UNA MORTE NON SOSPETTA

Inedito settembre 2018

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    Re del terrore

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    Diabolik Inedito
    UNA MORTE NON SOSPETTA
    Anno LVII



    57-09r57-09f



    N° 9
    Data uscita: 01/09/2018
    Pagine: 120

    Soggetto: M. Gomboli - A. Pasini - M. Valentini
    Sceneggiatura: A. Pasini - R. Finocchiaro
    Disegni: P. Cerveglieri - G. Montorio - L. Merati
    Copertina: M. Buffagni



    Quando l'anziano conte Victor Croler muore improvvisamente, l'unico a dolersene è Diabolik, perché i gioielli che voleva rubare saranno ora dispersi tra gli eredi. E deve trovare a tutti i costi un modo per impedirlo.


    Edited by DK Iudika - 8/11/2018, 10:37
     
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  2. MikiMozgus
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    Preso e letto!^^
    una storia ... doppio giallo, davvero stavolta al colpevole del furto non ci avevo pensato, mentre al coinvolgimento dei tre nipoti nel delitto sì, era scontato (ma immagino volutamente creato per fuorviare sul furto). Un Diabolik classico che non guasta mai! :)


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  3. Andrea Lerose
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    Un’altra avvincente storia anche questo mese per il nostro Diabolik: mosse, contromosse e giochi di spionaggio sembrano essere il trend di questo 2018. Stoppate per un momento le corse e gli inseguimenti con l’auto, Diabolik gioca d’astuzia per risolvere un caso che ha svariate facce. Il tutto sempre e solo con la compagna di sempre, Eva Kant.

    Nota bene: da notare lo spettacolare frame in cui Eva guarda la TV. Tra gli altri programmi compare anche “La clinica per rinascere – Obesity Center Caserta” (o “Vite al Limite” con il mitico Nowzy-Nowzaradan, a vostra scelta…).

    E questo non è uno scherzo…leggere per credere!

    Victor Croler è un ricco signorotto di Clerville, e la sua infinita magione pullula di gioiellazzi che tanto fanno gola a Diabolik ed Eva Kant.


    Tutto sembra filare per il verso giusto: il nostro amatissimo Re del Terrore e la sua fedele compagna si preparano per il semplice – all’apparenza – colpaccio. Ma qualcosa va storto, ed il signor Croler – casualmente, aaaaaaaaaaaaaaaaaaaassolutamente per caso – muore.

    Dietro un’apparente morte naturale, però, si nasconde un crudele misfatto: il signor Croler è stato ucciso. In casa con lui, come sempre, ci sono la cameriera Maria (Ornella Muti in incognito, sicuramente) ed il collaboratore Paolo Soltz.

    Facile pensare ad uno dei due ma no, le cose non stanno così nemmeno questa volta. Stupiti? No, anzi.

    Si viene a sapere che i tre nipoti di Croler, Eleonora, Carlo e la signora Spenser (scritto proprio S P E N S E R), fanno a turno per andare a trovare il ricco zione. Dopo un abile gioco di Eva per riuscire a bloccare i gioielli prima della lettura del testamento, si scoprirà ancora una volta che i monili conservati nella cassaforte di Mr. Croler sono…FARZI!1!!1!

    I nostri amati protagonisti ed un pelatissimo direttore di banca (il Sig. Benson) chiuderanno il cerchio anche questa volta.
     
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    Criminale

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    Dopo aver speso buona parte della mia pausa pranzo in cerca di un'edicola aperta - facendo comunque in tempo a scoprire un nuovo posticino niente male in cui mangiare - ho letto l'ultima fatica di casa Astorina.

    Buona storia che prosegue la tradizione diabolika di quella che chiameremo la sindrome di Qui, Quo e Qua (fateci caso: quando ci sono di mezzo delle eredità sono quasi sempre coinvolti zii e nipoti, molto di rado genitori e figli).
    Il trio composto da Gomboli, Pasini e l'esordiente Valentini mette in piedi una trama per certi versi complessa - nel senso che ci sono tanti elementi disposti accuratamente per far sì che la storia funzioni, cambiandone anche uno solo non si reggerebbe in piedi - ma al contempo fluida e scorrevole. E qui bisogna applaudire la gestione della sceneggiatura di Andrea e della sua partner, perché erano veramente tanti i punti da spiegare e non era semplice evitare di appesantire il racconto: in alcuni momenti alla staticità non si è potuto proprio rinunciare (gli interrogatori dovevano necessariamente essere uno dopo l'altro, per esempio), ma nel complesso lo sviluppo dell'albo risulta dinamico e godibile.
    Sul finale posso dire di aver finalmente trovato un riferimento concreto all'ultima parte di questo post del buon Pasini: sembra veramente il nostro scambio fosse preparato tanto quest'albo calza a pennello col tipo di finale a cui mi riferivo!
    I disegni... ehm, sono di Cerveglieri.
     
