IL CORAGGIO DI ALTEA

Inedito ottobre 2014

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  1. glastonburi
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    letto oggi.in breve:non mi é piaciuto. Avrei voluto una storia SU Altea non una storia DI Altea. La storia ha poco di originale poi il finale un po' banale. Aspettavo molto questo albo ma sinceramente mi ha un po' deluso. Peccato. Belli i disegni, diversi , ma ben fatti.
    La cosa migliore la copertina:voto 10.

    Edited by DK Iudika - 24/12/2014, 22:45
     
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    Oui, Miche, pensavo più a dei

    visitatori del sepolcro che a eventuali addetti alle pulizie, infatti. Comunque era solo un esempio quello della polvere, era per dire che potenzialmente chiunque fosse entrato nel cimitero avrebbe potuto metterci mano. A posteriori, l'avrei risolta con un timer mostrato e un imprevisto procurato da Diabolik agli altri luogotenenti per ritardarne l'arrivo rispetto alla mezzanotte prevista dall'indicazione sul quadro. Tanto per dirne una. Certo, mi rendo conto delle questioni di spazio.


    Poi, per carità, la vicenda si regge in piedi anche senza, eh.
     
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    Preso e letto^^
    e piaciuto tantissimo! E Altea fortunata per via del pipistrello, ma anche cazzuta.
    Storia molto articolata che deve fare a meno di Eva ma anche in questo si respirano i primi tempi diaboliKi.
    Albo stupendo sin dalla copertina, disegni superbi e iper dettagliati (mi hanno ricordato, per certi versi, gli albi degli anni '60) unica cosa: le labbra femminili con troppo rossetto... Altea in certe scene sembra un puttanone! :)

    Complimentoni a tutti, finalmente dopo sei anni Eva e Ginko si sono rimessi ufficialmente insieme!^^


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    Eva e Ginko?!...

    (Casomai quello poteva succedere a febbraio scorso :D )
     
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    CITAZIONE (andrea pasini @ 2/10/2014, 20:53) 
    Eva e Ginko?!...

    (Casomai quello poteva succedere a febbraio scorso :D )

    Ahaha, vabbé... si vede che Eva mi è mancata?? :P

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    Questa storia poteva intitolarsi anche "La coscienza di Altea", e il riferimento è al rapporto di complicità ma soprattutto di sincerità che Altea e Ginko vivono, questo per chiudere una volta per tutte l'episodio che ha visto i due allontanarsi qualche anno fa.
    Per il resto storia avvincente, fà piacere vedere Altea in azione e in ottima sintonia con L'ispettore Ginko.
     
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    Albo carino, ma mi aspettavo di più.
    SPOILER (click to view)
    Altea capisco che doveva essere la protagonista ma in questa storia si trasforma veramente in una super-eroina in grado di risolvere tutto ed essere pronta ad ogni evenienza troppo facilmente.
    Cosa che non trovo molto in linea con il personaggio che mi ero immaginato, che anche se capace di grandi cose, non la ricordo mai così reattiva nel mettersi in gioco.
    L'affinità perfetta che Ginko ed Altea hanno in questo numero somiglia troppo a quella di Diabolik ed Eva, con la non trascurabile differenza che i secondi hanno veramente un enorme esperienza alle spalle, mentre i primi sono, se non alle prime armi, quasi.
    La storia alla fine è vero abbastanza banale, il gioco di Ginko, Altea e lo zio alle spalle di Diabolik, con lui completamente inconsapevole (almeno questa è stata la mia impressione alla prima lettura) mi è parso poco credibile, per uno solitamente conoscitore di tutti i dettagli prima di imbarcarsi in un colpo... che non senta puzza di bruciato e si limiti a sospettare una sola volta di essere inseguito mi è parso vero poco probabile.
    Purtroppo non ho avuto modo di leggere l'altra storia del GDK in cui Diabolik si incontra con i Corvi Grigi e quindi non conosco il motivo dell'astio presente tra Diabolik e l'associazione, anzi se qualcuno mi può illuminare in merito mi farebbe un piacere, ma così mi è parso un odio ingiustificato, ed anche una reazione esagerata.
    Questa ammetto che è una mia mancanza, ma un accenno in più per spiegare meglio la situazione si poteva fare :).
    Anche perchè tutto sommato questi Corvi Grigi sono stati l'elemento che più mi è piaciuto dell'intera storia e mi sarebbe piaciuto rivederli in futuro.. Li vedevo come dei nemici che potevano essere sfruttati più volte, cosa adesso meno probabile, ma non impossibile, dopo il colpo subito alla fine con la morte dei vertici ad aggiungersi al furto del patrimonio.
     
