UN'AMICA IN PERICOLO

Il Grande Diabolik - aprile 2019

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    Il Grande Diabolik
    UN'AMICA IN PERICOLO



    2019-01r2019-01f



    Data uscita: 15/04/2019
    Pagine: 196
    Prezzo: 5,40 euro

    Copertina: R. Nunziati

    UN'AMICA IN PERICOLO
    Soggetto: A. Pasini - M. Gomboli
    Sceneggiatura: A. Pasini - R. Finocchiaro
    Disegni: R. Nunziati - J. Brandi

    LA SCELTA
    Soggetto: M. Gomboli - T. Faraci
    Sceneggiatura: T. Faraci
    Disegni: G. F. Massaglia - S. Caretta

    IL RE DEI LADRI
    Soggetto: L. Ferraresi - M. Gomboli
    Sceneggiatura: M. Gomboli
    Disegni: S. Ziche



    Per la prima volta in un unico volume, tre storie, tre personaggi.
    Un’amica di Eva che riappare dal passato.
    Un riccone che sfida Diabolik.
    Un criminale che sconvolge i piani dei due.
    Tre racconti inediti molto, molto particolari.


    Edited by DK Iudika - 27/5/2019, 10:04
     
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    Non mi entusiasma questa nuova formula della storia centrale e le due storie brevi, ma sono molto curioso del ritorno di Gianna (tra l'altro il vestito in copertina è lo stesso di 40 anni fa!) e spero che il suo personaggio venga utilizzato intelligentemente.
     
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    CHI È GIANNA?

    Gianna, la protagonista della storia lunga del prossimo Grande Diabolik "Un'amica in pericolo", è apparsa nella serie solo in un albo "Professione: ladra" del 1974. Una piccola ladruncola piena di gioia di vivere, che incontra casualmente Eva Kant in una squallida cella a Ghenf. La nostra Eva, resa irriconoscibile da una diabolika maschera, era stata arrestata per aver rubato una spilla di nessun valore ai Grandi Magazzini (che disonore!). Tra le due scatta subito una forte simpatia, uno dei pochi casi nella serie in cui Eva può divertirsi (e rubare ;)) spensierata con un'altra persona che non sia Diabolik. Poi Gianna dimostrerà, a lei e al Re del Terrore, di non essere solo una gioviale svampita, ma una donna intelligente e soprattuto una vera amica.
    Gianna avrebbe dovuto essere una delle tante comprimarie delle avventure di Diabolik ed Eva invece è riuscita in una sola apparizione a rimanere impressa nei ricordi dei lettori. Un personaggio troppo bello per non essere di nuovo ripreso, Andrea Pasini poi vi racconterà come è arrivato a lei e perché si è deciso di usarla per questa storia.

     
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    Gianna, un personaggio che sin da quando ho conosciuto ho immaginato come omo/bi-sessuale... XD

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  5. riccardo 24
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    Comprato e letto, la mia opinione sinteticamente, purtroppo sono rimasto molto deluso non mi é piaciuto, sia un amica in pericolo che " la scelta" storie troppo buoniste, sentimentali, politicamente corrette, tutto quello che non ci aspetteremmo mai dal Re del terrore, non vorrei che si tornasse ai tempi in cui diabolik piu che un " criminale" era diventato una specie di supereroe..
     
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    Incredibilmente incuriosito da questa nuova formula della pubblicazione, ho letto con estremo interesse tutto.

    A proposito, riccardo 24, sarebbe utile che scrivessi perché ritieni buonista una storia come "Un'amica in pericolo" (che può avere sì qualche difetto, ma buonista non è assolutamente) anche perché un commento buttato così senza essere "approfondito" e "motivato", su un Forum, ha poco senso. Spero, quindi, che tu possa accettare il mio invito e partecipare attivamente e in modo "costruttivo" a questa discussione.

