VENDETTA SENZA LIMITI

Inedito giugno 2014

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    Criminale alle prime armi

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    Preso e letto anch'io..
    Una storia davvero appassionante che mi ha tenuto incollato alla lettura dalla prima all'ultima pagina.
    L'ho apprezzata sotto tutti i punti di vista, ma in particolar modo mi ha colpito la sceneggiatura che ho trovato eccezionale.
    Complimenti agli aurori e a Michele per aver realizzato questo bellissimo episodio! :emoticons064ud1.gif:
     
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    Possibile che ci siano così pochi commenti a più di cinque giorni dall'uscita in edicola dell'Inedito? Proviamo a stimolare il dibattito, postando il primo Dietro le Quinte riguardo questa storia (www.facebook.com/DiabolikUfficiale):

    VENDETTA SENZA LIMITI: STORIA DI UNA STORIA

    Andrea Pasini, co-soggettista dell'inedito attualmente in edicola, ci racconta la genesi di questa avventura. Se ancora non l’avete letta ma avete intenzione di farlo, data la natura dell’articolo, meglio NON PROSEGUIRE oltre: vi rovinereste i colpi di scena e comunque apprezzereste poco il racconto di Andrea.

    Tutto è partito da un soggetto di Michele Iudica: “El Niño”. La prima parte della sua storia aveva il medesimo andamento di quella definitiva: Eva e Diabolik tentano un colpo ai danni di un trafficante di Clerville proprio mentre un boss “centro americano” decide di mettere in pratica una azione punitiva contro di lui. Eva rimane ferita e Diabolik va a vendicarsi oltre oceano, Ginko, che ha intuito cosa sta succedendo, va anche lui oltreoceano (in segreto) nella speranza di catturarlo.

    Il fulcro narrativo della storia di Michele era però il killer usato per l’azione a Clerville, un ragazzino tanto giovane quanto letale (da cui il titolo).
    Diabolik si sarebbe così trovato a doversi vendicare di un ragazzino di quindici anni, una situazione spinosa e molto problematica da sciogliere: Diabolik avrebbe ucciso a sangue freddo il pericoloso ragazzino? (buona parte del nostro pubblico non avrebbe gradito). Diabolik avrebbe risparmiato il ragazzino? (no, troppo buono). Andava trovata una terza soluzione.
    Nel suo soggetto Iudica ci provava ma il suo finale, però, non ci convinceva del tutto. Abbiamo cercato per po’ (Gomboli e io) di trovare una chiusa che ai nostri occhi funzionasse ma neanche noi ci siamo riusciti!
    Prima di riporre la storia nell’ideale cassetto degli spunti interessanti ma non usabili a Mario venne un’idea….

    Mario – “E se sviluppassimo maggiormente quell’altro aspetto del soggetto?”
    Io – “Quale aspetto?”
    Mario – “L’idea dei colleghi centro americani di Ginko che fingono di aiutarlo ma in realtà lo ostacolano, per sfruttare Diabolik contro il boss loro nemico”
    Io – “Ehm… guarda che questa idea non c’è mai stata nel soggetto originale”.

    Era successo che, leggendo e ragionando sul soggetto di Michele, a Mario era venuta questa idea, ma senza che lui se ne accorgesse! (del resto eravamo tutti concentrati su che fine doveva fare “El Niño”) ma una volta abbandonato il “baby killer” ci siamo resi conto che questa seconda idea poteva risolvere la seconda parte della storia e così è stato :)

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    N.B. Poiché qui sul Forum c'è un utente che ha proposto questa idea (che sarei io), poi c'è un co-soggettista della storia (Andrea Pasini) e persino lo sceneggiatore (Roberto Altariva) direi che bisognerebbe approfittare della situazione e intavolare un bel dibattito. Capisco che FB sia più immediato, ma penso che il Forum dia la possibilità di argomentare meglio il proprio discorso e creare una discussione sicuramente più interessante ;)
     
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    Hai ragione, copio e incollo qui ciò che ho scritto su FB

    Beh, signori miei, la faccenda del niño la si deve riprendere. E la soluzione può essere trovata... magari Dk punisce il ragazzino, in modo duro ma non ponendo fine alla sua vita.
    Che poi sinceramente non ho capito una cosa: mica i tizi hanno colpito volutamente Eva tanto da meritare la vendetta! A questo punto se un uomo in scooter investe Eva mentre fa shopping mascherata... Diabolik dovrebbe ucciderlo? Quelli sono i rischi del loro "mestiere", non possono pretendere che la gente non gli spari contro!
    Certo, se poi lo fanno apposta, allora sì che meritano la vendetta di Dk...

