SPIETATI!

Inedito dicembre 2018

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    Davvero un ottimo albo, pieno d'azione, colpi di scena e capovolgimenti di fronte.

    Solo una cosa non mi torna
    Il vecchio Selt a pagina 89 dice alla talpa di ammanettare al polso Barbara, ma nelle pagine successive lei è bella tranquilla senza manette che guida la moto, mi sembra un bel buco di sceneggiatura questo.
     
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    CITAZIONE (Watagash @ 11/12/2018, 10:48) 
    Solo una cosa non mi torna
    Il vecchio Selt a pagina 89 dice alla talpa di ammanettare al polso Barbara, ma nelle pagine successive lei è bella tranquilla senza manette che guida la moto, mi sembra un bel buco di sceneggiatura questo.

    Ho eliminato lo spoiler, tanto non mi sembrava necessario in questo caso.

    Per il resto, ti segnalo che hai frainteso:
    Nella prima vignetta, Rudy dice a Selt che la valigetta vuole portarla lui e nella vignetta successiva Selt gli risponde: "Va bene, ammanettala al polso", facendo quindi riferimento alla valigetta.
    Infatti, poi a tavola 100 vediamo che Rudy ha ancora la valigetta ammanettata al suo polso e se la toglie nell'ultima vignetta della tavola, aprendo le manette.
     
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    SPIETATI!: storia di una storia.

    Il soggettista Andrea Pasini ci racconta come si è sviluppata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    Come è successo più volte in passato, lo spunto per questo albo è nato da una chiacchierata tra il nostro direttore Mario Gomboli e la nostra responsabile della supervisione di soggetti e sceneggiature Licia Ferraresi. Il fatto che i due siano marito e moglie e che, quindi, abbiano occasione di vedersi e scambiarsi opinioni anche fuori dalla redazione li porta spesso a tirare fuori idee assieme. Poi Mario le sviluppa per conto proprio o con l'aiuto di Tito Faraci o, come in questo caso, del sottoscritto.
    Il nucleo narrativo da cui è nato tutto è messo in scena a partire da tavola 30 (pag. 32) dove troviamo Diabolik ed Eva che se ne stanno tranquilli in un loro rifugio, l'irruzione della polizia però li costringe ad abbandonarlo in tutta fretta, scopriranno poi che gli agenti non erano lì per loro ma per inseguire un altro criminale che solo per sfortuna (di Diabolik ma soprattutto dei poveri poliziotti) era scappato passando di là.

    Partendo da quella scena dovevamo decidere chi era il fuggiasco e per quale motivo la polizia lo stava inseguendo e, in parallelo, anche capire come far incrociare di nuovo la sua strada con quella del Re del Terrore (perché, se non avessimo trovato un motivo per farli rincontrare, non ci sarebbe stata nessuna storia da raccontare).
    Così abbiamo immaginato una piccola e sanguinaria banda di rapinatori che, in genere, operava a un livello più basso di quello di Diabolik ma che, eccezionalmente, grazie alla spiata di una talpa, era riuscita a mettere le mani su un bottino che anche i Nostri avrebbero potuto apprezzare.

    Quindi la storia l'abbiamo sviluppata contemporaneamente in due direzioni: verso l'inizio, per raccontare al lettore come si era arrivati all'arresto e alla fuga di Aldo Conner. E verso la fine, per mostrare come Diabolik ed Eva sarebbero riusciti ad accaparrarsi il preziosissimo gioiello in mano alla banda del bazooka.
    Il motivo del furto diaboliko, ufficialmente, è ottenere una sorta di “risarcimento” per il rifugio andato perduto, io però sospetto che dietro ci sia anche dell'altro. Diabolik sapeva che della cattura di Conner si sarebbe occupato Ginko e l'ispettore sapeva che lui avrebbe tentato di rubare la spilla. Sono quasi sicuro che il maledetto criminale non si sia voluto sottrarre alla sfida e ne abbia approfittato, ancora una volta, per riuscire a battere il suo eterno avversario.

