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.In ogni caso, complimenti meritatissimi a Roberto Altariva per la cura dei personaggi e per il bellissimo siparietto tra lo zio volpone e Altea a conclusione della vicenda.
In realtà, il dialogo in cui Von Waller dichiara il suo amore per la defunta, i motivi che l'hanno spinto a lasciarla, e zio e nipote si dicono ciò che hanno significato uno per l'altro, è stato suggerito da Michele. Io ho aggiunto il parallelo tra il rapporto del Generale con Veronica e quello di Altea con Ginko, e la battuta finale per stemperare il tutto.CITAZIONEDomanda: il riferimento al grande gioco, da dove è preso? Si riferisce al film medesimo del 1954?
No. Non ricordo di aver mai visto il film di Siodmak e leggendone la trama non mi sembra sia in alcun modo collegato a questa storia o allo spionaggio in sé.
Non so indicare una fonte precisa per il termine, ma definizioni simili per il mondo dello spionaggio sono abbastanza comuni.Sequenza preferita;
Il mascheramento per chiedere la donazione a casa del generale.
Sono certo che anche gli autori si saranno divertiti a scriverla.
Esatto. E non poco
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Sabatax .
User deleted
CITAZIONEIn realtà, il dialogo in cui Von Waller dichiara il suo amore per la defunta, i motivi che l'hanno spinto a lasciarla, e zio e nipote si dicono ciò che hanno significato uno per l'altro, è stato suggerito da Michele. Io ho aggiunto il parallelo tra il rapporto del Generale con Veronica e quello di Altea con Ginko, e la battuta finale per stemperare il tutto.
Bello, bello, bello. Bravi a entrambi.CITAZIONENo. Non ricordo di aver mai visto il film di Siodmak e leggendone la trama non mi sembra sia in alcun modo collegato a questa storia o allo spionaggio in sé.
Non so indicare una fonte precisa per il termine, ma definizioni simili per il mondo dello spionaggio sono abbastanza comuni.
Ricordo un filmone di guerra visto con mio nonno quasi 35 anni fa sulle reti rai, dove si faceva questo riferimento(non era il film di Siodmak, c'era un bambino che apprendeva le regole del grande gioco); te l'ho chiesto nel caso ti fossi ispirato a quello perchè mi sarebbe piaciuto rivederlo. Grazie per le risposte.. -
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Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/2059506290788340):
LA PROVA DECISIVA: storia di una storia.
Il co-soggettisti Michele Iudica e Andrea Pasini ci raccontano come si è sviluppata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
LA VERSIONE DI MICHELE IUDICA
Da sempre, sono appassionato di storie diabolike ambientate in Beglait e dei personaggi ad esso connessi. Durante una delle riletture di alcuni di questi episodi, mi è venuta l'idea di coinvolgere il generale Von Waller in una nuova avventura, di carattere giallo e misterioso.
Ho ipotizzato l'incontro casuale con una vecchia fidanzata, il riaccendersi della loro passione, la morte di lei e l'incriminazione e l'arresto per omicidio. Una volta che mi è stata accettata l'idea, ho presentato un soggetto articolato, all'interno del quale il ruolo di Diaboik ed Eva assumeva caratteristiche “particolari” che, a mio modo di vedere, rendevano il soggetto a rischio bocciatura. Nonostante un iniziale tentennamento, avevo deciso che comunque valeva la pena provare ad andare avanti per la mia strada, tenendomi da parte un'alternativa che avrebbe salvato il soggetto in calcio d'angolo. Come previsto, una parte del soggetto non poteva essere accettata così come l'avevo presentata, ma poteva esserlo la sua alternativa. Ciò ha, però, presupposto un lavoro di modifica abbastanza pesante da parte della coppia Gomboli – Pasini che ha trasformato la mia versione in un nuovo soggetto che, sebbene avesse un'impalcatura simile a come l'avevo progettato io, ne modificava dinamiche e situazioni.
È rimasto inalterato il ruolo di Volpone all'interno della storia, compresa la parte finale in cui dichiara i sentimenti nei confronti di Altea e in cui lei ammette di averlo sempre visto come un padre (ammetto che il soggetto è stato scritto in funzione di quella scena); è rimasta inalterata l'identità dell'assassino, ma è cambiato il modo in cui si presenta al lettore; è rimasto inalterato che Diabolik ed Eva, nell'ombra, abbiano creato prove contro Volpone, ma è cambiato il modo in cui queste sono state procurate e usate; è stato confermato Malden, ma è stato reso il titolare dell'indagine, al posto di Ginko.
