perché ci serviva che qualcuno testimoniasse che Diabolik era lì, nel Rennert. Ma, visto che Diabolik se ne frega delle esigenze di noi sceneggiatori, abbiamo dovuto escogitare una ragione per cui lui non avesse con sé i suoi classici pugnali bensì uno spara-aghi. Ce la siamo cavata aggiungendo un metal detector per accedere alla parte di ambasciata che ci interessava.

    MOLTO PIÙ DI CORSA – In soggetto, quando Eva (che però si crede Tania) viene trovata dai due poliziotti, veniva portata in centrale da Ginko e qui i due avevano un tranquillo scambio di battute che poi portava l'ispettore a organizzare l'assalto al covo di Diabolik. Provando a sceneggiarlo però ci siamo resi conto che meno cose si dicevano Eva e Ginko (e più concitatamente lo facevano) più era plausibile che Eva lo conducesse al rifugio di Diabolik senza avere dei dubbi lei e senza farne venire di troppi al lettore. Abbiamo quindi optato per un rapido scambio di battute via radio che ha funzionato decisamente meglio.

    GIÙ LA MASCHERA – Ci siamo chiesti a lungo se da tavola 104 a tavola 116 Diabolik ed Eva dovessero avere le proprie facce oppure avrebbero dovuto rimettersi le maschere. A logica, visto ripartono prima di scoprire di essere ricercati, sarebbe stato meglio avere le maschere ma, del resto, tutta quella sequenza d'inseguimento sarebbe stata molto più bella ed efficace mostrando i volti dei nostri protagonisti. Eravamo così incerti che quella sequenza l'abbiamo scritta in due versioni: con maschera e senza maschera. Poi però abbiamo deciso di tenere la versione più efficace e – tra di noi – ce la siamo anche giustificata dicendoci che i due non si rimettono le maschere perché Diabolik non vuole confondere ulteriormente la già troppo confusa Eva, riguardo alle loro identità. A quel punto, però, io ho mandato a Emanuele Barison... la sceneggiatura sbagliata!
    L'errore lo abbiamo scoperto quando ci sono arrivate in redazione le prime tavole a matita di quella scena, io ho chiamato subito Emanuele per dirgli del guaio e lui ha disfatto il pacco (già pronto per il corriere) delle tavole successive e, al volo, ha corretto i volti dei personaggi prima del ritiro, mentre per le tavole già in mano nostra ci ha pensato Giorgio Montorio che, inchiostrando, ha cambiato i connotati ai due protagonisti della scena.

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  2. francescodiabolik
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    letto giorni fa ...... il più albo di quest anno dopo quello di febbraio ( ma soprattutto la copertina non ce niente da ridire :) FAVOLOSA, il retro da l idea di un abo degli anni settanta
     
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    Albo che non mi ha deluso assolutamente.
    Intanto un applauso anzi, doppi applausi, vanno fatti alle stupende copertine e retro. Quelle di quest'anno sono tutte magnifiche, ma queste lo sono ancora di più. Il Diabolik della retro è...diabolicissimo :D
    Ho avuto un po' di difficoltà a seguire gli eventi, per fortuna che il Nostro, come al solito, alla fine fa una bella spiegazione. Una sola cosa non mi è chiara, ma come fanno Ginko e i suoi uomini ad arrivare al luogo in cui Tania (Eva) era stata rinchiusa dai terroristi? Mi sembra che non ci sia alcun indizio, come i poliziotti che informano Ginko "Sì, ispettore, ci è arrivata una soffiata e sappiamo dove l'hanno portata i terroristi" e da una pagina all'altra Ginko e i suoi si trovano lì ed esaminano la situazione, quando lo stesso Diabolik non aveva idea di dove l'avessero condotta.
    Per il resto, mi piacciono un sacco i personaggi come Tania, con quell'aspetto così mascolino. E una nota di merito va fatta anche per la scena in cui Eva fa cadere il tizio fuori dalla finestra :P
     
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    Ciao!
    In realtà la risposta alla domanda "ma come fanno Ginko e i suoi uomini ad arrivare al luogo in cui Tania (Eva) era stata rinchiusa dai terroristi?" c'è alla fine del tuo intervento, quando nomini la scena in cui Eva fa cadere il tizio fuori dalla finestra :)
    Un cadavere caduto sul tetto di una macchina attira necessariamente la polizia (cosa che infatti pensa anche Eva/Tania in chiusura di tavola 74 ossia pagina 76) e visto che quel cadavere era del capo del commando terrorista responsabile del rapimento (l'unico di cui si conoscesse l'identità) fare due più due per i poliziotti non è stato difficile :)
     
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    CITAZIONE (andrea pasini @ 13/6/2014, 17:43) 
    Ciao!
    In realtà la risposta alla domanda "ma come fanno Ginko e i suoi uomini ad arrivare al luogo in cui Tania (Eva) era stata rinchiusa dai terroristi?" c'è alla fine del tuo intervento, quando nomini la scena in cui Eva fa cadere il tizio fuori dalla finestra :)
    Un cadavere caduto sul tetto di una macchina attira necessariamente la polizia (cosa che infatti pensa anche Eva/Tania in chiusura di tavola 74 ossia pagina 76) e visto che quel cadavere era del capo del commando terrorista responsabile del rapimento (l'unico di cui si conoscesse l'identità) fare due più due per i poliziotti non è stato difficile :)

    Quindi un passante, o un poliziotto, ha notato il cadavere. Perchè, in effetti, non avevo ben compreso neanche quel "So che attorno a te senti i rumori della città, ma non credere che urlare servirà a qualcosa". Non avevo capito se fossero o meno vicino alla città, ma adesso è più chiaro. Grazie della spiegazione :D
     
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    Sì, hai ragione, avremmo dovuto mettere almeno una panoramica per mostrare che quello stabile era proprio in città o, quantomeno, mostrare che l'auto su cadeva il corpo del tizio era una normale auto parcheggiata in una normale via con passanti spaventati attorno... e mi sa che non posso neanche dare la colpa al disegnatore perché era tutto descritto come lo si vede già in sceneggiatura :-/
     
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    CITAZIONE (andrea pasini @ 14/6/2014, 01:42) 
    Sì, hai ragione, avremmo dovuto mettere almeno una panoramica per mostrare che quello stabile era proprio in città o, quantomeno, mostrare che l'auto su cadeva il corpo del tizio era una normale auto parcheggiata in una normale via con passanti spaventati attorno... e mi sa che non posso neanche dare la colpa al disegnatore perché era tutto descritto come lo si vede già in sceneggiatura :-/

    Sì, forse una panoramica avrebbe reso più chiaro il passaggio, ma la storia non ne viene sminuita, scorre benissimo :)

    E poi, non tutti possono dire di aver ricevuto chiarimenti riguardo a un fumetto o altro direttamente dagli autori, quindi non posso che ringraziare infinitamente :D
     
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