    Per il baby-killer, credo che si possa optare per soluzioni diverse e anche molto profonde. Tipo, chessò, Dk che viene a contatto con la realtà in cui il ragazzino è cresciuto, costretto dalla povertà ad affiliarsi al cartello criminale. Ma ciò non toglierebbe comunque la sua vendetta (vedi Due rose per Eva). Dk punisce il ragazzino in modo esemplare (magari lo fa arrestare e finire in un carcere duro, per adulti, dove non è al sicuro).

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  4. Alessandro R.
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    Preso e letto oggi...

    Questo numero di Diabolik mi è piaciuto davvero molto, la storia era molto "old-style" e tutto è stato curato dall'inizio alla fine! L'ho letta tutta d'un fiato, veramente appassionante... sono piacevolmente sorpreso! Da quando ho ripreso a leggere gli inediti (ovvero da Gennaio 2014) questa è senza dubbio la storia più convincente!

    La copertina è davvero bellissima, la retro orrenda... ma perché Eva me la riducono così???
    Forse sono troppo nostalgico, ma quando veniva disegnata così era veramente al top:



    Ho letto inoltre il "dietro le quinte" di questa storia. Complimenti innanzitutto a Iudika: come ho detto la storia è secondo me la migliore di quelle pubblicate finora (nel 2014). Poi ho letto del soggetto iniziale de "El Niño"... e sono iniziate le "bestemmie"! Ma perché GOMBOLI deve rovinare sempre tutto??? Non ne posso più di questa etica, evoluzione del personaggio, il pubblico non avrebbe gradito... bla, bla... ma l'altro pubblico che non sopporta sempre questo eccessivo buonismo da parte di Diabolik dove lo lasciamo? Ma che cavolo di RE DEL TERRORE è??? Boh, non capisco davvero? Io farei un bel sondaggio pubblico per far scegliere ai lettori la direzione da intraprendere visto che il direttore non è in grado di effettuare delle scelte sensate ma preferisce fuggire di fronte a delle buone idee! Far giustiziare a Diabolik un baby-killer sarebbe stato anche un ottimo espediente per approfondire successivamente la psicologia del nostro protagonista...

    Ma, sono veramente perplesso e inca**ato! Manca il coraggio dall'alto...
     
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    Alessandro, chiariamo un po' di cose.
    Per necessità di sintesi quello che ho scritto nel dietro le quinte può dare un'idea sbagliata di certi dettagli della lavorazione. Nel soggetto di Michele il ragazzino NON veniva ucciso da Diabolik e questo, sia per me che per Gomboli, era un limite della storia, perché – dati i presupposti – ci pareva un finale compromissorio, in cui Diabolik era cattivo ma non abbastanza, ma non fino in fondo.
    D'altro canto un finale in cui - semplicemente - Diabolik avesse ucciso il ragazzo a sangue freddo per vendicarsi e togliere di mezzo una minaccia (che era la direzione in cui ci saremmo mossi noi) ci è parso che sarebbe stato inaccettabile per un'ampia fascia del nostro pubblico. Da qui la ricerca di una terza soluzione che ci soddisfacesse. Che però non abbiamo trovato.
    (e ora rispondo alla questione "dare al pubblico ciò che vuole")
     
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    Scrivere per i lettori di Diabolik è quanto più lontano si può pensare dall'essere una scienza esatta e questo non solo perché a volte il "pubblico" (poi spiego le virgolette) ci sorprende gradendo molto storie che a noi non sembravano venute così bene (nonostante ce la si metta sempre tutta a volte può capitare che una nostra storia ci piaccia più o meno di un'altra) o, viceversa, perché storie a cui teniamo particolarmente vengono accolte con poco calore...
    Ma soprattutto perché io sono sempre più convinto che non esista un "pubblico" di Diabolik (da qui le virgolette) ma esista un arcipelago di pubblici diversi, anche molto diversi tra loro, che nel corso dei decenni è venuto a formare la massa di persone (ancora davvero tante, per fortuna) che ogni mese comprano e leggono il nostro albo.
    Senza tirare in ballo i lettori occasionali (che pure ci sono e sono tanti) basta pensare al referendum annuale del Diabolik Club (che, si potrebbe pensare, rappresenti un campione più omogeneo) dove ogni volta le storie più gradite sono spesso anche quelle meno gradite e viceversa.

