NESSUNO E' INNOCENTE

Inedito novembre 2017

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    Re del terrore

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    Diabolik Inedito
    NESSUNO E' INNOCENTE
    Anno LVI



    56-11r56-11f



    N° 11
    Data uscita: 01/11/2017
    Pagine: 120

    Soggetto: R. Altariva - A. Pasini
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: R. Nunziati - J. Brandi
    Copertina: M. Buffagni



    Cinque smeraldi perfetti, grandi come biglie di vetro ma molto, molto più preziosi. Diabolik sa dove sono e intende rubarli… ma non è il solo a volerli, e un colpo apparentemente semplice si trasformerà in un incubo senza fine.


    In omaggio all'interno dell'albo le figurine dell'album Panini.



    Edited by DK Iudika - 12/10/2017, 09:57
     
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  2. Roby Van
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    La seconda "Cora" in quasi 850 numeri...




    cora
     
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    Re del terrore

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    Questo episodio è la 55sima candelina?

    Moz-
     
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  4. Sabatax
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    Cover "classicheggiante" che merita un plauso per la bellezza. I colori e l'impostazione rimandano al logo/mirino/bersaglio di Segretissimo. Chissà se è un chiaro omaggio, un'ispirazione latente o pura e non voluta somiglianza. La retro, è altrettanto buona; i colori, a parte lo sfondo, richiamano come il mese scorso tonalità anni 70' - 80' che mi garbano assai. BENE!
     
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  5. Roby Van
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    Acquistato e letto !!! Una gran bella storia
    molto ben congegnata, senza un attimo di sosta, le vicende si sussegguono veloci e ingegnose. La trama è molto complessa, come un gioco di scatole cinesi, intrighi, colpi di scena, e tra tutti lui, DK, come sempre ha la meglio su tutti. Anche i personaggi sono molto ben descritti e caratterizzati. Mi piace quando emerge una protagonista cattive e spietata, come ai "vecchi tempi". Che dire dei disegni? spettacolari!!! Complimenti a Nunziati e Brandi, è un grande piacere sfogliare le loro tavole. Continuo a non trovare le copertine di Buffagni un granchè, tanto meno le retro che mi paiono eccessivamente ombreggiate e dai tratti troppo spigolosi. Nel complesso un ottimo albo quest'ultimo


    Ma.....
    Stefano Carrell è un omaggio a Dario Argento? la somiglianza mi pare forte..
     
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    Apprendista criminale

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    Comprato e letto già ieri (i DK prima delle festività sono i migliori perchè arrivano prima :D)

    Nulla da dire, se non che è la migliore storia di Diabolik di questa annata e una delle migliori da molto tempo a questa parte :) accadono tante cose ma con un ritmo perfetto, tanto che l'albo sembra lungo il doppio :D inoltre fa piacere vedere Diabolik agire in maniera egoisticamente crudele (senza far spoiler).
    Il titolo riassume benissimo l'intera faccenda. Complimentissimi :)
     
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    Ho eliminato lo spoiler perché tanto qui non serviva:

    CITAZIONE (Roby Van @ 1/11/2017, 12:07) 
    Ma.....Stefano Carrell è un omaggio a Dario Argento? la somiglianza mi pare forte..

    Sì, è un omaggio fatto da Riccardo. Io mi ero limitato a indicare che il personaggio doveva avere un aspetto vagamente inquietante.
     
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  8. Sabatax
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    Un altro episodio di buon livello :)

    Trama interessante che riprende alla lontana gli elementi di torbido intrigo già apparsi in storie come Scommessa fatale e Oscuro movente.
    Sebbene non ci sia nulla di veramente innovativo in questo albo (e ci mancherebbe dopo 55 anni di trame), tutto fila liscio, un colpo di scena dopo l'altro fino alla conclusione, lasciando soddisfatti di aver pazientato un mese per leggere la nuova avventura del maledetto criminale. Il vero punto forte di questo albo, sono i sempre ottimi disegni di Nunziati e Brandi che mi hanno lasciato la sensazione di leggere un albo di vent'anni fa, qualitativamente parlando. Farli entrare nella scuderia Astorina, è stata, al pari dell'aver designato Buffagni copertinista unico, una scelta assolutamente vincente che ripagherà negli anni a venire.

