SEMPRE PIU' A RISCHIO

Inedito agosto 2018

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    È una scelta ponderata e ben precisa. Nel Dietro le Quinte specificherò meglio, ma l'identità dell'avvelenatore di Eva e il fatto che la sua identità fosse ricollegabile all'inedito colpo iniziale è volutamente questa perché non volevo narrare un semplice avvelenamento di Eva, ma, soprattutto, la ricerca di Diabolik del responsabile.
    Riprendere un personaggio dal passato avrebbe indebolito troppo la parte "gialla" della storia.
     
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    CITAZIONE (Neogrigio @ 9/8/2018, 22:17) 
    Si sarebbe dovuto trovare
    un precedente relativo a una vittima di cui Diabolik ed Eva non avessero mai visto in faccia i figli, a cui inoltre potesse essere stato sottratto anche un ciondolo di scarso valore senza che quest'ultima sembrasse una forzatura.

    Non ho la memoria per asserire con certezza assoluta che non esista in tutta la serie una figura adatta allo scopo, ma credo di poterlo fare con una certezza al 99.9% :D

    Però si poteva sempre pianificare in partenza
    una storia sul furto a Merril, da far uscire, che so, 5 anni fa, tenendosi aperti una porta per un sequel che poi è stato l'albo di questo mese. :)
    Un flashback che è tale anche per il lettore è generalmente più coinvolgente di uno che il lettore deve prendere per buono perché serve narrativamente agli autori...
    Oltre al fatto che il flashback su una storia già raccontata fa risparmiare pagine per sviluppare meglio gli eventi inediti.


    CITAZIONE (DK Iudika @ 9/8/2018, 22:37) 
    Riprendere un personaggio dal passato avrebbe indebolito troppo la parte "gialla" della storia.

    Non sono d'accordo: secondo me avrebbe invece reso tutto più avvincente.
    A meno che non è d'uso scrivere in didascalia:
    "Attenzione: osservate bene cosa ha scelto Eva, perché quella collana le causerà dei guai!" :D
    Il flashback, insomma, poteva essere semplicemente un collegamento in continuity a come sono entrati in possesso della collana, mica c'era bisogno di dire che quell'oggetto avrebbe smascherato Eva.
     
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    Cioè, cinque anni fa in redazione avrebbero dovuto prevedere che Michele avrebbe ideato questa storia per il 2018? :P
    Diabolik non è un fumetto di continuity, è un fumetto adatto agli arteriosclerotici come me che da un mese all'altro non ricordano nulla! :D
     
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    CITAZIONE (Gas75 @ 9/8/2018, 22:53) 
    Non sono d'accordo: secondo me avrebbe invece reso tutto più avvincente.
    A meno che non è d'uso scrivere in didascalia:
    "Attenzione: osservate bene cosa ha scelto Eva, perché quella collana le causerà dei guai!" :D
    Il flashback, insomma, poteva essere semplicemente un collegamento in continuity a come sono entrati in possesso della collana, mica c'era bisogno di dire che quell'oggetto avrebbe smascherato Eva.

    Non ci siamo capiti.
    Se voglio scrivere una storia di carattere "giallo", non posso andare a ripescare un personaggio dal passato senza presentarlo nella storia, almeno a metà di essa. Ma se tu presenti un personaggio a metà storia, in una storia di tipo "giallo", è inevitabile che mandi a ramengo quella che deve essere la sorpresa finale del racconto. Inserire una Terry ("L'erede del tesoro"), tanto per citare un personaggio che potrebbe avercela a morte con Diabolik e, soprattutto, con Eva, avrebbe compromesso il tipo di racconto che volevo scrivere.
    L'idea era anche una sorta di "sfida" verso il lettore appassionato: ti faccio vedere un colpo iniziale con un gioiellino che, inevitabilmente, comprometterà l'identità di Eva e te lo inserisco in modo che tu (lettore) capisca che quel gioiello causerà qualcosa. Spetta poi a te (sempre lettore) capire quale tra i personaggi presentati nella storia possa avere riconosciuto Eva e la possa aver avvelenata.
    Con queste premesse e con quello che volevo raccontare, un personaggio dal passato non ci azzeccava niente.
    Se avessi voluto raccontare un altro tipo di storia, poteva andare anche bene, ma non QUESTO tipo di storia.
     
