SCOMPARSI

Probabilmente il mio non sarà un commento definitivo in quanto dentro di me ci sono varie considerazioni che apparentemente si scontrano tra loro e probabilmente il tempo e la riflessione potranno darmi una risposta parzialmente definitiva.
La storia è indubbiamente molto bella, un mix di suspance e pathos e un'interazione tra i quattro personaggi principali perfettamente riuscita, così come è perfettamente riuscita la costruzione del personaggio di Clarissa. La vicenda ha il giusto intrigo e la giusta dose di informazioni per spingere il lettore a voltare pagina e continuare la lettura ed è accompagnata molto bene dai disegni di Buffagni che esprimono nel miglior modo possibile quanto sta succedendo.
Altea e Diabolik indubbiamente rubano la scena, soprattutto la determinazione della Duchessa nell'accettare immediatamente la proposta del Re del Terrore una volta saputo quanto e cosa rischia Ginko (e tra Ginko e Eva quello che rischia di più è solo e soltanto Ginko). Ottima l'alleanza tra i due con Altea che dimostra di essere molto in gamba e di possedere notevoli doti di attrice che noi già conoscevamo. Questo è ciò che riguarda la storia.
C'è poi una considerazione che va oltre la storia e che rappresenta un po' il messaggio e il motivo per il quale "Scomparsi" è stata scritta, mi riferisco alla parte finale, al confronto tra Ginko e Altea e alla "riflessione" sul rapporto tra i due.
Altea si è comportata esattamente come il lettore di Diabolik si aspetta da Altea, saputo del rischio che l'amato corre è disposta a qualsiasi cosa pur di salvarlo, anche stringere un patto con il diavolo (ed è, in fondo, lo stesso argomento alla base di "Un Killer per Ginko"). Con una variante importantissima in più: questa volta Altea non vuole mentire al proprio amato ("Ma a Ginko dovrò dire la verità... Anche a costo di perderlo di nuovo e per sempre. Tra di noi non c'è più spazio per le bugie..."). Un passaggio sicuramente fondamentale. Ciò che però sorprende maggiormente è la reazione di Ginko, che fa capire chiaramente di aver intuito tutto, ma di non voler sapere ("Su ciò che è successo IO non ti ho chiesto nulla. E credo che TU non abbia nulla da dirmi... [...] Altea, penso che sia meglio così"), soprattutto alla luce della conoscenza che si ha del personaggio di Ginko e di tutto ciò che fino ad adesso ha trasmesso al lettore. Davvero Ginko può accettare che la sua donna, per amore di lui, possa andare anche contro la legge, quella stessa legge che l'ispettore rappresenta strenuamente? Forse si, forse no, non c'è una risposta precisa (e penso sia meglio che questa risposta non ci sia mai). Ginko ama Altea, questo è sicuro, è veramente pentito di ciò che è successo tra loro a causa dei suoi principi etici e morali e a causa della sua intransigenza, ha già detto a se stesso di aver trovato nella Duchessa di Vallenberg la persona più importante della sua vita ed è alla luce di questo sentimento che va letta la reazione sopra citata.
Ed ecco la domanda finale (che mi fa riflettere): questo percorso interiore dell'ispettore Ginko dove lo porterà?