     
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 11/12/2018, 16:12) 
    Il motivo del furto diaboliko, ufficialmente, è ottenere una sorta di “risarcimento” per il rifugio andato perduto, io però sospetto che dietro ci sia anche dell'altro. Diabolik sapeva che della cattura di Conner si sarebbe occupato Ginko e l'ispettore sapeva che lui avrebbe tentato di rubare la spilla. Sono quasi sicuro che il maledetto criminale non si sia voluto sottrarre alla sfida e ne abbia approfittato, ancora una volta, per riuscire a battere il suo eterno avversario.

    Trovo magnifico che gli stessi autori cerchino nei propri personaggi delle dinamiche psicologiche a cui non si fa cenno negli albi.
    È come se vivessero anche oltre la loro penna.
     
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  5. fedepyni
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    CITAZIONE
    È come se vivessero anche oltre la loro penna.

    Concordo pienamente, l'avevo notato pure io, anche se riferendomi ad un aspetto diverso dell'albo.
     
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    CITAZIONE (rob.seven @ 11/12/2018, 12:10) 
    CITAZIONE (Watagash @ 11/12/2018, 10:48) 
    Solo una cosa non mi torna
    Il vecchio Selt a pagina 89 dice alla talpa di ammanettare al polso Barbara, ma nelle pagine successive lei è bella tranquilla senza manette che guida la moto, mi sembra un bel buco di sceneggiatura questo.

    Ho eliminato lo spoiler, tanto non mi sembrava necessario in questo caso.

    Per il resto, ti segnalo che hai frainteso:
    Nella prima vignetta, Rudy dice a Selt che la valigetta vuole portarla lui e nella vignetta successiva Selt gli risponde: "Va bene, ammanettala al polso", facendo quindi riferimento alla valigetta.
    Infatti, poi a tavola 100 vediamo che Rudy ha ancora la valigetta ammanettata al suo polso e se la toglie nell'ultima vignetta della tavola, aprendo le manette.

    Giusto, ho capito male io, ho rivisto la parte ed hai ragione.
     
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    E' passato un po' di tempo e posso dire la mia, dopo aver letto con interesse tutti i commenti precedenti (grazie, Rob, per la tua partecipazione :) ).

    Premetto che la storia mi è piaciuta, ho trovato interessante il soggetto e, soprattutto, il modo in cui è stato raccontato (mi riferisco, in particolare, all'arrivo della polizia nel giardino del rifugio diaboliko e alla ricostruzione a posteriori dell'evasione di Aldo). Volevo, però, condividere con voi una riflessione e chiamare in causa il buon Andrea Pasini visto che, da quanto ho capito, ciò che vorrò porre in evidenza, deriva proprio dal soggetto e non dalla sceneggiatura.
    Caro Andrea, ma Ginko, era davvero necessario coinvolgerlo? Mi spiego meglio: è chiaro che lo si è fatto perché era necessario un ostacolo di notevole entità nella seconda parte della storia, ma la mia impressione è stata che, per come è stata realizzata e strutturata la trama, il suo ruolo e la sua figura ne siano usciti eccessivamente ridimensionati, non tanto nei confronti di Diabolik (ci può stare e, il più delle volte, finisce proprio in questo modo), quanto nei confronti di Barbara. Secondo me (opinione personalissima, si intende :) ), nel momento in cui si è deciso di coinvolgerlo, bisognava, almeno, fare in modo che ottenesse una "parziale vittoria" e quindi riuscisse ad assicurare alla giustizia Aldo e Barbara, entrambi.
    Ginko è destinato a perdere il 99,9 % delle volte, perché altrimenti il fumetto finirebbe e nessuno vuole che finisca, ma, se vogliamo che mantenga un po' lo status di nemico per eccellenza di Diabolik, tutte queste sconfitte non gli fanno bene.
    Magari questa riflessione mi è venuta in un momento in cui sto analizzando molto il ruolo di Ginko all'interno della serie (e Andrea sa bene cosa ne penso visto che ne abbiamo parlato più volte, anche a voce) e quindi questa storia è capitata "nel momento peggiore", però questo particolare mi è balzato subito all'occhio e mi ha fatto storcere un po' il naso.
    Niente mi vieta di immaginare che, in realtà, Barbara sia stata alla fine arrestata (il finale della storia non ce lo dice), però, penso che, se voi autori aveste voluto farla arrestare, lo avreste fatto vedere nel fumetto. Il fatto di omettere il particolare mi fa pensare che la vostra intenzione sia stata quella di salvarla dall'arresto.
     