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    Ormai l'albo è fuori da un po' e questo discorso riguarda la parte iniziale della storia, non un colpo di scena fondamentale, quindi elimino lo spoiler.

    CITAZIONE (Gas75 @ 9/8/2018, 20:42) 
    Come già detto da altri
    costringere la cameriera a fare da complice a due finti poliziotti simulando un incidente e un ricovero ospedaliero, per farsi sostituire dalla "cugina" Eva è un giro troppo lungo per raggiungere lo scopo, oltre che pericoloso (Diabolik non mi sembra tipo da fidarsi facilmente, e preferisce avere il pieno controllo delle "pedine" in gioco).

    Continuo a non essere d'accordo, ma a Miki non avevo risposto perché tanto ero certo di non riuscire a fargli cambiare idea.
    Diabolik ha chiaramente minacciato la ragazza e sua madre facendo loro notare che:
    A) Ogni parola che si fossero fatte scappare al riguardo avrebbe potuto provocare la morte della sua "collega".
    B) La cosa avrebbe conseguenze legali gravissime per loro.
    Oltrettutto, è evidente che in una situazione simile Diabolik avrà lasciato alle donne un numero di telefono a cui contattarlo (a cui risponderà come poliziotto) in caso di qualsiasi problema o comunicazione (è una normale prassi usata dagli investigatori coi testimoni importanti e in altri casi). Quindi la possibilità che Francesca andasse direttamente a un qualsiasi distretto di polizia perché le era venuto in mente qualcosa è assolutamente priva di fondamento, anche perché sa che è un'operazione sotto copertura e le sarà stato spiegato che questo genere di operazioni sono note solo a cui se ne occupa e agli alti gradi della polizia, quindi saprebbe di non doverne parlare nemmeno con un poliziotto qualsiasi.

    Per quanto riguarda, invece, i controlli del boss sulla storia di Francesca, prima di tutto, lei è probabilmente una persona di fiducia, visto che lavora in quella casa da molti anni. Ma a parte questo, e anche contando che un boss criminale giustamente non si fidi di nessuno, di certo non manderebbe qualcuno negli ospedali a interrogare direttamente il personale sull'incidente, rischiando di suscitare sospetti.
    Probabilmente, farebbe - e possiamo supporre che abbia fatto - effettuare un controllo negli archivi elettronici degli ospedali per vedere se risulta un accesso di Francesca al pronto soccorso. Possiamo quindi anche immaginare che Diabolik, che sappiamo bene essere anche un hacker esperto, abbia aggiunto nel database di un ospedale la visita a Francesca e la relativa diagnosi in modo che il racconto fatto risulti veritiero. È una spiegazione che aggiungo a posteriori, ma se non ce ne siamo preoccupati nel corso della scrittura è perché certa roba, per Diabolik, è molto semplice da rendere credibile.

    È come la faccenda delle false identità, che ogni tanto qualcuno ci contesta perché non risulterebbero all'anagrafe o non avrebbero un codice fiscale per aprire un conto in banca (cito contestazioni reali del passato), quando per noi è evidente che ogni volta che Diabolik crea una falsa identità che ha bisogno di "pezze d'appoggio" se le crea inserendole nel database di qualche pubblica amministrazione.

    Come detto, invece, l'opzione "poteva provocare davvero un incidente a Francesca" a me non piace, perché trovo poco realistico che in situazioni simili Diabolik o Eva riescano automaticamente a farsi assumere al posto di chi hanno messo fuori gioco, anche con un ottimo curriculum (falso) al riguardo.
    Quindi, anche in casi simili, per rendere credibile la cosa per mesi sarebbe dovuto trovare un complicato escamotage che facesse sì che la sostituta prescelta fosse proprio Eva e non un'altra (anche se Gomboli forse non sarebbe d'accordo con me, visto che lo stratagemma del "metto quello fuori gioco, così mi faccio assumere al suo posto" è stato usato più volte - fin troppe, per i miei gusti).
     
