RICATTO ALLA POLIZIA

Diabolik e Ginko sono affiancati da Brenda e il conte Valian e dal duo formato da Meson e Andrea Rank, tutti personaggi caratterizzati molto bene che contribuiscono a creare pathos e tensione alla trama. Spettacolare il primo colpo di Diabolik a bordo della moto che si lancia dal tetto sfondando i vetri del palazzo di fronte (sicuramente la scena più caratteristica dell'albo) così come molto appassionante la tragica vicenda dei due ex galoppini di Brenda che tentano di fuggire da lei e dal capo misterioso, andando a ricattare la persona sbagliata. L'ultima parte è riuscita soprattutto grazie alla vicenda all'interno dell'albergo con Ginko e i partecipanti al ricevimento presi in ostaggio e Diabolik che si inserisce nella vicenda portando a termine il colpo. Ottimo lo spunto avuto dall'ispettore nel chiudere la valigia esplosiva all'interno della cassaforte per capovolgere a proprio favore la situazione.
La considerazione sui disegni di Zaniboni può coinvolgere quello che sta succedendo in questo momento storico dal punto di vista dei disegni di Diabolik. Come ora, anche nel 1973 si potevano notare stili differenti, anche tanto, tra i disegni di un albo e un altro e ne è la prova questa ennesima dimostrazione di bravura di Zaniboni, inchiostrato da Ongaro. Uno stile molto diverso da quello di Paludetti e Coretti (che vedremo il mese prossimo), molto diverso da quello di Facciolo, di Gattia e chissà se anche in quel periodo i lettori che ammiravano il tratto di Zaniboni non pensavano quello che ora molti lettori pensano quando ammirano tratti di altri disegnatori che si discostano dallo stile classico. E', quella del 1973, chiaramente una fase interlocutoria dal punto di vista dell'evoluzione grafica di Diabolik, Zaniboni sta prendendo sempre più confidenza con il personaggio, il taglio delle inquadrature, la dinamicità delle vignette, da un lato lo discostano dai disegnatori più classici dall'altro fanno capire che presto il suo stile diverrà quello canonico, quello che per tanti anni generazioni di lettori hanno ammirato.
Questo per dire che il rinnovamento di Diabolik c'è sempre stato, decennio su decennio, anno per anno. Non è Gomboli ad aver rivoluzionato tutto, ad aver voluto cambiare ciò che per tanti anni le Giussani hanno lasciato così come è. Gomboli ha seguito l'esempio delle Giussani, ha permesso che altri disegnatori potessero regalare il loro stile alla figura di Diabolik (pur cercando di far restare questi stessi disegnatori sul classico).
L'eredità che Zaniboni si appresta a lasciare ai nuovi arrivati è davvero importante, ma ciò non vuol dire che le giovani generazioni di disegnatori dovranno copiare spudoratamente lo stile di Zaniboni (lui non ha mai copiato lo stile di Facciolo che non ha mai copiato quello di Marchesi). Grazie al lavoro di Zaniboni ci sarà una base importantissima dalla quale partire per poi evolvere e cercare di rendere sempre per il meglio il maledetto criminale.