SCRITTO NEL SANGUE

Storia indubbiamente valida impreziosita da un'ottima copertina (che dal vivo rende davvero bene) e dai disegni di Sergio Zaniboni che mancavano da troppo tempo. Il giudizio è sicuramente influenzato da questo fattore, ma non si può ignorare il fatto che Sergio Zaniboni, dal 1969, è stato l'emblema grafico di Diabolik, ha rivoluzionato il precedente stile di Facciolo e ha canonizzato il suo tratto meraviglioso per decenni e decenni. Inchiostrato da Facciolo o da Paludetti o da Cubbino o da Montorio, il tratto di Zaniboni è sempre stato riconoscibile, ha sempre rappresentato un marchio di fabbrica inconfondibile regalando ai lettori diaboliki perle di assoluta bellezza. E in "Scritto nel sangue" non si può non pensare a tutto questo trascorso, non si può non apprezzare ancor di più il lavoro alla luce del contributo decisivo che questo grandissimo artista ha dato al re del terrore nel corso di tutti questi anni. Una vera festa di famiglia, con il ritorno di Zaniboni (lo dovremo rivedere sulle pagine del GDK primaverile del 2016 a curare la cornice del presente, ma spero davvero riesca a trovare la forza di realizzare un altro albo della serie inedita mensile) e con la presenza di un personaggio che ha le fattezze di Angela Giussani. Un omaggio sicuramente apprezzato che regala una connotazione particolare a questa storia.
Per quanto riguarda la trama, oltre a uniformarmi al giudizio degli altri utenti che hanno espresso i punti di forza del racconto (dal colpo di Diabolik, trucco, quello del pallone aerostatico, già usato in passato, all'indagine sulla morte di Angela, all'analisi di Ginko e della scientifica della lettera ritrovata nello studio) volevo aggiungere un paio di considerazioni riguardanti la vendetta finale di Diabolik su Giacomo e la posizione di Eva assunta in questo albo.
Diabolik sa già dove Giacomo si è recato: ha trovato a casa sua le informazioni che gli hanno dato la destinazione in oriente del tizio e perciò, anche se non spiegato, non è assolutamente caduta dall'alto l'ultima scena (anzi, secondo me è perfetta così come è stata realizzata con un simbolismo estremamente efficace già analizzato da un altro utente del Forum). Per quanto riguarda Eva, invece, ammetto che, secondo me, è il punto debole della storia. Non parlo della vendetta finale (realizzata molto bene) quanto della fase iniziale del racconto: mi sembra molto debole, molto povera, la motivazione per la quale non vuole che Diabolik faccia il colpo ed è l'unico punto che mi ha poco convinto dell'intera vicenda. Non si può arrivare a dire che una persona possa essere meritevole o meno di subire un colpo in base alle simpatie o antipatie (tra l'altro una simpatia non dovuta ad un forte rapporto d'amicizia, ma dovuta alla passione per i libri e all'incontro narrato nelle primissime vignette). Troppo poco, in questo caso Diabolik ha tutta la ragione del mondo.
A parte questo, direi che la prima storia del 2015 risulta essere una grande storia impreziosita dal ritorno di Sergio Zaniboni e dalla "partecipazione straordinaria" di Angela Giussani.