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    CITAZIONE (Neogrigio @ 9/8/2018, 22:53) 
    Cioè, cinque anni fa in redazione avrebbero dovuto prevedere che Michele avrebbe ideato questa storia per il 2018? :P
    Diabolik non è un fumetto di continuity, è un fumetto adatto agli arteriosclerotici come me che da un mese all'altro non ricordano nulla! :D

    Sarebbe sufficiente tenersi delle questioncine secondarie in sospeso e ripescarle quando occorre.
     
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    Dalla pagina Fb della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale/posts/2124441924294776):

    SEMPRE PIÙ A RISCHIO: storia di una storia.

    Il co-soggettisti Michele Iudica e Andrea Pasini ci raccontano come si è sviluppata la storia dell'inedito attualmente in edicola. Oggi pubblichiamo la versione di Iudica.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    LA VERSIONE DI MICHELE IUDICA

    Questa storia è nata a tavola: Sara, la mia compagna, mi fa “perché non scrivi una storia dove, durante un colpo, Eva si sente male e il colpo fallisce?”. E io, convinto che volesse andare a parare sulla classica tematica di Eva incinta, ho provato a defilarmi: “se si sente male perché è in dolce attesa non mi interessa pensarci”. E lei: “no, pensavo più a un vecchio nemico che l'ha avvelenata, magari mettendo il veleno nel cibo”. Per un attimo ho pensato di avere le ore contate, ho guardato il piatto, ho guardato Sara (che sorrideva beffarda), ho ripensato alla mia vita... Poi, “scampato alla morte”, ho capito che valeva la pena di ragionare su una storia che partisse da questi presupposti.
    Per prima cosa, ho pensato che la trama avrebbe reso di più se il nemico non fosse derivato da albi passati; ho costruito il colpo in FB, ai danni di Merrill, con il furto del gioiellino che smascherasse Eva e con l'idea che il responsabile dell'avvelenamento fosse un parente della vittima di quel colpo. Ho poi deciso di seguire una mia intuizione, cioè che la storia si soffermasse sulla ricerca del responsabile da parte di Diabolik (infatti il mio titolo provvisorio era “Chi sta uccidendo Eva Kant?”). Per differenziarmi da altre storie di questo tipo apparse in passato, e perché adoro quando Diabolik da sfogo a tutta la sua crudeltà, ho creato un'enorme coincidenza che portava il Re del Terrore a credere che il colpevole fosse un boss e si accorgesse della sua innocenza solo dopo aver sterminato spietatamente tutta la banda: tutta la seconda parte del mio soggetto si reggeva su quella coincidenza e ciò, ai miei occhi, l'ha messo a rischio, proprio perché immaginavo di stare osando un po' troppo.
    Ne è uscito fuori un soggetto lunghissimo (più lungo di quello definitivo) che Gomboli non ha accettato, proprio a causa della coincidenza. Non avevo piani B, come nell'albo di luglio, ma stavolta la provvidenza ha voluto che Andrea Pasini si sia lasciato scappare questa notizia con Roberto Altariva e una sua considerazione abbia salvato in extremis la storia, portando all’eliminazione della coincidenza che non aveva convinto.
    Il lavoro di modifica, da parte di Gomboli e Pasini, quindi, ha mantenuto la mia impalcatura, “semplificando” la prima parte e tagliando e modificando la seconda (c'era tutto un piano di Diabolik per entrare nella villa del boss che non divulgherò perché potrebbe essere utilizzato in futuro, se capiterà occasione).

     
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    Dalla pagina Fb della Redazione Astorina (www.facebook.com/DiabolikUfficiale...0527?__tn__=K-R):

    SEMPRE PIÙ A RISCHIO: storia di una storia.

