LA DONNA SBAGLIATA

ho trovato “La donna sbagliata” davvero scontato e prevedibile fin dalla copertina, con la trama che si è sviluppata il modo troppo lineare, a pagina 44 è già tutto svelato quando si capisce che le prenotazioni saranno la chiave della vicenda…la presunta empatia (che risulta assolutamente gratuita) tra Altea e Ginko fatta a colpi di “cosa farebbe lui in questa situazione?”, “quale mossa fare ora?” è ripetitiva e francamente inutile, sarebbe stato meglio spiegare semplicemente a fine albo il perché Altea sceglie la cascina e Ginko riesce a trovarla, evitando molte vignette superflue…altre piccole segnalazioni che non posso fare a meno di notare essendo ormai affezionato al personaggio e al suo modo di comportarsi riguardano pag 14 seconda vignetta: “maledizione! E QUESTI?” ma che razza di modo di esprimersi è? Diabolik non parla come il criminale che ha vissuto ogni tipo di situazione e sa comportarsi di conseguenza, ma come una persona qualunque, questo “E QUESTI” proprio non l’ho mandato giù, è una scemenza lo so, ma non posso farci niente. Pagina 52: il nostro se ne sta per 3 vignette consecutive con il pugnale sospeso ripreso da ogni angolazione, anche qui scena ripetiva e un po’ inutile dal punto di vista “grafico”…da notare anche la proporzione della sigaretta lanciata dal tizio a pag 12 che per le dimensioni potrebbe essere un sigaro…l’unica cosa che salvo è il personaggio di Mietta, lei e il suo piano che semplice e allo stesso tempo realistico riesce ad essere efficace nella pur scontata storia.

E' troppo campata in aria tutta la storia.
Ridicolo che Ginko capisca subito tutto e che Altea si metta a fare le scene della serie "te lo trasmetto col pensiero".
Ok l'affinità di coppia, però mi pare molto molto forzata.

Mietta ed il suo piano invece mi sono piaciuti.

Pagina 92: "Stato di Clerville"...ma Clerville non è semplicemente una città come Ghenf? O forse esistono Stato e capitale con lo stesso nome? qualcuno mi illumini...