PATTO AL VELENO

storia: davvero interessanti sia il soggetto che la sceneggiatura. credo che patti del genere non se ne fossero mai visti su dk fino ad ora, quindi ben vengano queste trovate. la sceneggiatura è sicuramente l'elemento migliore dell'albo: i dialoghi e la narrazione di recchioni sono davvero perfetti, era da parecchio tempo che non leggevo una storia così ben scritta. e poi finalmente vediamo un dk davvero cattivissimo nel finale e per una volta non ci sono siparietti pervasi di eccessivo buonismo come ultimamente spesso succede. nessuna mielosità, nessun dialogo banale o scontato, recchioni gestisce la storia senza mai essere prevedibile e dimostra che anche su una testata pluridecennale si possono escogitare nuove trovate o comunque trovare nuovi punti di vista (in quanto a narrazione, dialoghi e caratterizzazioni) pur senza tradire lo spirito dei canoni tradizionali.
voto: 7,5

disegni: punto debole di questo numero. brunone dimostra grossi limiti nella composizione e in diversi altri aspetti. così in queste 120 pagine troviamo prospettive sballate, anatomie imprecise, figure rigide e poco naturali. in più non ha il gusto per tutto quello che circonda i personaggi. zaniboni e facciolo cercano sempre di mettere qualcosa di nuovo, anche quando devono disegnare un oggetto comunissimo. invece brunone non è in grado: per lui il garage è uno stanzone circondato da quattro muri spogli, la casa è il classico posto in cui si trovano il classico quadretto, il classico tavolo, la classica sedia, ecc. non c'è niente di studiato a fondo, tutto è scialbamente scolatico, privo di qualsiasi particolare che possa migliorare l'estetica. peccato, una storia del genere meritava una presentazione grafica decisamente migliore.
voto: 5

copertine: niente di particolare. la prima un po' povera, le braccia di diabolik sono sproporzionate, anche se il resto della figura è interessante. la retro è nella norma.
voto: 6+