NON SOLO PER I DIAMANTI

In generale la storia l'ho trovata abbastanza gradevole, soprattutto perché si tratta di un genere, quello spionistico, che in Diabolik mi è sempre piaciuto molto. Una prima parte sicuramente più macchinosa e tecnica dovuta al colpo e alla realizzazione dello stesso e una seconda parte migliore nella quale la trama "decolla" maggiormente, in particolare quando il Re del Terrore non si lascia sorprendere dagli agenti dei servizi segreti appostati e dà vita ad un inseguimento nel quale mostra tutta la sua spietatezza e freddezza.
Detto questo, passo ad analizzare un paio di punti (in realtà uno diviso in due parti) che mi hanno convinto meno. Il coinvolgimento di Nina, nonostante sia uno dei punti migliori della trama (mi riferisco a quando Diabolik si fa trovare a casa sua seduto comodamente in poltrona), secondo il mio parere, è anche un punto a sfavore della stessa. Per prima cosa perché il fatto che Diabolik abbia bisogno di Nina per trovare il mandante del furto non mi sembra verosimile (il Re del Terrore ci ha abituato a ben altro) e poi perché, alla luce di quanto viene detto all'interno della storia, viene meno quel carattere NEUTRO che Nina dovrebbe avere (o che, forse, Andrea Pasini auspicava molto mesi or sono quando, ad una mia domanda sull'argomento, rispose proprio che Nina faceva comodo proprio in virtù del suo essere neutro nei confronti di Diabolik e di Eva Kant). La Nina di questo Inedito non è per nulla un personaggio neutro, anzi. Si tratta dell'ennesima amica/persona degna di fiducia di Diabolik il quale, addirittura, arriva a riferirle frasi di stima direttamente.
Nonostante non abbia mai amato il personaggio della River, la risposta che mi diede a suo tempo il buon Andrea, era riuscita a farmela digerire maggiormente, ma, alla luce di questo episodio, tutta quell'impalcatura costruita nell'arco dei tre episodi precedenti ("Patto al veleno", "Una strage per Eva" e "Rischio calcolato") crolla inesorabilmente, e questo è un peccato.
Per tutti questi motivi, avrei fatto a meno di inserire la River all'interno della trama, non ne sentivo il bisogno (se non altro, vale l'opzione che non servisse, a mio modo di vedere, un personaggio che indirizzasse Diabolik verso Aldo Nisben).
I disegni di Facciolo, invece, seppur non sia più il Facciolo al quale siamo stati sempre abituati, li ho trovati, nel complesso, più che sufficienti. Il fatto che siano passati circa sei mesi dall'ultima apparizione (novembre 2015) ha fatto bene al maestro milanese.