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    CITAZIONE (Stefano @ 12/10/2014, 20:56) 
    Albo carino, ma mi aspettavo di più.
    Altea capisco che doveva essere la protagonista ma in questa storia si trasforma veramente in una super-eroina in grado di risolvere tutto ed essere pronta ad ogni evenienza troppo facilmente.
    Cosa che non trovo molto in linea con il personaggio che mi ero immaginato, che anche se capace di grandi cose, non la ricordo mai così reattiva nel mettersi in gioco.
    L'affinità perfetta che Ginko ed Altea hanno in questo numero somiglia troppo a quella di Diabolik ed Eva, con la non trascurabile differenza che i secondi hanno veramente un enorme esperienza alle spalle, mentre i primi sono, se non alle prime armi, quasi.
    La storia alla fine è vero abbastanza banale, il gioco di Ginko, Altea e lo zio alle spalle di Diabolik, con lui completamente inconsapevole (almeno questa è stata la mia impressione alla prima lettura) mi è parso poco credibile, per uno solitamente conoscitore di tutti i dettagli prima di imbarcarsi in un colpo... che non senta puzza di bruciato e si limiti a sospettare una sola volta di essere inseguito mi è parso vero poco probabile.
    Purtroppo non ho avuto modo di leggere l'altra storia del GDK in cui Diabolik si incontra con i Corvi Grigi e quindi non conosco il motivo dell'astio presente tra Diabolik e l'associazione, anzi se qualcuno mi può illuminare in merito mi farebbe un piacere, ma così mi è parso un odio ingiustificato, ed anche una reazione esagerata.
    Questa ammetto che è una mia mancanza, ma un accenno in più per spiegare meglio la situazione si poteva fare :).
    Anche perchè tutto sommato questi Corvi Grigi sono stati l'elemento che più mi è piaciuto dell'intera storia e mi sarebbe piaciuto rivederli in futuro.. Li vedevo come dei nemici che potevano essere sfruttati più volte, cosa adesso meno probabile, ma non impossibile, dopo il colpo subito alla fine con la morte dei vertici ad aggiungersi al furto del patrimonio.

    Ciao Stefano, con me sfondi una porta aperta in quanto sono un grande appassionato della storia del Beglait e soprattutto dell'evoluzione politica e sociale della società beglaitiana nei periodi monarchici e repubblicani.
    Per quanto riguarda i "Corvi Grigi" ti invito a leggere l'articolo che la Redazione ha pubblicato sulla sua pagina FB che ho scritto io (è un articolo puramente introduttivo, pubblicato il giorno prima dell'uscita dell'Inedito) e, soprattutto, ti invito a leggere i due GDK "Matrimonio in Nero" (2002) e "I Misteri di Vallenberg" (primavera 2007). Soprattutto nel secondo capirai perché Diabolik odia così tanto questa organizzazione terroristica.
    E ti invito caldamente a leggere questa discussione postata da me qui sul Forum IL BEGLAIT che parla sia del Beglait in generale sia dei Corvi Grigi...

    L'articolo è questo:

    I CORVI GRIGI

    Domani esce ufficialmente in edicola "Il coraggio di Altea" il numero di Diabolik con cui festeggiamo i cinquant'anni dall'arrivo della duchessa nella serie e in cui tutto il Beglait si troverà, di nuovo, a fronteggiare la temibile minaccia dei Corvi Grigi. Ma chi sono i Corvi Grigi?
    Lo abbiamo chiesto a Michele Iudica, forse il nostro più grande esperto di storia del Beglait.

    ---
    Diabolik si muove in un mondo di fantasia molto simile al nostro ma che non è esattamente il nostro. Se nelle primissime avventure era facile trovare riferimenti a località reali, da "Il pugnale cinese" (numero 23, novembre 1964) i Nostri si sono trasferiti a Clerville e un intero "mondo diaboliko" si è pian piano creato, albo dopo albo, storia dopo storia.

    Lo Stato del Beglait, patria della duchessa Altea di Vallenberg, ha sempre rappresentato una sorta di unicum all'interno del mondo del Re del Terrore sia per tempistica – è nato nell'ottobre 1964 ("Il grande ricatto") ma se ne accennava già due mesi prima ("Gioielli di sangue") quindi prima della nascita di Clerville – sia per la sua storia politica e sociale che, a differenza di quella di Clerville, è molto chiara a noi lettori in quanto siamo stati diretti testimoni delle sue evoluzioni più importanti.
    Prima uno Stato monarchico poi, come conseguenza di una sanguinosa rivoluzione ("La lunga fuga", numero 19 del '71), diventato una repubblica, il Beglait ha da sempre affrontato un'ondata di sangue e di terrore nella quale i Corvi Grigi hanno sicuramente scritto le pagine più nere e importanti. Organizzazione di estrema destra, fondata dal Duca Federico di Vallenberg (marito di Altea e cugino del re) ben prima della rivoluzione repubblicana, i Corvi Grigi si sono resi protagonisti di una serie di attentati sanguinosissimi con lo scopo di portare il Paese sull'orlo di una guerra civile da cui potesse emergere un regime forte in chiave autoritaria/dittatoriale che sostituisse il governo (prima monarchico poi repubblicano) considerato troppo democratico e inefficiente.