    Come avevo detto nei mesi scorsi, circa il 75-80 % del successo di questa nuova operazione sarebbe derivato dalla resa finale della storia principale, quella del ritorno di Gianna. Le vecchie 170 tavole, infatti, rapportate a queste 128 (che sono comunque assai maggiori delle 120 tavole in formato classico dell'Inedito) possono fare la differenza in negativo (quando si può avere l'impressione di una storia che contiene troppe scene "allunga brodo"), sia in positivo (quando, invece, è presente un soggetto ricco di avvenimenti e di dinamiche che ha bisogno del giusto spazio per svilupparsi). L'impressione che ho avuto dalla lettura è una sostanziale via di mezzo, cioè non ho mai avvertito la sensazione che ci fossero delle scene allungate, ma, al contrario, ho avuto l'impressione che il buon Andrea e la buona Rosalia abbiano dovuto sforzarsi molto per "comprimere" alcune scene che, a mio avviso, soffrono un po' di questo poco respiro (mi riferisco, in particolare, alle prime due tavole, con l'introduzione di Gianna e alle tavole finali della prima parte, intorno alla 64). C'è da dire che si potrebbe rovesciare la questione e pensare che, finora, ci siamo troppo abituati alle lunghe scene dilatate e che bisognerà fare uno sforzo per abituarsi ad una gestione delle scene maggiormente simile all'Inedito (scene brevi, ritmo veloce, eccetera).
    A parte questo piccolo particolare, trovo la storia ottima, sotto diversi punti di vista. Ottimo l'inserimento dei personaggi, ottima la loro gestione, non solo Gianna, ma anche Klein, l' ex ambasciatore del Beglait a Clerville, già visto in "Il grande ricatto" e , abbiamo scoperto, nel frattempo diventato grande amico di Ginko. Bellissimo il piano di Diabolik per il furto dei tre milioni di euro (ma si sa, adoro quando il maledetto criminale manovra tutti stando nell'ombra) che non si fa scrupoli a far prendere in ostaggio i dipendenti di un centro commerciale, fregandosene bellamente degli eventuali imprevisti che sarebbero potuti venir fuori e provocando tutta la drammatica sequenza dell'irruzione per tenere Ginko impegnato il più possibile (una innocente ci lascia la pelle, altro che buonista!!!). Bravissimi gli autori ad aver diviso la storia in due parti, con la vicenda di Gianna come filo conduttore e con l'inserimento di un elemento della prima parte che diventa molto importante nella seconda. In sostanza, una storia promossa, con qualche piccolissima riserva, ma, appunto, pochi dettagli.
    Le altre due storie brevi le ho assaporate come un piacevole contorno al tutto e, se da un lato, la storia disegnata dalla Ziche ("Il re dei ladri") mi ha divertito tantissimo (in alcuni momenti, soprattutto all'inizio, ridevo come un cretino da solo), la storia "La scelta" non mi è piaciuta molto perché l'ho trovata troppo debole e scarna, persino per una storia di sedici tavole. Il giudizio sulle nuove disegnatrici è, ovviamente, sospeso fino all'uscita dell'Inedito, sarà lì che potranno essere valutate a pieno.


    In sostanza, la bilancia pende maggiormente per gli aspetti positivi. Si può sicuramente migliorare in qualcosa, ma, secondo me, la strada tracciata è quella giusta.
     
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    La formula a me è piaciuta.
    Sì, La scelta è un riempitivo, se ne poteva tranquillamente fare a meno, ma Il re dei ladri è una piccola chicca che in qualche modo mi ha riportato ai tempi delle gustosissime storie di Scheletrino in appendice ai vecchi albi.
    Non mi ha fatto impazzire, invece, la storia principale.
    La vicenda di Gianna è piuttosto sacrificata per mettere in scena un piano complicatissimo sostanzialmente fine a sé stesso: quante volte Diabolik si è trovato sotto mentite spoglie fianco a fianco con Ginko? Tutto 'sto bailamme per non trovarsi con lui qualche ora? Per poi sostanzialmente vendere la chiavetta al posto del vero Klein, quindi nessuna azione veramente diabolika. Altrettanto macchinoso il piano per scagionare la Opper. Avrei dato più respiro all'incontro fra lei e la coppia in nero, e pazienza se in un episodio ogni tanto non c'è il colpo ultramachiavellico. Gusto mio, chiaramente. La storia, per come è stato scelto di impostarla, è costruita bene. Non condivido, appunto, il taglio che le si è voluto dare, ma immagino che in Astorina se ne faranno una ragione :D
    Ho però apprezzato molto alcune strizzate d'occhio al lettore esperto disseminate qua e là: la combinazione scelta da Gianna che coincide con la data di uscita del numero uno, il cammeo del Generale Von Waller, la presenza dello stesso Klein. Oltre al Gomboli-oratore che appare ne Il re dei ladri.

