LA MORTE IN CORPO

Inedito luglio 2015

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    Direi che sei tu, Michele, a non aver capito la risposta di Andrea...

    Le due donne non sanno di aver causato problemi a Diabolik ad Eva e quindi, quando se lo trovano davanti, non hanno un reale motivo per provare paura. Se anche Diabolik avesse fatto in modo di terrorizzarle, loro, non avrebbero compreso il motivo per cui lo faceva e quindi la cosa non aveva molto senso.

    Oltretutto, in quel momento DK ed Eva hanno i tutori alle gambe, cosa che mostra un handicap fisico che li rende inevitabilmente meno terrorizzanti.
    A parte le altre considerazioni, proprio per via dei tutori, per me in questo caso è quasi inevitabile che DK agisca in quel modo.
    Mettere fuori gioco immediatamente le due donne appena entrano in casa è la cosa più logica che possano fare. Se perdono tempo ad agire, le due potrebbero darsi alla fuga e per loro sarebbe difficile riprenderle. Quindi non possono star li a perdere tempo a "giocare" al gatto e al topo con loro. Le narcotizzano, prendono i soldi e via.
     
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    Credo che Michele intenda dire che Diabolik incute paura anche solo al sentirlo nominare, al di là di cosa quelle due persone abbiano fatto o meno, dato che il suo nome lo precede.
    Poi, è ovvio che quelle due donne non avrebbero compreso il motivo della sua rabbia, dato che loro non gli avevano fatto nulla intenzionalmente :) Ricordo comunque l'albo "Fuori gioco", in cui era allettato fingendo di aver perso una gamba, e un criminale lo descrive così all'ispettore Ginko:"Diabolik era lì, steso su quel letto e, anche se fisicamente sembrava messo male, riusciva lo stesso a incutere rispetto e paura".
    Per il resto, dopo le spiegazioni capisco che nella condizione in cui si trovavano era meglio sbrigarsi a prendere il denaro e andare via il più presto possibile.
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 7/7/2015, 17:30) 
    Direi che sei tu, Michele, a non aver capito la risposta di Andrea...

    Le due donne non sanno di aver causato problemi a Diabolik ad Eva e quindi, quando se lo trovano davanti, non hanno un reale motivo per provare paura. Se anche Diabolik avesse fatto in modo di terrorizzarle, loro, non avrebbero compreso il motivo per cui lo faceva e quindi la cosa non aveva molto senso.

    Oltretutto, in quel momento DK ed Eva hanno i tutori alle gambe, cosa che mostra un handicap fisico che li rende inevitabilmente meno terrorizzanti.
    A parte le altre considerazioni, proprio per via dei tutori, per me in questo caso è quasi inevitabile che DK agisca in quel modo.
    Mettere fuori gioco immediatamente le due donne appena entrano in casa è la cosa più logica che possano fare. Se perdono tempo ad agire, le due potrebbero darsi alla fuga e per loro sarebbe difficile riprenderle. Quindi non possono star li a perdere tempo a "giocare" al gatto e al topo con loro. Le narcotizzano, prendono i soldi e via.

    Mmmmmm, in realtà posso essere d'accordo con te soltanto fino a un certo punto :P

    Il fatto che l'handicap fisico renda l'azione dei due criminali più difficoltosa è sicuramente giusto (e penso sia uno dei motivi per il quale si è deciso di sviluppare una trama del genere a livello di soggetto), ma che i due siano meno terrorizzanti non credo di essere d'accordo. Oltre ad un esempio riportato da Maricri, io prenderei a esame proprio quello che succede una volta narcotizzate le due donne: arrivano cinque scafati criminali armati di tutto punto e vengono sterminati dall'azione congiunta di Diabolik e Eva (e da un trucco risolutore, ma, come sappiamo bene, i trucchi fanno parte del personaggio ed è giusto che li utilizzi).
    Come sono riusciti a cavarsela con i cinque, secondo te non avrebbero potuto cavarsela con le due donne (che scafati criminali non sono nonostante un ingegnoso piano elaborato per riavere un minimo di giustizia)? Quindi, più che il fatto che avrebbero potuto darsi alla fuga (in fondo siamo abituati ad un Diabolik capace di prevedere qualsiasi situazione), il comportamento di Diabolik nel narcotizzare le due è giustificato dal fatto che decide di percorrere, almeno per questa volta perché non sempre lo ha fatto, la strada più semplice. E mi può star bene. Ma si ritorna al discorso di prima e torno a ripetere che, almeno io personalmente, preferisco sempre che l'azione di Diabolik sia più "forte" del semplice narcotizzare, prendere i soldi e via.


