L'ULTIMO RUBINO

Diabolik R N° 653

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    Re del terrore

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    Diabolik R
    L'ULTIMO RUBINO
    Anno XL



    40-07r40-07f



    N°: 653
    Data uscita: 10/11/2015

    Soggetto: R. Altariva
    Sceneggiatura: P. Martinelli
    Disegni: A. M. Ricci - F. Paludetti - B. Fiumali - B. Delvecchio
    Copertina: S. Zaniboni - P. Zaniboni



    Quando qualcosa va storto, in un colpo impeccabilmente organizzato, Diabolik mastica amaro. E non dimentica. Lo scoprirà a sue spese il ricchissimo Aron Dern, e le sue difese crolleranno di fronte all’attacco dell’uomo dai mille volti e della sua compagna.


    Questa è la copertina originale di "L'ultimo rubino", uscito nel luglio del 2001:

    40-07r40-07f



    Edited by DK Iudika - 8/8/2018, 16:49
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina facebook della redazione
    ROBERTO ALTARIVA ci parla del suo primo soggetto scritto per il Re del Terrore.

    “L’ultimo rubino”, che viene ristampata su Diabolik R proprio questo mese, rappresenta la mia prima collaborazione a una storia di Diabolik. Dalla redazione mi hanno chiesto se avevo voglia di condividere su questa pagina qualche ricordo al riguardo e io ho accettato ben volentieri.
    Premetto che il testo contiene degli spoiler e quindi, per non rovinarvi le sorprese, vi conviene evitarne la lettura se dovete ancora leggere l’albo in questione.

    Fu lo stesso Mario Gomboli, nel 2000, a chiedere a me e agli altri membri del Diabolik Club di provare a proporgli idee per la serie. La stessa proposta che fece anche agli iscritti alla Diabolik List, e portò alla realizzazione di episodi come “Trappola per Ginko - La Rivale di Altea”, “Diamanti Grezzi”, e altro.

    L’idea mi intrigava e qualche tempo dopo iniziai a buttare giù degli appunti per una storia in cui Eva Kant veniva avvelenata lentamente, arrivando fin quasi in punto di morte. Ci stavo riflettendo sopra da un po’, quando uscì “L’agonia di Eva”, con un’idea di base davvero molto simile alla mia. Un po’ stupito dalla coincidenza, abbandonai quella storia e iniziai a progettarne una con protagonista Ginko in cui, come nei primi albi della serie, Diabolik agisse nell’ombra e il lettore stesso ignorasse la sua identità. Pensai poi che sarebbe stato ancora più divertente non limitarsi a una sola identità, ma far fare a Diabolik ed Eva una serie di sostituzioni a raffica, una dietro l’altra, per impersonare personaggi che avrebbero dato false informazioni a Ginko, impegnato in un’indagine.

    Da questa idea di partenza, in un paio di settimane ideai il soggetto che poi sarebbe diventato “L’Ultimo Rubino”, e lo consegnai a Mario. Lo feci senza grandi aspettative, pensando che non sarebbe stato accettato, perché nel frattempo mi ero convinto che richiedesse una quantità di spiegazioni eccessiva, nel finale.
    Per questo, quando mi chiamò per dirmi che il soggetto gli era piaciuto molto, ne rimasi stupito, specie perché appariva davvero entusiasta dell’idea. Mi disse che in genere, leggendo i soggetti che riceveva, indovinava sempre rapidamente dove le storie andavano a parare, mentre la mia lo aveva colto completamente di sorpresa. Non avrebbe potuto farmi un complimento più grande.

    Il soggetto originale aveva qualche differenza rispetto alla storia che avete letto. Si intitolava “Il Drago di Carta” e iniziava con un uomo in visita a un museo, interessato a una scultura kitsch raffigurante un drago realizzato nello stile di un origami. L’uomo veniva poi accidentalmente smascherato e si scopriva essere Diabolik. Dopo la fuga del criminale partiva l’indagine di Ginko, volta a capire perché Diabolik si fosse interessato a una brutta scultura di scarso valore. L’ispettore, manipolato da Diabolik ed Eva, arrivava quindi a scoprire che la scultura conteneva all’interno un dischetto con un virus apparentemente preparato dall’ingegner Berger (in realtà da Diabolik), che avrebbe dovuto essere utilizzato per infettare il sistema informatico della Banca Centrale di Clerville, cancellando così una serie di dati compromettenti per il ricco Aron Dern.
    La faccenda del disco nascosto nella statua, mi disse Mario, sarebbe stata eliminata. Non solo era uno stratagemma inutile ai fini della storia (aveva ragione!), ma, per una strana coincidenza, in uno degli episodi in lavorazione (“Il ladro invisibile”, che sarebbe uscita a Gennaio 2001), c’era un diamante nascosto all’interno di una statua con un drago. Per la seconda volta, avevo quindi ideato una situazione simile a quella di una storia non ancora pubblicata. Ammetto di aver cominciato a pensare di avere poteri di preveggenza!
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    Un altro cambiamento riguardò la falsa morte dell’ingegnere. Nella mia versione, il piano era preparato in anticipo: Diabolik aveva ucciso il vero ingegnere, tenuto il corpo in caldo, e fatto sì che questo cadesse in acqua al momento dell’azione del finto killer interpretato da Eva. Il corpo veniva quindi poi recuperato dalla polizia. Non solo, quindi, Diabolik ed Eva avevano ucciso un innocente, ma lo avevano assassinato con un colpo di fucile, cosa decisamente poco “diabolika”. La messinscena venne quindi modificata, eliminando la presenza del vero cadavere.
    Per finire, dato che il mio soggetto risultava troppo breve, venne ideata la sequenza iniziale con il flashback del furto dei rubini da parte di Diabolik.

    Questa storia, non rappresenta solo il mio esordio come autore “diaboliko”, ma anche quello di Angelo Maria Ricci ai disegni.
    Stando a quanto poi mi dissero dalla redazione, il titolo definitivo scelto da Mario era “Il tredicesimo rubino”. Senonché, Luciana Giussani, come Eva, era leggermente superstiziosa e preferì cambiarlo; fu quindi lei stessa a scegliere “L’ultimo rubino”.
     
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1 replies since 7/10/2015, 08:08   185 views
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