TROVATE QUEL RIFUGIO!

Inedito maggio 2018

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    Re del terrore

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    Diabolik Inedito
    TROVATE QUEL RIFUGIO!
    Anno LVII



    57-05r57-05f



    N° 5
    Data uscita: 01/05/2018
    Pagine: 120

    Soggetto: M. Gomboli - A. Pasini
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: P. Cerveglieri - G. Montorio - L. Merati
    Copertina: M. Buffagni



    Diabolik è in pericolo, ma Eva non sa come rintracciarlo prima della polizia. Serve un’idea, una trovata che colga impreparato Ginko e risolva la situazione. Un colpo di genio degno di Eva Kant.


    Edited by DK Iudika - 21/7/2018, 08:39
     
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  2. Sabatax
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    Copertina davvero molto interessante; forse più adatta a Kriminal che Diabolik, ma sicuramente bella e da ricordare. Ho notato che le ultime fatiche di Buffagni, sono cariche di colore, come se lo avesse scoperto tutto insieme. Ora che pare aver stabilizzato il tratto in un giusto compromesso tra pittorico e fumettoso, sembra stia emergendo una nuova fase Corteggi... seguirò con interesse questo percorso!
     
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    Comprato e letto in treno, come vuole la diabolika tradizione :D

    Se dovessi riassumere questo album con un solo aggettivo, direi che l'ho trovato "divertente", nel senso più positivo del termine. E' una storia che si lascia leggere molto bene, complessa nelle varie trame che si intrecciano ma semplice nel loro svolgimento; forse manca un po' di pathos e ho trovato alcune forzature (con Diabolik in giro la polizia si lascia sfuggire sotto il naso un barbone tutto intabarrato, senza nemmeno sospettare che possa essere mascherato?), però nel complesso l'ho trovato molto gradevole.
    In particolare ho apprezzato i molti riferimenti all'attualità: il politico che insiste sui valori e nel privato se ne frega, Eva che usa i social networks (idea geniale), Sandra Sanders che cata Taylor Swift (ammetto di aver usato google :D)... sono piccole perle che meriterebbero di essere approfondite in episodi futuri, magari con toni più drammatici.
    Peccato per com'è finita (anche se prevedibile): poco prima delle ultime pagine speravo in un sequel col tentativo di vendetta di tutte le parti in causa!
     
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  4. Sabatax
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    Storia estremamente soddisfacente!

    Quest'avventura, forse la migliore dell'ultimo anno e mezzo, scorre estremamente bene ed è ricca di colpi di scena al punto che sembra di leggere un GDK per l'ampio respiro della trama. L'idea della cassaforte sotto pressione è ottima(chi l'ha avuta?) così come la soluzione per aprirla senza far scattare l'allarme che è da applauso. Altrettanto buona, la trovata di Eva (colonna portate di tutto l'albo) di rintracciare il suo compagno mediante il coinvolgimento dei ragazzi attuali che, perennemente collegati sui social, si infiammano per la caccia al vip o al pokemon. Inutile dire che sono queste le storie che mantengono Diabolik una collana classica ma sempre al passo con i tempi. Memorabile, malgrado fosse naturalmente ovvio, il momento in cui si aprono le porte dell'ascensore con un Diabolik in gran spolvero malgrado l'handicap. Certo, ci fossero state una manciata di pagine in più, si poteva ampliare la fase dell'accerchiamento di Ginko, facendo si che fosse più serrato e rendere la vita del Re del terrore maggiormente difficile, ma anche così è stata una lettura ottima che, fra qualche annetto, complice la traditrice memoria, diverrà una piacevole riscoperta.

    Lato disegni: sono sufficentemente buoni. Per quanto non apprezzi completamente lo stile ruvido di alcune figure, ci sono comunque delle punte interessanti come la già citata apertura delle porte.

    Confermo che la cover, che strizza l'occhio a "Vertigo", è meravigliosa e, una volta tanto, è pienamente attinente con la trama. Da ricordare infine la retro che è altrettanto bella, con dei sorprendenti effetti di luce sul vestito di Sandra.
     
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    CITAZIONE (Sabatax @ 8/5/2018, 17:51) 
    L'idea della cassaforte sotto pressione è ottima(chi l'ha avuta?) così come la soluzione per aprirla senza far scattare l'allarme che è da applauso.

    Gomboli. E direi che la "mano" di un ingegnere in questo caso si nota :)
     
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  6. Sabatax
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    Assolutamente!È anche sub o sbaglio?
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/1961100440628926):

    TROVATE QUEL RIFUGIO!: storia di una storia.

