OBIETTIVO IN NERO

Inedito marzo 2019

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    Re del terrore

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    Diabolik Inedito
    OBIETTIVO IN NERO
    Anno LVIII



    58-03r58-03f



    N° 3
    Data uscita: 01/03/2019
    Pagine: 120

    Soggetto: R. Altariva - A. Pasini
    Sceneggiatura: R. Altariva
    Disegni: G. Di Bernardo
    Copertina: M. Buffagni



    Ormai da tanti, troppi anni Diabolik insegue quel maledetto bracciale, e quando Federico Corman lo mostra in televisione, il Re del Terrore non rinuncia alla sfida. Anche se sa perfettamente che si tratta di una trappola.
     
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  2. fedepyni
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    Albo avvincente, uno dei migliori che abbia letto negli ultimi 2/3 anni.

    Determinato a completare il furto dei gioielli di Ramona Benton, Diabolik non immagina nemmeno lo scontro a colpi di astuzia con Federico Corman, uno dei villain più interessanti di questi anni: scaltro, egoista, senza alcun timore di beffare il Nostro pubblicamente (in presa diretta). E la vendetta di Diabolik è spettacolare, studiata fin nei minimi dettagli, crudele, ma senza usare violenza. Una vendetta raffinatissima e un colpo mozzafiato.
    Buoni i disegni, Di Bernardo non mi fa impazzire (soprattutto Eva), ma sono comunque apprezzabili.
    Albo promosso a pieni voti.
     
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  3. riccardo 24
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    Ottimo albo avvincente e coinvolgente.
    Complimenti agli autori.
     
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    Re del terrore

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    Mi è piaciuto davvero tanto!
    un episodio che parte in un modo che mi ha ricordato i Dk di tantissimi anni fa.
    Poi la sfida col conduttore, avvincente e ricca di colpi bassi. Un po' troppo arzigogolato il finale, forse poco tempo per dover spiegare tutti quei giri ma alla fine ci sta: non pesa sul voto finale che resta altissimo^^


    Moz-
     
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    Re del terrore

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    Commenti tecnici su questo albo non ne faccio, tutto perfetto. Rob si conferma abile sceneggiatore per le storie diabolike, anzi visto che qui parte anche dal soggetto direi che ha saputo gestire abilmente la storia. Contento per il tema trattato e la giusta punizione per l'anchorman, ce ne sarebbero anche nella nostra tv. Disegni, forse è una mia impressione ma Giuseppe singolarmente perde qualcosa rispetto alla collaborazione con Jacopo Brandi, ma si conferma sempre ad alti livelli. Salta all'occhio, almeno per quanto mi riguarda, la realizzazione del Diabolik prima maniera, con la tuta nera a coprire anche le trasparenze del viso, ritengo un bell'omaggio ai primi numeri.
     
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    Re del terrore

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    Bellissimo il nuovo inedito.
    Il piano di Diabolik è stato incredibile e il personaggio di Corman è stato ben caratterizzato.
    Altariva ha fatto un grande lavoro, buoni i disegni.
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della casa editrice Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...GQZA&__tn__=K-R):

    OBIETTIVO IN NERO: storia di una storia.

    Il soggettista Roberto Altariva ci racconta come si è sviluppata la storia dell'inedito attualmente in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    L’idea di un presentatore televisivo che lancia una temeraria sfida a Diabolik per rialzare gli ascolti della propria trasmissione mi venne nell’estate del 2015, pensai quasi subito di usarla per concludere una vicenda rimasta in sospeso... ma non si trattava di quella del bracciale di Ramona Benton. Infatti, avevo da poco chiuso la sceneggiatura di “Complesso di Colpa” (n. 1 del 2016) che si concludeva senza che Diabolik riuscisse a rubare un grosso diamante denominato “La Stella del Mattino”; inizialmente doveva quindi essere quello il gioiello che Corman acquistava conoscendo l’interesse che Diabolik aveva per esso.
    Saputo per caso che il Grande Diabolik dell’estate 2016 (“Effetti Speciali”) sarebbe stato incentrato su una trasmissione televisiva dedicata a Diabolik, pensai che era meglio non proporre un tema simile a breve distanza e riposi momentaneamente l’idea in un “cassetto” mentale.

    La ritirai fuori due anni dopo e mi resi conto che la storia avrebbe funzionato meglio se Corman avesse deciso di vincere la sua sfida provando a “distruggere” l’oggetto a cui Diabolik dava la caccia, spingendolo ad agire in fretta per evitare la cosa. Distruggere un diamante dal valore inestimabile, però, sarebbe stato un gesto da folli; decisi quindi di trasformare la storia nel capitolo conclusivo della saga dei gioielli di Ramona Benton. Il bracciale di Ramona si prestava allo scopo in quanto Diabolik non gli dava la caccia per il suo valore, ma perché era l’unico che gli mancava della serie di quattro gioielli. Se Corman lo avesse fuso per creare un gioiello diverso, l’oro e le pietre che lo componevano non avrebbero perso di valore, ma avrebbe reso impossibile a Diabolik raggiungere l’obiettivo di completare la parure.

