COMPLESSO DI COLPA

Inedito gennaio 2016

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  1. nannilo
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    A me è piaciuta molto

    si parte da un omicidio con furto (o viceversa), poi si passa ad un altro tentato omicidio, ad un tentativo di furto in banca, alle indagini personali di Altea. Solitamente troppe cose possono infastidire o non portare a concludere le varie vicende, in questo caso, a parer mio, tutto si è incastrato bene
     
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    Criminale

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    CITAZIONE (nannilo @ 4/1/2016, 18:10) 
    tutto si è incastrato bene

    Già, hai perfettamente ragione
    purtroppo anche il povero Lodovico è stato incastrato bene :( .
     
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    Re del terrore

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    Una bella storia...

    Copertina 6,5
    Soggetto 7
    Sceneggiatura 8
    Disegni 7

    Complessità della storia 7+
    Originalità 7
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/1005930726145907:0)

    "COMPLESSO DI COLPA" – Dietro le quinte dello sceneggiatore e soggettista Roberto Altariva.

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia. Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    PER ALTEA – Questa storia è nata per un motivo molto semplice: mi sono reso conto che non avevo mai ideato un soggetto che vedesse protagonista Altea, e mi è venuta voglia di farlo.
    Quello che definisce Altea all’interno della serie è il fatto di essere “l’eterna fidanzata” di Ginko. Io ho deciso subito di affrancarla almeno in parte da questo, facendo sì che nella storia che avrei scritto, non agisse per aiutare/salvare Ginko e che, anzi, l’ispettore avesse un ruolo limitato, impossibilitato a essere al suo fianco.

    UN AMICO DAL PASSATO – Per metterla al centro della storia, ho pensato che la cosa migliore fosse farle svolgere un’indagine per motivi personali: scagionare o riabilitare la memoria di un amico accusato ingiustamente.
    Capita spesso in qualche telefilm, che un amico del protagonista venga ucciso o incastrato ingiustamente, ma spesso (specie se il personaggio deve morire) si tratta di un “grande amico” che salta fuori all’improvviso nell’episodio in cui serve, senza che lo si sia mai visto o sentito nominare in precedenza, e questa è una cosa che ho sempre trovato un po’ assurda, chiedendomi come se lui e il protagonista erano davvero così amici, il personaggio in questione non fosse comparso nemmeno per un attimo negli episodi precedenti. Quindi, un’altra cosa che ho deciso subito è che avrei ripescato un personaggio che fosse apparso in almeno un episodio della serie e la scelta è caduta quasi immediatamente su Lodovico, il suo ex maggiordomo, dato che lavorando al Diabolik Index 101-200, mentre scrivevo i testi che riguardavano l’albo “La Lunga Fuga”, mi ero domandato che fine potesse aver fatto.

    DI CHE MORTE MORIRE – La prima idea su cui ho iniziato a ragionare, vedeva Lodovico spegnersi serenamente nel suo letto, per morte naturale, e venire poi accusato di un crimine accaduto anni prima, con Altea decisa a scoprire la verità e riscattarne la memoria. Però, io volevo creare una situazione in cui il lettore stesso, che pure conoscesse e avesse apprezzato il personaggio, inizialmente si convincesse che era davvero colpevole e solo in seguito scoprisse con sollievo la sua innocenza, e mi sono reso conto che avrei potuto riuscirci meglio iniziando la storia con Lodovico ancora in vita, mostrandolo con in mano il gioiello apparentemente rubato dall’assassino e facendogli esprimere dei pensieri che lo facessero apparire colpevole. Ottenere lo stesso risultato in flashback, con il personaggio morto fin dall’inizio della storia, sarebbe stato più complicato.
    A un certo punto, valutai anche l’idea di far sopravvivere Lodovico, ma finii per scartarla. Se fosse stato in vita, avrebbe inevitabilmente dato subito la sua versione dei fatti e tutte le opzioni possibile per evitare che potesse farlo, mi apparivano forzate. Da qui la scelta di farlo eliminare dall’assassino.
    Sapevo che a qualcuno sarebbe dispiaciuto, ma io preferivo che la storia avesse un tono tragico e come ho scritto altrove, i maggiordomi sono personaggi anacronistici nel mondo attuale e Lodovico era rimasto inutilizzato per oltre quarant’anni, quindi lasciarlo in vita sarebbe servito a poco; probabilmente non lo si sarebbe rivisto comunque per decenni.

    VITTORIA A DISTANZA – Sviluppata la vicenda principale, sentivo che mi mancava un modo forte per chiudere la storia. L’idea mi è venuta all’improvviso, mentre ragionavo sul ruolo marginale che avevo riservato a Ginko: sarebbe stato decisamente ironico se l’ispettore, che viene praticamente sempre battuto quando affronta Diabolik direttamente, fosse riuscito invece a sconfiggerlo proprio questa volta, mentre si trova lontano, impossibilitato a raggiungerlo dalle forze della natura. Devo ammettere che alla fine, nonostante sia molto soddisfatto della vicenda che sono riuscito a costruire intorno a Lodovico, questa vittoria a distanza di Ginko resta l’elemento della storia che preferisco.