    Bene Nunziati, tante bellissime inquadrature, mentre Brandi l'ho visto più in forma in altre occasioni. Per le new entry aspetto anch'io di vederle all'opera sulla serie regolare.
    A chi non avesse letto gli albi La morte invisibile, Disastro ferroviario, Il testimone e Una vita in gioco sconsiglio altamente la lettura dell'articolo introduttivo. Tanto l'ha scritto Iudika, non vi perdete nulla :P :D

    Edited by Neogrigio - 14/4/2019, 15:26
     
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  8. riccardo 24
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    CITAZIONE (DK Iudika @ 14/4/2019, 10:26) 
    Incredibilmente incuriosito da questa nuova formula della pubblicazione, ho letto con estremo interesse tutto.

    A proposito, riccardo 24, sarebbe utile che scrivessi perché ritieni buonista una storia come "Un'amica in pericolo" (che può avere sì qualche difetto, ma buonista non è assolutamente) anche perché un commento buttato così senza essere "approfondito" e "motivato", su un Forum, ha poco senso. Spero, quindi, che tu possa accettare il mio invito e partecipare attivamente e in modo "costruttivo" a questa discussione.

    Come avevo detto nei mesi scorsi, circa il 75-80 % del successo di questa nuova operazione sarebbe derivato dalla resa finale della storia principale, quella del ritorno di Gianna. Le vecchie 170 tavole, infatti, rapportate a queste 128 (che sono comunque assai maggiori delle 120 tavole in formato classico dell'Inedito) possono fare la differenza in negativo (quando si può avere l'impressione di una storia che contiene troppe scene "allunga brodo"), sia in positivo (quando, invece, è presente un soggetto ricco di avvenimenti e di dinamiche che ha bisogno del giusto spazio per svilupparsi). L'impressione che ho avuto dalla lettura è una sostanziale via di mezzo, cioè non ho mai avvertito la sensazione che ci fossero delle scene allungate, ma, al contrario, ho avuto l'impressione che il buon Andrea e la buona Rosalia abbiano dovuto sforzarsi molto per "comprimere" alcune scene che, a mio avviso, soffrono un po' di questo poco respiro (mi riferisco, in particolare, alle prime due tavole, con l'introduzione di Gianna e alle tavole finali della prima parte, intorno alla 64). C'è da dire che si potrebbe rovesciare la questione e pensare che, finora, ci siamo troppo abituati alle lunghe scene dilatate e che bisognerà fare uno sforzo per abituarsi ad una gestione delle scene maggiormente simile all'Inedito (scene brevi, ritmo veloce, eccetera).
    A parte questo piccolo particolare, trovo la storia ottima, sotto diversi punti di vista. Ottimo l'inserimento dei personaggi, ottima la loro gestione, non solo Gianna, ma anche Klein, l' ex ambasciatore del Beglait a Clerville, già visto in "Il grande ricatto" e , abbiamo scoperto, nel frattempo diventato grande amico di Ginko. Bellissimo il piano di Diabolik per il furto dei tre milioni di euro (ma si sa, adoro quando il maledetto criminale manovra tutti stando nell'ombra) che non si fa scrupoli a far prendere in ostaggio i dipendenti di un centro commerciale, fregandosene bellamente degli eventuali imprevisti che sarebbero potuti venir fuori e provocando tutta la drammatica sequenza dell'irruzione per tenere Ginko impegnato il più possibile (una innocente ci lascia la pelle, altro che buonista!!!). Bravissimi gli autori ad aver diviso la storia in due parti, con la vicenda di Gianna come filo conduttore e con l'inserimento di un elemento della prima parte che diventa molto importante nella seconda. In sostanza, una storia promossa, con qualche piccolissima riserva, ma, appunto, pochi dettagli.
    Le altre due storie brevi le ho assaporate come un piacevole contorno al tutto e, se da un lato, la storia disegnata dalla Ziche ("Il re dei ladri") mi ha divertito tantissimo (in alcuni momenti, soprattutto all'inizio, ridevo come un cretino da solo), la storia "La scelta" non mi è piaciuta molto perché l'ho trovata troppo debole e scarna, persino per una storia di sedici tavole. Il giudizio sulle nuove disegnatrici è, ovviamente, sospeso fino all'uscita dell'Inedito, sarà lì che potranno essere valutate a pieno.