    Il co-soggettisti Michele Iudica e Andrea Pasini ci raccontano come si è sviluppata la storia dell'inedito attualmente in edicola, oggi pubblichiamo la versione di Pasini.
    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    LA VERSIONE DI ANDREA PASINI

    Gli ingredienti nella prima stesura del soggetto che ci ha proposto Michele Iudica c’erano già tutti (anzi, a nostro gusto, ce n’era anche uno di troppo) il problema è che erano suddivisi in tre portate diverse, in nostro compito è stato soprattutto amalgamarli in un’unica portata.

    Infatti inizialmente la storia si articolava in tre momenti distinti:
    1) un primo colpo (ai danni di un boss malavitoso) per cui Eva aveva preso il posto di una cameriera.
    2) Concluso positivamente quel furto, lei e Diabolik si erano messi a studiare un nuovo colpo (ai danni di un imprenditore) e, nel corso della preparazione, avevano assiduamente frequentato (ovviamente con maschere) una trattoria. Qui il proprietario (congiunto di un’antica vittima dei Nostri) aveva riconosciuto il gioiello portato da Eva e si era vendicato avvelenandola lentamente.
    3) Infine, durante il colpo ai danni dell’imprenditore Eva si sentiva male, rischiava di morire, una dottoressa faceva il possibile per salvarla e, quindi, mentre si era in attesa di scoprire se le sue cure erano state risolutrici o meno, Diabolik si sarebbe dedicato alla vendetta.

    Diabolik si metteva a indagare sul malavitoso del primo colpo (ipotizzando che avesse scoperto Eva mentre era a suo servizio e l’avesse avvelenata) e – clamorosa coincidenza (e ingrediente per noi un po’ indigesto) – il boss aveva da poco avvelenato una poliziotta con modalità analoghe a quelle con cui era stata avvelenata Eva. Il Re del Terrore fraintendeva un dialogo carpito e faceva strage del malavitoso e dei suoi uomini.

    Due cose proprio non ci tornavano: da un lato la clamorosa coincidenza, ma anche il fatto che Diabolik non si chiedesse perché il boss, avendo scoperto Eva per tempo, si fosse poi lasciato derubare come se nulla fosse. Per un po’ ci siamo arrovellati inutilmente.
    L’impasse è stata risolta da Roberto Altariva che, coinvolto per caso, ha buttato lì qualcosa tipo: “ma perché non fate che il primo colpo, per qualche motivo che non c’entra con la scoperta di Eva, poi è comunque andato storto?” era l’uovo di Colombo e, da lì, un pezzo alla volta è andato tutto a posto.

    Se il colpo ai danni del boss non era andato in porto, non era più necessario un successivo colpo ai danni di un imprenditore: Eva sarebbe stata male durante un secondo tentativo di derubare il malavitoso. Se il colpo ai danni dell’imprenditore non c’era più, non era più necessario prepararlo e, quindi, saltava anche la trattoria ed Eva sarebbe stata davvero avvelenata mentre era a servizio del boss (solo che non sarebbe stato lui ad avvelenarla). A quel punto anche il problema della coincidenza veniva meno, perché in origine la coincidenza serviva a giustificare l’errore di Diabolik, ma in questa nuova versione l’errore di Diabolik sarebbe stato molto ridimensionato, visto che Eva era stata davvero avvelenata mentre era a servizio lì.

    Insomma, gli ingredienti di Michele, concentrati in un unico piatto, hanno dato vita a una ricetta che ci ha pienamente soddisfatto. Anche se, per arrivarci, abbiamo dovuto rinunciare proprio al ristorante da cui l’avvelenamento di Eva era partito :-)

     
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  9. Roby Van
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    Letto. Ho trovato l'episodio molto piacevole e stimolante. gran bella storia.
    Rispetto a ciò di cui si è già parlato, ovvero lo stratagemma per consentire ad Eva di entrare nella villa al posto della cameriera Francesca, mi ha fatto piacere che si sia inventato qualcosa di diverso da ciò a cui solitamente si è abituati ( incidente alla persona ,e tc....). Belli i disegni. Unico neo, avrei preferito la cattiva Greta in IV di copertina (decisamente più figa della dottoressa Marta). Ma nel caso in cui più personaggi potrebbero meritare la IV di copertina, non si potrebbe pensare a due stampe diverse? con due retro diverse?....sarebbe qualcosa di nuovo....
     