    Infine il sondaggio. Dopo l'esperienza di qualche anno fa (in cui la casa editrice si è impegnata, e non poco, per fare un censimento minimo del suo pubblico) mi sento di poter dire che fare una seria indagine su quelle che sono le preferenze del pubblico che abbia una solida rilevanza statistica sia impossibile.

    Quello che tocca a noi autori è il fornire una varietà di storie che cerchi di intercettare i gusti della maggior parte dei nostri "pubblici". Avendo ben presente che tra i nostri lettori ci sono i nostalgici di quando Diabolik spargeva allegramente sangue innocente e ci sono quelli che quando Diabolik provoca un infarto a un gruista (per altro "fuori scena") per mettere a segno un colpo poi scrivono per lamentarsi che è inaccettabile che Diabolik uccida un onesto lavoratore che non gli aveva fatto nulla (è capitato a me, con la prima storia che sceneggiai).
     
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    Avrei voluto rispondere io Alessandro, ma ho visto che Andrea Pasini mi ha anticipato chiarendo alcuni punti.
    Io, nel mio soggetto, non ho assolutamente scritto che Diabolik avrebbe ucciso il baby killer e, tornassi indietro, non mi permetterei mai di proporre una cosa del genere perché penso che sia una scelta totalmente errata e totalmente fuori dal personaggio (e infatti un po' mi ha sorpreso la risposta che ti ha dato Andrea dove emerge la sua esigenza e quella di Gomboli riassunta in questa frase: "D'altro canto un finale in cui [...] Diabolik avesse ucciso il ragazzo a sangue freddo per vendicarsi e togliere di mezzo una minaccia (che era la direzione in cui ci saremmo mossi noi) [...]" perché sinceramente non pensavo che la pensassero in questo modo). E' vero che Diabolik si vendica sempre (e spietatamente) di chi mette a repentaglio la vita di Eva, ma è anche vero che una delle sue regole fondamentali è quella di non toccare i ragazzini (e infatti in "Due Rose per Eva", ma in una situazione concettualmente diversa da quella proposta nel mio soggetto, Diabolik aspetta che il ragazzino diventi maggiorenne per poi vendicarsi). L'esigenza che mi ha portato a provare a sviluppare "El Nino" è derivata da una domanda che mi sono fatto: se due delle "regole etiche" di Diabolik si incontrassero e provocassero una situazione alquanto paradossale, quale potrebbe essere la reazione del re del terrore? Mi era, però, sin da subito chiaro che Diabolik non avrebbe potuto uccidere a sangue freddo il ragazzino, ma chiaramente avrebbe dovuto mostrare la sua superiorità (agli occhi del lettore, alla fine della storia, la vendetta doveva essere realmente compiuta e non sempre una vendetta compiuta di Diabolik presuppone l'omicidio, basta considerare episodi più o meno recenti come "Sentenze di Morte" o "Il dito mozzato").
    Il problema è stato proprio questo (problema che è parso insormontabile anche per Gomboli e Pasini).
    Nel mio piccolo ho provato a dare una soluzione (soluzione che mostrava un Diabolik superiore e che portasse il baby killer a "perdere" tutto quello in cui credeva tanto da preferire il suicidio piuttosto che l'arresto), ma questa mia proposta non è stata ritenuta sufficientemente valida e penso che ci sia più di un motivo, sia dal punto di vista descrittivo della scena, ma soprattutto dal punto di vista del messaggio che quel finale voleva lasciare.

    Onestamente, nel proporre quel soggetto, non ho pensato di accontentare un certo tipo di fan, ho più che altro cercato di rispondere ad una esigenza che mi si era posta davanti tramite un articolo di giornale (articolo che ho anche inviato a Andrea) e che aveva fatto scattare in me tutta una serie di considerazioni alle quali provare a rispondere con la stesura del soggetto.
     