    Il co-soggettista Andrea Pasini ci racconta com'è nata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima la storia perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non avete letto l’albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    Può essere che qualche lettore pensi che le storie nascano tutte subito con un capo, una parte centrale e una coda, pensate più o meno nello stesso ordine in cui vengono lette. Be', per Diabolik non è quasi mai così. Per esempio, di questa storia abbiamo prima immaginato la parte centrale, poi i pezzi subito prima e dopo quella parte, quindi il finale e solo all'ultimo l'inizio.

    PRIMO PASSO – Il titolo di lavorazione di questo episodio era “Divieto di sosta” e la prima parte a essere immaginata è stata quella in cui Diabolik si feriva dopo aver piazzato una telecamera di sorveglianza puntata contro il rifugio segreto di una cantante (o di un attore o un'attrice non avevamo ancora deciso). Avendo lasciato la Jaguar in divieto di sosta, dalla mezzanotte per lavaggio strade, arrivava la polizia e si metteva a cercalo.
    Subito dopo è stata pensata la reazione di Eva, ignara di dove fosse Diabolik (inizialmente si pensava che potesse essere a causa di una sorpresa che Diabolik voleva farle, poi abbiamo preferito risolvere diversamente), disponendo di una sola inquadratura fissa di quell'attico, Eva avrebbe usato i social per far trovare il posto ai fan dell'artista.

    SECONDO PASSO – A quel punto ci siamo dedicati alla parte precedente, cioè a stabilire perché Diabolik voleva mettere sotto osservazione la cantante, ossia dovevamo capire da dove sarebbe venuto il bottino del futuro colpo. Per questo c'è voluto un po', inizialmente avevamo pensato alla grossa mole di contanti che muovono i concerti negli stadi, immaginando un impresario corrotto coinvolto in un giro di riciclaggio. Ma ci pareva che il tutto risultasse macchinoso (e un po' noioso) quindi abbiamo cambiato decisamente rotta, immaginandoci una giovane soubrette intenta a ricattare un ultra-milionario con aspirazioni politiche in campo ultra-conservatore (aggiungendo, solo in un secondo tempo, la figura dello strozzino che minacciava la cantante Sandra e quella dell'imprenditore Tanner che forniva al politico i diamanti).
    Deciso questo siamo passati a ragionare sulla parte successiva al pezzo di trama concepito per primo, ossia su come si sarebbero mossi Diabolik, Eva e Ginko nella situazione in cui li avevamo messi e come avrebbero interagito col gruppo di fan di Sandra che si stava riunendo attorno al suo attico.

    TERZO PASSO – Dopo di che siamo arrivati a lavorare sul finale, all'inizio sapevamo solo che Diabolik si sarebbe messo in salvo e che sarebbe comunque riuscito a portare a termine il colpo, ma come? Abbiamo vagliato diverse ipotesi, una delle prime prevedeva che sopravvivessero tutti quanti. In quel caso però avevamo deciso che sarebbe stata Eva a rovinare Brunt diffondendo in rete il sex-tape compromettente (questo perché, essendosi sostituita a una sua assistente, aveva avuto modo di vedere quanto era spregevole). Alla fine abbiamo però preferito architettare una carneficina che chiudesse i conti con tutti.

    ULTIMO PASSO – Arrivati a questo punto mancava solo l'inizio che è stata l'ultima cosa che abbiamo concepito. Qui il plurale però è un po' fuori luogo perché il colpo iniziale è stata tutta opera di Mario Gomboli. Sua l'idea della cassaforte col sistema di sicurezza legato alla pressione e quella di usare la piscina per eluderlo. Sua anche l'idea di alimentare la piscina con l'acqua di un laghetto sovrastante alla villa e di usare come spunto per l'architettura dell'edificio la casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright. Costruzione che già aveva ispirato Alfred Hitchcock per il suo “Intrigo internazionale” (ma in quel caso non gli diedero il permesso di usarla) e lo stesso Diabolik (in realtà sempre a causa di Gomboli) che l'aveva usata per un suo rifugio nell'albo del 1995 “A tu per tu con l'avversario”.

     
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    Questo backstage del sempre ottimo Pasini mi ha lasciato una curiosità insoddisfatta: la scelta di citare Taylor Swift è stata di Roberto o dello stesso Andrea? E a cosa è stata dovuta?
     
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    CITAZIONE (Neogrigio @ 11/5/2018, 23:24) 
    Questo backstage del sempre ottimo Pasini mi ha lasciato una curiosità insoddisfatta: la scelta di citare Taylor Swift è stata di Roberto o dello stesso Andrea? E a cosa è stata dovuta?

