Il Beglait

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    Cari amici, apro questo post per cercare di trovare, tutti insieme, una chiave di lettura a tutto ciò che riguarda il Beglait, lo stato confinante con Clerville, patria della duchessa Altea di Vallenberg.
    Naturalmente parlerò di episodi già usciti nella diabolika saga, soprattutto quelli riguardanti il Beglait, ma preferisco non mettere sotto spoiler il tutto con il rischio che molti utenti non possano leggerlo (i moderatori o gli amministratori mi diranno se ho sbagliato oppure no! :) ). Naturalmente tutto questo post è uno SPOILER perciò a chi non avesse letto gli episodi in questione ("Il Grande Ricatto", "La Lunga Fuga", "Matrimonio in Nero" e "I Misteri di Vallenberg") e non volesse rovinarsi la sorpresa, consiglio di non proseguire nella lettura. :)

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    Il Beglait è uno stato confinante con Clerville, per la precisione lo Stato di Clerville si trova a sud, mentre ad est confina con il Rennert. Dalla parte occidentale e settentrionale è, invece, bagnato dal mare. Altro, della geografia beglaitiana, non sappiamo, se non che la conformazione geografica del territorio è molto simile a quella dello stato di Clerville, con una buona percentuale di montagna (è proprio una grossa catena montuosa a fare da confine tra i due stati), e una vasta presenza di colline e campagna. Non mancano, comunque, le grandi città e Lusten, la capitale, è un esempio lampante di metropoli (anche se di storia molto antica, lo evinciamo, questo, dalla presenza del palazzo reale e dalla quantità di famiglie nobiliari del posto).
    Come scrive Andrea Agati, nella prefazione a "Matrimonio in Nero" (GDK 2002) il Beglait ha sempre fatto da eccezione per le sorelle Giussani, comparendo addirittura prima di Clerville (nel numero 22 "Il Grande Ricatto" conosciamo questo paese per la prima volta, anche se già ne avevamo sentito parlare nel numero 20 "Gioielli di Sangue", mentre la città di Clerville comparirà soltanto nel numero successivo, il numero 23 "Il Pugnale Cinese"). Del Beglait abbiamo cominciato a capire molto già ne "Il Grande Ricatto" (dove addirittura compare una cartina dello stato, modificata poi in "Matrimonio in Nero") e veniamo a conoscenza di una situazione "esplosiva". Il popolo è, infatti, in aperto contrasto con la famiglia reale (il Beglait è una monarchia costituzionale, è, infatti, presente il Primo Ministro) a causa del furto dei gioielli della corona da parte di Diabolik (narrato nel numero 20). La gente non crede al furto, crede, invece, che il re abbia venduto i gioielli per pagare i debiti accumulati nel corso del tempo spendendo molto in frivolezze di ogni genere e fregandosene della popolazione vessata da una profonda crisi economica (non si parla apertamente di una crisi economica, ma si può ben comprendere come, al tempo de "Il Grande Ricatto" fosse in atto). E proprio in apertura di albo assistiamo ad un tentativo di attentato alla figura del re, che si salva soltanto per un vero e proprio miracolo (si era, infatti, trattenuto qualche minuto in più a parlare con Altea di Vallenberg e, all'ora dell'esplosione non si trovava nel suo ufficio). Alla fine della storia, il pericolo di una rivolta popolare viene scongiurato da Ginko che recupera il tesoro della corona e trova il grande amore della sua vita: Altea. Ginko, in quell'occasione, verrà insignito della più alta onoreficenza del regno del Beglait, la croce di diamanti.
