SOTTO TORTURA

Inedito settembre 2014

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  1. Nemb0Kid
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    Ho letto anch'io l'inedito di Settembre e mi è piaciuto.
    S
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    O
    I
    L
    E
    R
    La sequenza della "tortura" è drammatica e il conflitto interiore di Eva, che vorrebbe fermare gli aguzzini ma ha paura di compromettere tutto, è resa magnificamente.
    A mio avviso si tratta di un ottimo periodo per il Re del Terrore: continuate così!
     
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  2. RAVIOLIK
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    Bello...e presuppone un seguito!!! :P
     
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  3. Frank DK
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    bellissima storia un Diabolik diverso da quelli di agosto ....
    Non so voi ma la mia parte preferita e stata la tavola 18cioè quanto Diabolik cotringe a far parlare Lucia .. bellissima la 51 ( disegni impeccabili) e alla fine mi è piaciuto il gesto di Diabolik questa volta l'ha fatto non per essere gentile ma per vendetta!!!!!!!!!


    l'albo più bello assieme a quelli di febbraio e marzo
     
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    Re del terrore

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    Copertina molto affascinante, richiama prepotentemente il tema che dà il titolo, pur non presentando Diabolik ed Eva o Ginko in copertina. Retro classica quasi anonima. Stesso discorso per la splash page.

    La storia è presentata bene, Diabolik e Eva si ritovano in una situazione più complicata del previsto per portare a termine il colpo studiato. bello il faccia a faccia con Silvia e bello anche il finale che lascia spazio sicuro per lei in un prossimo futuro. Nell'insieme la storia non mi ha esaltato però alcuni spunti nè fanno una lettura avvincente. Disegni soddisfacenti.
     
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  5. Mauro Tozzi
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    Perché, la donna in copertina legata alla sedia non è Eva? :huh:
     
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    Re del terrore

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    CITAZIONE (Mauro Tozzi @ 8/9/2014, 12:45) 
    Perché, la donna in copertina legata alla sedia non è Eva? :huh:



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    Re del terrore

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    Sulla pagina FB della Redazione è presente il Dietro le Quinte relativo alla copertina e nella prima bozza presentata da Buffagni si capisce molto bene che
    non è Eva a essere raffigurata in copertina.


    Da quella prima bozza, poi, la copertina è cambiata per dare un senso di mistero e di pathos maggiore e penso che l'obiettivo sia stato centrato pienamente.
    Io stesso credevo che Eva potesse essere vittima di una tortura come Diabolik lo era stato nel 2001. In realtà le cose non vanno proprio così, ma la copertina e le anticipazioni della Redazione hanno giocato molto bene su questo punto.
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale?ref=ts&fref=ts):

    "Sotto tortura" dietro le quinte di Roberto Altariva.

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
    Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    UN OGGETTO D'ALTRI TEMPI? – A una prima lettura del soggetto, la cosa che più mi era sembrata strana era che l’oggetto che i servizi segreti volevano recuperare fosse un agendina con indirizzi scritti a mano. Mi sembrava anacronistico e avrei ritenuto più sensato che si trattasse di una scheda di memoria o di una chiavetta usb su cui erano stati ricopiati dei dati digitali. In effetti, però, dopo il clamoroso furto di dati compiuto da Edward Snowden, che li ha diffusi via internet, pare che in alcuni casi i servizi segreti abbiano ripreso a utilizzare le vecchie macchine da scrivere e i documenti cartacei al posto di quelli digitali, che sono intercettabili e duplicabili dagli hacker. Quindi l’agendina non è del tutto antiquata come si potrebbe pensare.

    TRUCCO PER LE UNGHIE – Nel soggetto non era precisato come funzionasse con precisione il trucco delle unghie strappate a Silvia. Io avevo risolto la questione dotando la ragazza di finte dita da prestigiatore (se non avete idea di cosa stia parlando, potete cercare informazioni via internet) da cui, appunto, venivano strappate delle finte unghie. La cosa non è stata apprezzata in redazione e si è preferito limitarsi a delle finte unghie applicate sopra a quelle vere.

    LA PARETE SCOMPARSA – La scena in cui le due spie, Ettore e Pietro, penetrano nel rifugio di Diabolik e precipitano lungo la scala trasformatosi in uno scivolo mortale, inizialmente prevedeva che una parete d’acciaio calasse all’improvviso dal soffitto a interrompere la loro caduta prima che venissero trafitti dalle punte in fondo allo scivolo. Al momento di impostare la sequenza in sceneggiatura, però, mi sono reso conto che in quel caso, Diabolik, trovandosi nel laboratorio in fondo alle scale, sarebbe rimasto al di là della parete d’acciaio e avrebbe dovuto minacciare i due senza trovarsi a contatto diretto con loro. Abbiamo quindi preferito modificare la scena, eliminando la parete d’acciaio e facendo ritrarre le punte all’interno del muro, per poter mettere i due faccia a faccia con il Re del Terrore.