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 14/12/2018, 10:16) 
    Caro Andrea, ma Ginko, era davvero necessario coinvolgerlo? Mi spiego meglio: è chiaro che lo si è fatto perché era necessario un ostacolo di notevole entità nella seconda parte della storia,

    Non solo per quello, direi. Secondo me, in questo caso non coinvolgere Ginko era praticamente impossibile.
    L'idea di partenza della storia, come hai letto anche tu, era proprio quella dei poliziotti che penetrano per caso nel giardino del rifugio di Diabolik durante l'inseguimento. Nel momento in cui la polizia si imbatte in un rifugio di Diabolik, per le regole clervilliane è inevitabile che il caso finisca in mano a Ginko. Giustificare la sua assenza sarebbe stato difficile. Lo si dava malato? O in ferie fuori Clerville? :lol:


    CITAZIONE
    ma la mia impressione è stata che, per come è stata realizzata e strutturata la trama, il suo ruolo e la sua figura ne siano usciti eccessivamente ridimensionati, non tanto nei confronti di Diabolik (ci può stare e, il più delle volte, finisce proprio in questo modo), quanto nei confronti di Barbara. Secondo me (opinione personalissima, si intende :) ), nel momento in cui si è deciso di coinvolgerlo, bisognava, almeno, fare in modo che ottenesse una "parziale vittoria" e quindi riuscisse ad assicurare alla giustizia Aldo e Barbara, entrambi.

    Modifico mettendo tutto sotto spoiler, dato che Andrea mi ha criticato :P

    Sto riguardando il materiale di lavorazione della storia proprio in questi giorni, per il Dietro le Quinte, e posso dirti che l'idea era proprio che beccare Aldo fosse la piccola vittoria da dare a Ginko nel finale. In una delle prime versioni del soggetto, quando il finale non era ancora stato stabilito del tutto, c'era una nota apposita di Andrea per Mario che indicava che la cattura di Aldo da parte della polizia (riporto la nota pari pari) "potrebbe essere un premio di consolazione per l’ispettore che, altrimenti, sarebbe un po’ troppo perdente su tutta la linea"; questo quando ancora il personaggio che poi è diventato "Barbara" era un uomo e non era chiaro che fine fargli fare.

    Io non ho lavorato direttamente al soggetto ma ho ricevuto da Andrea le varie versioni man man che venivano sviluppate per dare qualche parere. La mia impressione è che nella fase iniziale l'unico dei tre criminali ritenuto veramente importante come personaggio era Aldo. Aldo è chiaramente il capo della banda, è lui che uccidere l'agente che aveva fatto da basista per il colpo, e sempre lui uccide poi l'ispettore e il sergente, e inoltre la storia inizialmente si intitolava "Il Fuggiasco" (un titolo riferito a lui solo, nonostante poi fosse in fuga coi suoi complici).
    Anche per la dinamica della storia, a me pare evidente che per la polizia l'elemento basilare da catturare fra i tre, fosse Aldo; gli altri erano "semplicemente" i suoi complici.
    Credo che sia questo fattore che fin dall'inizio ha portato a pensare che prendere lui fosse sufficiente come vittoria per Ginko, anche se in seguito, sviluppando la storia, un secondo membro della banda - ovvero Barbara - con la trasformazione da uomo a donna e con lo sviluppo del finale, è diventato più importante di quanto inizialmente appariva.