    In sostanza, la bilancia pende maggiormente per gli aspetti positivi. Si può sicuramente migliorare in qualcosa, ma, secondo me, la strada tracciata è quella giusta.

    Secondo me queste storie di amicizie, vedi, ( bettina, gianna ecc...) cominciano ad essere stucchevoli..ma questa é una mia legittima, se permetti ludica, opinione, la storia poi inserita con il titolo " la scelta" la trovo a dir poco strumentale, praticamente dalla parte ( legittima) animalista, ma che non ha niente a che vedere con il diabolik che io conosco ed amo. Insomma non mi piace il diabolik, amico, animalista, politicamente corretto, io personalmente lo vorrei politicamente scorrettissimo come è sempre stato e come lo conosciamo dal 1962.
     
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    Non mi dispiace questa formula, di cui ho parlato (bene) in una recensione più "tecnica" sul mio blog, qui:
    https://mikimoz.blogspot.com/2019/04/recen...bolik-2019.html

    Mentre sul forum voglio spendere due parole per le storie in sé
    la prima inizialmente rischia di apparire molto confusionaria, ma ci può stare. Non sono contro le amicizie diabolike, anzi.
    Ho notato un certo "spingersi oltre": prostitute a gogo, clienti delle stesse, tentativi di violenza sessuale molto più espliciti che in passato.
    Bello il riferimento al veleno indiano. P.s. Luca mi sembra uno scemo, se ne sta al pub sorridente, con la sua donna ricercata per omicidio... la polizia manco lo tiene sotto controllo... mah.

    La seconda storia troppo simile, nel finale e nella morale, a quell'altra (sempre breve) dell'afrodisiaco, con Eva che per vendicarsi del bracconaggio sostituisce il viagra con pillole anestetiche, mandando in moscezza l'appuntamento sessuale di un riccone bavoso.
    Sulla terza storia, niente da dire: simpatica, gioca coi cliché diabolici. Bisogna capire se continuare con storie spiritose di questo tipo o meno, io direi che per ora ci può stare... :)


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    Apprendista criminale

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    Qualche considerazione sul nuovo GDK :)

    Il nuovo formato mi piace, come mi piace il fatto che ci sia un contenuto editoriale "centrale"; non ho mai amato invece le pagine di WIP, i disegni preparatori possono venire visionati anche online, mentre per l'albo preferirei altri approfondimenti o addirittura la devoluzione di quelle pagine al fumetto, dato anche il nuovo formato. Due pagine in più alle storie brevi sarebbero di certo un valore aggiunto.

    La storia "lunga" mi è piaciuta, non eccezionale ma mostra un intreccio piuttosto interessante; trovo che Gianna sia stata resa un po' meno affascinante rispetto alla sua prima apparizione, mi aspettavo un rovesciamento di ruoli (che in effetti c'è stato) ma anche una sua parte ben più attiva rispetto a quello che ho letto. Ho apprezzato, come hanno detto altri, le tematiche un po' più scabrose (addirittura un Diabolik praticamente nudo!) e quel quid di violenza in più che alle storie del Nostro ci vuole. E sì, anche io avrei voluto una Gianna omosessuale!

    Sarò impopolare, ma a me la seconda storia è piaciuta. Anche questa non eccezionale, ma mostra un lato di Eva che mi piace moltissimo. Sembra un po' frettolosa, ma alla fine è anche molto breve.

    La storia di Silvia Ziche invece non mi ha entusiasmato: avevo grosse aspettative in merito, la sua storia sul volume Fuori dagli Schemi è molto bella; invece l'ho trovata "spenta" e ben poco ironica, e a parte una o due uscite geniali per il resto sembra troppo incline a voler far ridere "per forza". E poi... due tavole di spiegone su sei di storia?

    In definitiva, penso che questo GDK sia un albo di transizione. Per quanto mi riguarda l'esperimento è riuscito, ma in futuro si dovrà stare molto attenti a valorizzare le caratteristiche di questo formato, sia negli editoriali che nelle storie. Per ora, un 7,5 di incoraggiamento.
     