    In un primo momento Diabolik e Ginko, alleati per l'occasione, riescono a smantellare una importante frangia dell'organizzazione ("Matrimonio in nero", Grande Diabolik del 2002) ma è solo ne "I misteri di Vallenberg" (Grande Diabolik 1-2007) che Federico, il fondatore dell'organizzazione, viene ucciso e il pericolo eliminato del tutto.
    O almeno apparentemente eliminato, come scopriremo nell'albo in uscita domani.
     
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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale):

    “IL CORAGGIO DI ALTEA” dietro le quinte di Andrea Pasini.

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
    Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    TITOLO DI LAVORAZIONE – Nella fase iniziale dello sviluppo del soggetto la storia si è intitolata “A qualunque costo” per poi cedere il passo a un più prosaico “Altea 50”. Come spesso succede il titolo definitivo è stato scelto dal direttore ad albo ultimato.

    A PIEDI NEL PARCO – In sceneggiatura ci si è presentato un problema: dopo le prime, poche, tavole di azione si apriva una lunga sequenza di scene con personaggi, in interni, che chiacchieravano: l'interrogatorio di Palmer, la consegna delle lettere, il dialogo tra Altea e lo zio Volpone, quello tra Altea e Ginko e, infine, quello tra Eva e Diabolik. Inserire una scena d'azione a spezzare questa sequenza di chiacchiere non era possibile, allora mi sono ricordato di un “trucco” che avevo usato una volta quando ancora scrivevo Martin Mystère. Quella serie è piena di personaggi che chiacchierano, il più delle volte in luoghi chiusi, e per i disegnatori il lavoro può risultare un po' noioso. In una storia, per rendere un po' più vario il lavoro della disegnatrice, mi sono inventato un espediente per spostare tutti i dialoghi di Martin Mystère a Central Park. L'espediente “parco” me lo sono rigiocato ad anni di distanza per aggiungere un po’ di varietà visiva a questo albo, e così ho spedito Altea e suo zio a prendere un po’ d’aria intanto che parlavano di questioni di vitale importanza per il loro Paese.

    LA DONNE DELLE PULIZIE DEL CIMITERO – Sia una mia collega (di persona) sia un lettore (sul diaboliko forum) hanno obiettato che il meccanismo di apertura della stanza del tesoro dei Corvi Grigi era troppo elementare e che qualcuno, anche solo per spolverare la cripta, avrebbe potuto alzare l'urna scoprendo così il tesoro, ma le cose – secondo me – non stanno proprio così.
    In primo luogo è ovvio che non è possibile che la stanza del tesoro fosse aperta e accessibile negli anni che hanno preceduto la morte di Von Tarsen è quindi chiaro che il meccanismo di apertura e chiusura della cripta deve essere più articolato di come si vede sul finale della storia.
    Ciò che abbiamo pensato è che esista un sistema complesso di apertura noto solo a Von Tarsen che però ha dovuto concepire anche un dispositivo che potesse facilmente far accedere al tesoro i suoi compari in caso di morte improvvisa. Questo secondo metodo di apertura è stato attivato dal peso dell'urna una volta posizionata nella nicchia il giorno del funerale.
    Visto che l'appuntamento con gli altri Corvi Grigi era fissato per la notte stessa del funerale la cripta sarebbe rimasta apribile solo per qualche ora (e se immaginiamo che per far scattare il nuovo modo di apertura il peso dell'urna dovesse gravare per molte ore il tempo in cui è rimasta apribile sarebbe anche meno). Insomma, secondo me la donna delle pulizie del cimitero non ha mai rischiato di diventare ricca a spese dei Corvi Grigi.

    NEANCHE A SANREMO – I complici di Von Tarsen scoprono luogo e ora del loro fatale appuntamento grazie a una criptica frase: “il giorno in cui poserò le ali, nell'ultima ora, l'uovo della rinascita innalzerete” alla stesura di questa frase hanno contribuito TUTTI gli autori dei testi della storia, ossia Mario Gomboli / Tito Faraci / Andrea Pasini / Rosalia Finocchiaro. Una sfilza di parolieri come a volte capita di leggere per certe canzoni in concorso al Festival della canzone italiana. Ma nel nostro caso il testo era ben più corto di una canzone!