    PERSEGUITATO DALLA "SFIGA" – Temevo però che qualcuno non avrebbe apprezzato la cosa, perché aggiungere la vittoria di Ginko ha reso questa una delle storie più sfortunate mai vissute da Diabolik. In pratica, il criminale tenta per tre volte di rubare la “Stella del Mattino” e tutte le volte fallisce il colpo per pura e semplice sfortuna.
    Pare proprio che avessi sbagliato il pronostico, comunque, visto che finora non ho letto lamentele al riguardo, ma magari arriveranno adesso che ho fatto notare la cosa :D

    L'INFERMIERE ASSENTE – Nella mia versione del soggetto era presente un infermiere che assisteva il conte durante il giorno, che era in realtà pagato dal Germano per sorvegliarlo e che in seguito si rivelava essere un ricattatore e veniva anche lui ucciso dall’avvocato. Era un personaggio inserito esclusivamente perché i lettori potessero sospettarlo di essere l’assassino e nella sua revisione del soggetto, Mario Gomboli lo ha eliminato, sostituendolo con il detective privato, anche se quest’ultimo ha un ruolo più ridotto.

    LEGALESE SEMPLIFICATO – Sia per quanto riguarda la causa intentata da Germano contro il padre, per il possesso del diamante, che per la possibilità di Francesca accedere alla cassetta di sicurezza della banca, mi ero consultato con la mia amica Elena Fuccelli (in passato autrice anche lei di soggetti “diabolici”) che ha ampie conoscenze legali. Mario, comunque, ha rivisto entrambe le parti, semplificando le situazioni legali, rispetto a come le avevo ideate io e rendendo il tutto più rapido e snello da raccontare. Ringraziatelo perché vi ha risparmiato un po’ di discorsi legali tutto sommato inutili :)

    LA LETTERA SCOMPARSA – Mario ha ideato anche la scena finale in cui Diabolik fa arrestare Francesca per impedire che si appropri del diamante e lo rivenda prima che lui sia di nuovo in condizione di agire. Nella mia versione, semplicemente, dopo aver scoperto che l’uomo arrivato con lei in banca era Diabolik, le veniva impedito di accedere alla cassetta e prendere il gioiello.
    Per far arrestare la donna, Diabolik fa ascoltare la registrazione che accusa lei e l’avvocato Gordon dei delitti, scagionando così contemporaneamente Lodovico da ogni accusa. Invece, nella mia versione del soggetto, Gordon, non fidandosi totalmente di Francesca aveva affidato a un notaio una lettera da rendere pubblica nell’eventualità della sua morte, in cui l’accusava, raccontando tutta la verità. L’assassinio di Gordon da parte di Diabolik, faceva quindi sì che la sua confessione arrivasse alla polizia.

    IL TITOLO – Come titolo, io avevo scelto “Un Uomo Perbene”, che forse è sembrato troppo rivelatorio dell’innocenza di Lodovico, ma pensavo che la scena che lo fa sembrare colpevole fosse così efficace che avrebbe funzionato nonostante il titolo.
    Quello definitivo è un po’ ingannevole, in quanto gioca sul fatto che apparentemente Lodovico si senta colpevole della morte del Conte, tanto che viene suggerito che si sia suicidato, anche se poi si scopre che non vi era alcuna colpa da parte sua.
    L’unico senso di colpa vero è quello che Altea ammette di provare per non aver fatto visita spesso a Lodovico, nonostante lo considerasse un amico.

     
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  5. neme__
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    Mi faccio perdonare la "abbastanza prolungata assenza" dal forum (se così si può dire!)
    La storia mi è piaciuta molto. E' stato bello rivedere Lodovico, un po' meno vederlo morto, ma sono cose che vanno tenute in conto, con questo tipo di storie. A parte la lealtà del maggiordomo riabilitata, ho apprezzato moltissimo i vari colpi di scena. Furto, omicidio, tentato omicidio, tradimenti, dubbi, imprevisti... tutti questi ingredienti così ben messi assieme hanno fatto sì che la storia non calasse mai, neanche in una vignetta (a proposito, i disegni mi sono piaciuti altrettanto. Se in altri episodi qualche inquadratura mi era sembrata "strana", stavolta non ho nulla da obiettare!). Ho apprezzato che Ginko, nonostante il maltempo e l'imprevisto, sia stata una persona comunque "presente" (della serie "volere è potere" e quando l'ispettore vuole, può alla grande -sì, ok, detta così è terribile e sconclusionata!) e ho apprezzato molto il personaggio della vicina, fresco e limpido fino all'ultimo, nonostante i fatti avvenuti. Certo, povero Lodovico... ma almeno non è morto invano e Altea è riuscita nello scopo di ri-nobilitare un nome sì, magari finito nel dimenticatoio, ma almeno è stata una dimostrazione di lealtà e affetto anche dopo anni, in cui "ognuno ha preso strade diverse". E' bello vedere rapporti simili, che sembrano trascendere il tempo e la morte -una cosa frequente, in storie di Diabolik.
     
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19 replies since 13/11/2015, 12:37   788 views
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