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    CITAZIONE (Roby Van @ 20/8/2018, 18:47) 
    Unico neo, avrei preferito la cattiva Greta in IV di copertina (decisamente più figa della dottoressa Marta).

    Su questo punto posso risponderti anche io, visto che l'idea di non mettere Greta in IV di copertina è stata specificata proprio nel soggetto.
    Ai fini della trama, infatti, era necessario che Greta venisse presentata un po' in sordina, proprio per mascherare il più possibile la sua identità e il suo ruolo, importantissimo. Dedicarle la retro, avrebbe significato dare un indizio esageratamente grande al lettore.
    E' anche vero che, nel recente passato, è capitato che un personaggio apparso in IV non abbia poi avuto un ruolo importante o preponderante, ma, in questo caso, poiché era presente anche la dottoressa Collins che poteva svolgere al meglio questa funzione, si è optato per quest'ultima.
     
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    Dalla pagina FB della Redazione Astorina (https://www.facebook.com/DiabolikUfficiale...4510?__tn__=K-R):

    SEMPRE PIÙ A RISCHIO - Dietro le quinte dello sceneggiatore Roberto Altariva

    Data la natura dell’articolo, è necessario che abbiate letto prima l'albo perché non solo certe informazioni si apprezzano solo conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrebbe rovinarvi i colpi di scena presenti. Quindi se ancora non lo avete letto ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.

    AMORE E DRAMMA – Spesso, negli ultimi anni, le storie di Diabolik prevedono trame così piene di avvenimenti che lasciano poco spazio alla vita dei personaggi (senza dimenticare che, se la storia non prevede elementi di dramma, mostrare la vita di Diabolik ed Eva al di fuori dei colpi e di un pizzico di romanticismo, rischia di farli apparire imborghesiti). In questo caso, invece, la trama era meno costipata di avvenimenti e ho potuto dedicare ampio spazio ai momenti di pathos, che poi Di Bernardo ai disegni ha reso ottimamente.
    Ho deciso, per prima cosa, che visto che per tutta la seconda parte della storia Eva sarebbe stata fuori gioco, era bene mostrare un po’ di amore di coppia nella prima parte, inserendo una piccola scena romantica. Poi, ho scelto di calcare molto sul dramma, inserendo la sequenza in cui Eva riprende i sensi per qualche istante prima di svenire nuovamente, che non era prevista nel soggetto; volevo infatti mostrare maggiormente il lato umano di Diabolik, non evidenziando solo la sua preoccupazione, ma anche la dedizione e la delicatezza nel prendersi cura della sua Lei.

    UN FLASHBACK TROPPO RIVELATORE – La questione maggiormente discussa tra me e Andrea Pasini, co-soggettista della storia, è stata quella del flashback iniziale, che raccontava la vicenda del ciondolo. Nella prima versione del soggetto veniva detto specificatamente che Merril aveva una figlia, che era all’estero per studiare al momento del colpo di Diabolik ed Eva, e questo vanificava ogni speranza di creare un colpo di scena, perché tutti avrebbero capito ben presto che Greta era la figlia citata in quella scena.
    Abbiamo valutato diverse ipotesi, dalla trasformazione di Cross in un boss femmina o del colpevole in un figlio maschio (ma entrambe le ipotesi non ci piacevano del tutto), allo spostamento del flashback nella parte finale della storia, dopo che l’identità del colpevole era stata rivelata (ma il colpo di scena gestito così, senza alcun indizio fornito precedentemente, è stato giudicato poco onesto verso il lettore, senza contare che il flashback avrebbe appesantito un finale che invece richiedeva ritmo). Alla fine, abbiamo optato per dare a Merril una coppia di figli, in modo che potendo usare il termine al plurale (invece che figlio o figlia) non venisse accentuata la questione del sesso.

