I FIORI DELLA MORTE

Anno V, N°22 (72)

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    Anno V N°: 22 Data uscita: 31/10/1966 (ristampa N°72)
    Soggetto/Sceneggiatura: A. e L. Giussani Disegni: Bonato - Facciolo

    05-22r05-22f


    Un bel mistero, quello che induce il commissario Tower della narcotici a chiedere l'aiuto dell'ispettore Ginko. Come fanno i trafficanti di droga a farne passare ingenti quantitativi alla frontierà? E' un giro di miliardi e si sa che, dove girano miliardi, prima o poi arriva anche Diabolik. E così, di nuovo si scatena l'eterna caccia. Stavolta però il tenace ispettore ha un asso nella manica. Stavolta è in grado di prevedere le mosse del suo nemico di sempre e assapora il momento in cui finalmente potrà mettere fine alla sua carriera criminale. La traccia da seguire è il delicato profumo di splendidi mazzi di rose...
     
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    Classica storia di contrabbando , Diabolik spietato in fatto di omicidi e Eva spaventata dalla presenza di Ginko. bella l'idea base con i mazzi di fiori della morte. Due punti vorrei mettere in risalto, un dialogo fra Ginko e il commissario Tower, in cui Ginko mette in risalto che ''Diabolik esiste ed è ancora libero'' e poco dopo il motociclista che subisce il furto della motocicletta da parte del Re del Terrore esclama: Diabolik!!! E sono vivo...
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    a proposito di questo albo, dopo uno studio sull'intero albo ho scoperto chè è stato interamente disegnato da Bonato, il secondo dopo Notte di sterminio. Con Michele abbiamo realizzato un articoletto che abbiamo pubblicato sul n. 9 di Diabolikando.
    lo incollo qui sotto, nel caso possa interessare a qualcuno



    Nei precedenti numeri abbiamo sottolineato varie volte come negli anni '60, soprattutto a causa dell'ondata di sequestri che si abbatté su tutti i fumetti neri, Diabolik compreso, le sorelle Giussani in più di un’ occasione sentirono il bisogno di auto censurarsi, soprattutto per quanto riguarda i disegni che, prima di andare in edicola, venivano modificati soprattutto se, all'interno della storia, comparissero donne in abiti succinti o in atteggiamenti spavaldi e provocanti. Non c'era niente di pornografico, ma il bigottismo della società italiana del tempo costringeva gli editori a comportarsi di conseguenza (anche perché i sequestri dall'edicola provocavano ingenti danni economici alle case editrici). Alcune delle modifiche furono effettuate proprio sulle tavole originali e quindi esistono solo nella versione "auto censurata". In altri casi le modifiche furono apportate sulle pellicole e le tavole sono rimaste intatte. Nell’edizione francese molti disegni andarono in edicole senza censura. I lettori italiani hanno potuto vedere i disegni originali solo su Diabolik R, dove vennero pubblicati senza censura ma ben 14 anni dopo la prima uscita.
    Nel corso della pubblicazione delle ristampe va segnalato che è accaduto anche il contrario, cioè casi in cui alcune “donnine”, alla quale il disegnatore aveva conferito una carica erotica ritenuta eccessiva, venissero modificate, rendendole più “caste” nel momento in cui le storie venivano ristampate. Il caso più eclatante di autocensura lo troviamo nel n. 8 della Seconda Serie, 1965, “Il genio della rapina”, dove Wanda e Rosita, protagoniste della storia, sono due donne spavalde e provocanti. Facciolo le disegna magnificamente, forse azzardando troppo. Le Giussani, per i motivi spegati sopra, decisero di autocensurare i disegni. I lettori Italiani dovettero attendere il 22 ottobre del 1979 per vedere questi disegni così come Facciolo li aveva disegnati originariamente.

