LA LAMA DELLA VENDETTA

Inedito aprile 2018

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    Apprendista criminale

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    Quelli che hai citato sono tutti ottimi albi, peraltro ho riletto pochissimi giorni fa la Perla Rossa e i disegni erano davvero perfetti. Magari ai disegnatori non è piaciuto l'albo che gli era stato assegnato, chissà :D
     
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    Criminale

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    CITAZIONE (DK Iudika @ 4/4/2018, 09:17) 
    No, lo ricordo bene.

    Quindi tu ricordi a memoria quanti albi abbia illustrato ogni singolo disegnatore della serie?
    Amico caro (cit.), mi fai più paura di Michael Myers.
     
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    Re del terrore

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    CITAZIONE (Neogrigio @ 4/4/2018, 13:11) 
    CITAZIONE (DK Iudika @ 4/4/2018, 09:17) 
    No, lo ricordo bene.

    Quindi tu ricordi a memoria quanti albi abbia illustrato ogni singolo disegnatore della serie?
    Amico caro (cit.), mi fai più paura di Michael Myers.

    Mica tutti. So che Zaniboni ne ha disegnati più di 300 (306 o 307) Di Bernardo 26 (compresi i GDK), Montorio più di 100, però non so di preciso quanti ne abbiano disegnati altri disegnatori.
     
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    Tranquillo, Iud, non ti devi giustificare.
    Però il nome Michele ti sta proprio bene! ErSbwQc

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    Re del terrore

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    CITAZIONE (Neogrigio @ 4/4/2018, 15:50) 
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    Che bell'uomo!!! :)
     
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  6. Sabatax
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    Albo discreto.

    Questo episodio, rientra nel novero degli albi sufficientemente buoni che non hanno però elementi durevoli di cementificazione nella memoria. C'è qualche passaggio interessante, alcuni personaggi sono ben costruiti e la storia si lascia leggere senza annoiare, suscitando, occasionalmente, dei movimenti bruschi sulla lancetta dell'interesse. Pan Mei, forse poteva dare qualcosina di più, sviluppando una relazione amicale con Diabolik in un altro albo, mentre la figlia Giada, per ora, ha dimostrato poco mordente e, onestamente, non sento la necessità di rivederla in futuro. Poi, per carità, se la storia fosse interessante, potrei cambiare idea. Trovo ottimo che Diabolik ed Eva non siano intervenuti nella vendetta di padre e figlia; per un attimo la radical chic zone anni 90' è stata dannatamente vicina e ho temuto il peggio. Nell'ultimo anno(o poco più), questa è la seconda volta che Diabolik incontra qualcuno che non solo gli è pari, ma potrebbe anche essere più in gamba di lui(alludo al programmatore di allarmi con cui effettivamente poi non si è nemmeno incontrato. Non ricordo l'albo), ciò, a mio parere è molto positivo e serve ad arricchire il suo spirito per la sfida. Che senso avrebbe, infatti, cimentarsi in obiettivi sempre facilmente raggiungibili?
    I disegni sono discreti; in alcune vignette, c'è un impiego massiccio dei retini; questa cosa non piace a tutti, a me non mi sono dispiaciuti. La cover invece è molto bella. Credo che Buffagni, abbia trovato il giusto bilanciamento nella tecnica in cui rappresentare i personaggi: un mix tra pittorico e fumettoso, e pare ora si stia concentrando sugli sfondi, riempiendoli di elementi e colori. Come già detto altrove, le sue ultime opere, mi ricordano molto le splendide copertine di Corteggi per Kriminal e Satanik. Occhio a non esagerare però!
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/1921923744546596):

    LA LAMA DELLA VENDETTA: storia di una storia.