    Questo titolo, merita un encomio solenne, perchè, oltre all'evidente Dario Argento, sono presenti una serie di strizzate d'occhio al cinema italiano anni 70', in cui quasi tutti i personaggi anche quelli che fanno un'apparizione minima come il barista, sono modellati su attori, registi o caratteristi del genere poliziottesco/noir/thriller/giallo e horror. L'amante di Cora, credo sia improntato su Maurizio Merli, ma qui la somiglianza non è inconfutabile come per Stefano/Dario Argento. Spero che nel futuro approfondimento, ci sia spazio per qualche nome.
    Belle entrambe le copertine dal vivo, meglio che nell'anteprima digitale.
     
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    Concordo, buona sceneggiatura ma soprattutto ottimi disegni dei personaggi, degni del periodo d'oro del fumetto. L'unico appunto lo rivolgo alle ambientazioni veramente prive di particolari e spesso approssimative nella realizzazione.
    Continuate così!
     
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/1724064944332478):

    NESSUNO È INNOCENTE: storia di una storia
    Il soggettista Andrea Pasini ci racconta com'è nata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non l'avete letto, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
    – LUGLIO 2013. Sto lavorando con Mario Gomboli a un soggetto che parte da uno spunto di Alessandro Mainardi e che, dopo una lunga lavorazione, diventerà l’albo di dicembre dell’anno successivo: “Il rubino scomparso”.
    Qui un rapinatore viene catturato poco dopo una rapina e non si riesce a capire dove abbia nascosto il rubino che ha appena rubato. Nello spunto iniziale il nascondiglio, anni dopo, si scopriva essere nel tacco di una delle scarpe che indossava al momento della cattura ma, per come abbiamo poi sviluppato la trama, sentiamo la necessità di un colpo di scena. Vogliamo che i personaggi (e il lettore) si convincano che la pietra sia nascosta tra gli effetti personali del rapinatore rimasti al deposito del carcere ma che poi si scopra che non è lì. Così mi viene l'idea di ricavare un nascondiglio dal calcio della pistola del criminale (arma con cui aveva ucciso un suo complice) in modo che il rubino, per tutti quegli anni, fosse rimasto nascosto non nel deposito del carcere bensì in quello delle prove del tribunale.
    – FEBBRAIO 2014. La sceneggiatura de “Il rubino scomparso” è ormai ultimata e i disegni sono in fase di realizzazione, Roberto Altariva ci propone il suo soggetto “Nessuno è innocente”. Lo leggo e ci rimango malissimo.
    L’idea forte del soggetto è, in buona sostanza, la stessa che avevo usato io nell’altra storia e quindi, essendoci un albo in lavorazione che usa una trovata pressoché uguale, la proposta di Roberto non la si può accettare.
    In realtà le due idee non sono proprio uguali uguali, perché quella di Roberto è molto meglio.
    L’oggetto prezioso nascosto nell’arma di un delitto io l’avevo usato come espediente di un personaggio quasi secondario che, a voler ben vedere, non aveva particolari ragioni per mettere proprio lì la refurtiva (a parte quella di fornirci un utile colpo di scena verso il finale ;-) ).
    Roberto invece usa lo stesso stratagemma: all’interno di un colpo diaboliko mettendo Diabolik in una situazione di emergenza, costringendolo a improvvisare e, per non perdere il bottino, gli fa venire l’idea geniale di nascondere gli smeraldi dentro un proprio pugnale che poi usa, apposta, per ammazzare un poliziotto, in modo che – diventando la prova di un delitto – il pugnale traghetti tutto il malloppo fino al deposito prove, dove potrà recuperarlo poi.
    Insomma, Altariva batte Pasini tre a zero.
    Ma io ero arrivato prima. Quindi il soggetto di Roberto non passa.
    Gomboli però, nella sua infinita saggezza, non lo condanna all’inferno delle storie bocciate per sempre, ma solo al purgatorio di quelle che devono aspettare un bel po’ in un cassetto prima di essere messe in lavorazione (anche perché le trame di “Nessuno è innocente” e de “Il rubino scomparso” non hanno davvero nient’altro in comune).
    – NOVEMBRE 2016. Dopo quasi tre anni di panchina, il soggetto è pronto per rientrare in campo. La struttura presentata a suo tempo va bene, in redazione abbiamo però qualche dubbio sulla parte centrale della storia e Roberto vuole cambiare la dinamica del finale. Ci mettiamo al lavoro partendo da lì.