    RATTI E PIPISTRELLI – Nel soggetto l'animale che esce dalla stanza del tesoro, spaventando Altea ma – in definitiva – salvandole anche la vita, era un ratto. In fase di sceneggiatura lo abbiamo cambiato in pipistrello perché ci sembrava che, rispetto a un topo, servisse meglio allo scopo di fare pensare ad Altea che quel passaggio era stato aperto da poco. In fase di revisione invece è stata cambiata la battuta di tavola 94 (pag. 96) in origine era “Era solo un pipistrello...” ma Licia Ferraresi l'ha corretta in “Odio i pipistrelli!” per introdurre così un velato riferimento al GDK “Tempesta di ricordi”.

    BACI E BRINDISI – Essendo questa l’avventura che celebra i 50 anni di Altea nella diabolika saga, sceneggiando abbiamo concepito un paio di vignette che si prestassero a essere estrapolate dal contesto e usate come illustrazioni a sé stanti (con cui, poi, abbiamo accompagnato il comunicato stampa che annunciava l’uscita dell’albo).
    Una è l’ultima vignetta della storia, in cui Altea e Ginko brindano al loro futuro e l’altra è tavola 44 (pag. 46) e la trovate anche qui sotto.

     
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    Questa storia è fantastica!
    Quest'episodio è assolutamente tutto da commentare: i disegni di Matteo Buffagni, per la prima volta alle prese con le 120 tavole, sono favolosi: mi danno l'idea, leggendo l'albo, come se stessi guardando un film. Unica pecca in questi bellissimi disegni: il personaggio di Ginko per alcuni tratti non mi è piaciuto, bene quelli di Diabolik e Eva, un po' meno, secondo me, quelli di Altea. Nulla di tutto ciò rompe tuttavia la composizione dell'albo.
    La storia mi è piaciuta molto però credo che Diabolik avrebbe dovuto aspettarsi di più di essere monitorato e pedinato dall'Ispettore.
    Il discorso sull' urna dove erano poste le ceneri di Von Tarsen: è stato detto che chiunque avrebbe potuto rimuovere "l'uovo", però da come dice il messaggio sul quadro della pinacoteca, l'orario dell'incontro era previsto per la mezzanotte, per cui, molto probabilmente il meccanismo di apertura della cripta sarebbe funzionato intorno a quella ora e, a quel punto soltanto gli altri Corvi avrebbero potuto accedervi dal momento che chi frequenta un cimitero, non credo ci vada anche a quell'ora.
    Secondo me ultimamente la Redazione, forse per il tipo di idee per le storie diabolike, non riesce a far comparire o almeno a dare un ruolo ai personaggi principali: Eva in questa storia si vede pochissimo.
    Credo inoltre che dopo quest'episodio sentiremo ancora parlare die Corvi Grigi.
     
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    CITAZIONE (31/10/14 @ 7/12/2014, 09:19) 
    Quest'episodio è assolutamente tutto da commentare: i disegni di Matteo Buffagni, per la prima volta alle prese con le 120 tavole, sono favolosi: mi danno l'idea, leggendo l'albo, come se stessi guardando un film.

    Se per prima volta intendi disegni completi di matite e chine hai ragione, ma se intendi la prima volta in assoluto di Matteo Buffagni sulle pagine diabolike c'è da dire che questo è il quarto albo disegnato da lui (segue "Tu ucciderai Eva", gennaio 2013, "Sentenze di morte", luglio 2013 e "Scomparsi", febbraio 2014).
    Per i tre albi sopra esposti Matteo si è occupato delle matite, poi inchiostrate da Montorio e Merati, mentre in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni di Altea ha avuto la possibilità di curare interamente i disegni del maledetto criminale.
    E' veramente interessante notare come, dopo pochissimi albi disegnati, abbia avuto la possibilità di diventare copertinista ufficiale di Diabolik, segno di indiscutibile bravura e estrema competenza nell'arte del disegno fumettistico.
     
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 24/12/2014, 22:58) 
    Se per prima volta intendi disegni completi di matite e chine hai ragione, ma se intendi la prima volta in assoluto di Matteo Buffagni sulle pagine diabolike c'è da dire che questo è il quarto albo disegnato da lui (segue "Tu ucciderai Eva", gennaio 2013, "Sentenze di morte", luglio 2013 e "Scomparsi", febbraio 2014).

    Veramente io intendevo proprio il lavoro "completo" da parte di Matteo Buffagni dato che avevo presente sia il suo contributo con "Tu ucciderai Eva" sia con "Sentenze di morte" (non solo per quanto riguarda le copertine, ovviamente, anche se quella dell'albo inedito di Gennaio 2013 è opera di Luigi Merati).
    Auguro un buon Natale a tutti!
     
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26 replies since 8/9/2014, 15:56   1322 views
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