MORTO CHE PARLA

Numero a parer mio un po' strano. Non segue una linea precisa, ha molti cambi di direzione nella trama. La morte iniziale sembra far credere che sia in qualche modo provocata(spesso alla fine degli albi si scopre che una cosa accaduta all'inizio era organizzata) invece qui no. A me non è dispiaciuto

............il figlio debosciato che guardacaso muore la sera giusta.......

Siamo a giugno,tempo di pagelle scolastiche,perciò:

Diabolik,voto 8
Si incarta leggermente quando vede la pistola del ragazzo,perdendo un iniziale ardimento,ma subito si riabilita agli occhi dei lettori con la trovata del morto-vivente.
Davvero sublime per cattiveria e crudezza nello strangolamento del boss,anche se è non sempre disegnato correttamente.
Diciamo che è una sintesi perfetta tra bello e brutto,come tra vita e morte.
Zombesco.

Eva,voto 6
Si trasforma da salvatrice di balene in maliarda spacciatrice di cocaina con troppa "facilità".
Avrà pure i polsi di burro ma bisogna ammettere che,in quarta di copertina,fa veramente la sua porca figura.
Affascinante e fragile al tempo stesso.
Floreale.

Ginko,voto 5
Si arrabbia,sbraita,cerca di tenere tutto sotto controllo e-puntualmente-tutto gli sfugge di mano.
Siamo arrivati alla 760° sconfitta.
Fantozziano.

Tito Weiss,voto 7
Un boss da film americano,tutto unto e grassoccio.
Ha un potere non indifferente tra le mani ma una sola debolezza a minarne le strutture:l'amore per il figlio.
Elabora il lutto con cuore accorato prima di crepare,dopo-probabilmente-essere già morto di paura per il tranello del re del terrore.
Corleonico.

Paolo Weiss,voto 4
Così inetto da non trovare pace nemmeno da morto.
Ci penseranno i topi a fargli il funerale.
Sveviano.

I personaggi di contorno,voto 6
Sufficienza politica sia per i morti che per i sopravvisuti della vicenda.