     
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    Dalla pagina FB della Redazione (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/1732290053509967):

    NESSUNO È INNOCENTE - Dietro le quinte di Roberto Altariva
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
    IL PUGNALE A BATTERIE – Qualche anno fa, riflettendo sul fatto che i pugnali di Diabolik con torcia elettrica dovevano obbligatoriamente essere dotati di batterie nel manico, mi sono reso conto che all’interno ci sarebbe stato un certo spazio adatto a nascondere qualcosa. Da lì a ideare una storia in cui Diabolik si trovava obbligato a nascondervi delle piccole pietre preziose, il passo è stato molto breve. Così come mi è venuto in mente subito che se quel pugnale lo avesse usato per commettere un delitto, sarebbe stato un buon metodo per far finire quelle pietre alla centrale di polizia, all’insaputa di Ginko e della polizia stessa; naturalmente, occorreva progettare una situazione in cui il criminale si trovasse in trappola e quello fosse l’unico modo per evitare che gli smeraldi fossero recuperati dalla polizia o dai proprietari. Per complicare la storia ho poi pensato che quel pugnale poteva invece finire in mani altrui, magari quelle di un collezionista interessato ad avere un’arma usata da Diabolik per commettere un delitto. E così, pian piano, nella mia mente si è formata tutta la vicenda.
    UN NUOVO TRUCCO – Come raccontato da Andrea Pasini nel suo “Dietro le quinte”, l’idea di base appariva troppo simile a quella de “Il Rubino Scomparso” (n. 12 del 2014) che in quel periodo era già in fase di disegno e così la storia è rimasta “parcheggiata” per diversi anni, in attesa di riprenderla quando fosse passato molto tempo da quella sopra citata. Questo, però, ha fatto sì che nel frattempo uno dei trucchi che avevo ideato – quello per spingere Stefano ad aprire la finestra che permette a Diabolik di entrare nella casa – fosse già stato utilizzato per un episodio differente. Anche se ci vorrà ancora del tempo per vederlo stampato, il mio trucco originale è infatti finito all’interno di una storia in preparazione per Il Grande Diabolik, che vedrete prossimamente. In questo albo, è quindi stato necessario idearne uno differente.
    E UN NUOVO FINALE – Quando è stato finalmente deciso di mettere in produzione la storia, ho riletto il mio soggetto originale e mi sono reso conto che il finale che avevo ideato non mi piaceva più. Vedeva infatti un Diabolik troppo passivo, che si limitava a recuperare i gioielli dopo che i personaggi co-protagonisti dell’albo si erano praticamente ammazzati tra loro. Ho quindi proposto una nuova versione con Diabolik più protagonista, con Cora che, sopravvissuta all’agguato di Rodolfo, fuggiva verso il Rennert inseguita da Diabolik in deltaplano per venire poi uccisa dal nero criminale. In redazione non hanno trovato giustificato l’utilizzo da parte di Diabolik di un deltaplano invece della normale Jaguar e Gomboli ha inserito il trucco dell’auto cingolata per permettere al criminale di raggiungere la donna, mentre Andrea Pasini ha ideato l’ottimo finale con l’auto con a bordo Cora lanciata a esplodere contro la macchina della polizia.
    IL PUGNALE SCOMPARSO – La mia versione originale prevedeva anche che Cora uccidesse il marito con un pugnale uguale a quelli di Diabolik (magari proprio uno suo, già in possesso di Stefano e poi finito nelle mani di Cora) che veniva anch’esso recuperato dalla polizia. Stefano pagava poi il poliziotto per farsi consegnare il pugnale usato per uccidere il suo amico, ma quando l’agente andava per recuperarlo quel pugnale era già stato consegnato alla scientifica perché lo esaminasse, dato che Ginko non era convinto che fosse stato Diabolik a uccidere l’uomo. Il poliziotto sottraeva quindi l’altro pugnale (quello con dentro gli smeraldi) e lo consegnava a Stefano facendogli credere che fosse l’arma che il collezionista gli aveva richiesto.
