LA VENDETTA DELLO SPETTRO

un vero diabolik d'altri tempi, non solo per il tipo di storia ma soprattutto per il modus operandi del personaggio. un lettore esperto capisce subito che dietro al morto che ritorna (tema che verrà poi ripreso più volte anche in futuro) c'è il re del terrore. e capisce subito anche che dietro alla vecchietta che incontra kira si nasconde eva... però è un albo in cui la tensione e il ritmo non mancano assolutamente, con un gustavo (reduce da un viaggio, soluzione trovata forse per giustificare almeno in parte la sua lunga assenza dalla testata) protagonista assoluto.

matite e pennelli di zaniboni e facciolo: credo che questo basti a spiegare il motivo per cui i disegni sono la parte che ho preferito di più di questo albo. uno zaniboni d'epoca in netto miglioramento rispetto alle (pure molto belle) prove precedenti continua il suo studio sulla figura umana e sulle sue pose, cercando di cogliere quelle più naturali. bellissime anche le atmosfere cupe e vagamente dark, perfettamente in linea con le intenzioni della sceneggiatura. un'ultima annotazione per segnalare le inquadrature cinematografiche utilizzate in particolar modo nelle scene finali e valorizzate al meglio grazie alle automobili (a proposito, bella la macchina di gustavo... )
perfetta anche l'inchiostrazione di facciolo, che sembra adattare il suo stile per uniformarsi meglio alla matita: da notare infatti che molti tratti sono più sottili e precisi e che il segno è più pulito rispetto ai suoi lavori di allora.
in sostanza, un lavoro davvero bello anche graficamente che rimane ancora fresco nonostante siano passati tanti anni.