    Ma il pericolo della rivoluzione è stato soltanto allontanato, non è scomparso del tutto. Qualche anno dopo, precisamente nel 1971, anno X, esce nelle edicola la storia "La Lunga Fuga". Evidentemente la politica della monarchia non era cambiata (spendere e spandere) e la spietata ritorsione del principe Danilo (figlio del re e primo nella discendenza al trono, nonchè capo supremo delle guardie, comparso anche ne "Il Grande Ricatto") danno vita ad una rivoluzione improvvisa e violenta. I ribelli, capitanati da Michele Starr, membro della borghesia e novello Robespierre, conquistano il palazzo reale, uccidono i regnanti e il principe Danilo e proclamano la Repubblica. Altea, nonostante la sua contrarietà alla politica dello sfarzo, e nonostante la sua amicizia con il capo dei rivoluzionari, deve scappare da Vallenberg e rifugiarsi a Clerville. Il Beglait, così, cambia costituzione e abbandona l'ordinamento monarchico.
    Fin qui tutto procede linearmente. Nel 2002 esce la storia "Matrimonio in Nero", ambientata nel Beglait che è "assediato" da un'organizzazione terroristica, i Corvi Grigi, che mira a rovesciare la Repubblica e instaurare una dittatura (anche Altea sarà una delle vittime di questa "guerra civile", visto che subirà un attentato e lotterà a lungo tra la vita e la morte). Saranno Ginko e Diabolik (per l'occasione alleati) a risolvere la situazione e a sconfiggere i Corvi Grigi (ma soltanto una parte, come si scoprirà in futuro). Da come viene posta la questione, sembra che i Corvi Grigi siano un gruppo monarchico, nato dopo l'instaurazione della Repubblica e legato alle vecchie tradizioni nobiliari.
    Del 2007 è il GDK "I Misteri di Vallenberg". Ambientato un po' nel presente e un po' nel passato (per la precisione nel periodo leggermente precedente alla storia "Gioielli di Sangue") la storia ripropone la lotta con i Corvi Grigi. Nell'albo viene detto chiaramente come i Corvi Grigi esistessero già ai tempi del numero 20, quindi già ai tempi della monarchia, e di come facessero attentati e provocassero morti (l'attentato al re è, infatti, opera dei Corvi Grigi)... Altea e Diabolik sgomineranno tutta l'Organizzazione (capitanata dal marito della duchessa, il duca Federico) e stenderanno la parola fine alla questione Corvi Grigi. Se non fosse che restano alcuni interrogativi.
    Che rapporto c'era tra i rivoluzionari de "La Lunga Fuga" e i Corvi Grigi? Sembra che non ci fossero bei rapporti, altrimenti i Corvi Grigi non avrebbero continuato a lottare contro lo stato del Beglait. In più i Corvi Grigi sono legati alla tradizione nobiliare del Beglait, tradizione monarchica, mentre Michele Starr è un repubblicano che attua con successo una Rivoluzione borghese (non nobiliare). E quindi come si inseriscono i Repubblicani nella guerra tra lo stato monarchico e i terroristi? Perchè la rivoluzione viene attuata da Michele Starr e non dai Corvi Grigi? Cosa successe in quel periodo specifico? Perchè lo stato repubblicano del Beglait appare, da subito, come uno stato debole incapace di far fronte agli attacchi terroristici?
    Sono tutti interrogativi che mi piacerebbe possano avere risposta. Per il momento quello che sappiamo dello sviluppo recente del Beglait si ferma a "I Misteri di Vallenberg" che, secondo il mio parere, aumenta i dubbi sulla situazione di questo stato invece che diminuirli.
    Per chi volesse approfondire questi aspetti è d'obbligo la lettura delle seguenti storie:

    - Il Grande Ricatto (Prima Serie numero 22)
    - La Lunga Fuga (Anno X Numero 19)
    - Matrimonio in Nero (Il Grande Diabolik 2002)
    - I Misteri di Vallenberg (Il Grande Diabolik primaverile 2007)

    e in più aggiungerei la seguente storia che fa un po' da antefatto a tutta la vicenda:
    - Gioielli di Sangue (Prima Serie numero 20)

    Ciao a tutti. :)

    Edited by DK Iudika - 10/7/2011, 08:48
     
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  2. Diabolik911
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    credo che questi interrogativi siano lasciati apposta per lo sviluppo di nuove storie!in ogni caso le puntate sul beglait mi hanno sempre appassionato e credo che sia un affascinante e reale stato!

    ottimo topic in cui discuterne mi piacerebbe anche si dicesse qualcosa di più sul Rennert e Wilburg!
     