    Giudicando che la presenza di due pugnali simili creasse inutilmente confusione, Gomboli ha deciso di eliminarne uno dalla storia.
    Nel mio soggetto, inoltre, Cora avvisava subito la polizia della scomparsa degli smeraldi, dopo aver distrutto i falsi e avene eliminato i frammenti nello scarico del water. Mentre in redazione hanno ritenuto meglio farle consegnare i falsi alla polizia e farla tacere sulla scomparsa di quelli veri.
    TASER O NON TASER – Scartata l’idea di far catturare Diabolik grazie a un fucile spara-rete di quelli usati per intrappolare le belve feroci, avevo optato per un taser, arma comunemente utilizzata da varie forze di polizia nel mondo. Però, io volevo che Diabolik facesse in tempo ad afferrare l’agente Meyer per farsene scudo e questo rendeva difficile far colpire Diabolik – e non il suo ostaggio – con entrambi i dardi elettrificati del taser (cosa necessaria per far chiudere il circuito). A un certo punto avevo quindi ripiegato su un dardo soporifero sparato contro una spalla del criminale, finché in redazione non è venuto in mente che il buco nel vetro della finestra provocato da Rodolfo avrebbe permesso a un agente appostato all’esterno di colpire Diabolik alla schiena; quindi è stato ripristinato l’uso del taser.
    OMAGGIO – In sceneggiatura avevo indicato a Riccardo Nunziati che Stefano doveva avere il volto un po’ scavato e un aspetto leggermente inquietante. Basandosi su queste indicazioni, il disegnatore ha pensato di fare un omaggio a Dario Argento, dando a Stefano il volto del Re del Thriller/Horror del cinema italiano.
    IL TITOLO – Il titolo di lavorazione è sempre stato “Nessuno è Innocente”. A un certo, però, avevo aggiunto come alternativa “Un Delitto Inutile”, che faceva riferimento sia ai dubbi di Ginko, che inizialmente non capiva perché Diabolik avesse ucciso uno dei suoi agenti, dato che era evidente che il delitto non gli avrebbe consentito di sfuggire alla cattura, sia al delitto compiuto da Cora, visto che il suo piano per impadronirsi degli smeraldi finisce per rivelarsi vano. In redazione, comunque, hanno preferito utilizzare il primo titolo, che era quello che anch’io apprezzavo di più.

     
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    Con estremo e colpevole ritardo, arrivo a commentare anch'io questo Inedito di novembre 2017 (e non c'era albo migliore per festeggiare i 55 anni del maledetto criminale).
    Per quanto riguarda il perfetto mix di testi e disegni, secondo me si tratta, al momento, dell'albo migliore del 2017. Una storia caratterizzata perfettamente, con i personaggi rappresentati in maniera verosimile ed efficace, ognuno con una sua personalità, un suo carattere e tutti, nel loro piccolo, ricchi di sfumature e sfaccettature. In particolare il personaggio di Cora, riuscitissimo sia per quanto riguarda la sua scrittura, sia per quanto riguarda la sua caratterizzazione grafica.
    In questo affascinante "ginepraio" di personaggi, emerge ancora una volta l'astuzia e la superiorità di Diabolik. Quando, poi, il criminale deve improvvisare un piano a causa di un imprevisto, riesce sempre a dare il meglio di sé.
    Piccola nota di colore: il titolo è "Nessuno è innocente", azzeccatissimo per quanto riguarda tutti i personaggi tratteggiati, eccetto Ginko...
    Il nostro Ispettore di polizia è davvero l'unico ad essere innocente in questa trama di "delinquenti". :)
     
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