    Detto ciò, però, devo ringraziare sia te che Andrea Pasini per il vostro/vostri intervento/interventi.
    Rivedere una discussione dell'Inedito che supera le tre pagine dopo diversi mesi è una cosa che mi fa davvero molto piacere (e molto del merito è anche vostro che riuscite a stimolare così bene il dibattito).
     
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 7/7/2015, 19:09) 
    io prenderei a esame proprio quello che succede una volta narcotizzate le due donne: arrivano cinque scafati criminali armati di tutto punto e vengono sterminati dall'azione congiunta di Diabolik e Eva (e da un trucco risolutore, ma, come sappiamo bene, i trucchi fanno parte del personaggio ed è giusto che li utilizzi)

    Però, nonostante DK ed Eva abbiano fatto fuori subito tre di loro, i due sopravvissuti non hanno paura più di tanto di loro, proprio perché hanno visto le loro condizioni fisiche.
    Quindi sì, DK ed Eva fregano tutti quanti, ma ribadisco quello che ho scritto, i tutori alle gambe li rendono meno temibili agli occhi altrui.


    CITAZIONE
    Come sono riusciti a cavarsela con i cinque, secondo te non avrebbero potuto cavarsela con le due donne (che scafati criminali non sono nonostante un ingegnoso piano elaborato per riavere un minimo di giustizia?

    il comportamento di Diabolik nel narcotizzare le due è giustificato dal fatto che decide di percorrere, almeno per questa volta perché non sempre lo ha fatto, la strada più semplice.

    In caso di necessità avrebbero trovato il modo di fermarle, immagino. Ma nelle condizioni svantaggiate in cui si trovano in questo albo, per me è normale che scelgano la via più diretta e che gli causa meno problemi. Con i criminali si trovano costretti ad escogitare un modo per affrontarli, ma con le due donne perché rischiare di ritrovarsele in fuga e di dover escogitare qualcosa di complicato per fermarle, quando possono evitare direttamente il problema?
    Come ho scritto sopra, per me il comportamento che seguono è quello più sensato e logico nelle loro condizioni.
     
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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale):

    STORIA DI UNA STORIA
    Andrea Pasini, co-soggettista dell'inedito attualmente in edicola, ci racconta la genesi di questa avventura. Se ancora non l’avete letta ma avete intenzione di farlo, data la natura dell’articolo, meglio NON PROSEGUIRE oltre: vi rovinereste i colpi di scena e comunque apprezzereste poco il racconto di Andrea.
    Anche se non è accreditata (in genere non firmiamo i soggetti con tre nomi se si tratta di tre nomi tutti interni alla redazione) è stata Licia Ferraresi a fornire lo spunto iniziale. A lei è venuta l'idea che Diabolik ed Eva, sotto mentite spoglie, si presentassero a una festa (o a un piccolo ricevimento) e qui venissero drogati, gli venisse iniettato qualcosa e poi venissero rilasciati in stato lievemente confusionale.
    “E poi che succede? E che cosa gli hanno iniettato? E perché?” ha chiesto Mario Gomboli a cui, per primo, Licia ha raccontato questo incipit. “Ah, non lo so... pensateci tu e Pasini”. Ed è da qui che siamo partiti per costruire il soggetto de “La morte in corpo”.
    Durante la costruzione della trama non ci sono stati particolari cambi di rotta a parte il numero di persone che formavano la banda Rita e Laura: all'inizio erano in quattro (due uomini e due donne) presto ridotti a tre (un certo Giorgio, muscoloso uomo di fatica, ha retto fino a una delle ultime stesure) per restare alla fine in due. Con la scomparsa di Giorgio, Laura (che all'epoca però si chiamava Anna) ha rischiato fino all'ultimo di cambiare sesso, ma poi ci siamo risolti a far sì che le due fossero una coppia madre e figlia.
    Inizialmente il titolo provvisorio di questa storia era “Cos'è successo?” ma proprio non funzionava neanche come titolo di lavorazione.
    Licia – “Senti, a proposito della prossima storia...”
    Io – “Qual è la prossima storia?”
    Licia – “«Cos'è successo?»”
    Io – “Non lo so cos'è successo nella storia! Finora ne avete parlato solo tu e Mario!”
    Licia – “Ma no... «Cos'è successo?» è il titolo della storia!
    Io – GRRRRRR!
    Ho lestamente imposto che il titolo di lavorazione cambiasse in “Big Pharma” di sicuro meno misterioso ma abbastanza strano e specifico per non creare confusioni.