    BONATO E LA NOSTRA SCOPERTA

    Il caso di Bonato è un po' diverso. Per anni si è creduto che l'alta carica erotica che dava alle sue donne avesse costretto le Giussani prima a fare a meno della sua arte e poi a modificare pesantemente i suoi disegni in fase di ristampa (in genere da Franco Paludetti).
    In realtà, grazie alla preziosissima testimonianza di Mirella Arisi, storica redattrice della Casa Editrice, nonché grandissima amica delle sorelle Giussani, recentemente si è scoperto che il motivo dell'allontanamento di Bonato da Diabolik derivava dal fatto che la redazione tutta, ma in particolare Facciolo stesso, erano esasperati dal suo modo di presentare le matite delle storie. Nella quasi totalità delle volte, le sue tavole erano appena abbozzate e in Redazione, prima di passarle a Facciolo per l'inchiostrazione, erano costretti a finire le vignette e, nonostante questo, Facciolo era costretto lo stesso ad intervenire di nuovo sulle matite prima del definitivo ripasso a china. In realtà, quindi, tutti gli albi disegnati dalla coppia Bonato - Facciolo sono il risultato delle tantissime correzioni e dei tantissimi rifacimenti di Enzo Facciolo.
    L'unico modo, quindi, per capire in che modo Bonato disegnava Diabolik abbiamo sempre detto che sarebbe quello di leggere l’albo originale di "Notte di sterminio" . I disegni delle Ristampe dell'albo in questione, infatti, sono rifatti da Franco Paludetti . Principalmente perché alle Giussani i disegni di Bonato proprio non piacevano (non solo per l'audacia, ritenuta eccessiva, delle sue figure femminili, ma anche per il suo modo di presentare le matite, che era causa di molti problemi, non ultimo anche quello di poter inserire correttamente i retini). Nonostante il pesante lavoro di Facciolo per cercare di "aggiustare" il tutto, quando si presentò la necessità di ristampare le storie di Bonato sulla collana Diabolik R, le Giussani preferirono affidare a Paludetti il compito di modificare (anche pesantemente) il tratto di Bonato. I disegni di Bonato, quindi, eccetto “Notte di sterminio” modificato solo una volta, sono stati modificati due volte, la prima da Facciolo e la seconda da Paludetti vari anni dopo. Ho voluto fare un confronto tra i vari albi, per cercare di capire come numero dopo numero Facciolo fosse intervenuto ed ho scoperto una cosa, secondo me davvero interessante, che nessuno aveva notato, o perlomeno segnalato prima: “Notte di sterminio”, al contrario di quanto affermato e scritto sui vari saggi fino ad oggi, non è l’unica storia inchiostrata da Armando Bonato! Anche il suo secondo albo “I fiori della morte” fu inchiostrato dal disegnatore milanese. Probabilmente ci furono massicci interventi in redazione o da parte di Facciolo stesso, prima di andare in edicola, ma questo accadde sicuramente anche per “Notte di sterminio” . Controllando attentamente l’albo ci si puo’ rendere benissimo conto che quelle chine non appartengano a Facciolo. Dei 33 albi disegnati da Bonato i primi due sono completamente diversi. Il tratto di Bonato era molto più marcato e inoltre conferiva a Diabolik uno sguardo diverso da quello di tutti gli altri disegnatori. Uno sguardo gelido che a molti sicuramente non piacerà, ma che è molto diverso da quello che conferiva Facciolo con il suo ripasso a china. Anche il volto di Ginko non lascia dubbi, non sono quelli inchiostrati successivamente da Facciolo. E di Eva che dire, ha quell’aria da bambola maggiorata molto diversa da come le Giussani l’avrebbero voluta. Bonato aveva un modo tutto suo anche nel disegnare la Jaguar di Diabolik, un disegno accennato e non curato nei minimi particolari. Addirittura nel primo numero Bonato disegnò un insolito modello spider con cappotta alzata.
    La domanda che ci facciamo è questa: Perchè sui vari saggi “Notte di sterminio” è stata completamente attribuita a Bonato mentre “I fiori della morte” no? Probabilmente le Giussani dopo il primo numero pensavano che Bonato potesse riuscire ad aggiustare il tiro nei numeri successivi, poi viste le tavole anche del secondo numero, abbiano deciso di affidargli solo le matite e affidare il ripasso a Facciolo. Quindi abbiano considerato già da quel secondo numero fondamentale l’intervento di Facciolo sui disegni di Bonato. Esaminando attentamente le tavole (e lo faremo insieme a voi su queste pagine) ci possiamo perfettamente rendere conto come i primi due albi disegnati da Bonato siano diversi dagli altri e che la mano di Facciolo sia intervenuta solo per degli aggiustamenti e correzioni, mentre negli albi successivi abbia completamente realizzato l’inchiostratura. Le Giussani scelsero di percorrere questa nuova strada, proprio con Bonato e Facciolo, cioè di affidare le matite ad un disegnatore e le chine ad un altro, cosa mai verificatesi fino ad allora (fatta eccezione per due tentativi di Coretti/ Facciolo per l’albo “ La morte aspetta nel buio” e l’altro di Dell’Acqua / Kara per l’albo “La notte dei delitti”), una scelta azzeccata, che le Giussani manterranno per tantissimi anni e che continua anche adesso. In realtà ultimamente si è tornati alla realizzazione di un albo da parte di un solo disegnatore (e curioso è il fatto che anche in questo caso il primo a farlo sia stato proprio Facciolo), ma ciò è dovuto al fatto che l'aiuto del computer permetta di portare a termine l’intero lavoro di matite e chine in tempi relativamente brevi senza intaccare la catena produttiva delle storie.
     