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    Michele, facciamo a capirsi :) quando dico che la direzione è quella, non intendo che Diabolik doveva davvero ucciderlo a sangue freddo (altrimenti glielo avremmo fatto uccidere : ) intendo però una vendetta che non risultasse compromissoria ma che - proprio per i motivi che dici tu - non poteva essere Diabolik che uccide a sangue freddo un ragazzino. Il nostro problema è stato quello di non aver trovato qualcosa che, ai nostri occhi, salvasse capra e cavoli senza lasciare una sensazione di compromesso.
    Il tuo finale mi ha ricordato un po' quello di una delle prime storie in cui sono stato coinvolto come autore ("Come Diabolik" 6/2008) e a me neanche quel finale lì piacque molto (a onor del vero devo dire che la situazione concepita da te qui – in quanto a problemi etici per Diabolik – era più forte di quella concepita da noi allora, io lì avrei messo in scena Diabolik assassino a sangue freddo e ciao).

    Il guaio dell'infilarsi in situazioni paradossali è che tanto più forte è il corto circuito che il paradosso produce tanto più deve essere geniale la soluzione che lo scioglie. Non è la prima volta che dobbiamo mettere in un cassetto un buono spunto perché non viene fuori una chiusa all'altezza dei presupposti. Ha rischiato di fare quella fine anche una delle mie storie a cui tengo di più: "Terra bruciata" (1/2011) l'idea della situazione paradossale che la regge era venuta a me, ma se a Mario non fosse venuto in mente il relativo scioglimento sarebbe rimasta al palo :)
     
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    CITAZIONE (andrea pasini @ 6/6/2014, 12:54) 
    Michele, facciamo a capirsi :) quando dico che la direzione è quella, non intendo che Diabolik doveva davvero ucciderlo a sangue freddo (altrimenti glielo avremmo fatto uccidere : ) intendo però una vendetta che non risultasse compromissoria ma che - proprio per i motivi che dici tu - non poteva essere Diabolik che uccide a sangue freddo un ragazzino.

    Lo avevo capito il senso del discorso, mi sono spiegato male.
    Volevo soltanto dire di essere rimasto sorpreso dal fatto che sia tu che Gomboli avevate pensato che la strada più giusta fosse quella di rendere la vendetta "definitiva" in fase di lavorazione. :)

    CITAZIONE (andrea pasini @ 6/6/2014, 12:54) 
    Il tuo finale mi ha ricordato un po' quello di una delle prime storie in cui sono stato coinvolto come autore ("Come Diabolik" 6/2008) e a me neanche quel finale lì piacque molto (a onor del vero devo dire che la situazione concepita da te qui – in quanto a problemi etici per Diabolik – era più forte di quella concepita da noi allora, io lì avrei messo in scena Diabolik assassino a sangue freddo e ciao).

    Ma sai che mentre provavo a scrivere il soggetto non pensavo minimamente a quella storia? :)
    Poi, quando già avevo inviato il soggetto e già mi avevi dato una risposta definitiva, ho fatto mente locale e ho ripensato a "Come Diabolik" e al finale. Che poi una differenza sostanziale tra il mio soggetto e quella storia è anche il fatto che in "El Nino" Diabolik sa da subito di avere a che fare con un minorenne e lo avrebbero saputo anche i lettori con tutti gli interrogativi e le domande ad esso connesso. In "Come Diabolik" l'identità dell'avversario è una sorpresa per noi lettori, ma anche per Diabolik.
    Non sapevo che personalmente non avevi apprezzato molto quel finale e che ti saresti comportato in modo diverso... Grazie per l'aneddoto. :)
    Ora noi lettori sappiamo che tra il trio di soggettisti più presenti sulle pagine diabolike (Gomboli, Pasini e Faraci) sei quello più cruento e spietato... :D

    CITAZIONE (andrea pasini @ 6/6/2014, 12:54) 
    Il guaio dell'infilarsi in situazioni paradossali è che tanto più forte è il corto circuito che il paradosso produce tanto più deve essere geniale la soluzione che lo scioglie. Non è la prima volta che dobbiamo mettere in un cassetto un buono spunto perché non viene fuori una chiusa all'altezza dei presupposti. Ha rischiato di fare quella fine anche una delle mie storie a cui tengo di più: "Terra bruciata" (1/2011) l'idea della situazione paradossale che la regge era venuta a me, ma se a Mario non fosse venuto in mente il relativo scioglimento sarebbe rimasta al palo :)

    Anche su "Terra Bruciata" ti ringrazio per l'aneddoto. Quando scrivesti il Backstage nel "lontano" 2011 non venne fuori questa situazione (parlasti genericamente del fatto che Gomboli aveva risolto le tre domande che ti facevi nella mail che inviasti a lui appena tornato a casa).
     