     
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 16/7/2015, 14:45) 
    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale):

    STORIA DI UNA STORIA
    Andrea Pasini, co-soggettista dell'inedito attualmente in edicola, ci racconta la genesi di questa avventura. Se ancora non l’avete letta ma avete intenzione di farlo, data la natura dell’articolo, meglio NON PROSEGUIRE oltre: vi rovinereste i colpi di scena e comunque apprezzereste poco il racconto di Andrea.
    Anche se non è accreditata (in genere non firmiamo i soggetti con tre nomi se si tratta di tre nomi tutti interni alla redazione) è stata Licia Ferraresi a fornire lo spunto iniziale. A lei è venuta l'idea che Diabolik ed Eva, sotto mentite spoglie, si presentassero a una festa (o a un piccolo ricevimento) e qui venissero drogati, gli venisse iniettato qualcosa e poi venissero rilasciati in stato lievemente confusionale.
    “E poi che succede? E che cosa gli hanno iniettato? E perché?” ha chiesto Mario Gomboli a cui, per primo, Licia ha raccontato questo incipit. “Ah, non lo so... pensateci tu e Pasini”. Ed è da qui che siamo partiti per costruire il soggetto de “La morte in corpo”.
    Durante la costruzione della trama non ci sono stati particolari cambi di rotta a parte il numero di persone che formavano la banda Rita e Laura: all'inizio erano in quattro (due uomini e due donne) presto ridotti a tre (un certo Giorgio, muscoloso uomo di fatica, ha retto fino a una delle ultime stesure) per restare alla fine in due. Con la scomparsa di Giorgio, Laura (che all'epoca però si chiamava Anna) ha rischiato fino all'ultimo di cambiare sesso, ma poi ci siamo risolti a far sì che le due fossero una coppia madre e figlia.
    Inizialmente il titolo provvisorio di questa storia era “Cos'è successo?” ma proprio non funzionava neanche come titolo di lavorazione.
    Licia – “Senti, a proposito della prossima storia...”
    Io – “Qual è la prossima storia?”
    Licia – “«Cos'è successo?»”
    Io – “Non lo so cos'è successo nella storia! Finora ne avete parlato solo tu e Mario!”
    Licia – “Ma no... «Cos'è successo?» è il titolo della storia!
    Io – GRRRRRR!
    Ho lestamente imposto che il titolo di lavorazione cambiasse in “Big Pharma” di sicuro meno misterioso ma abbastanza strano e specifico per non creare confusioni.


    Molto divertente questo dietro le quinte.
    Sempre interessante leggere i retroscena, con l'albo davanti certe cose non si possono immaginare, come il fatto che Laura stava per diventare LaurO :lol:
     
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    Interessante dietro le quinte. E se pensavate ad una storia dove Diabolik trova un fumetto che cela tra i dialoghi le istruzioni per accedere ad una cassaforte, e il titolo è "l'albo" già immagino il dialogo:

    - Ma a che punto è la lavorazione dell'Albo?
    - Quale albo?
    - L'albo!

    :D :D :P

    Guardavo il disegno in lavorazione di Diabolik della Splash Page, ma come si fa i capelli, visto il riflesso di luce? :D

    A proposito di matite, vedo spesso "X" nelle tavole in lavorazione, ma cosa significa? ^_^

    Edited by enriker - 16/7/2015, 18:47
     
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    CITAZIONE (enriker @ 16/7/2015, 18:22) 
    Interessante dietro le quinte. E se pensavate ad una storia dove Diabolik trova un fumetto che cela tra i dialoghi le istruzioni per accedere ad una cassaforte, e il titolo è "l'albo" già immagino il dialogo:

    - Ma a che punto è la lavorazione dell'Albo?
    - Quale albo?
    - L'albo!