Insomma, tanti cambiamenti che hanno reso questa storia “diversa” da ciò che avevo immaginato, ma, allo stesso tempo, perfettamente in linea con ciò che volevo raccontare.
LA VERSIONE DI ANDREA PASINI
La primissima versione dell'idea che ci ha proposto Michele prevedeva una soluzione che, come lui immaginava, abbiamo ritenuto troppo “osé”. Lì infatti era Diabolik a uccidere a sangue freddo Veronica e a incastrare Volpone per fare ereditare il nipote per poi derubarlo.
Il piano B di Iudica prevedeva invece che il colpevole fosse direttamente il nipote e che Diabolik si limitasse ad approfittare della situazione. Questo lo abbiamo accettato.
La parte su cui siamo intervenuti di più riguardava le indagini della polizia: all'inizio il personaggio di Veronica era quello di una forte giocatrice indebitata con una bisca clandestina del Beglait e i sospetti di Ginko si concentravano su di loro, in redazione abbiamo preferito focalizzarci di più su Volpone, rendendo Veronica una ex-spia e facendo piuttosto pensare che potesse essere un avversario del generale ad aver commesso l'omicidio.
In ogni caso i punti cardine del soggetto di Michele sono sopravvissuti fino alla stesura definitiva: il ritorno di passione dopo tanto tempo tra il generale e la baronessa, l'omicidio della zia (a opera del nipote) “appioppato” a Von Waller anche grazie al segreto aiuto di Diabolik ed Eva e, soprattutto, il dialogo tra Altea e suo zio che metteva bene a fuoco il tipo di legame che c'è tra i due.
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Non ho capito una cosa: se l'identità dell'assassino è rimasta inalterata tra le due stesure, perché Pasini afferma che SPOILER (clicca per visualizzare)nella prima versione a uccidere Veronica sarebbe stato Diabolik?
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.Non ho capito una cosa: se l'identità dell'assassino è rimasta inalterata tra le due stesure, perché Pasini afferma cheSPOILER (clicca per visualizzare)nella prima versione a uccidere Veronica sarebbe stato Diabolik?SPOILER (clicca per visualizzare)Perché nella mia versione l'assassino era Diabolik.
Però ritenevo che una cosa di questo tipo (Diabolik che uccide a sangue freddo una persona innocente e "simpatica",per di più anziana) potesse non essere vista di buon occhio da Gomboli e, effettivamente, così è stato.
Proprio per questo motivo mi ero costruito un piano B, un'alternativa, cioè che l'assassino, invece di essere Diabolik fosse il nipote e il maledetto criminale approfittasse della situazione come ne ha approfittato nella storia.
La versione del nipote assassino è stata quella che la Redazione ha accettato.. -
.Non ho capito una cosa: se l'identità dell'assassino è rimasta inalterata tra le due stesure, perché Pasini afferma cheSPOILER (clicca per visualizzare)nella prima versione a uccidere Veronica sarebbe stato Diabolik?
Per chiarire meglio le cose, l'idea di Michele che è stata accettata dalla redazione è la versione B,SPOILER (clicca per visualizzare)con il nipote come omicida.
La stesura del soggetto da parte di Gomboli e Pasini ha modificato molti elementi dell'idea di Michele, visto che - per esempio - non c'erano riferimenti allo spionaggio nell'originale, ma non ha modificato l'identità dell'assassino rispetto alla versione accettata, cioè la B.. -
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Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/2071456959593273):
LA PROVA DECISIVA - Dietro le quinte di Roberto Altariva
Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
UN SOSPETTO POCO SOSPETTO – Nel soggetto era indicato che nonostante i lettori avrebbero perso presto qualsiasi dubbio sul fatto che “Volpone” fosse l’assassino, all’inizio si poteva cercare di mantenere i sospetti anche su di lui.