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    Grazie per questa informazione. ;)
     
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    Ciao Toni, grazie a te


    P.S. una domanda: volevo inserire le foto delle vignette, ma non ci sono riuscito, come si fa?
     
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    Devi caricare le foto in questione su un sito host per immagini, da lì poi prendi il link e lo pubblichi usando il tasto IMG qui sopra. ;)
     
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    grazie mille
     
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    Storia che si presenta intrigante già dall'inizio: verrà infatti presentato un grosso traffico di droga, molto organizzato, su cui Diabolik punta gli occhi. Il primo elemento degno di nota della storia è sicuramente l'ingegnoso sistema con cui i narcotrafficanti riescono a trasportare la droga oltre il confine. Sistema, che verrà scoperto da Diabolik, che tramite un ingegnoso ed accattivante trucco non si farà scrupolo a fermare l'auto che trasporta la droga, lasciando morire tra le fiamme la donna al suo interno. La polizia, pur ignorando il coinvolgimento di Diabolik, verrà a conoscenza di tutto il resto, ed una volta che il narcotraffico riprende, Ginko è pronto a pedinare l'auto con all'interno la droga. Diabolik, che aveva le stesse intenzioni, una volta avvistato Ginko, si vedrà costretto a cambiare il suo piano per evitare che la polizia intralci il colpo. Diabolik quindi, deciso a non fare arrivare l'auto a destinazione, attuerà nuovamente il trucco già mostrato in precedenza, ed una volta raggiunta l'auto provvederà ad incendiarla lasciando morire ustionata la donna al suo interno. Diabolik a questo punto, dopo che il narcotraffico viene sospeso, riuscirà a mettersi su una nuova pista per arrivare ai vertici dell'organizzazione (ma in maniera improvvisa, casuale e non prevista. Difatti, onestamente non si capisce altrimenti come avrebbe agito Diabolik, e di conseguenza non si capisce il senso di fermare la seconda auto se tanto poi il colpo non sarebbe risultato più fattibile). Ci si avvicina quindi alle fasi conclusive della storia, in cui Diabolik in anticipo sulla polizia, risalirà ai due coniugi Keving e Silvana invischiati nel narcotraffico, che già erano stati presentati diverse pagine prima. Una volta preparate le maschere, e deciso a prendere il loro posto, scoprirà che i due, spaventati dalla vicenda saranno decisi a fuggire. A questo punto entrerà in scena il misterioso capo (anch'esso personaggio già presentato) che altri non è che l'insospettabile vicino della coppia, ed amante di Silvana, Antonio che li ucciderà entrambi. A questo punto esce allo scoperto Diabolik che a sua volta lo uccide, ed una volta svaligiata la cassaforte piena di danaro si vedrà costretto alla fuga grazie alla polizia che era stata precedentemente indirizzata sulla pista giusta. Dunque, per una buona parte la storia risulta certamente apprezzabile, seppur non ricca di azione. Purtroppo verso la fine si segnalano alcune note dolenti: intanto il fatto che il misterioso capo risulti essere Antonio è sicuramente un colpo di scena, ma onestamente ho trovato questa scelta narrativa molto "raffazzonata", apposta per far fare velocemente il colpo a Diabolik senza troppa difficoltà. Personalmente penso sarebbe stato molto più accattivante se il capo fosse stato un personaggio inedito, e che Diabolik per scoprirlo avrebbe dovuto affrontare un ulteriore indagine. Infine, non sarebbe costato nulla rendere in maniera più curata la scena finale dell'inseguimento: il trucco che Diabolik utilizza per la fuga non è certo dei più studiati, ma se si può accettare che Diabolik tramite l'elevatore riesca a raggiungere il ponte senza che la polizia lo veda, non riesco a capire come mai l'auto di Diabolik venga poi mostrata esattamente sotto il ponte (come hanno fatto quindi Diabolik ed Eva ad arrivare al ponte, tralaltro in maniera così rapida?)