    MODIFICA NON COMPLETAMENTE ACCETTATA – Nella scena in cui Diabolik raggiunge il covo degli agenti segreti nei panni di Pietro, ho pensato di farlo arrivare con una valigetta non prevista nel soggetto. Infatti, ritenevo logico che non appena arrivato lì, Alex gli chiedesse di consegnargli immediatamente l’agenda (che Diabolik non ha) e se lui non lo avesse fatto, l’altro avrebbe potuto insospettirsi; la consegna della valigetta contenente teoricamente l’agenda e altri documenti ha quindi risolto il problema.
    A quel punto, avevo deciso anche di far uscire dalla valigetta stessa il gas che doveva mettere fuori gioco Alex e l’altra spia. In redazione, però, hanno preferito che ci si limitasse a utilizzare la valigetta per distrarre l’attenzione dei due, per poi far utilizzare a Diabolik le consuete sferette piene di gas per metterli fuori gioco.

    LA MACCHINA CANGIANTE – Come evidenziato da un lettore, la macchina di Alberto che viene manomessa da Bruno nel flashback a pagina 93, è completamente diversa da quella che appare all’inizio della storia. Trattandosi dell’auto di un agente dei servizi segreti, potremmo immaginare che disponesse di un futuribile dispositivo di camuffamento per consentirle di cambiare aspetto durante i pedinamenti… ma la realtà è più prosaica, e si è trattato di un semplice errore purtroppo sfuggito a tutti i controlli redazionali.

    UN TOCCO DI AMBIGUITÀ – Nel finale della storia, si intuisce che Alex ha intenzione di proporre a Silvia di entrare a far parte dei servizi segreti di Clerville. Leggendo il soggetto, la cosa mi aveva particolarmente colpito, perché significava che Silvia avrebbe finito per ritrovarsi a fare lo stesso mestiere di sua madre, anche se da un altro lato della barricata, creando così un parallelo tra la figlia e la madre, che proprio a causa del suo mestiere era arrivata a uccidere la persona che la ragazza amava.
    Nel soggetto mi sembrava che la cosa fosse mostrata in maniera totalmente positiva (in fondo, in questa storia i servizi segreti sono i “buoni”), mentre io vedevo la cosa sotto una luce più ambigua e ho cercato di far risaltare almeno un poco quella ambiguità attraverso ciò che Lucia dice alla figlia: ovvero di essersi sforzata di tenerla al sicuro, lontana da tutto ciò che riguardava la sua professione, e che Silvia, invece, sta diventando sempre più simile a lei. Non è quindi un caso che subito dopo che la ragazza ha dichiarato convinta che lei non diventerà mai come la madre, io abbia inserito la frase di Alex con la sua proposta, che potrebbe essere un primo passo a spingerla proprio in quella direzione.

    NINA RIVER – Per comprendere a pieno la battuta finale di Alex (che io ho lasciato come da soggetto), occorre essere fedeli lettori della serie e sapere che Nina River è un membro dei servizi segreti di Clerville, già apparsa in più occasioni: “Patto al veleno”, n. 12 anno XLVI (2007), “Una strage per Eva”, n. 7 anno XLVIII (2009) e “Rischio calcolato”, n. 5 anno LII (2013). Mi sono domandato se non fosse il caso di aggiungere una nota su chi fosse Nina, per i lettori occasionali che potevano non aver letto quelle storie, ma poi ho ritenuto che non fosse necessario e che una nota in chiusura della storia non ci sarebbe stata bene (e devono averlo pensato anche in redazione, dato che non l’hanno aggiunta loro). In fondo, è una semplice strizzata d’occhio ai lettori più affezionati e la storia resta godibile anche per chi non comprende il riferimento finale.

    IL TITOLO – Per questa storia io avevo proposto diversi titoli, tra cui il mio preferito era “Sangue del suo sangue”, che oltre ad evidenziare quanto la storia giri intorno al rapporto madre-figlia, risultava abbastanza d’effetto a mio parere, e rimandava anche al sangue versato nella scena della tortura (anche se poi si sarebbe scoperto essere sangue finto).
    Come accade quasi sempre, Mario non ha accettato la mia proposta, preferendo un più diretto “Sotto tortura”.

    https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hph...ef374385d0e4be2
     
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  9. Frank DK
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    Bellissima storia si vede l'impegno che ci hanno messo! Albo bellissimo in tutto trama, disegni ( mi so piaciuti troppo)
     
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23 replies since 25/7/2014, 18:05   946 views
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