    Nell’idea iniziale Corman aveva una fidanzata, Sabrina, e quando diventava pubblica la notizia che il bracciale era in suo possesso, faceva credere di averlo acquistato come dono di nozze per lei e di aver cercato di tenere segreta la cosa, ma in realtà era stato proprio lui a diffondere la voce. Nel corso della storia, Sabrina arrivava a capire che razza di manipolatore fosse Corman e lo lasciava poco prima della sera del colpo di Diabolik. Il soggetto che ne scaturì, però, era davvero troppo lungo, perciò Sabrina fu sacrificata per accorciare la storia. Senza di lei, a parte Eva non restavano personaggi femminili, quindi per un po’ mi baloccai con l’idea di trasformare Corman in una donna, ma poi decisi che funzionava meglio al maschile e rinunciai.

    Il soggetto che inviai in visione ad Andrea Pasini, aveva ancora alcune differenze dalla versione definitiva. Non c’era la morte del commerciante di pietre preziose e Corman, sempre per alzare gli ascolti della trasmissione, corrompeva una coppia per fingersi testimoni di un delitto e incastrare l’uomo che Ginko sospettava esserne l’assassino. Nel finale, dopo il suicidio dell’uomo accusato del delitto, Diabolik registrava quindi Corman che ammetteva di aver comprato le testimonianze, facendolo passare per responsabile della morte di un innocente, mentre in realtà l’uomo era davvero colpevole ed era stato ucciso da Diabolik, che aveva poi simulato il suicidio.
    Il soggetto era ancora troppo lungo e Andrea riteneva che la vicenda del delitto e delle testimonianze comprate si integrasse poco col resto della storia, perciò quella parte è stata eliminata e l’abbiamo sostituita con la morte di Tanner e le prove costruite da Diabolik per accusare Corman del delitto mai avvenuto. Andrea ha poi suggerito la scena iniziale con Diabolik che arriva a casa di Tanner troppo tardi per rubargli il gioiello e lo trova morto.

     
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  8. psik67
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    ....Ci avrei visto bene anche una “perfida” conduttrice stile Maria Defilippi..😂😂😂
     
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    Re del terrore

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...2552?__tn__=K-R):

    OBIETTIVO IN NERO dietro le quinte dello sceneggiatore Roberto Altariva.

    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    VENDETTA ANNULLATA – All’inizio avevo valutato l’idea che Corman, oltre alla necessità di rialzare gli ascolti della trasmissione, lanciasse la sua sfida a Diabolik anche per motivi personali, in quanto si trattava dell’ex proprietario di un’agenzia di sicurezza fallita a causa dei colpi del Re del Terrore, che si era “riciclato” in televisione. Avevo anche valutato di ripescare qualche personaggio di un’agenzia di sicurezza apparso in una storia precedente. L’idea della vendetta è stata eliminata per due motivi: non ho trovato negli albi del passato un personaggio che mi sembrasse adatto a quello che avevo in mente (doveva aver subito una cocente sconfitta da parte di Diabolik, ma anche essere intelligente e carismatico), inoltre la cosa avrebbe richiesto un flashback in cui si mostrava almeno uno degli eventi che avevano portato al fallimento, e non vi era spazio per farlo.
    Nella versione finale è rimasto solo il riferimento al fatto che Corman un tempo aveva un’agenzia di sicurezza, elemento che rende più realistico che sia lui stesso a ideare il sistema di sicurezza all’interno della sua camera blindata.

    LA NECESSITÀ DI UNA WEBCAM – Inizialmente, era previsto che l’interrogatorio a distanza di Diabolik a Corman avvenisse solo attraverso il microfono e gli altoparlanti del computer del presentatore, ma poi ci siamo resi conto che così Corman non avrebbe avuto motivo di fingere visivamente di essere sotto l’effetto del pentothal; gli sarebbe bastato limitarsi a interpretare il ruolo con la voce, mentre noi avevamo la necessità di mostrarlo “drogato” ai lettori.
    Far nascondere a Diabolik una telecamera nell’ufficio, per riprenderlo, non era una soluzione, in quanto la polizia avrebbe dovuto trovarla durante le perquisizioni di routine, e in ogni caso, Corman non sapendo che c’era non si sarebbe comunque comportato da drogato per ingannarlo.
    La soluzione più semplice era quindi che ci fosse una webcam collegata al computer e che il presentatore sospettasse che Diabolik ne avesse preso il controllo, come aveva fatto col microfono.
    Per giustificare la presenza della webcam, abbiamo deciso che Corman la utilizzasse per effettuare videochiamate, quindi la scena in cui presentavamo ai lettori il suo collaboratore, che avrebbe dovuto svolgersi con i due faccia a faccia, fu modificata per farla avvenire in videochat.

