Re del terrore
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Gomboli sulla pagina facebook ufficiale
STORIA DI UNA STORIA di Mario Gomboli
Mario Gomboli, in veste di soggettista, ci parla dell'ispirazione che ha dato il via alla storia inedita di questo mese: "Colpo da maestro".
«Avevo proprio voglia di scrivere una storia di quelle che piacevano alle Giussani, quelle dove Diabolik agisce dietro le quinte, non si vede mai ma il lettore sa che c’è, da qualche parte o al posto di qualcuno, e fino alle ultime pagine si chiede dove sia o… CHI sia. Come ne "L’impiccato" del ’63, per intenderci. Impostato il soggetto, con Tito abbiamo disseminato la storia di indizi ambigui (Diabolik ha forse preso il posto di uno dei due complici?; o c’è Eva dietro Clelia, che ha l’idea geniale del controllo sul tasso alcolico?) mentre il ricordo del processo doveva far escludere da subito l’ipotesi Prof. Ecco, volevamo che il lettore, pagina dopo pagina, svolgesse una sua indagine alla ricerca di Diabolik, arrivasse a conclusioni errate e sobbalzasse di fronte al colpo di scena delle ultimissime tavole. In cui, però, tutto “tornava” impeccabilmente. Purtroppo, e lo dico leggendo alcuni commenti critici, non tutti sono entrati nello spirito della storia e l’hanno invece letta di corsa come appartenesse a un’altra saga, senza coglierne l’impronta diabolika che ci stava sotto. Evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa, ma onestamente non so cosa. Infine non capisco la (ricorrente) accusa di buonismo perché Diabolik non uccide, alla fine, tutta la banda. Perché avrebbe dovuto? In altre, storiche situazioni, l’ha fatto… ma per prendersi il bottino, in genere. Qui il bottino che voleva – i diamanti – l’aveva già, e se avesse fatto un massacro per qualche centinaio di migliaia di euro in più si sarebbe dimostrato solo avido. Cosa che sappiamo non essere. Al contrario ha creato un buon rapporto con una banda efficientissima che potrebbe, in futuro, tornargli utile. E che, inoltre, nulla sa della sua partecipazione… a parte il Prof che, come spiegato, starà zitto.»
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