    :D :D :P

    Guardavo il disegno in lavorazione di Diabolik della Splash Page, ma come si fa i capelli, visto il riflesso di luce? :D

    A proposito di matite, vedo spesso "X" nelle tavole in lavorazione, ma cosa significa? ^_^

    A volte ho il dubbio se a Clerville esistano o meno i fumetti :D
     
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    In genere nelle tavole a matita le "x" segnano quelle campiture che andranno inchiostrate con nero pieno (nel caso specifico però ci sono anche due "x" in basso a destra che indicano che il rettangolino in cui di solito si segna la tavola qui va cancellato).
     
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    Dalla pagina Facebook della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/908751775863803:0):

    "LA MORTE IN CORPO" – Dietro le quinte dello sceneggiatore Roberto Altariva.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia. Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
    MOMENTI DISPERATI – Non capita spesso, in una storia di Diabolik, di poter scrivere una sequenza come quella di pagina 58 di questo albo (tavola 56), con il tenero e disperato abbraccio tra i due criminali quando credono di avere ormai pochi giorni di vita. Devo dire che mi ha fatto piacere avere l’opportunità di creare una scena che mostrasse Diabolik ed Eva in un frangente così difficile, evidenziandone anche la fragilità umana, quando invece in genere è indispensabile mostrarli decisi e sicuri di sé.
    UN PICCOLO TRUCCO DI SCENEGGIATURA – La scena in cui Diabolik ed Eva vengono drogati è stata costruita per fa sospettare al lettore che la “contessa” fosse Eva Kant travestita e che quello fosse il momento in cui lei e Diabolik catturavano i due per prendere il loro posto.
    Infatti, pagina 9 termina con l’affermazione di Diabolik di dover elaborare un piano per sostituirsi ai Sorrel e nella pagina seguente arriva l’invito della contessa ai giornalisti, senza che il lettore sappia che a quel punto Diabolik ed Eva hanno già preso il posto dei due. Nella scena successiva, poi, i due si recano alla festa, dove vengono drogati dalla “contessa”e si percepisce la presenza di un’altra persona fuori campo, che capiremo poi essere Laura, ma per quanto ne sappiamo in quel momento, potrebbe anche essere Diabolik. Solo nella sequenza successiva, diventa evidente che i Sorrel sono in realtà Diabolik ed Eva.
    Mi domando se il trucchetto abbia realmente ingannato qualcuno; però credo che il risultato abbia un certo fascino misterioso.
    CAMBIO DI NOME – Il personaggio di Rita Lander, nel soggetto si chiamava Rita Levins: un evidente omaggio a Rita Levi Montalcini. L’idea di inserire nella storia una ricercatrice il cui nome appariva come una storpiatura di quello di un noto personaggio del mondo reale, però, mi è apparsa un po’ ridicola, più “topolinesca” che “diabolika”, quindi le ho cambiato nome, anche se con un po’ di dispiacere.
    SEGNI PARTICOLARI – Volevo che Laura avesse un particolare nell’aspetto che la rendesse facilmente identificabile, perché Diabolik doveva riconoscerla immediatamente nonostante avesse potuto osservarla solo brevemente e in condizioni non favorevoli (ancora un po’ intontito dalle droghe, mentre ancora fingeva di dormire). Dato che poi doveva apparire come un comune medico, sarebbe però stato eccessivo dotarla di qualche segno particolare realmente invasivo, tipo cicatrici, una cresta da punk o dei tatuaggi in evidenza (anche perché avrebbe indossato il camice); ho quindi optato per una pettinatura con una messa in piega elaborata e per la prima volta ho passato al disegnatore un riferimento fotografico per la pettinatura di cui dotare il personaggio.
    Certo, non sarà l’unica al mondo ad avere quel tipo di pettinatura, ma mi pare credibile che Diabolik possa riconoscerla anche grazie a quella, specie tenendo conto del fatto che Laura è un dottore e le donne che lui cerca devono avere conoscenze in campo medico.
    VIRUS E OMAGGI – L’Ospedale Maggiore di Clerville, in cui lavora Salinger, l’esperto di virus che compare in questa storia, è lo stesso in cui Diabolik veniva ricoverato ne l’albo “L’ombra della morte” (n.4 dell’Anno XXXIII – 1994) dopo essere stato colpito dal virus chiamato “la morte nera”. Visto che in quella storia, tutti coloro che contraevano il virus venivano ricoverati in quell’ospedale, mi è sembrato logico che l’esperto virologo lavorasse proprio lì e poi, mi piaceva l’idea di inserire un riferimento a un episodio con lo stesso tema, che è ormai un classico della serie.
    Anche la copertina dell’albo, realizzata da Matteo Buffagni, in parte omaggia la cover di quell’albo: in entrambi i casi un grosso teschio riempie lo sfondo dell’immagine a richiamare visivamente l’idea della morte che attende i protagonisti.
    CHE COMBINAZIONE… – La combinazione della cassaforte di Alexis inizia con le cifre 1-0-6-2-2, che corrispondono alla data di nascita di Angela Giussani: 10 Giugno del 1922. Le ultime due cifre invece, sono 8 e 7, e il 1987 è l’anno della sua morte. Anche questo, ovviamente, è un piccolo omaggio inserito solo per divertimento.
    LAPSUS – Inizialmente, nella seconda vignetta di pagina 75, quando Laura si rivolge ad Alexis, le facevo dire “In effetti, voi siete quello più a rischio”; sennonché riguardando il testo, mi sono poi accorto che avevo scritto “infetti” al posto di “in effetti”: un lapsus piuttosto divertente, visto il tema della storia. Accortomi dell’errore, ho eliminato del tutto il termine, modificando la frase in “Temo che voi siate quello più a rischio”.
    IL TITOLO – Il titolo di lavorazione della storia era “Big Pharma”. “La Morte in Corpo” era tra quelli che avevo proposto come titolo definitivo e mi fa piacere che sia stato accettato. Avevo qualche dubbio che potesse risultare eccessivamente spoilerante, in quanto credevo che la redazione volesse inizialmente lasciare il dubbio su quanto fosse pericolosa la sostanza inoculata a Diabolik ed Eva mentre erano privi di sensi. Invece, la copertina scelta rende già evidente fin dall’inizio che in questa storia i nostri avranno a che fare con un virus.