    L’UOMO DEL MISTERO – Quanto al fatto che il flashback avrebbe reso evidente a gran parte dei lettori che tra i membri della banda c’era uno dei figli di Merril, e che questi avrebbe scoperto che la cameriera era Eva sotto falsa identità, abbiamo deciso che la cosa non rappresentava un problema, ma anzi poteva trasformarsi in un punto di forza, dirottando i sospetti dei lettori verso Cross, il boss della banda criminale. Abbiamo quindi fatto dire a Diabolik che non aveva trovato molte notizie su Cross e che, fino a pochi anni prima, nell’ambiente della malavita nessuno aveva mai sentito parlare di lui. Questo – ritenevamo – avrebbe fatto pensare a molti che Cross fosse uno dei figli di Merril che aveva cambiato cognome, mentre invece nel finale avremmo rivelato che non era noto nell’ambiente perché era una specie di socio occulto di Merril che si era sempre tenuto nell’ombra fino a quello che aveva reputato “il momento giusto”, e invece era Greta quella che aveva cambiato il proprio cognome.

    MOTIVAZIONE IGNOTA– L’hanno notato in pochi, ma nella storia non viene spiegato perché Eva non si sostituisca a Francesca, la cameriera di Cross, e lei e Diabolik preferiscano invece ricorrere a un complicato piano per far assumere al suo posto Eva nei panni di Ilaria.
    L’idea originaria era che Francesca dovesse essere più bassa di Eva, cosa che rendeva impossibile interpretare il suo ruolo, ma una serie di errori ha fatto sì che nell’albo venisse disegnata alta più o meno come Eva, e non bassa come avrebbe dovuto essere.
    Arrampicandoci un po’ sugli specchi, possiamo dire che se Diabolik ed Eva hanno preferito agire così, avranno avuto i loro buoni motivi, per quanto non specificati nel racconto ^_____^

    ANALISI DI UN PERSONAGGIO – Il soggetto prevedeva che una volta scoperto che Eva era stata avvelenata con una tossina, Diabolik rapisse la dottoressa Collins dall’ospedale in cui lavorava e la portasse al rifugio dove questa si sarebbe occupata di Eva, riuscendo a salvarle la vita.
    Il testo che avevo ricevuto si limitava a dare qualche informazione essenziale sul personaggio: cioè, che un tempo lavorava per l’esercito, dove la tossina era stata sviluppata, e quindi era uno dei pochi esperti di quel veleno, e l’unico presente a Clerville. A incuriosirmi era quello che Gomboli e Pasini, concentrati sulla trama della vicenda, non avevano specificato: ovvero, perché un medico che un tempo lavorava per l’esercito era passata a lavorare in un comune ospedale di città? E perché si prodigava per salvare Eva? Semplicemente perché Diabolik minacciava la sua vita se non l’avesse aiutata o aveva altri motivi? Come avrebbe vissuto quella situazione? Il rapimento, le minacce, eccetera… queste domande mi hanno guidato nella costruzione del personaggio, cercando di darle “corpo e anima” pur nel poco spazio a disposizione. Visto l’impegno profuso, mi ha fatto particolarmente piacere aver letto alcuni apprezzamenti sul personaggio di Marta.

    IL TITOLO – Il titolo di lavorazione era “Chi ha ucciso Eva Kant?”, decisamente eccessivo visto che fortunatamente la bella lady non muore nella storia, e quindi certamente non era utilizzabile come titolo definitivo.
    Tra quelli proposti da me c’era un “L’inganno e il sangue” che in redazione non dispiaceva, ma purtroppo, la quasi concomitante uscita del Grande Diabolik intitolato “Il sangue del nemico” ha portato a scartarlo per non ripetere la parola “sangue” e si è finiti per scegliere un più generico “Sempre più a rischio”.

     
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