    O almeno, questa è l'idea che mi sono fatto io.
    Andrea potrà smentirmi se ritiene che abbia detto stupidaggini :P

    Edited by rob.seven - 15/12/2018, 18:49
     
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    Confermo tutto quanto detto da Roberto.

    (per sicurezza metto tutto quello che ho da aggiungere sotto spoiler ché ho l'impressione che Rob sia stato un po' troppo sportivo a riguardo ;) [EDIT vedo che Rob ha modificato mettendo tutto sotto spoiler, da spoiler-freak quale sono, me ne compiaccio] )

    Nei limiti del possibile, limiti oggettivi (caratteristiche della storia) e soggettivi (le mie capacità), pongo sempre attenzione alla posizione di Ginko, proprio per evitare che sia usato solo come un comodo strumento narrativo col rischio di sminuirne la figura. E l'idea iniziale che avevamo sviluppando questa storia era infatti che, come premio di consolazione, Ginko sarebbe riuscito a mettere le mani su Aldo che era "il fuggiasco" che dava il titolo di lavorazione della storia (e nella scena da cui siamo partiti con Gomboli l'uomo in fuga era solo uno, i complici sono stati aggiunti strada facendo) i due complici dell'uomo sarebbero morti oppure sarebbero stati arrestati anche loro, non era importante (ma di sicuro non l'avrebbero fatta franca). Questa cosa è, in parte, rimasta visto che Aldo alla fine muore per mano dei poliziotti, non volendo farsi catturare vivo, a riguardo non varrebbe l'eventuale obiezione che è grazie a Barbara che viene ucciso perché dovrebbe essere abbastanza evidente che, se Barbara non lo avesse usato come diversivo, Ginko e i suoi uomini avrebbero catturato o ucciso entrambi.
    Il problema, per Ginko, è che, nel corso della scrittura del soggetto, il personaggio di Barbara è passato dall'essere un semplice comprimario (appena più importante del terzo complice) all'essere una coprotagonista a tutti gli effetti. Un personaggio che c'è piaciuto muovere e che non escludiamo di far tornare (sempre solo se ci verrà in mente l'idea giusta per lei, come da nostra abitudine, visto che i ritorni decisi "a tavolino" non ci piacciono).
    A quel punto volevamo darle una possibilità di salvezza (e, nonostante il finale sia un pochino aperto, Michele si può mettere l'animo in pace: Barbara ce l'ha fatta ;) ) e questo ha sicuramente ridotto la contropartita che avevamo riservato a Ginko. Ridotto più nella forma che nella sostanza (nella sostanza è come dice Roberto, il ricercato numero uno è Aldo e quello Ginko "se lo porta a casa") ma in una narrazione la forma è spesso più importante della sostanza. Però – a mio avviso – con l'attuale finale, il ruolo ginkesco di mastino implacabile viene in qualche modo rimarcato, infatti è grazie al fatto che sta arrivando l'ispettore e i suoi uomini che il lettore è certo che Aldo e Barbara sono spacciati e questa è la premessa narrativa necessaria per mettere Barbara nella condizione di avere l'idea che riuscirà a metterla in salvo.