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    Re del terrore

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    Nuova formula apprezzabile per questo grande Diabolik primaverile, ex estivo. La storia principale si muove nella base di un incontro con un personaggio del passato, che pur essendo apparso una sola volta ha lasciato ricordi indissolubili. Senza dimenticare che questo ritorno è dovuto in gran parte a un'operazione partita su questo stesso forum.
    Il pericolo del titolo è causato da un incidentale passo falso di Gianna, risaltata dai media la notizia raggiunge anche Diabolik e soprattutto Eva. Una mia piccola critica personale a cui spero di trovare risposta, Gianna viene riconosciuta da un passante all'entrata della casa di Taker, possibile che una semplice arredatrice, seppur di successo, possa essere riconosciuta cosi facilmente? Ovviamente lo spunto serviva per poter scatenare la caccia alla protagonista della storia, ma forse sono io troppo malizioso. Per il resto la storia scorre bene e risulta una piacevole lettura.

    Copertina e disegni (storia principale) di qualità, la coppia Nunziati-Brandi rappresenta sicuramente il nuovo che avanza.
    Le storie brevi le salto, unica citazione d'obbligo, il debutto positivo nei disegni di Giulia Francesca Massaglia e Stefania Caretta.
    Due parole sull'editoriale di apertura, molto interessante, anzi desidero fare un approfondimento in altra sezione di questa lista di amiche di eva, e non solo.
    Quindi nel complesso storia buona e nuova formula vincente, perchè anche se ho trovato minori le storie secondarie (parere personale) hanno presentato. un nuovo spunto per volumi successivi.
     
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  12. KingOfTerror
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    Commento un pò in ritardo. La storia principale mi è piaciuta. La scelta mi ha lasciato indifferente, mentre ho apprezzato il re dei ladri.
    La storia centrale per me è stata ben costruita e mi ha appassionato. Efficace la scelta di tenere i due filoni narrativi separati per poi riunirli nel finale. Ho apprezzato il colpo sulla chiavetta, perchè Diabolik ha saputo sfruttare il carattere di Ginko per metterlo fuori gioco durante lo scambio. Un piano complesso e anni luce lontano dal buonismo: non si è fatto scrupoli a mettere in pericolo innocenti (con un morto) per distrarre l'ispettore. Poi bellissimo l'espediente per scagionare Gianna.

    La scelta mi è stata abbastanza indifferente. In linea col personaggio di Eva ma certamente non significativa.

    Divertente il re dei ladri con un lato comico del Diabolik "sfidato" da un collega molto più accentuato che in una normale storia, dove andrebbe a stonare con il tipo di fumetto.


    Detto ciò io nutro delle perplessità sulla nuova formula. Il punto di forza del Grande Diabolik per me è sempre stato la possibilità di sviluppare trame più complesse grazie alla maggior lunghezza. Spero che il GDK estivo mantenga questa struttura. Questa uscita più che un GDK la vedo più simile ad un Almanacco su Diabolik. Con una storia centrale più corta e magari più editoriali o storie brevi si andrebbe a creare un prodotto diverso dal GDK, senza intaccare l'opera originale che ha i suoi punti di forza. Magari ad Aprile un almanacco e in estate un GDK.
     
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    Re del terrore

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    CITAZIONE (KingOfTerror @ 4/5/2019, 12:59) 
    Detto ciò io nutro delle perplessità sulla nuova formula. Il punto di forza del Grande Diabolik per me è sempre stato la possibilità di sviluppare trame più complesse grazie alla maggior lunghezza. Spero che il GDK estivo mantenga questa struttura. Questa uscita più che un GDK la vedo più simile ad un Almanacco su Diabolik. Con una storia centrale più corta e magari più editoriali o storie brevi si andrebbe a creare un prodotto diverso dal GDK, senza intaccare l'opera originale che ha i suoi punti di forza. Magari ad Aprile un almanacco e in estate un GDK.

    Magari facessero un almanacco, sarebbe stupendo: beh, la strada potrebbe essere questa :)

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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/pg/DiabolikUffici...f=page_internal):

    Dietro le quinte di Mario Gomboli su "Il re dei ladri", storia breve pubblicata sul Grande Diabolik "Un'amica in pericolo". Lo trovate ancora in edicola!

