SEMPRE PIU' A RISCHIO

L'albo parte in odore di cazzata, a dirla tutta: una collaboratrice di giustizia tirata in ballo così da un giorno all'altro e poi abbandonata a sé stessa? Un po' difficile da credersi, per quanto ingenua questa possa essere.
Un boss che vuole muoversi nell'ombra e rischia di incasinarsi per la ristrutturazione abusiva della propria abitazione? Forzato a dir poco.
La storia del ciondolo viene poi sbattuta in faccia al lettore senza ritegno alcuno, ma immagino sia voluto perché in Astorina sanno come scrivere e presumo fossero perfettamente consapevoli che la cosa sarebbe balzata all'occhio, così hanno deciso di esagerare proprio e non dare neanche l'impressione di provare a mascherare qualcosa che non si poteva mascherare.
Ma superate le prime pagine ci troviamo di fronte a uno degli intrighi più raffinati e coinvolgenti degli ultimi anni. con gli ingredienti scelti alla perfezione dal trio Gomboli-Iudica-Pasini e dosati al meglio dal sempre ottimo Altariva. Non so, sarà una mia deformazione "professionale", ma ho riscontrato una struttura quasi musicale nella costruzione dell'albo: un'introduzione, come detto, sommessa; l'ingresso nel vivo dell'idea e poi un crescendo esplosivo. Bravi tutti. Anche Di Bernardo che non ho menzionato, ma che il suo lavoro lo ha fatto egregiamente.
Bello il personaggio di Marta, altissimo il suo fattore Mozgus (il fattore Mozgus indica la potenzialità di riutilizzo di un personaggio, secondo le ultime novità introdotte dalla Conferenza Generale dei Pesi e delle Misure)