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    Re del terrore

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    Parlando della storia di settembre vorrei cominciare dal titolo, mi suona male questo gioco di parole sul vero modo di dire poliziesco. La copertina non presenta niente di eclatante, splash page su una normale realizzazione di un furto di Diabolik. Disegni che qua e la affogano.
    Che cosa succede se Diabolik e Eva sono nel Bersen per fare un colpo? Che il caso vuole per la prima volta coinvolgere su un'indagine per omicidio il povero commissario Lester, con tutta la assoluta mancanza di esperienza su casi come questo. Anche i due criminali corrono troppo e le carte che volevano falsificare sono già dalla loro parte Storia articolata sulla solita eredità e nipoti che aspettano la loro parte dopo la morte del ricco Zio, fra cui gioielli a cui mira anche Diabolik, naturalmente. La cosa bella di questa storia sta nel fatto che si cerca un colpevole unico, mentre il caso vuole che quanto successo porti a scoprire che prima di un assassino ha agito un ladro. Scena cult a mio giudizio quella di Eva davanti alla televisione.
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina Fb della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    UNA MORTE NON SOSPETTA: storia di una storia.

    Il co-soggettista Andrea Pasini ci racconta come si è sviluppata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    Il soggetto dell’albo attualmente in edicola ha avuto un brusco cambio in corso d’opera, a volte capita.
    Inizialmente la trama prevedeva una partenza quasi identica a quella che avete letto: c’era il conte malato di cuore, c’erano tre eredi per la sua collezione di gioielli (anche se erano due nipoti e un fratello, diventati in seguito tre nipoti), c’erano Diabolik ed Eva che studiavano il colpo e c’era la morte improvvisa del conte che mandava all’aria i loro piani. A questo seguiva l’espediente di avvertire la stampa che c’erano dei dubbi sulla morte del conte. Poi Diabolik avrebbe falsificato il referto autoptico per far partire un’indagine di polizia che bloccasse l’eredità e permettesse loro di portare a termine, con calma, il colpo.
    A quel punto la trama cominciava a divergere dall’attuale: in questa prima versione il conte era veramente morto di morte naturale, ma grazie al falso referto di Diabolik veniva aperta un’inchiesta per omicidio gestita dall’ispettrice Lisbon. Intanto i Nostri riuscivano ad aprire la cassaforte del conte e, anche in questa versione, vi trovavano all’interno un buon numero di falsi. Per scoprire il colpevole del furto, e quindi ritrovare il loro bottino, Eva si sostituiva alla poliziotta per accedere alle carte delle indagini. In questo modo riuscivano a scoprire che il colpevole era uno degli eredi e potevano, finalmente, mettere le mani sui gioielli.
    In fase di revisione però a Mario Gomboli è venuta un’idea: «e se il referto che Diabolik deve sostituire affermasse che il conte è stato davvero assassinato?» La cosa ci è subito piaciuta, anche se ci costringeva a ripensare tutta la seconda parte della trama. In primo luogo abbiamo dovuto decidere se assassino e ladro fossero la stessa persona (e abbiamo deciso di no), quindi stabilire chi doveva essere l’assassino (e abbiamo deciso che erano tre, i tre nipoti con relativo “avvelenamento a rate”), infine abbiamo dovuto trovare il ladro (inventandoci un direttore di banca disonesto che aveva avuto la possibilità di mettere le mani sulla combinazione della cassaforte del conte). E così una storia partita con un unico crimine e un unico colpevole è diventata una storia con due crimini e quattro colpevoli (senza contare quel paio di crimini di cui si sono resi colpevoli Diabolik ed Eva Kant :) ).

     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...8029?__tn__=K-R):

    UNA MORTE NON SOSPETTA dietro le quinte della co-sceneggiatrice Rosalia Finocchiaro.