    IL RE DEI LADRI - La lunga storia di una storia breve

    «Molti soggetti di Diabolik – più di quanti vedano la sua firma - nascono da spunti mattutini di Licia Ferraresi.
    Quel mattino, davanti al caffè, sparò la sua idea: “Facciamo che il tizio che possiede il diamantone che Diabolik vuole rubare lo sposta continuamente e imprevedibilmente da un nascondiglio all’altro e quindi Lui non può sapere dove e quando colpire” “E poi cosa succede?” “Non lo so… va avanti tu”.
    Situazione classica, dalla quale mille volte sono riuscito a partorire, grazie all’incipit, storie complete. Ma non in quel caso: l’idea era buona ma non poteva reggere 120 pagine, e quindi finì in frigorifero.
    Poi Tito Faraci mi presentò Silvia Ziche e per lei scrisse l’albetto “La ricompensa”, poi pubblicato anche nel volume "Diabolik fuori dagli schemi". Scatenando la mia invidia, perché da più di cinquant’anni avevo voglia di scrivere un’altra parodia del Re del Terrore.
    La mia prima e unica, infatti, risaliva al 1968, quando con Alfredo Castelli e Carlo Peroni pubblicammo su Tilt "Diabetik, dentiera di sangue". Dopo di allora si moltiplicarono le satire (non autorizzate dalle sorelle Giussani, a differenza dell’originale), sia al cinema che in televisione.
    E io zitto. Ma scalpitante. Sono infatti da sempre convinto che Diabolik abbia le spalle abbastanza larghe da reggere l’autoironia, che anche una sua versione umoristica possa contribuire a rafforzarne la fama, il carisma. E la possibilità di affidare una sceneggiatura anomala ai disegni di Silvia era irresistibile.
    Così ho riesumato l’idea di Licia e l’ho, come dire… “comicizzata” inserendo riferimenti storici (le denunce a Diabolik), ammiccamenti (provate a leggere Tomas Phan al contrario) e citazioni (Natasha & C,).
    Il risultato ha scandalizzato alcuni lettori, come forse era prevedibile, e divertito altri. Tra questi il sottoscritto.»

    Mario Gomboli

     
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...2552?__tn__=K-R):

    UN'AMICA IN PERICOLO: storia di una storia di Andrea Pasini.

    L'autore Andrea Pasini ci racconta come si è sviluppata la storia del Grande Diabolik che trovate ancora in edicola.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    Tutto è partito da un soggetto, ma non quello di questa storia. Tutto è partito dall’albo “Caccia all’assassino” il cui soggetto è firmato da Patricia Martinelli e Mario Gomboli (ma ho dato una mano anche io). Il mio principale contributo, però, è stato tagliato in fase di sceneggiatura. Ci sono rimasto un po’ male, ma ho accettato la decisione con serenità, anche perché l’ho presa io :)
    Sviluppando il soggetto si era deciso di inserire una scena in cui Diabolik fosse l’assoluto protagonista dell’azione e avevo quindi pensato a un modo molto complesso per permettere al Re del Terrore di entrare nel carcere dove si trovava Lorenzo Bach per interrogarlo, nottetempo, sotto pentothal e scoprire che fine aveva fatto il bottino a cui stava puntando Diabolik. Sceneggiando però scoprimmo di essere lunghissimi e, visto che la scena in carcere teneva una trentina di pagine e non era indispensabile, abbiamo deciso di far risolvere il problema a Diabolik in modo molto più spiccio e ciao.

    A me quella scena in carcere piaceva e uno sceneggiatore sa che, delle idee che ha, non si butta via niente, prima o poi possono tornare utili.
    Ragionando con Rosalia su come darle una nuova collocazione, ci siamo detti che la si poteva usare così com’era, bastava cambiare quello che avrebbe fatto Diabolik una volta arrivato alla cella del detenuto che volva aggiungere. La risposta per noi più convincente era: “ammazzarlo”, bisognava capire perché. Ci sono mille modi più semplici per ammazzare qualcuno, anche in carcere, se i Nostri ci mettevano tutta quella fatica doveva essere perché non volevano che si capisse chi si trattava di un omicidio. Quindi, ci siamo trovati per le mani un suicidio, ossia un falso suicidio. E perché inscenare il suicidio di un criminale? Una buona risposta poteva essere quella di fargli lasciare una lettera in cui ammettesse un po’ di colpe tra cui una che non aveva davvero commesso. Così abbiamo ottenuto un capro espiatorio, dovevamo ancora scoprire perché a Diabolik ne servisse uno. Non certo per scagionarsi da un crimine commesso da lui, difficilmente ne avrebbe avuto bisogno, ma avrebbe invece potuto voler scagionare qualcuno che gli era amico, meglio ancora qualcuno con cui avesse un debito di riconoscenza. C’era da decidere chi.