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    Ottima iniziativa ;)
     
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    Ben fatto, Iudika^^

    Provo a dire la mia: Michele Starr è un rivoluzionario del popolo, e aveva fatto una rivolta stile "rivoluzione francese" perchè la monarchia spendeva e spandeva ai danni della povera gente. I Corvi Grigi sono una frangia rivoluzionaria estremista legata alla monarchia.

    Secondo me parte della monarchia conservatrice , che stava per cadere in disuso, ha appoggiato/si è fatta appoggiare dai Corvi Grigi; mentre la monarchia progressista (Altea, ad esempio) alla fine ha ovviamente ristabilito un contatto equo col popolo.

    Non nego che un nuovo numero su come siano andate le cose sarebbe bellissimo^^

    Moz-
     
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    Diabolik911:
    Purtroppo del Wilburg sappiamo davvero pochissimo, poichè è apparso in pochissimi episodi ("Nella Camera a Gas" dicembre 1997 e "A Volto Scoperto" gennaio 2010, anche se è stato nominato più volte in altre storie, con alcuni sprazzi ambientati all'interno dei suoi confini, esempio il recente "Terra Bruciata")...
    Per quanto riguarda il Rennert, invece, possiamo dire di saperne un po' di più (anche se non ai livelli del Beglait)... Se potrai procurartelo, ti consiglio il romanzo di Andrea Carlo Cappi "Eva Kant. Il Giorno della Vendetta", libro in cui si parla anche, in forma prosata naturalmente, della storia di Zlata (la capitale del Rennert) e da cui si può evincere un po' di storia rennertiana...
    (magari in futuro proverò a postare qualche cosa su questo argomento) :)
     
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  6. Diabolik911
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    Grazie mille!intanto in questo post pensiamo al Beglait!!

    mi rileggo le storie e poi dirò la mia!

    Ps: se non sbaglio nel Wilburg sono ambientate anche le vicende de "Il richiamo della morte" (maggio 2011)
     
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    Probabilmente (ma queste sono mie congetture) una prima grave scissione all'interno della nobiltà beglaitiana si è avuta ben prima di "Gioielli di Sangue" e questa fase ha avuto come principale protagonista il duca Federico, cugino del legittimo monarca, ma anche geloso e desideroso di prenderne il posto e, soprattutto, ancor più conservatore (forse anche collaborazionista... nei libri di Andrea Carlo Cappi si parla del Beglait come di un paese occupato ai tempi della guerra, allo stesso modo di Clerville, dall'esercito del cancelliere Nagel (l'assonanza con Hitler è palese) e, come nella nostra realtà, anche in quel caso vi è stata questa grossa divisione fra i partigiani che combattevano per la libertà e i collaborazionisti che stavano dalla parte del cancelliere. Probabilmente Federico, in modo subdolo e di nascosto, faceva parte di questa fazione)... Nonostante facesse in modo di apparire in pubblico come un "progressista" ribelle e contrario ai modi antiquati della monarchia. E' in questa occasione, secondo me, che il duca ha creato i Corvi Grigi, apparendo in pubblico come l'avversario per eccellenza di questa frangia, magari simulando un attentato alla sua persona (è probabile che ci sia stato, visto che tutti, anche il re, credevano nella buona fede di Federico). Dopo la sua finta morte (avvenuta sempre prima di "Gioielli di Sangue") progetta l'attentato al re che fallisce per poco (inizio de "Il Grande Ricatto") e deve, di conseguenza, rinunciare ad un attacco diretto alla monarchia a causa dell'intervento dell'ispettore Ginko che recupera il tesoro della corona e rinsalda la figura del re agli occhi dei sudditi del Beglait.
    Successivamente, per poco, Michele Starr ruba la scena a Federico e i Corvi Grigi, che evidentemente avevano continuato la loro guerra civile per prendere il potere. Gli aspetti della Rivoluzione Repubblicana del Beglait mi sono assolutamente oscuri (ciò che sappiamo lo si evince soltanto da "La Lunga Fuga") e non si spiega come i Corvi Grigi abbiano lasciato che un borghese repubblicano prendesse il potere (probabilmente sono stati presi di sorpresa? hanno capito che era inutile inserirsi nella rivoluzione perchè Michele Starr aveva un fortissimo appoggio popolare? hanno preferito restare nell'ombra e "lavorare ai fianchi" il nascente governo repubblicano?). La cosa certa è che, nonostante il cambio di costituzione, la guerra tra Stato e Corvi Grigi è proseguita (con sempre maggior spargimento di sangue e morti e feriti tra la popolazione). Federico, sempre restando nell'ombra, è anche riuscito ad inserire alcuni suoi uomini fidati all'interno del governo e del parlamento repubblicano (vedasi "I Misteri di Vallenberg") e all'interno delle forze di pubblica sicurezza (vedasi "Matrimonio in Nero").
     