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  10. andrea pasini1
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 6/6/2014, 13:31) 
    Ora noi lettori sappiamo che tra il trio di soggettisti più presenti sulle pagine diabolike (Gomboli, Pasini e Faraci) sei quello più cruento e spietato... :D

    Di Tito sinceramente non saprei dire (il finale di "Come Diabolik" potrebbe tranquillamente essere di Mario) ma di sicuro sono un poco più sanguinario di Mario :)

    Inoltre ho una particolare idiosincrasia riguardo ai suicidi dei personaggi che Diabolik dovrebbe uccidere... Mario meno.

    CITAZIONE
    Anche su "Terra Bruciata" ti ringrazio per l'aneddoto. Quando scrivesti il Backstage nel "lontano" 2011 non venne fuori questa situazione (parlasti genericamente del fatto che Gomboli aveva risolto le tre domande che ti facevi nella mail che inviasti a lui appena tornato a casa).

    Be'... a Mario non venne subito la risposta e a me non venne proprio, ci girammo attorno un po' :D

    (e, se non fosse arrivata, quella idea non poteva reggere un finale banale, tipo Diabolik incazzato che andava da lei e la uccideva... quindi sarebbe finita in un cassetto in attesa di ispirazioni migliori, non si tratta di cassetti a chiusura necessariamente ermetica : )
     
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    Re del terrore

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    Leggendo gli albi firmati da Faraci (ma è chiaro comunque che, come ci hai sempre detto, potrebbero anche essere soluzioni di Gomboli che ha preferito non firmarsi) penso proprio che il più sanguinario sia tu :)

    N.B. Ti è successo qualcosa al profilo? Leggo un "andrea pasini1" colorato di bianco e bisognerà aggiustare il tutto (anche perché mi hanno lasciato unico Amministratore, ma nessuno mi ha spiegato come modificare le skin, gli sfondi, il colore degli utenti suddividendoli per categorie eccetera)... :D
     
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    Sì ho avuto qualche misterioso problema con l'account, ma adesso dovrebbe essere tutto risolto :)
     
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    Re del terrore

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    Come ho scritto su Fb, per me una storia simile si può proporre.
    Facendo in modo che questo ragazzino sia davvero spietato, una sorta di rapper ispanico che si crede chissà chi e vuole una vita nell'oro e nel lusso.
    Dk, non potendolo uccidere per etica (sono d'accordo sul non uccidere un minorenne) lo punisce esiliandolo a forza (facendogli credere che lo ucciderà) in un rifugio da mafioso, tipo sottoscala, pieno di merda e topi.
    E con Dk che, alla fine, svela ad Eva che SA dove si nasconde (magari ha messo anche qualcosa per monitorarlo) e godrà vederlo in gabbia per sempre, a consumarsi e a vedere infrangersi il suo sogno di una bella vita tra lussi e donne.
    Pensateci.

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  14. Alessandro R.
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    Scusate se non commento ma non ho molto tempo in questi giorni...
    Rispondo solo al volo a Miki: secondo me è molto più da Diabolik fare fuori un minorenne piuttosto che godere nel vedere attraverso una telecamera un ragazzo marcire tra la "merda e topi". Non è mica l'enigmista... :blink:
    Ma forse il tuo era un post ironico...
     
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    Re del terrore

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    CITAZIONE (Alessandro R. @ 7/6/2014, 20:53) 
    Scusate se non commento ma non ho molto tempo in questi giorni...
    Rispondo solo al volo a Miki: secondo me è molto più da Diabolik fare fuori un minorenne piuttosto che godere nel vedere attraverso una telecamera un ragazzo marcire tra la "merda e topi". Non è mica l'enigmista... :blink:
    Ma forse il tuo era un post ironico...

    No, non ero ironico: Dk non ammazza ma spesso lacera le persone facendole attendere. Nello specifico caso è successo con Due rose per Eva.
    Si potrebbe fare che viene rinchiuso in una prigione squallidae Dk gli dice "quando uscirai sarai maggiorenne e ti ucciderò".

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38 replies since 10/4/2014, 12:24   1282 views
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