    Avevamo già una mezza idea, ma per rafforzarla il 30 settembre del 2016 ho fatto un post sul forum dedicato a Diabolik (diabolik.forumfree.it) in cui (senza svelare troppo dei nostri piani) coinvolgevo nella discussione gli appassionati che lo frequentano: chi avrebbero voluto che tornasse tra i personaggi amici di Diabolik ed Eva? La prima risposta (dell’utente MikiMoz) nominava Gianna, che poi era proprio la mezza idea che già avevamo… lo abbiamo preso per un segno :)

    A quel punto avevamo il finale della storia (circa un terzo del racconto), mancava tutto il resto. Perché Gianna aveva bisogno che Diabolik ed Eva la scagionassero? Da quale accusa? Come avevano scelto il falso colpevole? Con quelle domande sono andato da Gomboli e, insieme, abbiamo cominciato a trovare le risposte.
    Il criminale in galera Diabolik doveva averlo studiato bene (per questo sapeva che era un buon candidato) poteva averlo usato come strumento inconsapevole di un proprio colpo, magari poteva essere in prigione proprio per quello. Così abbiamo cominciato a pensare al colpo di Diabolik, a cosa gli serviva un criminale violento? (violento, perché nel frattempo avevamo deciso che Gianna andava scagionata da un omicidio). Un passo dopo l’altro abbiamo messo insieme tutti i pezzi del puzzle e quando il soggetto è stato chiuso, con Rosalia abbiamo cominciato a sceneggiare, partendo proprio dalla scena finale in prigione la cui sceneggiatura era già abbozzata. A quel punto però si è presentato un grosso problema: “Il ritorno di Gianna” (questo il non originalissimo, titolo di lavorazione) era sempre stato pensato come un albo della serie regolare, ma mettendoci a scriverlo ci è stato presto evidente che non saremmo mai riusciti a farlo stare in 120 pagine di piccolo formato. Se in “Caccia all’assassino” eravamo arrivati lunghi di una quarantina di pagine, con questa storia avremmo sforato di almeno il doppio e questa volta non c’erano scene che sarebbe stato facile eliminare.
    La decisione di “dirottare” l’avventura in un Grande Diabolik ha risolto il tutto.

    Una piccola curiosità. In fase di sceneggiatura, nella sequenza della rapina al supermercato, inizialmente tutti e tre i rapinatori dovevano avere dei passamontagna. Avevamo però bisogno che soprattutto il capo fosse riconoscibile, ci è così venuta l’idea di non mettere ai criminali dei semplici passamontagna ma di usare, piuttosto, delle maschere da “luchadores” (i pittoreschi lottatori messicani) sarebbero stati riconoscibili per il lettore ma non per gli ostaggi. Poi però siamo ritornati sui nostri passi. Data l’importanza che Carlo Reiner avrebbe assunto nella seconda parte della storia, abbiamo deciso che era meglio se fosse stato sempre a volto scoperto (del resto era un ricercato con una sfilza di precedenti lunga così, una rapina in più o in meno per lui non faceva differenza). A quel punto, per i due complici potevamo tornare ai passamontagna e l’idea delle maschere da luchadores tenercela per un’altra occasione.
    Occasione che, neanche a farlo apposta, si è presentata di lì a poco ma di cui non vogliamo svelarvi troppo perché si tratta della storia dell’inedito di giugno che sarà in edicola tra pochissimi giorni. Vi basti sapere che anche lì c’è una rapina con ostaggi (questa volta NON orchestrata da Diabolik) e anche lì ci faceva comodo che il lettore potesse distinguere i vari componenti della banda. Abbiamo subito pensato all’espediente trovato per “Un’amica in pericolo” e poi accantonato, perché gli sceneggiatori, delle idee che hanno, si sa che non buttano via niente.

     
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