    La scelta è stata mia. Per la motivazione ti rimando al prossimo dietro le quinte, che scriverò io.
     
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    Sono un po' indietro con le letture, sabato conto di leggere e recensire il 6.
    Nel frattempo vi riporto la mia su questo numero (perdonate la lunghezza ma è studiato per un blog, non per un messaggio da forum, descrivendo delle scene utili a chi non segue il fumetto):

    Mi trovo ancora una volta a tessere lodi per una storia sul Re del Terrore, perché Trovate Quel Rifugio, con un titolo che fa pensare ad uno dei tanti rifugi segreti del protagonista ma così non è, nonostante sia composta nel più classico dei modi, parte lenta ma poi ingrana alla grande.
    Inizia subito durante il colpo ma c'è subito un imprevisto, quindi lui deve correre ai ripari, riprogrammando il colpo per ottenere il bottino che ha cambiato proprietario ma proprio durante i preparativi, accade un altro imprevisto ed è lì che ingrana la storia, gestita perfettamente da
    Roberto Altariva che non ti fa capire fino a poche pagine dalla fine se Diabolik si concentrerà solo sulla fuga oppure non rinuncerà al bottino nonostante la situazione.

    Purtroppo questo numero è un raro caso in cui i disegni non mi sono piaciuti, volti spigolosi e lunghi, soprattutto quello del protagonista che a malapena si riconosce.

    NOTE:
    - quando la cassaforte viene fatta sprofondare al piano di sotto, mi chiedo come continui ad essere alimentato l'allarme, va a batteria? Altrimenti, se fosse stato alimentato a corrente, una volta allontanata la cassaforte dalla sua postazione e perso il contatto diretto con la corrente, sarebbe dovuto scattare l'allarme...
    - è, purtroppo, un numero molto social, con ragazzini dipendenti e che usano quella parola che odio e io dico "autoscatto".
     
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    Re del terrore

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    Mi ero scordato di non aver postato anche il Dietro le Quinte di Roberto Altariva relativo a questa storia. Rimedio, in ritardo.

    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/):

    TROVATE QUEL RIFUGIO! – dietro le quinte di Roberto Altariva

    Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia. Quindi se ancora non l’avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    TAGLIA E CUCI – Il soggetto di Gomboli e Pasini per questa storia era particolarmente lungo e denso di avvenimenti. Far rientrare la vicenda nelle canoniche 120 pagine di un albo di Diabolik non è stato facile e per riuscirci, purtroppo, ho dovuto sintetizzare scene che avrebbero meritato un trattamento più ampio, tornando spesso indietro a eliminare vignette che già avevo ideato. Non ho quindi potuto dedicare lo spazio che avrei voluto ai problemi fisici di Diabolik, alle preoccupazioni di Eva per la sua scomparsa e per la successiva scoperta dell’incidente. E anche la parte riguardante il coinvolgimento dei ragazzi nella ricerca del “rifugio” segreto di Sandra avrebbe sicuramente meritato maggior respiro.
    Mai come questa volta, mi sono sentito “stretto” nelle pagine di un albo di Diabolik.

    DI CIGNI E SORRISI – Il personaggio su cui mi sono concentrato maggiormente durante la scrittura è sicuramente Sandra, anche perché è certamente più anomalo degli altri all’interno della “saga” diabolica. Oltre a far emergere quanto fosse viziata e meschina attraverso i suoi pensieri, ho quindi pensato di far inserire visivamente al disegnatore alcuni particolari che la connotassero originalmente.
    Forse non molti lo avranno notato, ma il suo cellulare è inserito in una custodia che riporta nel retro il disegno di un cigno; quella custodia esiste realmente per iPhone ed è un oggetto di design in cui l’immagine del cigno è realizzata in cristalli Swarovski. Particolarmente costosa per il tipo di oggetto che è, quella custodia è un piccolo elemento con cui la ragazza ostenta lo status quo raggiunto; uno decisamente più evidente (e molto più costoso) è invece la grossa limousine con autista su cui viaggia.
    La maglietta che indossa quando incontra Brunt, con riprodotto sopra una sorta di gigantesco “smile” formato da due occhi e una bocca sorridente, è invece un’ostentazione di perfida ironia, visto che gli appare davanti con questo gigantesco sorriso mentre si appresta a ricattarlo e rovinargli la vita. Inizialmente, durante quella scena in cui Sandra, avevo inserito di una didascalia coi pensieri di Brunt che evidenziava “Tutto in lei sembrava ridere di me…”, ma poi l’ho eliminata per una questione di ritmo e maggiore scorrevolezza dei dialoghi.

