I disegni non mi sono piaciuti molto, spesso i volti di Dk-Eva-Ginko mi sono sembrati smostrati.
Il resto dei disegni bello: dettagli, particolari, scenari.
La storia: non male perché a un certo punto diventa imprevedibile (si può immaginare che ci si sposterà davvero a Clerville) però un po' contorta nella parte finale (lo spacciatore ecc ecc) toglie genuninità e immediatezza alla narrazione.
Non male, non da lode, ma comunque intrattiene.

un albo che riesce a sorprendere davvero anche chi ormai sgamerebbe i colpi di scena a grande distanza.
Perché qu gli autori sono stati bravi a depistare, giocando coi cliché diaboliki, disattendendoli anche, ed è BELLISSIMO

La storia principale è ricca, precisa, d'azione simpatica e anche pericolosa.
Ovviamente un lettore esperto può già intuire come siano andate le cose nel tunnel (lo si capisce anche dai dialoghi, dai pensieri), ma alla fine risulta tutto ugualmente godibile.

Quanto alle storie più brevi, la prima è un piccolo gioiello, con quel sapore dolceamaro tipico di storie di tanti anni fa; la seconda è più "normale" ma la salvano e di molto i disegni.

Albo molto divertente, leggero e veloce! Ogni tanto ci vuole.
Ovviamente si era capito chi era chi, era anche fin troppo scontato anche perché Dk non può essere assente (è successo solo una volta che io ricordi), ma comunque poco male perché il colpo è figo e anche la motivazione dell'interesse di Dk.
Unico appunto, ma capisco che queste sono mie fissazioni: mi piacerebbe che il tempo in Diabolik venisse calcolato in modo giusto, e per giusto intendo quello indicato dal gruppo creativo: un anno ogni quattro nostri. Ebbene, se i calcoli sono questi, cinque anni fa il colpo di Doc significa venti anni nostri, e gli euro ancora non c'erano

Terzo numero dell'anno che, anche se con un mistero sgamabilissimo specie da chi è lettore affezionato, ha la sua vera forza nei disegni.
Antonio Muscatiello riesce infatti a regalarci uno stile che ha il sapore d'altri tempi, di Diabolik anni '70, dal tratto marcato ma elegante e impreziosito da retini cupi e fitti (e, sembrerebbe, l'uso di fotografie rielaborate).
La storia è bella e scorre benissimo, ma ovviamente è chiaro dove si andrà a parare con il vice ispettore. A proposito, non si capisce se muore battendo la testa. Non viene trattato il "finale" con Ginko reintegrato e il vice punito (questo, forse, manca ultimamente a Diabolik: un racconto che "chiuda" anche come morale, un po' come il numero sul bullismo, tirato via). Non escluderei, in futuro, il ritorno di Matteo: ha il radio-orologio e potrebbe anche incrociare in Oriente il suo ex socio... e chiamare Diabolik per avere la sua vendetta.

Sulla storia in sé, ho ritenuto un po' oscuri i passaggi finali, con Ginko che arriva nella baita della banda e lo stesso per Eva...
Comunque, DISEGNI SUPERLATIVI. E stavolta basta questo.
Copertina altrettanto superba.

Numero molto valido. Intreccio interessante, un sacco di personaggi ben gestiti all'inizio, con una parte centrale veloce. Purtroppo risente del poco spazio proprio alla fine, quando c'è la sequenza finale con il confronto. Lì è un po' "pesante" effettivamente, ci si perde un poco.
Peccato.
In ogni caso, grande Ginko che riesce a fregare Diabolik come si deve. Interessante anche tutta la questione di Luciano, e anche di come fa uscire i nostri dal casino. Unica cosa, si poteva intuire (per quanto la sceneggiatura abbia fatto il suo dovere nel nasconderlo il più possibile, ne prendo atto) il coinvolgimento del dottore.