    Il co-soggettista Andrea Pasini ci racconta com'è nata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima la storia perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non avete letto l’albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    Anche questo, come molti altri soggetti “diabolici”, è nato attraverso una serie di pranzi, in questo caso a quattro: Lotti & Mainardi da un lato del tavolo, Gomboli e il sottoscritto dall'altro lato.
    La traccia iniziale è tutta opera del lato di Lotti & Mainardi. Quando ce l'hanno proposta c'erano già, ben definitii, tutti i personaggi e anche i presupposti e l'avvio della storia. Nella loro testa c'erano inoltre, ben delineate, due scene cardine: lo stallo tra Diabolik e Pan Mei armati di coltello (una situazione da cui sarebbero potuti uscire morti entrambi) e la scena finale in cui era Giada a portare a compimento la vendetta familiare, ammazzando Gunter con i pugnali del padre. I dettagli di quello che succedeva tra l'avvio e l'epilogo erano però ancora da mettere a fuoco bene.
    Per esempio, in una prima stesura Gunter era presente allo spettacolo circense in apertura di albo però, quando ci siamo resi conto che Pan Mei sarebbe stato disposto a morire pur di vendicare la morte della moglie, siamo dovuti ricorrere ai ripari: un piccolo malore ha fatto rimanere Gunter chiuso al sicuro nella sua villa/bunker.
    Un altro cambiamento ha riguardato chi avrebbe fatto cosa durante il colpo alla villa. Inizialmente l'idea era quella di far fare il furto a Diabolik con la complicità di Pan Mei e, in cambio, Diabolik avrebbe dato a Pan Mei la possibilità di uccidere Gunter; qualcosa, però, sarebbe andato storto e Pan Mei sarebbe stato ucciso senza potersi vendicare. Lavorando in questa direzione, a un certo punto ci siamo resi conto che sarebbe stato tutto più lineare (e pure più emozionante) se il colpo si fosse dimostrato impossibile. Ossia se fosse stato impossibile portare a termine il furto rimanendo vivi. In questo modo l'unico che poteva risolvere il finale sarebbe stato Pan Mei: avrebbe rubato lui la collana per poter avere l'occasione di trovarsi faccia a faccia con Gunter e ucciderlo, sacrificando la propria vita. Presa questa decisione, ci restava però da capire come mai, un lanciatore di coltelli esperto come lui, arrivato al momento clou, sbagliava il lancio e moriva così, senza portare a compimento lo scopo della sua esistenza.
    Le abbiamo pensate un po' tutte: dalla possibilità che Gunter si presentasse protetto da una lastra di cristallo pressoché invisibile a quella che Pan Mei uccidesse senza problemi Gunter per poi scoprire che era solo un suo sosia usato come controfigura nelle situazioni pericolose. Alla fine abbiamo considerato che Pan Mei era sì un lanciatore infallibile, ma era anche un ladro alla sua prima esperienza ed è quindi in quella veste che gli abbiamo fatto commettere l'errore fatale.

     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/1930156183723352):

    “LA LAMA DELLA VENDETTA” – Dietro le quinte di Enrico Lotti e Alessandro Mainardi.

    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima la storia perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non avete letto l’albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    BREVETTO DI VOLO
    In una sequenza iniziale, Diabolik utilizza un aeroplanino radiocomandato per eseguire un sopralluogo sulla villa di Giulio Gunter. In questa scena, abbiamo voluto giocare un poco con il lettore, mostrando in parallelo la scena all’interno della villa e, con un montaggio strettissimo, il velivolo in ricognizione. Le prime vignette possono trarre in inganno, perché si ha l’impressione che sia un vero aereo quello che si libra in cielo. Si può pensare a un imminente attacco aereo, o a un lancio col paracadute… Nulla di tutto questo. Nelle vignette successive, vengono svelate le reali dimensioni dell’oggetto: è un modellino, che viene abbattuto in volo dalle guardie del corpo del sospettosissimo padrone di casa. E a pilotarlo, con un radiocomando, è Diabolik, interessato soltanto a misurare i tempi di reazione dei bodyguard…