    CONDIZIONAMENTO O TRATTAMENTO? – In passato, nelle storie in cui appariva qualcuno in grado di resistere al pentothal, si trattava principalmente di persone condizionate a mentire o a non rispondere, se sottoposte alla droga. Di recente, però, nelle storie non si parlava più di “condizionamento” ma più genericamente di “trattamento anti-pentothal”. Abbiamo pensato che a differenza del condizionamento, questo “trattamento” potesse bloccare completamente gli effetti del pentothal, mantenendo lucide le persone a cui veniva somministrato permettendo loro di mentire senza bisogno di essersi sottoposti a un lungo processo di condizionamento.
    In realtà, comunque, la prima volta che sulla serie si è visto qualcuno mentire pur essendo sottoposto al siero della verità (in “Momenti Disperati”, n. 6, Anno V - 1966), le cose funzionavano proprio come in questa storia: l’uomo a cui Diabolik iniettava la droga, grazie a degli stimolanti restava completamente lucido, e simulava solo di esserne sotto l’effetto.

    NON C'È NIENTE DA RIDERE – La scena in cui Corman spinge il pubblico a ridere del fallimento di Diabolik ha rischiato di essere eliminata, perché la redazione sosteneva che Corman non l’avrebbe passata liscia con l’opinione pubblica se avesse spinto il pubblico a ridere di una situazione in cui erano morti diversi poliziotti. Per me, quel momento era assolutamente necessario per scatenare ancor di più la rabbia del Re del Terrore e portare al finale previsto. Il problema è stato risolto evidenziando che il pubblico non aveva visto le immagini degli agenti morti e aggiungendo la frase in cui Corman, ipocritamente, invita la gente a smettere di ridere rivelando il funesto evento.

    MICROSPIE SÌ O MICROSPIE NO? – A un certo punto della storia, Ginko posiziona delle microspie all’interno della villa di Corman, le quali registreranno la confessione del presentatore a Diabolik, che lo farà finire in prigione.
    L’idea delle microspie piazzate da Ginko era presente nella prima versione del soggetto da me ideata, ma in seguito l’avevo eliminata e in quella inviata ad Andrea Pasini facevo registrare la conversazione direttamente a Diabolik. Andrea, però, riteneva che nella storia Ginko facesse troppo poco per incastrare Corman, quindi, per rendere più attivo l’ispettore ho ripristinato l’idea precedentemente scartata.

    LA CINTURA CHE NON C'ERA – Per recuperare il cofanetto col bracciale dal fondo alla colonna, Diabolik usa una pinza con tubo telescopico inserita dentro una grossa torcia elettrica. In sceneggiatura indicavo di mostrare la torcia appesa alla cintura del sergente (che in realtà è Diabolik) quando lui e Ginko rientravano insieme nella villa. Giuseppe Di Bernardo, che doveva disegnare la scena, ha però segnalato un problema di cui nessuno si era reso conto... la divisa dei poliziotti, a Clerville, non prevede la cintura! E non si sa nemmeno da dove tirino fuori la pistola!
    In realtà indossano una lunga giacca, per cui si può presumere che sotto di essa vi sia la cintura con appesa la pistola e che per prenderla debbano solo infilarvi la mano sotto. Però, se la torcia fosse stata appesa a un’ipotetica cintura sotto la giacca, sarebbe stata anch’essa invisibile ai lettori, o ne sarebbe spuntato appena un pezzo da sotto, senza che si capisse cosa fosse. D’altra parte, fargliela tenere in mano per tutto il tempo, una volta entrato nella villa, sarebbe apparso strano.
    Visto che già in passato, in occasioni particolari, si erano viste divise differenti da quella standard, è stato deciso che si poteva fare lo stesso qui e Giuseppe ha disegnato gli agenti con un giubbotto antiproiettile dotato di cintura posto sopra alla normale divisa.

    IL TITOLO – Il titolo che avevo pensato inizialmente sia per l’albo che per la trasmissione di Corman era “Dissolvenza in Nero”, che mi piaceva abbastanza. Prima di concludere il soggetto, però, mi è venuto in mente “Obiettivo in Nero” e mi è sembrato più efficace. Quindi, quello era già il titolo della storia quando ho inviato il testo in redazione ed è rimasto uguale fino alla pubblicazione.

     
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8 replies since 11/2/2019, 10:17   557 views
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