    Voto: 6.5

    Edited by Lorenzodiabolik - 26/6/2020, 15:43
     
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    CITAZIONE (Lorenzodiabolik @ 26/6/2020, 03:00) 
    Purtroppo verso la fine si segnalano alcune note dolenti: intanto il fatto che il misterioso capo risulti essere Antonio è sicuramente un colpo di scena, ma onestamente ho trovato questa scelta narrativa molto "raffazzonata", apposta per far fare velocemente il colpo a Diabolik senza troppa difficoltà. Personalmente penso sarebbe stato molto più accattivante se il capo fosse stato un personaggio inedito, e che Diabolik per scoprirlo avrebbe dovuto affrontare un ulteriore indagine. Infine, non sarebbe costato nulla rendere in maniera più curata la scena finale dell'inseguimento: il trucco che Diabolik utilizza per la fuga non è certo dei più studiati, ma se si può accettare che Diabolik tramite l'elevatore riesca a raggiungere il ponte senza che la polizia lo veda, non riesco a capire come mai l'auto di Diabolik venga poi mostrata esattamente sotto il ponte (come hanno fatto quindi Diabolik ed Eva ad arrivare al ponte, tralaltro in maniera così rapida?)

    Per quanto riguarda il capo è sempre naturale che sia un personaggio inerente alla storia, con un personaggio inedito si perde l'effetto sorpresa, e poi comunque come dici tu in questo caso serviva per dare una spinta alla storia. Invece non capisco la tua descrizione della fuga finale, non c'è nessun elevatore, Diabolik raggiunge il ponte e si ferma, ma è sempre rimasto sulla strada principale.
     
