COMPLICE INVOLONTARIO

La fisionomia del duca Fabio Deravel mi ricorda molto quella del "ragioniere" di Gabriele Quinn, la mente che sta dietro gli omicidi degli amici di Diabolik in "La Vendetta ha la Memoria Lunga" (Grande Diabolik 1998). Il duca appare, fin da subito, come una persona debole, facilmente manovrabile e psicologicamente fragile; innamoratissimo di sua moglie che vuole lasciarlo, pur di rivederla recitare è disposto a vendere tutti i suoi gioielli. E, per questo motivo, si inserisce Diabolik. E anche Ginko che deve organizzare il trasporto dei gioielli. Bellissima la sfida fra il ladro e l'ispettore, entrambi si dimostrano intelligenti e astuti, con Ginko che ne esce leggermente vincitore, anche se quando sta per assaporare il pieno successo Diabolik riesce a scappare. Comincia così la seconda parte della storia, con il Nostro che sfrutta appieno il poco carattere e la facile plagiabilità del duca per riuscire nell'impresa (ottimo e affascinante il trucco dei messaggi subliminali). Sembra finita la storia, con Diabolik vincitore e il duca completamente al tappeto, soprattutto perchè la moglie ha approfittato del colpo per lasciarlo definitivamente.
Qualche anno dopo si consuma la vendetta del duca ("la vendetta è un piatto che va servito freddo") e per la moglie e l'ex amante, ormai marito, non c'è più nulla da fare.
Davvero fantastici anche i disegni del duo Zaniboni-Paludetti, una vera e propria garanzia ed una delle coppie di disegnatori che ha caratterizzato al meglio il nostro personaggio preferito.