     
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    Beh, che dire, notare questi omaggi alla storia diabolika può sembrare un po' come risolvere la settimana enigmistica. :)
     
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    Come ho scritto nella pagina ufficiale, all'inizio la scena in cui la contessa invita i due giornalisti alla festa mi aveva tratto in inganno, ma poi mi sono ricordata della tavola in anteprima, in cui si vede Diabolik che si accorge della droga che gli stanno inoculando, e allora ho pensato che non potevano che essere lui ed Eva :) Ottimo ad ogni modo il modo in cui la scena era stata studiata.
    E L'ospedale Maggiore? Non lo avevo assolutamente collegato a quell'albo, e sì che dalla copertina lo ricorda moltissimo :D
     
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    CITAZIONE (31/10/14 @ 17/7/2015, 21:55) 
    Beh, che dire, notare questi omaggi alla storia diabolika può sembrare un po' come risolvere la settimana enigmistica. :)

    Chiaramente, sono cosette che inserisco solo per divertimento personale, non mi aspetto che qualcuno si accorga di questi omaggi.

    L'unica semplice da notare era la corrispondenza fra questa copertina e quella de "L'Ombra della Morte", ma con quella io non c'entro nulla e mi sono limitato a segnalarla.
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 17/7/2015, 22:56) 
    Chiaramente, sono cosette che inserisco solo per divertimento personale, non mi aspetto che qualcuno si accorga di questi omaggi.

    L'unica semplice da notare era la corrispondenza fra questa copertina e quella de "L'Ombra della Morte", ma con quella io non c'entro nulla e mi sono limitato a segnalarla.

    Beh, questo è sicuramente un modo per arricchire una storia con tante curiosità non note proprio a tutti e che tu fai poi presente.

    Io ho notato la corrispondenza, ma, non avendo letto "L'ombra della morte", di certo non potevo sapere nulla dell'ospedale Maggiore.
     
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