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    CITAZIONE (Toni.M @ 27/6/2020, 16:00) 
    CITAZIONE (Lorenzodiabolik @ 26/6/2020, 03:00) 
    Purtroppo verso la fine si segnalano alcune note dolenti: intanto il fatto che il misterioso capo risulti essere Antonio è sicuramente un colpo di scena, ma onestamente ho trovato questa scelta narrativa molto "raffazzonata", apposta per far fare velocemente il colpo a Diabolik senza troppa difficoltà. Personalmente penso sarebbe stato molto più accattivante se il capo fosse stato un personaggio inedito, e che Diabolik per scoprirlo avrebbe dovuto affrontare un ulteriore indagine. Infine, non sarebbe costato nulla rendere in maniera più curata la scena finale dell'inseguimento: il trucco che Diabolik utilizza per la fuga non è certo dei più studiati, ma se si può accettare che Diabolik tramite l'elevatore riesca a raggiungere il ponte senza che la polizia lo veda, non riesco a capire come mai l'auto di Diabolik venga poi mostrata esattamente sotto il ponte (come hanno fatto quindi Diabolik ed Eva ad arrivare al ponte, tralaltro in maniera così rapida?)

    Per quanto riguarda il capo è sempre naturale che sia un personaggio inerente alla storia, con un personaggio inedito si perde l'effetto sorpresa, e poi comunque come dici tu in questo caso serviva per dare una spinta alla storia. Invece non capisco la tua descrizione della fuga finale, non c'è nessun elevatore, Diabolik raggiunge il ponte e si ferma, ma è sempre rimasto sulla strada principale.

    Per quanto riguarda il discorso del capo, oltre al fatto che possa essere un personaggio inedito o meno, credo semplicemente che la possibilità e le pagine a disposizione c'erano tutte per rendere il colpo di per sé più intrigante ed avvincente. Invece, per quanto riguarda la fuga finale ti chiedo per favore di spiegarmi perché sul finale il ragazzo a cui Diabolik ruba la moto venga trovato sul ponte, e affermi di essere stato attirato da una donna (Eva) e di avere in seguito visto Diabolik che poi l'ha tramortito.
     
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    Perdonami ma non riesco a capire i tuoi dubbi quali sono sulla scena del ponte. 😉
     
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    Io in base a quello che ho letto ho capito questo: Diabolik è tallonato dalla polizia, raggiunge il ponte e ci sale sopra tramite l'elevatore della macchina. Una volta sul ponte ruba la motocicletta e con quella si dà alla fuga. Dimmi tu dove ho frainteso.
     
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    CITAZIONE (Lorenzodiabolik @ 2/7/2020, 02:42) 
    Io in base a quello che ho letto ho capito questo: Diabolik è tallonato dalla polizia, raggiunge il ponte e ci sale sopra tramite l'elevatore della macchina. Una volta sul ponte ruba la motocicletta e con quella si dà alla fuga. Dimmi tu dove ho frainteso.

    Esatto. Ma quale parte non ti ha convinto? Mi sembra tutto chiaro.
     
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    CITAZIONE (Toni.M @ 2/7/2020, 13:01) 
    CITAZIONE (Lorenzodiabolik @ 2/7/2020, 02:42) 
    Io in base a quello che ho letto ho capito questo: Diabolik è tallonato dalla polizia, raggiunge il ponte e ci sale sopra tramite l'elevatore della macchina. Una volta sul ponte ruba la motocicletta e con quella si dà alla fuga. Dimmi tu dove ho frainteso.

    Esatto. Ma quale parte non ti ha convinto? Mi sembra tutto chiaro.

    Beh intanto come già avevo scritto, questa fuga la vedo poco studiata, ed onestamente faccio fatica a vedere queste sequenze come "realistiche". Ma comunque questa cosa è ancora accettabile, infatti non critico tanto questo, quanto più che altro il fatto che quando la polizia raggiunge l'auto di Diabolik, questa si vede chiaramente che è disegnata praticamente sotto il ponte, con l'elevatore che quando azionato tocca su di esso. In questa posizione come fanno Diabolik ed Eva a raggiungere il ponte? Ci passano attraverso? Questo l'ho trovato un errore di rappresentazione abbastanza grossolano, poi se tu hai una spiegazione a questa cosa ben venga, fammi sapere.
     
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    Capito cosa intendi. Ovviamente l'elevatore arriva a lato del ponte e loro scavalcano. Anche l'immagine con la prova dei poliziotti fa capire questa posizione.
     
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