    Edited by andrea pasini - 16/12/2018, 01:53
     
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    Che fosse assolutamente impossibile non coinvolgere Ginko, ne sono pienamente consapevole, anzi,
    se, dopo la casuale irruzione al rifugio, nessuno lo avesse preso in considerazione, sarei stato il primo a dire "ma Ginko???". Quindi, che ci dovesse essere, penso sia doveroso e giusto.
    Ma questo aspetto apre un altro problema, che riguarda più nel particolare il ruolo che Ginko svolge all'interno della storia e ciò che riesce a ottenere. Per come è stata costruita la storia, per ciò che arriva dalla lettura dell'albo (quindi tralasciando tutti i discorsi che sono stati fatti durante la realizzazione del soggetto), per ciò che si legge ad albo finito e fresco di stampa, il personaggio di Barbara, importante ai fini della storia, pur con il suo senso di rispetto e la sua costruzione non totalmente negativa, riesce a "fregare" Ginko (fosse riuscita a fuggire grazie al diretto coinvolgimento di Diabolik ed Eva lo avrei accettato maggiormente) e, come confermato da Andrea, a far perdere le sue tracce.
    Personalmente, amo moltissimo il personaggio di Ginko, mi piacerebbe vederlo protagonista e parzialmente vincente, visto che totalmente non si può :) . Quindi, quando sono presenti nella trama queste "partite a tre", penso sia il momento giusto per dare all'Ispettore quelle parziali vittorie di cui ha assoluto bisogno per restare credibile come nemico per eccellenza di Diabolik.


    E' chiaro che si tratta di un dettaglio, alla fine la storia mi è piaciuta, però un dettaglio che mi ha fatto pensare e mi interessava esternare queste riflessioni :)
     
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    Mah, credo che nell'arco dell'annata siano stati altri gli episodi in cui il ruolo di Ginko è risultato incolore se non proprio svilito.
    Mi riferisco a Cappio alla gola
    un albo che sarebbe stato perfetto per mettere in luce le doti investigative dell'ispettore, in cui invece la sua indagine consiste nell'andare a chiedere a degli spacciatori se avessero visto qualcosa e questi gli consegnano direttamente la foto dell'assassino

    e Trovate quel rifugio
    dove addirittura Ginko dà per scontato senza averne alcun riscontro che Diabolik sia riuscito a fuggire e fa rientrare tutti gli uomini: una resa immotivata e assolutamente non da lui.

    In questo Spietati, onestamente, non l'ho visto ridimensionato come dici tu.
    E poi non mettere in testa agli autori l'idea di usare ancora meno l'ispettore, ché già si vede troppo poco per i miei gusti :D
    Cchiù Ginko ppe' tutti!
     
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    Non sarà a breve, ma con Mario ci siamo dati tempo fa il compito di scrivere una storia in cui Ginko fosse completamente vincente (e quindi Diabolik completamente perdente, senza però che questa storia ponesse fine alle serie ;) ) la sfida l'ho lanciata io, Mario l'ha raccolta e – assieme – abbiamo ipotizzato a come potrebbe finire un'avventura del genere. Anche se il finale (che c'è al 70%) è l'aspetto più importante di una storia del genere, l'abbiamo comunque lasciata in un cassetto in attesa di avere le idee giuste per incastrare tutto.
    Visto che è una storia a cui tengo e che non ci corre dietro nessuno, non mi va di forzarci a chiuderla per forza.

    Prima o poi uscirà e vedremo che ne pensate.
     
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    CITAZIONE (andrea pasini @ 18/12/2018, 17:20) 
    Non sarà a breve, ma con Mario ci siamo dati tempo fa il compito di scrivere una storia in cui Ginko fosse completamente vincente (e quindi Diabolik completamente perdente, senza però che questa storia ponesse fine alle serie ;) ) la sfida l'ho lanciata io, Mario l'ha raccolta e – assieme – abbiamo ipotizzato a come potrebbe finire un'avventura del genere. Anche se il finale (che c'è al 70%) è l'aspetto più importante di una storia del genere, l'abbiamo comunque lasciata in un cassetto in attesa di avere le idee giuste per incastrare tutto.
    Visto che è una storia a cui tengo e che non ci corre dietro nessuno, non mi va di forzarci a chiuderla per forza.

    Prima o poi uscirà e vedremo che ne pensate.

