A VOLTO SCOPERTO

Mi è piaciuto, l'anno inizia bene! anche se in effetti l'ho letto con una settimana di anticipo. Presenti molti elementi originali o comunque usati pochissimo. Diabolik che non può mettere maschere a causa di un'ustione mi è piaciuto molto, così come il poliziotto di turno che per una volta non cede ai suoi trucchi e si sacrifica. Bello anche il paesino "proteggi criminali" e il faccia a faccia tra diabolik e ginko. Avevo capito che era una cosa fatta apposta da Diabolik per comunicare qualcosa a ginko, però per tutto l'albo mi chiedevo cosa sarebbe successo. Disegni anch'essi piacevoli!

Innanzi tutto ho trovato molto belle copertina e retrocopertina,essenziali sì,ma anche eloquenti ai fini del "sugo della storia".
Dal mio modesto punto di vista,ho apprezzato soprattutto l'accezione "mortuaria" e "violenta" dell'albo.
Per colpa del mio insaziabile ed innato gusto voyeristico,le pagine che ho apprezzato di più sono infatti quelle da 38 a 40;da 43 a 49 e-ultime ma non ultime-quelle da 80 a 85.
Il primo blocco è da lodare senza dubbio per l'agguato degli scagnozzi di Kramer,che compiono una mattanza degna dei miglior Padrino-tra sangue,bossoli e bang bang.
Una caoticità sanguinolenta e scarnificante che viene-poeticamente-smorzata dal tetro silenzio con cui Ginko legge il quotidiano di pag.41(NB:non so se avete notato il sottotitolo "Far West a Clerville",probabilmente l'ipotetico titolo del "vero" ultimo film che doveva girare Sergio Leone-altro che "La battaglia di Leningrado" XD).
Povero Marco...ammazzato come un cane...vabbè,almeno il suo desiderio di comparire sulla prima pagina del giornale è stato esaudito...comunque "the show must go on".
E poi-magra consolazione-a pagina 112 morirà come un povero idiota anche Kramer,visto che Diabolik si fa scudo con la sedia dove egli stà ronfando narcotizzato per ripararsi dai proiettili che,ovviamente,finiscono per colpire in pieno il nemico e fargli vomitare sangue(non l'avevate notato questo macabro particolare,eh?).Da benedire la pagina anche per il duplice lancio di pugnali del re del terrore...come sa mulinare gli arti lui...eeeeh .
Il secondo gruppo di pagine(43 a 49) per un sepolcrale elegiaco come il sottoscritto è manna piovuta dal cielo...voglio dire:l'intero rito di sepoltura dell'amico di Ginko,con sullo sfondo gente che lacrima e si dispera e le tavole di legno poste sulla fossa che lo ospiterà...un ultimo guizzo di dolore fornitoci dal gesto di un qualche parente che getta sulla bara la prima porzione di nuda terra...et voilà:ecco la ricetta per la crudele e perfetta discesa nell'oblìo di un essere umano...
M'ha fatto riflettere sul destino beffardo dei personaggi di carta:possono anche nascere e morire nello stesso albo,nel giro di due-tre pagine...
...un fato ancor più desolante del nostro,cari amici del Forum...
Vabbè...lasciando da parte le elucubrazioni filosofiche,analizziamo la parte finale dell'opera:
pag.80 a 85,il cui succo si potrebbe facilmente tesaurizzare in questa frase che m'ha accarezzato il cervello mentre le osservavo: "Sono tornati Bud Spencer e Terence Hill". XD
Effettivamente la scazzottata è più che caratteristica:pugni,calci-insulti ed espressioni foneticamente inesistenti(qualcono provveda a decrittare quel "Aaaaaa"di Diabolik! ),ma giusto per arricchire un impasto già di per se bello-anche nella semplice percezione oculare.
In conclusione,direi che 3 stelle e mezzo la storia se le accaparra con estrema faciloneria,anche perchè alcuni bozzetti e trucchi(come la mezza maschera)sono senza dubbio originali.

Il 2010 di DK parte con una storia caratterizzata da un ottimo soggetto sceneggiato praticamente alla perfezione. Il plot della storia prevede un canovaccio abbastanza articolato che mixa abilmente elementi tradizionali ad altri decisamente più originali. La rissa tra DK e Ginko è sicuramente il momento più particolare e curioso dell'episodio e in fase di sceneggiatura gli autori lasciano chiaramente intuire al lettore che in realtà si tratta di una messinscena. Tanta azione in una storia ricca di spionaggio che parte con diversi presupposti che finiscono fatalmente per incrociarsi. Il finale è piuttosto veloce, ma del resto non si poteva fare diversamente e nel complesso non rovina la storia.

Barison confeziona un'ottima prova e dimostra di aver rinunciato quasi definitivamente alle inquadrature più particolari che usava inizialmente per dedicarsi a tagli più consueti ai canoni di DK. Matite inchiostrate molto bene da Montorio, qui in una delle sue migliori performance dell'ultimo periodo: lo storico inchiostratore sempre molto abile nell'uniformare lo stile dei personaggi. Merati, dal canto suo, inchiostra sfondi e oggetti con il suo consueto stile pulito e preciso.

In conclusione, un ottimo albo che forse può piacere anche a chi non è un lettore abituale del Re.