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  8. Diabolik911
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    Secondo me tra Michele Starr ed i "Corvi Grigi" vi è stato una specie di patto nascosto, i Corvi non dovevano intervenire in cambio di soldi, con quei soldi poi i corvi grigi sono riusciti a fronteggiare un intero stato
     
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    Dunque... Ho chiesto pareri ad Andrea Pasini che, in maniera "ufficiosa" ne ha anche parlato con Gomboli. Da quanto mi ha detto Andrea, ciò che copio-incollo dalla mia mail, è una sua rielaborazione e articolazione dei concetti emersi dallo scambio di battute con il direttore. Quindi, come lui tiene a far sapere, è un parere di Andrea riguardo la questione Beglait (non è un parere di Mario Gomboli).

    << Provo a esporre l'idea che mi son fatto della vicenda dopo le chiacchiere che ho fatto con Gomboli. Spero di aver colto il suo pensiero, è però possibile che certi passaggi io possa averli intesi male o oppure possa aver io lavorato inconsapevolmente di fantasia.

    Allora, politicamente parlando la situazione è questa: storicamente il Beglait è retto da una monarchia costituzionale e parlamentare, i Corvi Grigi, invece, sognavano un regime più dispostico, una vera e propria dittatura (molto vagamente è un po' come se in Spagna o in Gran Bretagna ci fosse stato, negli anni '70, un gruppo terroristico di destra come da noi i NAR - ma molto più organizzato e radicato vicino ai centri del potere).
    In quest'ottica è, in effetti, plausibile che molti elementi dei Corvi grigi possano essere stati collaborazionisti durante la guerra.

    I Repubblicani, ovviamente, nulla hanno a che fare coi Corvi grigi, sono stati un movimento popolare spontaneo, che ha portato il Beglait a superare la monarchia (anche se lì, tutt'ora, l'aristocrazia nobiliare pare avere un peso maggiore di quello che, per esempio, nelle repubbliche europee paiono avere gli ex-nobili).

    Sul perché i Corvi grigi non abbiano preso il potere all'epoca dell'ascesa della repubblica direi che la ragione sta nella loro debolezza militare. Nella serie i Corvi sono sempre stati presentati come terroristi, è vero che i loro vertici erano vicini ai vertici dello Stato, ma - evidentemente - gli deve essere mancato l'appoggio sostanziale delle forze armate. Altrimenti, dopo la prima stagione di attentati, avrebbero sicuramente tentato un colpo di stato.
    Mancandogli, invece, l'appoggio dell'esercito hanno optato per la messa in atto di una strategia della tensione (come quella delle bombe da noi negli anni '70) nella dissennata speranza che fosse il popolo (o, almeno, ampi settori dello Stato, esercito in prima fila) a reclamare una svolta autoritaria. L'avvento della repubblica ha invece segnato una netta sconfitta del loro disegno (e quindi, soprattutto in quel momento, i Corvi non sarebbero mai stati in grado di prendere il potere).

    Questo potrebbe essere grossomodo lo scenario.