    E' tanto che parlate di questa storia (addirittura dal 2014 :D ) e sono molto curioso. Molto. ;)
     
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...1121?__tn__=K-R):

    “Spietati!” – Dietro le quinte dello sceneggiatore Roberto Altariva

    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    CAMBIO DI SESSO – Inizialmente la storia prevedeva che la banda dei criminali fosse composta da Aldo, Carlo e... Biagio, il cui nome sarebbe stato certamente cambiato in fase di sceneggiatura visto che Biagio non era proprio adatto a un pericoloso criminale armato di bazooka. Comunque, i banditi avrebbero dovuto essere tre uomini.
    Biagio, però, era destinato a essere un personaggio secondario, e solo l’uso del bazooka da parte sua lo avrebbe reso meno insignificante di Carlo. Il bandito è poi mutato in Barbara perché si è valutato che l’inserimento di una donna criminale, dura e decisa, avrebbe reso la storia più interessante, specie se fosse stata proprio lei il membro del gruppo a usare il bazooka.
    Col cambiamento, Barbara ha acquisito pian piano di importanza, diventando una vera co-protagonista, fino alla decisione di chiudere la storia con lo scontro fra lei e Aldo e la sua fuga, pur lasciando il dubbio nel finale se sia riuscita a dileguarsi davvero oppure no. L’idea degli autori, comunque, è che ce l’abbia fatta.
    Anche la simpatia mostrata da Eva nella frase di chiusura della storia non era prevista e l’ho inserita io sul momento, quando mi sono trovato a sceneggiare l’ultima tavola.

    RIVELAZIONE RIMANDATA – Tornando a Biagio... nella parte finale, i lettori avrebbero dovuto credere che Diabolik avesse preso il suo posto per poi scoprire che invece era Eva Kant ad essersi sostituita a Selt, il ricettatore. Un inganno simile non poteva essere prolungato a lungo, e quindi il colpo di scena che avrebbe rivelato lo scambio Eva-Selt era previsto venisse mostrato poco dopo l’incontro tra il rapinatore e il ricettatore.
    Con la trasformazione di Biagio in Barbara, ho ritenuto che fosse meglio mantenere fino alla fine l’inganno sull’identità della persona a cui Eva si era sostituita e quindi ho spostato il colpo di scena verso le ultime pagine. Sia io che Andrea Pasini pensavamo però che la presenza del laringofono avrebbe fatto intuire la verità a molti lettori, invece sembra che quasi tutti siano caduti in questo piccolo inganno.

    BAZOOKA PORTATILE – Per il bazooka usato da Barbara, dovevo scegliere un modello che fosse facilmente occultabile. Nel caso vi sia utile saperlo, quello che ho indicato al disegnatore è un Deep Fire M72A2, che ho scelto in omaggio al film “Un giorno di ordinaria follia”, in cui un bambino spiegava dettagliatamente come utilizzare il suddetto bazooka a Michael Douglas, che senza aiuto non sarebbe nemmeno riuscito ad aprirlo.

    PRIMA E DOPO – Su Diabolik, come in altri fumetti, è normale leggere didascalie come “Poco dopo”, “Più tardi”, “Il giorno seguente” e così via, dato che il tempo normalmente scorre in avanti in modo lineare. Più anomalo, invece, è trovare scritto “Due ore prima”, come a pagina 52 di questo albo.
    Di solito, quando si devono narrare eventi accaduti in precedenza si utilizza la formula del flashback, con uno dei personaggi che racconta gli avvenimenti al lettore come li ha vissuti dal suo punto di vista. In questo caso, però, era necessario raccontare sia cose viste attraverso gli occhi dei criminali, che dei poliziotti, quindi, ho fatto compiere alla storia un vero e proprio salto all’indietro, narrando gli avvenimenti precedenti come in presa diretta, fino ad arrivare al punto in cui si rivive quanto già mostrato prima, ma dal punto di vista di Barbara e Aldo.
    La differenza rispetto al classico Flashback è sottile e forse molti non vi avranno fatto caso, ma si tratta di un espediente quasi inedito per la serie mensile, simile a quello usato in passato in “Sotto Assedio” (n. 6 del 2015), “Il Vero e il Falso” e “Sulle tracce di Eva” (nn. 3 e 12 dello scorso anno), con la differenza che in quelle tre storie il balzo all’indietro avveniva quasi all’inizio, dopo un brevissimo prologo che fungeva da anticipazione degli eventi, non all’improvviso a circa metà storia.