    IL LANCIATORE DI COLTELLI
    “Il lanciatore di coltelli” era il titolo provvisorio della nostra storia, perché sin dall’inizio ci era chiaro che la sceneggiatura doveva essere incentrata su Pan Mei. Una delle prime scene che avevamo immaginato è stata, come detto anche nel Dietro le Quinte del soggetto, il “mexican stand off” tra Diabolik e Pan Mei. La domanda ci era sorta spontanea: chi è il più forte? Non volendo dare una risposta, abbiamo fatto sì che lo stallo fosse interrotto da Giada: la figlia di Pan Mei, conoscendo le abilità di entrambi, si rende conto che, se il duello fosse proseguito, ne avrebbero patito le conseguenze tutti e due. E così, tra Diabolik e Pan Mei, chi è il più bravo lanciatore di coltelli? In ogni caso, non lo sapremo mai…

    COREOGRAFIA PER UNA RAPINA
    Una delle scene che ci ha fatto penare maggiormente è stata quella dello show privato nella villa di Gunter, che Diabolik usa come “cavallo di Troia” per il suo colpo. I personaggi coinvolti erano molti (Diabolik, Eva, Pan Mei, Giada, Gunter, le guardie, gli invitati), e ciascuno doveva svolgere la propria parte, nel modo più razionale e naturale possibile. Abbiamo disegnato alcune mappe per precisare la collocazione di alcuni elementi-chiave all’interno della villa (per esempio, la grata di accesso al condotto dell’aria) e per stabilire e visualizzare i movimenti di ogni attore, ideando una specie di coreografia molto dettagliata che alla fine è stata utilissima per creare una scena che doveva essere lunga e fluida.

    UN PUGNALE COL TURBO
    Quando Pan Mei esegue il colpo, seguendo le direttive di Diabolik, è consapevole di trovarsi in una situazione senza via d’uscita: si ritrova infatti prigioniero nella gabbia di sbarre indistruttibili che calano dal soffitto e che impediscono la sua, peraltro non voluta, fuga. L’unico modo per consegnare la collana a Diabolik era quindi farla volare via attraverso una finestrella del locale, attorcigliata a un pugnale speciale. Ma per abile che fosse nell’arte del lancio dei coltelli, Pan Mei non poteva fare miracoli. Non gli bastavano le sue capacità prodigiose, né il suo coltello, per quanto di eccezionale fattura. L’idea risolutiva è venuta a Mario Gomboli: un “pugnale col turbo”, naturalmente messo a punto da Diabolik! Un pugnale, cioè, con un piccolo razzo nel manico, che fornisse la propulsione necessaria per infrangere il vetro e percorrere il tragitto necessario a superare il muro perimetrale del giardino della villa.

    COLPO DI SCENA FINALE
    Due coltelli, apparsi dal nulla, scagliati con forza e mira precisa abbattono le prime due guardie. Altre due lame, lanciate simultaneamente, eliminano le altre due. Chi è il lanciatore? Dal momento che Pan Mei è morto nelle tavole precedenti, la risposta sembrerebbe una sola: Diabolik, accorso in aiuto di Giada! E invece, no. Sorpresa! È Giada, la figlia adolescente di Pan Mei. Sua assistente, come abbiamo visto in precedenza; ma anche sua allieva, si scopre ora, nell’arte del lancio del coltello. Con un colpo di scena che sorprende Eva e Diabolik (e, speriamo, anche molti lettori) Giada può infine realizzare il suo obiettivo: vendicare la madre e il padre, morti entrambi per mano di Gunter e dei suoi scagnozzi.

    ARRIVEDERCI?
    La scena finale getta una luce diversa su Giada, che non è più solo una graziosa adolescente, che accompagna devotamente il padre, ma una giovane donna decisa e determinata, pronta anche ad agire d’impulso, come vuole la sua giovane età. Nelle scene in cui compare Giada abbiamo cercato di approfondire la sua personalità e abbiamo voluto mostrare come si crei un feeling di simpatia e rispetto tra lei ed Eva. E, come dice la stessa Giada nell’ultima vignetta, congedandosi da Eva: “Chissà? Forse un giorno ci rivedremo…”

     
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