    LA CANZONE GIUSTA – Sandra è una cantante, quindi era necessario mostrarla almeno brevemente in quel ruolo. Visto che ideare testi di canzoni pop per i giovani temo che non sia proprio nelle mie corde, ho preferito farle cantare un pezzo del repertorio musicale di qualche star non troppo “agée”.
    Per ragioni anagrafiche, ammetto di conoscere meglio le pop star del secolo scorso rispetto a quelle post 2000; tra quelle relativamente recenti che mi sono note c’è Taylor Swift. Andando a leggermi i testi di alcune sue canzoni ho trovato “Blank Space”, che parla di una ragazza con una lunga lista di amanti e abbastanza perfida da definirsi un incubo travestito da sogno. Mi è sembrato che fosse particolarmente adatta alla storia e ho messo in bocca a Sandra un paio di strofe di quella canzone.

    FANTASCIENZA SPICCIOLA – Nessun lettore sembra aver mostrato perplessità per il fatto che nella lunga scena sott’acqua Diabolik non indossi bombole per l’immersione, ma solo un semplice boccaglio. Se fate una ricerca in Internet con le parole “respiratore Triton”, troverete molte immagini del dispositivo a cui ci siamo ispirati, che però ha una particolarità: in realtà non esiste. Si trattava in teoria di un dispositivo in grado di ricavare ossigeno dall’acqua scomponendone le molecole, ma in realtà era solo una “bufala”.
    Normalmente su Diabolik ci si attiene alla realtà, utilizzando dispositivi che se pur non realmente esistenti, sono comunque teoricamente realizzabili con la tecnologia attuale. Ci sono però alcune eccezioni in cui si sconfina nella fantascienza, tra cui la più evidente è l’esistenza delle maschere usate da Diabolik. In questo caso, ci piaceva l’idea di far muovere Diabolik sott’acqua senza portarsi sulle spalle delle scomode bombole d’ossigeno, e dopotutto, chissà che un giorno dei respiratori simili non diventino realtà.

    ALTEZZA IGNOTA – Quando ho consegnato la sceneggiatura, in redazione hanno manifestato perplessità su un particolare: in nessun punto della storia viene specificato di quanti piani sia composto il palazzo da cui Diabolik precipita e a che altezza si trovi la scala antincendio contro cui il criminale va a sbattere per poi cadere a terra.
    La cosa è voluta. Ho preferito lasciare una maggiore suspense al momento della caduta e che fossero i lettori a immaginarsi la situazione come più aggradava loro. Se fossi stato obbligato a chiarire da che altezza cade, comunque, avrei stabilito il punto della scala antincendio contro cui finisce Diabolik, fosse all’altezza del secondo piano.

    PROBLEMI DA SOCIAL – Mentre scrivevo la sceneggiatura non sapevo chi avrebbe disegnato la storia e se questi avesse o no esperienza coi social network. Era quindi necessario che allegassi al testo delle immagini di documentazione per mostrare al disegnatore come apparivano le schermate dei social network su computer e smartphone.
    Personalmente, però, l’unico social che utilizzo è Facebook. Tramite Google, di immagini di schermate Instagram e Twitter ne ho ovviamente trovate tantissime, il problema è che specialmente per quanto riguarda Twitter, mostravano differenze grafiche non indifferenti, che immagino siano dovute a modifiche subite dalle app nel corso del tempo. Per sicurezza, ho quindi scaricato l’app, sullo smartphone e ho fatto un’iscrizione a Twitter solo per ottenere delle immagini delle schermate e poi ho eliminato il tutto. La prova mi è servita a scoprire che l’aspetto attuale della schermata di scrittura di Twitter è talmente anonimo che avrei potuto anche evitare di perdere tempo.

    IL TITOLO – Come già scritto da Andrea Pasini nel suo “dietro le quinte”, il titolo di lavorazione della storia era “Divieto di sosta”, ma ovviamente non è mai stata intenzione della redazione utilizzare quello come titolo definitivo. Fra quelli proposti da me c’era “Trovate Sandra!”, che è stato parzialmente d’ispirazione per quello definitivo.
    Qualcuno ha giudicato ingannevole l’uso della parola “rifugio”, perché porta a pensare che si tratti di un rifugio di Diabolik, e in effetti è inevitabile che il lettore sia tratto in inganno. D’altra parte, però, quello per la ragazza è un posto in cui “rifugiarsi” per sfuggire ai suoi fan e sicuramente “Trovate quel rifugio!” è un titolo più efficace che “Trovate quell’attico!” (per fare un esempio). In ogni caso, non dimenticate che l’inganno è tipico di Diabolik!

     
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