    IL RITORNO DI CLAITON – In questa storia, oltre a Ginko, compaiono ben due altri ispettori di polizia. La trama prevedeva infatti la comparsa di un ispettore che venisse ucciso da Aldo nell’appartamento della guardia sua complice (che ho chiamato Brooks), e la presenza di un secondo ispettore che fornisse a Ginko l’informazione sull’identità del ricettatore e che fosse in procinto di arrestare un’altra banda criminale, di cui facesse parte Rudy, l’uomo che Ginko utilizzerà come “talpa” nell’operazione.
    Invece di ideare ex-novo anche quest’altro collega di Ginko, ho deciso di riutilizzare Claiton, l’ispettore della squadra narcotici che avevo introdotto nella storia “In mano al nemico” (n. 4 del 2016) e che era stato molto apprezzato da alcuni lettori. D’altra parte, la seconda banda criminale non doveva essere anch’essa di rapinatori e quindi era quasi inevitabile decidere di farne degli spacciatori di droga su cui indagava la narcotici.

    LA COPPIA IN CUCINA – Tempo fa, sul forum dedicato a Diabolik (https://diabolik.forumfree.it) una lettrice aveva fatto notare che negli ultimi anni, le rare volte che si mostravano Diabolik ed Eva cenare nei loro rifugi, si trattava sempre di occasioni speciali in cui veniva evidenziato che era stato Diabolik a preparare la cena. Quest’ultima scelta è sicuramente dovuta al fatto che mostrare l’uomo come chef nel caso di cene speciali aumenta il romanticismo dell’avvenimento, ma anche alla volontà di non ritrarre Eva nel ruolo di una semplice casalinga.
    Ricordando quell’osservazione, ho voluto questa volta ritrarre i due nel corso di una cena normale, preparata da Eva, lasciando a Diabolik solo la realizzazione di un semplice dessert.

    IL TITOLO – Il titolo di lavorazione della storia era “Il Fuggiasco”, che io avrei mantenuto anche come titolo definitivo, nonostante fosse riferito al solo Aldo e trascurasse la presenza dei suoi complici. A me pareva ugualmente adatto, in quanto è lui l’uomo in fuga che deve nascondersi dalla polizia gli dà la caccia. La redazione ha giudicato diversamente e ha scelto un semplice “Spietati!”, sicuramente più che adatto alla storia.

     
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    [QUOTE]Tempo fa, sul forum dedicato a Diabolik (https://diabolik.forumfree.it) una lettrice aveva fatto notare che negli ultimi anni, le rare volte che si mostravano Diabolik ed Eva cenare nei loro rifugi, si trattava sempre di occasioni speciali in cui veniva evidenziato che era stato Diabolik a preparare la cena. Quest’ultima scelta è sicuramente dovuta al fatto che mostrare l’uomo come chef nel caso di cene speciali aumenta il romanticismo dell’avvenimento, ma anche alla volontà di non ritrarre Eva nel ruolo di una semplice casalinga.
    Ricordando quell’osservazione, ho voluto questa volta ritrarre i due nel corso di una cena normale, preparata da Eva, lasciando a Diabolik solo la realizzazione di un semplice dessert./QUOTE]
    Ero forse io? :) a prescindere da questo, trovo carino aver introdotto una scena di vita quotidiana e, già che ci sono, colgo l'occasione per chiedere a Gas cosa non lo convince della scena; lo trovi un imborghesimento o un esempio di vita noiosa di coppia?
     
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34 replies since 14/10/2018, 17:00   1100 views
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