SENTENZE DI MORTE

Parto dai disegni, che sono qualcosa di stratosferico. Sembra che Buffagni disegni Diabolik da diversi anni e non che sia soltanto alla sua seconda esperienza per quanto queste vignette siano così in linea con i personaggi e per quanto rappresentino splendidamente tutto ciò che la storia cerca di trasmettere. Anche Eva (nonostante appaia in non molte vignette) mi sembra sia notevolmente migliorata rispetto alla Eva di "Tu Ucciderai Eva", ma la nota di merito va assolutamente alla rappresentazione e caratterizzazione di Ginko e di Diabolik. Non solo i personaggi, ma anche gli ambienti e le varie dinamiche mi sembra siano realizzati al meglio e il perfetto mix di testi e disegni riesce a creare una tensione emotiva particolare (la stessa tensione che trasmette la meravigliosa copertina con l'espressione di Ginko che vale più di mille parole).
La storia è molto particolare, oserei dire tremendamente interessante per il tema che cerca di affrontare e per il modo in cui questo tema viene sciorinato nel corso della vicenda. Molto spazio è lasciato alla realizzazione del colpo di Diabolik e di Eva al treno carico di oro (come è giusto che sia in un albo di Diabolik) raccontando splendidamente come il maledetto criminale riesce a imbrogliare Ginko e le forze di polizia a difesa del carico, ma lasciando intendere bene come, questa volta, l'asso nella manica dell'ispettore possa essere davvero vincente se non fosse per l'intervento di Nolan e della sua concezione malata di giustizia. Perché la parte più interessante della storia, a prescindere dagli avvenimenti raccontati, è proprio questa contrapposizione forte sul modo di vedere la giustizia tra Nolan (la mente che sta dietro al giustiziere) e Ginko e si può riassumere nel bellissimo faccia a faccia tra i due quando il bastardo dice: "... Tu meriti di morire. Quante volte avresti potuto uccidere Diabolik e invece non l'hai fatto?" e l'ispettore risponde "Molte! Ma se lo avessi assassinato non sarei stato diverso da lui!" e poi la replica "Idiozie! Giustiziandolo avresti salvato tutte le vittime causate in seguito da quel criminale... Il sangue di decine di innocenti è anche sulle tue mani!". Ecco, questa parte riassume ciò che l'albo mi ha trasmesso, ciò che l'albo per me ha voluto dire. Soltanto Ginko può competere con Diabolik, non per via delle sue innumerevoli e indiscutibili doti da poliziotto, ma per via della sua onestà, per via del suo animo nobile e puro. Ginko sa che se dovesse cadere nel tranello e uccidere a sangue freddo il suo eterno rivale, il male trionferebbe definitivamente, perché quella non sarebbe più giustizia (che poi è interessante notare come il giustiziere, in realtà, tale non è in quanto frutto di una concezione malata dell'etica e della giustizia). Ma di questo aspetto avremo modo di parlarne in seguito, magari anche dopo il Backstage di Roberto Altariva. Diabolik si vendica, a mio modo di vedere, nel miglior modo possibile (vedere la parte finale dell'albo) lasciando Toser, il galoppino di Nolan, con la paura che può giungere da un momento all'altro la sua fine, ma, soprattutto, con il tremendo dubbio di aver ucciso una persona innocente (e quindi la sua concezione di giustizia ha portato alla morte una persona innocente). Per Toser un dilemma del genere è peggio di qualsiasi pugnalata.

Cosa ne pensate della sottilissima vendetta finale di Diabolik? Siete d'accordo che sia un finale assolutamente azzeccato e che il non spiegare in questo caso sia la soluzione migliore? Sinceramente la penso così (ma motiverò la mia risposta successivamente) e questo finale, pur con le sue dovute differenze, mi ha ricordato molto il finale di "Patto al Veleno" (dicembre 2007), quello con Drake lasciato crogiolare nel dubbio (lo stesso Drake che Moz e Lety vorrebbero riesumare ). Siete d'accordo ora, che per l'economia della storia e della serie in generale, sia molto meglio non dare alcuna spiegazione della fine di Drake? Anche perché quel Drake (mai più riapparso) in quel finale mi sembra molto simile al Toser di "Sentenze di Morte" (con le differenze del caso). Ci sono storie e personaggi che devono concludersi in modo "aperto" e non bisogna per forza aspettarsi un seguito o una riapparizione (che nei due casi andrebbe a scalfire quanto narrato precedentemente).
Poi un'altra domanda, ancora più importante. Come ne esce, secondo voi, il personaggio di Ginko da questa storia? Come ne esce il suo senso di giustizia e il suo comportamento limpido e trasparente in contrapposizione al giustizialismo espresso da Nolan? Qualcuno di voi ha pensato a ciò che quel faccia a faccia drammatico può significare? Due punti di vista si scontrano (quello incarnato da Nolan e quello incarnato da Ginko, secondo me Toser incarna un punto di vista a metà strada tra quello di Nolan e di Ginko) e in quelle pochissime battute si aprono una serie di collegamenti e di considerazioni che sarebbe veramente interessante provare a sviscerare perfettamente.
E poi un'altra cosa: cosa ne pensate del fatto che Diabolik, questa volta, si faccia fregare da un trucco di Ginko? A me personalmente la cosa non è per niente dispiaciuta (e non mi dispiace neanche il fatto che, se non fosse stato per l'intervento di Nolan e Toser, Ginko avrebbe avuto ottime probabilità di prendere sia Diabolik che Eva). Mi piacerebbe sentire qualche altro autorevole parere...