Personalmente, invece, non ho mai avuto dubbi sul fatto che nessun lettore avrebbe ritenuto colpevole lo zio di Altea, quindi ammetto che in fase di scrittura non mi ero per nulla impegnato al riguardo. Per esempio, nella vignetta di tavola 16 in cui vediamo Veronica entrare nell’albergo, i pensieri di “Volpone” evidenziavano la sua sorpresa di trovarla lì, cosa che avrebbe cancellato fin da subito qualsiasi sospetto che il generale fosse stato mandato in quell’albergo perché aveva ricevuto ordine di ucciderla. La redazione ha prontamente modificato il contenuto della nuvoletta per tentare di mantenere il dubbio, così come ha eliminato un altro pensiero del generale all’uscita dalla camera di Veronica, che rendeva evidente che lei in quel momento era ancora viva.
IL DIABOLICO BIONDO – Mi ero invece concentrato nel far sospettare a chi legge che “il biondo” che vedevamo prima tener d’occhio “Volpone” e Veronica al ristorante e poi incrociare il generale nel corridoio dell’albergo, fosse Diabolik. D’altra parte, la scena del secondo strangolamento di Veronica coi guanti di “Volpone” avrebbe dovuto far pensare che era stato il nero criminale a farlo incastrare per il delitto.
Mentre il soggetto prevedeva quindi che sia Diabolik che Eva fossero presenti al ristorante nella scena del pranzo fra il generale e Veronica e il successivo dialogo fra i due facesse capire che entrambi avevano ascoltato i loro discorsi, io ho fatto sì che il solo Diabolik fosse presente al pranzo e raccontasse poi il tutto a Eva. Altrimenti sarebbe stato evidente che il biondo non era Diabolik, visto che al tavolo con lui non c’era alcuna donna che potesse essere Eva mascherata.
DAL POP AL METAL – La musica non è certo fra i temi trattati più frequentemente in Diabolik, ma stranamente mi sono trovato a scrivere una dietro l’altra due storie in cui, per quanto in chiave minore, era presente l’elemento musicale. Se nell’albo di maggio (“Trovate quel rifugio!”) avevo dovuto scegliere una canzone da far eseguire a una cantante pop sul palco, qui dovevo semplicemente prima nominare e poi mostrare brevemente un concerto. Per contrasto con il pop della mia storia precedente, ho quindi deciso di inserire un gruppo Heavy Metal. In questo caso non era necessario trovare una canzone adatta da far loro eseguire e mi sono limitato a dare un nome al gruppo: Silver Knights mi è parso più che adatto per dei metallari.
NIENTE TRAPPOLE; MA UN PO' DI IRONIA – Inizialmente la scena in cui Diabolik ed Eva si impossessano di un paio di guanti del generale per farlo accusare del delitto era completamente diversa. I due penetravano non nella villa della generale, ma in un attico a Lusten (la capitale del Beglait) da lui usato a volte per “lavoro”. Qui dovevano darsi da fare per disinnescare una serie di trappole simili a quelle dei rifugi di Diabolik per finalmente riuscire a raggiungere la camera da letto e appropriarsi dei guanti.
Avevo già sceneggiato l’intera sequenza, ma io per primo ritenevo un po’ esagerata quella versione “bondiana” (o “diabolika”, appunto) del “covo da spia” di Von Waller. Visto che non ero il solo a pensarla così, è stato deciso di eliminare la scena e sostituirla con una differente e Andrea Pasini, dalla redazione, mi ha suggerito di inserire al suo posto una scena ironica. Ho quindi ideato la sequenza in cui Diabolik ed Eva si spacciano per un conte e una contessa alla ricerca di una busta con un assegno del generale per opere di beneficienza, e devo dire di essermi molto divertito. Pasini ha poi migliorato la scena sostituendo la mia idea di Diabolik/Conte che faceva scivolare la busta in terra, parzialmente sotto al tappeto, con un efficace lancio della busta che va a infilarsi fra altri documenti posti sulla scrivania.
DI AMICIZIE E CONTROLLI – Nel finale, per giustificare il fatto che Diabolik non prendesse il posto del nipote di Veronica per recarsi in banca e ritirare lui la parure di diamanti, inizialmente era stato pensato di fare che il direttore della banca fosse un vecchio amico di famiglia e che Diabolik non fosse certo di poter reggere la parte di Attilio davanti a lui che lo conosceva così bene.
Dato, però, che si affermava che la banca era sicurissima e che Diabolik per impossessarsi della parure doveva farla uscire da lì, è stato ritenuto più appropriato inserire un controllo del volto per chi accedeva al caveau, ipotesi che era stata inizialmente scartata perché si era pensato che in caso di un controllo simile sarebbe stata scoperta anche la barba falsa di Attilio. In seguito, però, si è giudicato che se la barba era ben incollata, non era irrealistico che superasse il controllo.
