NON SOLO PER I DIAMANTI

Forse, ma qui ci sta anche che sia una mia errata interpretazione, il fatto che Diabolik abbia deciso di rivolgersi a Nina per avere informazioni riguardo l'identità del killer mi ha dato l'impressione di un inserimento forzato della spia. In fondo, secondo me, Diabolik non aveva di certo bisogno dell'aiuto di una terza persona per raccogliere informazioni che, visto il notevole trascorso nella serie, è abituato a prendere per conto proprio, con efficienza e precisione.
Oppure, e qui ci sta che l'errore di interpretazione sia relativo anche agli albi passati nei quali è comparsa la River, ho considerato neutro un personaggio che, in realtà, neutro non lo è affatto e non lo è mai stato. Però è anche vero che, nel leggere questo albo, ho avuto proprio una percezione diversa della Nina che conoscevo.
In "Patto al veleno" (dicembre 2007), la River si scontra frontalmente con Diabolik e perde su tutti i fronti. Salva la propria vita soltanto perché Diabolik deve interrogarla e non può permettersi di ucciderla e per questo lancia il suo pugnale solo per ferirla e, nel proseguo della trama, avendo provato sulla propria pelle quanto è pericoloso rapportarsi ai due criminali, decide di non seguire gli ordini di Drake e di consegnare a Eva l'antidoto per Diabolik. Lo fa perché ha paura di una vendetta dei due criminali (e quello che succede a Drake è emblematico) non perché ha instaurato con loro un rapporto di amicizia.
In "Una strage per Eva" (luglio 2009), invece, Diabolik non sa neanche che la River ha avuto un ruolo nella liberazione di Eva. Lui crede che la sua complice sia morta, è disperato, mentre Nina, per paura che Diabolik possa scoprire tutto, agisce di sua iniziativa e si rende complice dell'evasione di Eva. Anche qui agisce per tornaconto personale (a lei fa comodo, in un primo momento, che Diabolik creda nella morte di Eva per scatenarlo e renderlo esecutore di una strage, ma poi le fa comodo liberare Eva per paura che lo stesso Diabolik venga a scoprire tutto e le faccia fare una brutta fine).
In "Rischio calcolato", maggio 2013, cerca di "giocare sporco" con Diabolik, ma è Diabolik a giocare sporco con lei e a ottenere bottino e vendetta. A lei va bene perché riesce a uscire incolume da una sorta di guerra interna nei servizi segreti e a salvare la sua posizione all'interno dell'organizzazione.
Alla luce, quindi, di queste tre esperienze passate, mi è sembrato abbastanza innaturale che Diabolik decidesse di andare proprio da lei e si rivolgesse a lei con quel tono e con quelle parole, proprio perché, mi sembra, il loro rapporto si è basato su quello scambio di utilità personale che anche tu, Andrea, hai ricalcato nel tuo commento. Scambio di utilità personale che, in questo caso, non penso Diabolik avesse bisogno visto che, secondo il mio parere, le informazioni poteva benissimo prenderle lui con la stessa velocità ed efficienza (anzi, sicuramente con maggiore efficienza).
Detto questo, però, mi conforta che mi abbia detto che voi autori cercherete, in futuro, di fare in modo che questo rapporto non risulti scontato (aria di idea diabolika che coinvolge Nina??? ), ma torno a ribadire, comunque, che la presenza di Nina, in fin dei conti, l'ho apprezzata nonostante queste mie considerazioni personali (secondo me poteva benissimo non esserci, ma, visto che è stata inserita, sono contento che sia stata affrontata in questo modo).

Ma che Diabolik possa fare un po' il bastardo, a me sta benissimo.
Accetto molto meno quando altri tentano di fare i bastardi con Diabolik e, in un modo o nell'altro, la scampano.