SCRITTO NEL SANGUE

C'era tanta attesa intorno a questa storia. Vuoi per il ritorno del maestro Zaniboni ai disegni, vuoi per l'omaggio ad Angela Giussani... Ma sono quei casi in cui, volenti o nolenti, le aspettative si creano in automatico. E non sono andate affatto deluse.

Per qualche motivo, in questa storia ho trovato le stesse belle sensazioni che provavo quando leggevo DK da ragazzino, negli anni Novanta. Non è la semplice storia di un furto. Il colpo c'è ma è il punto di partenza della storia, lo spunto dal quale prende il via una serie di avvenimenti. Non è il punto di arrivo. Mi piace quando le storie sono costruite così. Dal colpo parte una sfida parallela tra Ginko e DK per scoprire chi è l'assassino. Perché entrambi sanno bene che non si tratta di suicidio. Eva rimane apparentemente sullo sfondo della vicenda, ma protagonista con il suo legame affettivo verso Angela e il profondo dispiacere per la sua morte. Anche lei, in fondo, sa che non può essere stato il colpo del suo compagno a spingere la donna ad uccidersi. E nel finale diventa protagonista di primo piano. In fondo, questa vendetta è affar suo...

Dopo due anni e mezzo di assenza forzata, Sergio Zaniboni si riprende alla grande il ruolo di matitista principe, dimostrando una freschezza e una modernità eccezionali. Fa piacere lo faccia proprio con questo numero, un numero in cui ha messo sicuramente il cuore: del resto, fu proprio Angela a portarlo su DK. Fu lei la prima a capire che quel disegnatore torinese, con quello stile così diverso dal resto dello staff dell'epoca, avrebbe potuto fare bene su DK. Dopo 45 anni e centinaia di storie, quel disegnatore è ancora qui ed è sempre il numero uno. Giochi di sintesi, soluzioni grafiche, chiaroscuri impeccabili, caratterizzazioni perfette sia dei protagonisti (DK ha lo sguardo duro, Eva una bellezza delicata, Ginko è tosto) che dei comprimari (Angela Giussani è sempre riconoscibile, compito tutt'altro che semplice quando si disegna una persona reale)... E poi la regia magistrale, la naturalezza della recitazione, l'attenzione e il gusto per le ambientazioni... Il tutto reso con la tipica pulizia del suo segno diretto ed essenziale, privo di inutili fronzoli. In queste pagine si rivede veramente il miglior Zaniboni, supportato come meglio non si potrebbe dal tocco digitale del figlio. Da troppo tempo non assaporavo il gusto di vedere un nuovo lavoro di uno degli artisti che più amo. E vederlo in ottima forma artistica, come se si fosse rigenerato recuperando lo smalto dei giorni migliori, è un bel regalo per il panorama del fumetto italiano.

E' veramente un ottimo albo, in definitiva. Un albo in cui tutti sono protagonisti, una storia corale in cui ognuno ha il proprio ruolo, in cui nessuno è inutile. C'è un Diabolik che ruba, indaga (e trova la mandante prima di Ginko) e uccide. C'è una Eva sensibile e vendicativa, c'è Ginko con la sua pipa, c'è un intrigo famigliare, c'è una storia scritta da firme storiche e disegnata con classe dall'artista più importante della serie... Insomma, c'è gran parte delle cose che cerco in un DK. Sarà per questo che ho provato un sapore speciale nel leggerlo?

ammetto di essere rimasta male per la morte di Angela: ho sperato fino all'ultimo che si trattasse di un trucco e che rispuntasse fuori viva e vegeta..