    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    IL NOME DELLA STORIA - Il soggetto iniziale di Massimiliano Valentini s’intitolava “Una morte improvvisa”. Andrea Pasini (che cerca sempre titoli di lavorazione “strani” e facili da ricordare) l’ha cambiato in “Tre nipoti e un maggiordomo” (i diversamente giovani ricorderanno forse l’omonima serie televisiva). Visto però che il quarto sospettato, Paolo Soltz, inizialmente era sì un maggiordomo ma molto presto è diventato un segretario, il titolo si è ridotto a “Tre nipoti”, ovviamente inutilizzabile in edicola perché troppo spoiler. Per il definitivo si è quindi tornati alle origini ma con qualche modifica.

    SCAMBIO DI RUOLI - La scena in cui Eva dà la notizia a Diabolik della morte del conte Croler in origine aveva le parti invertite. Era Diabolik, piuttosto arrabbiato, che dava la notizia a una Eva, sudata ma sempre molto sexy, che prendeva a calci un sacco da boxe. Purtroppo una situazione simile era stata messa anche da Tito Faraci nell'albo di febbraio “L'Esca”, già in fase di disegno all'epoca della nostra scrittura. Appena ce ne siamo accorti, abbiamo quindi rifatto la scena e messo Diabolik a petto nudo, sexy anche lui ;)

    LA BANDA DEL BUCO - Può capitare che Diabolik debba agire in maniera “non diabolika”. È il caso del colpo alla Clerville Bank, fatto per recuperare il codice della cassaforte ma che doveva sembrare un normale furto di gioielli. Qui Diabolik si deve ingegnare (e noi autori con lui) a usare attrezzature e metodi alla portata di qualsiasi bravo ladro. Quindi il problema era, come entriamo nel caveau? Dopo aver esaminato le misure di sicurezza abbiamo pensato a un classico colpo da manuale, con diversivo creato per coprire il rumore dello scasso del pavimento, il povero padrone della casa sopra la banca tenuto prigioniero da due sconosciuti e Eva nei panni di una virtuosa della fiamma ossidrica. L'unica cosa inverosimile del nostro efficace piano era che Diabolik doveva sollevare il pavimento blindato con un magnete usando solo la forza delle sue braccia, un po' troppo anche per lui. Per fortuna ci siamo facilmente procurati, con una spesa contenuta, un piccolo argano trasportabile e motorizzato, risolvendo il problema. Google serve anche a noi ladri!

    ZAPING. UFF, CHE NOIA! - È molto raro riuscire a inserire scene più leggere nelle diabolike trame, quindi quando capita ci fa molto piacere. Da soggetto la situazione era questa: mentre Diabolik, al commissariato, nei panni dell'ispettore Lester scopriva gli assassini del povero conte, Eva, al rifugio, esaminava i gioielli del furto in banca e restringeva il campo sull'identità del possibile ladro della collezione Croler. Ne abbiamo approfittato per inserire una tavola di alleggerimento in cui Eva si annoia a morte facendo zapping. A chi è mai successo? A me di sicuro, per cui non è stato per niente difficile scrivere la scena, anzi ho pure avuto l'imbarazzo della scelta sulle trasmissioni da mettere!

    PICCOLO AUTO-OMAGGIO - Nello stesso punto, Eva annoiata si avvicina alla libreria per prendere un libro, per poi cambiare idea e dedicarsi ai gioielli della banca. Non si tratta di un volume qualsiasi ma di “Fuori dagli schemi”, una auto-citazione. In realtà, la vignetta originale di Cerveglieri era molto più esplicita, in fase di revisione abbiamo reso l'omaggio meno evidente, rendendolo un giochino “per solutori più che abili”.

    UCCIDERLO? ROVINARLO? Noi non abbiamo mai avuto dubbi, ma forse a qualche lettore è sembrato strano che Diabolik nel finale non uccidesse il direttore della banca. È vero, per colpa sua lui ed Eva si sono dovuti ingegnare parecchio ma è anche vero che era del tutto inconsapevole di stare ostacolando i due pericolosi criminali. Una volta ottenuto quello che volevano, l'ormai poverissimo Benson, agli occhi di Diabolik ed Eva, è diventato un essere del tutto insignificante. Del resto anche rovinarlo non era parte di un piano ma un trascurabile effetto collaterale. La cosa più divertente della scena (per noi, non di certo per il direttore) è che Diabolik porta via, come una sorta di risarcimento danni, oltre ai gioielli anche tutto il denaro. Benson aveva venduto tutti i suoi beni prima di fuggire, così in questo caso Diabolik ruba proprio tutto alla sua vittima, anche la casa! È forse la prima volta che Diabolik ruba “la casa” a qualcuno, prendergli pure la vita sarebbe stato troppo e del tutto inutile.

     
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