IL TITOLO – Il titolo di lavorazione della storia era semplicemente “Volpone”, il soprannome del generale che in realtà in questa storia non viene nemmeno mai utilizzato.
Personalmente avevo proposto un hitchcockiano “Il Sospetto” come titolo definitivo, o anche “Sotto Accusa”, ma la redazione ha preferito fare una scelta differente.
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.LA PROVA DECISIVA - Dietro le quinte di Roberto Altariva
I due penetravano non nella villa della generale, ma in un attico a Lusten (la capitale del Beglait) da lui usato a volte per “lavoro”. Qui dovevano darsi da fare per disinnescare una serie di trappole simili a quelle dei rifugi di Diabolik per finalmente riuscire a raggiungere la camera da letto e appropriarsi dei guanti.
A tal proposito mi sovviene una spassosa serie di post pubblicata qualche anno fa da Andrea Pasini sul suo blog in cui analizzava le differenze fra il mondo reale e quello di Diabolik.
A quell'elenco mi verrebbe da aggiungere:
Nel mondo di Diabolik chiunque può legittimamente installare in casa dei sistemi antifurto mortali, nel mondo reale neppure Matteo Salvini promuoverebbe una legge simile. Forse.. -
.A tal proposito mi sovviene una spassosa serie di post pubblicata qualche anno fa da Andrea Pasini sul suo blog in cui analizzava le differenze fra il mondo reale e quello di Diabolik.
A quell'elenco mi verrebbe da aggiungere:
Nel mondo di Diabolik chiunque può legittimamente installare in casa dei sistemi antifurto mortali, nel mondo reale neppure Matteo Salvini promuoverebbe una legge simile. Forse.
Per carità, non aggiungere altro... Metti che legge questo topic e gli viene l'idea di promuovere questa iniziativa...
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Quell'elenco è sempre in costante aggiornamento (almeno nella mia testa, col guaio però che poi col tempo di qualcosa mi dimentico). Per esempio, questo mese, mi è venuto da segnare: "nel mondo di Diabolik la fisiologia umana è un po' diversa e non esiste il concetto di donatore sanguigno universale", ma questo non è il thread giusto
E anzi, magari un giorno apriamo un thread in cui chi vuole può aggiungere le differenze che ha scoperto lui.. -
.Nel mondo di Diabolik chiunque può legittimamente installare in casa dei sistemi antifurto mortali, nel mondo reale neppure Matteo Salvini promuoverebbe una legge simile. Forse.
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Comunque, in genere le trappole mortali vengono utilizzate da Diabolik o da altri criminali.
Questa storia sarebbe stata un'eccezione, dovuta al fatto che "Volpone" ha segreti di Stato da custodire. Ma alla fine la cosa è stata ugualmente giudicata eccessiva ed eliminata.. -
.CITAZIONE (andrea pasini @ 18/7/2018, 13:30)magari un giorno apriamo un thread in cui chi vuole può aggiungere le differenze che ha scoperto lui.
Se mi dai l'ok a copiare qui i tuoi post li recupero e apparecchio il topic.in genere le trappole mortali vengono utilizzate da Diabolik o da altri criminali.
Ci sta, non ho la memoria di Michele che collega ogni singolo trucco al rispettivo proprietario
Certo è che negli anni abbiamo visto Diabolik dover superare sistemi di sicurezza che includevano scariche elettriche, gas tossici, aghi avvelenati e chi più ne ha più ne metta. Un vasto campionario di antifurto con effetti collaterali che andavano dall'omicidio volontario al sequestro di persona, passando per le lesioni gravi
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.è stato deciso di eliminare la scena e sostituirla con una differente e Andrea Pasini, dalla redazione, mi ha suggerito di inserire al suo posto una scena ironica. Ho quindi ideato la sequenza in cui Diabolik ed Eva si spacciano per un conte e una contessa alla ricerca di una busta con un assegno del generale per opere di beneficienza, e devo dire di essermi molto divertito.
L'avevo presunto nel mio commento all'albo.
Davvero una scelta azzeccata.
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LA PROVA DECISIVAInedito luglio 2018 |
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