    Per quanto riguarda una possibile futura storia che torni a parlare del passato del Beglait non è certo da escludere, anzi. Penso però che si possa escludere che questa possa essere messa in cantiere a breve. Un simile argomento dovrebbe per forza vedere un ruolo decisivo del direttore ed egli, per molto tempo ancora, sarà assorbito dalle storie del cinquantennale.

    Prima o poi, però, se ne potrà sicuramente riparlare.

    a. >>


    N.B. Ho tagliato alcune parti inerenti al lavoro attuale in Redazione... ;)
     
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  10. Diabolik911
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    grazie per la precisazione.. tra qualche annetto immagino che uscirà un GDK che svelerà tutti i retroscena del Beglait!
     
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    Mi piacerebbe conoscere che opinione si sono fatti i diaboliki lettori sulla "questione Beglait"!!! :)
     
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    A rileggere questa discussione (e relative risposte di Andrea Pasini) mi sto convincendo sempre più che il Beglait è ancora terreno pressoché inesplorato e perciò potrebbe stuzzicare l'ingegno per probabili e ipotetiche storie future. Quando Andrea mi ha presentato a Gomboli come "il fan della storia del Beglait", il direttore mi ha risposto "sei uno dei pochissimi", come a dire che probabilmente i lettori non trovano molto entusiasmante la storia di questo paese o, cosa ancor più grave, non trovano entusiasmanti gli albi nei quali il Beglait è protagonista (e secondo me a torto, perché storie come "La Lunga Fuga" o "Matrimonio in Nero" sono esempi di grandissime storie)...
    E c'è un'altra particolarità del Beglait che mi lascia a bocca aperta (ancor più di Clerville): prendendo spunto da storie di paesi diversi (la Francia per la rivoluzione, l'Inghilterra per l'ordinamento monarchico pre-rivoluzione, la Spagna o l'Italia per la stagione degli attentati terroristici) si potrebbe trovare proprio nella Storia la chiave di lettura per risolvere tutti gli enigmi e le domande che ancora ci si pone. La figura di Michele Starr potrebbe essere approfondita maggiormente (magari con l'inserimento di un vero Robespierre o di un Saint Just come figure che affiancano il rivoluzionario o ne prendono il posto nella stagione post-rivoluzionaria perché un periodo tipo il Terrore che in Francia fu vissuto intorno al 1793-1794 nel Beglait post-rivoluzione ci cascherebbe davvero a pennello)...
    E Diabolik in tutto questo come potrebbe inserirsi? :) Ho sempre pensato: e se fosse stato lui, inconsapevolmente, a far fallire la Rivoluzione dei Corvi Grigi? Magari l'appoggio di un generale militare ultra reazionario (tipo il Caudillo Francisco Franco) questi lo avevano trovato ed erano pronti a dare il via alla loro Rivoluzione... ma l'intervento di Diabolik (che uccide il generale per fare un colpo) distrugge qualsiasi speranza dei seguaci di Federico.... ma forse volo troppo con la fantasia!!!
    Ma il potere del Beglait è proprio questo. Ed è anche questo il bello... ;) :)
     
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    La storia che sto scrivendo proprio adesso è interamente ambientata in Beglait (ma è tutta incentrata sui personaggi e non sul passato – o sul presente – del Paese, mi spiace : )
     
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    Queste sono ottime notizie!!! :) ;) Ma quando, caro Andrea, deciderai di sceneggiare un GDK estivo ti prego di farmelo sapere così vediamo di dar vita a "La Rivoluzione dei Corvi Grigi"... :)
     
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    Di recente ho riletto un'altra storia di Dk (anni 70 o 80, non ricordo) in cui due personaggi alla fine erano del Beglait e dovevano essere espatriati o qualcosa del genere.
    Quindi comunque il Beglait viene sempre sempre citato nelle storie, anche quando le avventure del nostro non si svolgono lì.
    Invece, mi piacerebbe molto se si desse una sorta di "fissaggio" ai personaggi tipo capo dei servizi segreti, monarchi, sindaci ecc... del Beglait, di Clerville e delle altre nazioni citate frequentemente.

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